TESTOSTERONE Principale ormone steroideo prodotto nel maschio in maggior misura dalle cellule di Leydig del testicolo e nella donna come prodotto intermedio nella sintesi degli estrogeni. La secrezione è regolata soprattutto dall’ormone luteinizzante (LH) prodotto dall’ipofisi. La fondamentale azione del testosterone riguarda la ritenzione di azoto e lo sviluppo ed il mantenimento dello sviluppo, della crescita e della funzione dei caratteri sessuali maschili. I valori normali nell’uomo sono di 3-10 nanogrammi/ml (1 ng = 10-9 gr) e di 0,2-1 ng/ml nella donna. Nel ciclo di vita dell’uomo, il testosterone plasmatico è presente in quantità differenti: è sintetizzato dal feto a partire dalla sesta settimana di gravidanza in quantità di 0,5 mg al giorno, promuovendo la differenziazione sessuale e la crescita ossea e muscolare. Alla nascita e fino ai 10 anni la produzione aumenta fino a 1 mg al giorno per arrivare poi ai 20 anni a 5-7 mg, mantenendosi a questa quantità fino ai 30 anni, dopodiché cala progressivamente fino a raggiungere i 3 mg al giorno ad 80 anni. Vi possono comunque essere rimarchevoli variazioni da un soggetto all’altro. Il processo metabolico del testosterone ha un ritmo circadiano, per il quale si registra un picco nella sintesi verso le ore 6-7 di mattina per poi calare progressivamente fino a giungere ad un minimo che si registra all’una di mattina: le vigorose erezioni mattutine sono dunque soprattutto conseguenti al picco di sintesi dell’ormone. Nell’uomo il 95% del testosterone è prodotto dai testicoli e solo il 5% è prodotto dal surrene o da conversione di altri steroidi. Nella pubertà, l’ormone ed il suo metabolita, il diidrotestosterone (DHT), stimolano la crescita e la maturazione del pene, dello scroto, dell’uretra, della prostata, dei vasi deferenti, delle vescicole seminali e dell’epididimo. Essi incrementano la produzione pilifera, l’attività delle ghiandole sebacee, la crescita della laringe (che provoca abbassamento del timbro della voce), lo sviluppo muscolare ed osseo. Nell’uomo adulto un normale livello di testosterone gioca un ruolo basilare rispetto al desiderio sessuale, alla capacità erettiva e alla maturazione degli spermatozoi, quindi garantisce la fertilità. L’utilizzo a scopo terapeutico del testosterone può essere utile nel caso di carente produzione endogena dell’ormone (es. ipogonadismo) nei casi di grave calo del desiderio sessuale, contro l’osteoporosi ed il tumore della mammella. → steroide anabolizzante. ¶ Comp. dal lat. testis, testicolo + ster(olo) che è dal gr. ster(eos), solido, con l’aggiunta del suff. -one tipico dei chetoni. Isolato e nominato per la prima volta nel maggio 1935 da ricercatori del gruppo farmaceutico Organon.
STORIA: Serge Abrahamovich Voronoff (1866-1951) fu un chirurgo russo naturalizzato francese che conobbe una grande notorietà negli anni ’20 del XX secolo per la pratica di sua invenzione d’innestare tessuto ghiandolare animale nell’uomo al fine d’interrompere il processo d’invecchiamento e ridare al soggetto nuovo vigore sessuale. Supponendo che il trapianto di tessuto testicolare potesse ottenere più risultati di una semplice terapia farmacologica, Voronoff iniziò ad operare trapiantando tessuto testicolare di criminali giustiziati nel corpo di pazienti facoltosi; presto le richieste crebbero e, non essendoci esecuzioni capitali a sufficienza, Voronoff utilizzò tessuto testicolare di scimmia; il primo xenotrapianto di questo tipo fu realizzato dal chirurgo il 12 giugno 1920. L’operazione consistette nel prelevare una millimetrica sezione di tessuto testicolare da uno scimpanzé o da un babbuino ed impiantarla nello scroto del paziente. Voronoff sperava che la ridottissima quantità di tessuto impiantato finisse per fondersi col tessuto umano, sollecitando così un ringiovanimento ghiandolare e quindi sistemico. Le osservazioni di Voronoff, ovviamente non imparziali, indicavano come il trapianto producesse un effetto virilizzante e anti senile. Gli esperimenti del medico si spinsero all’innesto di tessuto ovarico animale nelle donne, all’innesto di tessuto ovarico umano nelle femmine di scimmia e al bizzarro tentativo di inseminare una scimmia con sperma umano. Le operazioni, come prevedibile, non portarono a nessun risultato dimostrabile scientificamente: il tessuto innestato non veniva assorbito dall’organismo e se non avveniva rigetto questo era dovuto probabilmente all’azione delle cellule del Sertoli che nel testicolo costituiscono una barriera contro il sistema immunitario. La totalità dei miglioramenti che i pazienti di Voronoff dissero d’ottenere era quindi attribuibile all’effetto placebo. Alla prova del fallimento delle sue pratiche, il medico fu coperto di ridicolo dalla comunità scientifica e dai media. Ancora nel 1999 fu fatta circolare la voce che l’AIDS si fosse diffuso fra la popolazione a causa degli esperimenti praticati da Voronoff fra le scimmie e l’uomo.
TETTA Termine pop. con cui si indica la mammella. ¶ Dal gr. titthe, nutrice, connesso alla radice sscr. dha-, succhiare; quindi di origine onomatopeica rispetto al suono che l’infante produce mentre viene allattato.
ANTROPOLOGIA: In diverse parti dell’Africa centrale, le popolazioni autoctone credono che una ragazza che abbia le mammelle alte e sode sia generalmente infertile; per tale ragione una delle caratteristiche che devono avere le donne che vivono in tali culture è di possedere seni penduli e flaccidi.
THREESIES Anche nella forma 3cs. Triangolo omosessuale maschile i cui componenti sono impegnati in un mutuo rapporto anale. Assimilabile all’italiano: trenino dell’amore. → daisy chain.
THREESOME Triangolo sessuale. ¶ Ing.: qualcosa in tre.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet al quale hanno partecipato 16.428 persone di genere misto, è stato chiesto se si fosse mai fatto sesso in tre. Il 5% ha risposto “frequentemente”, il 32% ha risposto “almeno una volta”, il 62% ha risposto “mai” e l’1% ha preferito non rispondere. Una domanda successiva cercava di indagare di che genere sessuale fossero i partner nel threesome. Il campione (sceso a 15.569 soggetti) così ha risposto: il 59% non ho specificato poiché non ha mai fatto sesso in tre, il 14% ha risposto “due donne e me (un uomo), il 6% ha risposto “due uomini e me (una donna)”, il 18% ha risposto “un uomo, una donna e me”, il 3% ha preferito non specificare. (Link)
TICKLE TORTURE Pratica sessuale tipica della subcultura BDSM, derivata da un’antica forma di tortura, nella quale uno dei due membri della coppia viene legato per impedirne il movimento e quindi, dall’altro partner, viene solleticato in zone del corpo sensibili senza possibilità di sottrarsi allo stimolo. Come in tutte le pratiche BDSM consensuali, il “torturato” può chiedere di interrompere il gioco quando più lo ritiene necessario, quindi il tickle torture non risulta essere mai una pratica pericolosa. → torture play, tickling. ¶ Ing.: tortura del solletico.
TESTIMONIANZA: “Il tickle torture è divertente, specialmente se io sono la vittima. Mi piace essere legato e solleticato. Rispetto a questo, l’anticipazione e l’incapacità di difendermi è la cosa divertente. [...] Tuttavia è raro che io venga legato e solleticato. Quando qualcuno mi solletica a lungo mi eccito e chiunque mi solletica si ecciterà perché io reagisco subito al solletico. [...] Mi piace perché amo perdere il controllo. Un altro aspetto che mi piace è la vulnerabilità. L’idea di essere solleticato da più persone è fantastica ed eccitante” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
TICKLING Utilizzo del solletico come pratica per eccitare e/o per ottenere piacere fisico. ¶ Ing.: solleticamento.
TIE and TEASE Pratica sessuale tipica del bondage in cui una persona viene provocata e stimolata sessualmente, non prima di essere stata legata. In genere il tie and tease si associa a pratiche di tease and denial, in modo che il piacere della persona legata e l’orgasmo di quella dipendano dal partner che attivamente pratica la stimolazione. ¶ Ing.: lega e stuzzica.
TIFLOBASIA L’azione di baciare tenendo chiusi gli occhi. ¶ Dal gr. tuphlos, cieco + lat. basium, bacio.
TESTIMONIANZA: “Mi ha sempre dato un po’ fastidio vedere il mio ragazzo, anche con gli ex, che quando mi baciavano tenevano gli occhi aperti. Mi dà l’impressione che non siano presi da quello che stanno facendo, che stiano pensando ad altro. Uno, una volta, mi ha giurato che si imbarazzava a baciare in pubblico e quindi si guardava attorno per vedere se lo guardavano; in effetti quando non era in pubblico lo faceva di meno, però ogni tanto lo faceva comunque” (t.r.a.)
TIGHTLACING Vedi corsetting. ¶ Dall’ing. tight, stretto + lacing, allacciatura.
TIMOFILIA Attrazione per persone che incarnano i valori della ricchezza, del potere e della fama, o piacere psicosessuale nel maneggiare i soldi, nell’indossare un abito di alta moda o costosi gioielli. Nella timofilia gli oggetti di elevato valore economico assumono un potere afrodisiaco per cui si può provare piacere sessuale anche nel dormire a fianco di uno di questi oggetti come se si trattasse di un partner sessuale. In genere il timofilo è un soggetto molto ansioso che placa la sua angoscia depressiva trasferendo sugli oggetti le proprietà tranquillizzanti che potrebbe avere il rapporto affettivo con un partner. Tramite gli oggetti, che diventano quasi uno strumento controfobico, recupera un senso d’identità che individualmente non riesce a percepire. ¶ Dal gr. time, censo, status sociale.
TESTIMONIANZA: “Quando ho incontrato S. era già ben piazzato economicamente, con un giro di affari che ci consentiva uno stile di vita più che agiato. Possedeva una bellissima casa, che era stata arredata da un famoso architetto d’interni e guidava una Mercedes sportiva. Francamente ciò che possedeva è stato quello che sulle prime mi ha attratto. Come regalo di matrimonio mi ha comprato qualcosa che avevo sempre sognato di avere: una Porche nuova di zecca. Da allora è sempre stato così. Qualsiasi cosa di materiale io volessi, la ottenevo. Mio marito viaggia molto per lavoro ma non mi manca molto quando è via. Durante il primo anno di matrimonio me ne stavo semplicemente a casa a godermi il mio lusso appena acquisito” (Finz, 2004)
TIMOTRUDIA Timidezza sessuale maschile, soprattutto relativa alla qualità delle proprie prestazioni sessuali. ¶ Dal lat. timere, temere + trudere, spingere, con riferimento al movimento pelvico nella penetrazione.
TINYSEX (TS) Sesso virtuale compiuto utilizzando il TinyMUD (o MUCK), una versione peculiare di MUD (mudsex).
TIRARSELA O menarsela. Assumere atteggiamenti altezzosi e di superiorità, soprattutto in ambito di rapporti interpersonali e/o affettivo-sessuali. ¶ In riferimento all’atto masturbatorio femminile, implicando quindi che la persona “che se la tira/mena” è molto concentrata sul proprio piacere e poco propensa a condividere sessualmente.
TESTIMONIANZA: “Il rapporto uomo-donna è tutto un gioco di potere e chi ha potere ne abusa sempre. Gli esseri umani sono così. Se sai di poterti permettere 10 mirerai al 10 ed è difficile che ti abbassi al 9 o all’8. Puoi osare delle incursioni fino al 7, per sentirti meno superficiale, ma alla fine ti chiedi ‘Perché dovrei accontentarmi del 7 se posso avere il 10?’. E torni a quello che pensi sia il 10. Attento: quello che tu pensi sia il 10, non ciò che vale davvero 10. E questo perché pensi di valere 10. Lo pensi tu, perché lo hai imparato dalle reazioni e dalle parole degli altri verso la tua persona. [...] Diventando più grandi non si diventa più maturi o più umili, si perde semplicemente potere e ci si deve accontentare di cose che prima si sarebbero rifiutate. Se a 30 anni ti accontenti di un 7 è perché adesso sai di non poter avere di più, o che un 8 costerebbe troppa fatica. [...] Guarda quelli che hanno un livello di potere costante, leggi bellezza o soldi, ti pare che siano diventati più umili e si accontentino? No, chi ha potere di acquisto comprerà sempre le cose più costose e le cose più costose si lasceranno comprare solo da coloro che hanno un forte potere d’acquisto. Cinico? Fatti un giro per strada” (t.r.a.)
TIT TORTURE (TT) Qualsiasi pratica sessuale, tipica della subcultura BDSM, mirata a infliggere dolore alla mammella, all’areola e al capezzolo. La tit torture varia da pratiche sicure e moderate, come punzecchiare le mammelle, solleticarle energicamente o praticare un bendaggio toracico, ad altre pratiche molto più violente che comportano notevoli rischi fisici, come ad esempio la fustigazione, la sospensione o la perforazione (piercing). Si dà per assunto che in tale pratica i partecipanti traggano piacere dall’atto e che comunque l’attività sia svolta sempre da adulti che hanno espresso chiaramente il loro consenso. Nella tit torture possono essere usati diversi strumenti, alcuni dei quali prodotti espressamente per quella pratica, come ad esempio le mollette per capezzoli con o senza pesi. → torture play. ¶ Ing.: tortura delle tette.
TESTIMONIANZA: “Anche a me piace procurarmi piacere tramite il mio seno. Arriva il momento che provi tutto quello a cui puoi pensare e non funziona più come una volta. Ecco alcuni suggerimenti: mettiti sul seno dei morsetti di metallo e per provare più dolore aggiungi dei pesi. [...] Ho appena comprato un morsetto giapponese da capezzolo che se si leva si stringe di più; ho trovato un sacco di cose che finivano per staccarsi dai miei capezzoli e volevo qualcosa che non cadesse. E per un dolore serio usa dei morsetti dentati. Forse all’inizio dovresti provare con una molletta per capelli (può essere doloroso) finché non ti ci abitui e poi passi ai morsetti dentati che puoi comprare su internet” (Link)
TLIPSOFILIA Parafilia di tipo sadomasochistico di chi trae particolare piacere sessuale dal pizzicare o dal farsi pizzicare. ¶ Dal gr. thlipsis, pressione, dolore.
TOCOFILIA Vedi gravidofilia. ¶ Dal gr. tokos, parto.
STORIA: “Da un noto medico specialista, ho ricevuto l’interessante osservazione che, in uno o due casi fra i suoi pazienti, fra coloro i quali la madre in stato interessante aveva desiderato un rapporto sessuale durante la gravidanza mentre il marito l’aveva negato, pensando di cautelare la salute della moglie, il dottore aveva notato che i bambini nati sembravano crescere continuamente e senza controllo e con una tendenza eccessivamente marcata alla masturbazione” (Stopes, 1918)
TOEJOB Forma specifica di footjob che si realizza stimolando il pene tenuto fra l’alluce e il secondo dito del piede. ¶ Dall’ing. toe, alluce + job, lavoro.
TOILET TRAINING In ambito SM, addestramento del sub (in questo caso detto toilet slave) ad espletare tutte le operazioni relative alla pulizia quotidiana del Dom (toilet master). Queste possono andare dal semplice lavaggio del corpo del master, alla pulizia delle zone intime dopo che il master ha defecato od urinato, fino, nelle forme più estreme, a svolgere il ruolo di toilette umana, il che si realizza nel momento in cui il Dom urina o defeca sul sub usandolo come si trattasse di una tazza igienica o usa il corpo di quello per pulirsi i genitali dopo aver espletato le funzioni corporali come si trattasse di un bidet. ¶ Ing.: addestramento alla toeletta.
TESTIMONIANZA: “Maschio bianco cerca Mistress dominante per essere utilizzato come servitore e schiavo della toeletta. Imploro umiliazione, piogge dorate e degradazione della bocca usata come tazza igienica. Telefona a Toilet Mouth al …” (Fetish Times n°14, annuncio personale, in Plummer, 2002)
TONGZHI Nella cultura LGBT, termine con cui viene indicata qualsiasi persona che appartenga ad una cultura sessuale minoritaria e che non si riconosca nell’eteronormatività. Spesso usato come sin. di omosessuale. ¶ Dal cinese tongxinglian, termine medico connotato negativamente con cui si indica l’omosessualità.
TOONOFILIA Sin. di schediafilia. ¶ Dall’ing. cartoon, cartone animato.
TOOTHING Pratica consistente nell’andare a caccia di sesso occasionale usando i telefonini dotati di Bluetooth come strumento per flirtare. Nato come beffa inventata dal giornalista Ste Curran, il quale ha creato termine, pratica e un forum fittizio per diffondere la leggenda urbana, il toothing ha successivamente preso piede, anche grazie alla diffusione di dispositivi dotati della tecnologia Bluetooth. Tuttavia il toothing è, nella maggior parte dei casi, un’occasione di conoscenza fra estranei piuttosto che un mezzo di procurarsi sesso con partner occasionali.
TESTIMONIANZA: “Dopo un test relativamente lungo, posso affermare dai risultati ottenuti che forse qui in Italia paga di più il seguente metodo: ho provato a scrivere nello spazio dedicato al nome del bluetooth un riferimento di telefono (es. Mr.Jim sms 335.567.....), così tutte le volte che qualcuno fa una ricerca può, se interessato, mandarmi un sms. Guardando in grande, se molti bluetooth fossero così personalizzati, sarebbe molto divertente! Fino ad adesso i risultati ci sono, certo l'approccio è più da conoscenza che da "colpisci e fuggi", ma è divertente ed intrigante ugualmente...”(Link)
TOP Nella subcultura SM, colui che, nel gioco sessuale, ha un ruolo attivo e agisce per procurare dolore all’elemento passivo (bottom); termine solo in parte sovrapponibile a master (o padrone), poiché quest’ultimo è più pertinente alla scena BD. Il top in un gioco sessuale può non essere il soggetto dominante nella coppia. ¶ Ing.: superiore.
TOP’S DISEASE In ambito BDSM, soggetto dominante che, nel gioco sessuale, tratta male ed offende l’elemento passivo (bottom) più di quanto sia lecito o sia stato concordato. Dal momento che, anche nelle pratiche sessuali più estreme, l’elemento fondante è la consensualità fra i partecipanti ed il rispetto reciproco, un atteggiamento gratuitamente aggressivo e prevaricante è da considerarsi abusivo, illegale e potenzialmente pericoloso per l’incolumità del bottom. ¶ Ing.: disturbo del dominante.
TOPA Termine gerg. con cui popolarmente si indica la vulva, per similitudine fra la pelosità della zona pubico-vulvare ed un grosso ratto. Per sineddoche, donna d’aspetto avvenente, sovente anche al dim. topina, topolina e all’accr. topona.
TOPFREEDOM O topfree. Movimento nato in USA che reclama e predica la libertà per le donne di stare a seno nudo, cioè in topless, in quei luoghi in cui ciò è consentito agli uomini: piscine, spiagge, etc. ¶ Ing.: libertà per la parte superiore.
TOPLESS Anche monokini. Costume da bagno costituito dal solo slip, quindi senza la parte superiore che copre il seno. ¶ Comp. dall’ing. top, parte superiore + less, meno.
TORTURE PLAY Insieme delle attività sessuali, tipiche della subcultura BDSM ma non solo, nelle quali i partner consensualmente istruiscono un gioco delle parti in cui uno, dal ruolo dominante e attivo (Top o Master), somministra all’altro (bottom o slave) una serie di stimolazioni psicofisiche dolorose di differente intensità su tutto il corpo o su una parte di esso. La tortura può essere di tipo prettamente fisico (fustigazione, urticazione, piercing, etc.) come di tipo psicologico (teasing and denial, orgasmo controllato, etc.). È dato per scontato che nel torture play sia l’azione che l’esito di essa sia motivo di piacere per tutti i partecipanti, i quali hanno deciso consensualmente di impegnarsi nell’attività. Il gioco dovrà subito essere interrotto nel momento in cui uno dei partecipanti faccia notare di non gradire più quella specifica attività (safe word). Il torture play, specie nelle sue forme più estreme, può comportare rischi per l’integrità fisica del torturato e perdite ematiche più o meno abbondanti; in tali casi non è possibile parlare di sesso sicuro. Vi sono differenti forme di torture play, le più note sono: ball torture, cock torture, CBT, cunt torture, elettrotortura, genitorture, nipple torture, tickle torture, tit torture. ¶ Ing.: gioco di tortura.
TOTAL BOTTOM Nella scena SM, soggetto che riveste un ruolo esclusivamente passivo in qualsiasi attività sessuale nella quale si trovi a partecipare. → bottom.
TOTAL COVERAGE Nell’ambito del rubberismo o feticismo per il lattice, abbigliamento sintetico che riveste il corpo in maniera totale. ¶ Ing.: copertura totale.
TOTAL POWER EXCHANGE (TPE) Rinuncia formale del sub ad ogni forma di libertà e cessione di sé al Dom, il quale diviene letteralmente proprietario del partner; a volte il contratto di proprietà può essere inciso sulla pelle del sub tramite un tatuaggio che riassume i termini dello scambio (es.: x schiavo di y). Il TPE, anche detto micro-menagement o 24/7 lifestyle, è una forma estrema di relazione concordata, nella quale il Dom disciplina, controlla e gestisce ogni minima attività del sub. Nel TPE alcuni Dom/Master chiedono non solo di gestire la vita materiale del sub ma desiderano che nella mente di quest’ultimo rientrino unicamente i pensieri decisi dal Master stesso; questo è un limite che va assolutamente discusso prima di iniziare tale stile di vita estremo. Prima di imbarcarsi nel TPE è bene sperimentare un periodo di prova così da rendersi conto dei pro e dei contro di una tale dinamica relazionale. → collarizzazione. ¶ Ing.: scambio totale di potere.
APPROFONDIMENTO: Quali sono i requisiti di un sub che voglia accettare il micro-menagement? 1) Devi avere l’irrefrenabile desiderio di essere posseduto o di diventare proprietà di un’altra persona. 2) Devi voler trasferire le tue capacità di prendere decisioni al Master e voler accettare sia i pro sia i contro nel fare ciò. 3) Ogni decisione sarà presa da qualcuno per te; farai tutto ciò che ti viene detto (in base ai limiti stabiliti) o patirai le conseguenze di aver deluso il tuo Master. 4) Devi desiderare che il tuo destino e la tua vita siano pianificate dal tuo Master e devi essere disposto a percorrere le strade che lui sceglie per te. (Link)
TOTAL TOP Nella scena SM, soggetto che riveste un ruolo esclusivamente attivo e dominante. → Top.
TOY BOY 1) In ambito eterosessuale, fidanzato o marito di una donna d’età nettamente superiore al primo. Tale relazione si caratterizza per la valenza ludica ed edonistica con quale la donna gode del giovane maschio come fosse un giocattolo del quale potrebbe stancarsi velocemente. 2) In ambito omosessuale maschile, partner usato solo come mezzo di gratificazione sessuale e che, il più delle volte, gode di tale dinamica relazionale. In tale ambito scritto anche come toy boi. ¶ Ing.: ragazzo giocattolo.
TOYS Categoria di video e foto pornografiche in cui l’utilizzo di oggettistica sessuale diventa centrale; possono quindi essere sottocategorizzati in base al tipo di oggettistica sessuale che viene usata, ad esempio: dildo video, butt plug video, etc. ¶ Ing.: giochi.
TRADIRE In ambito relazionale, violare la fedeltà coniugale o il patto, implicito od esplicito, di non intrattenere rapporti affettivo-sessuali con altre persone che non siano il partner. → fedifrago, cornificare, fedeltà. ¶ Dal lat. tradere (dare + pref. trans-), consegnare, influenzato nel significato dall’uso peggiorativo della tradizione biblica, nella quale Cristo è stato “consegnato”, cioè “tradito” da Giuda.
TRAGOLIMIA Urgenza soverchiante di fare sesso senza preferenze specifiche per l’età o l’estetica del potenziale partner. ¶ Dal gr. tragos, capro + limos, appetito; nel senso di appetito (sessuale) simile a quello di un animale da monta.
TRAMPLING Pratica sessuale, diffusa soprattutto nella scena BDSM, che consiste nel camminare sopra il partner, in genere indossando scarpe col tacco. È molto comune nei rapporti femdom nei quali una donna ha un ruolo di dominazione sul maschio. È una pratica che può rivelarsi pericolosa se non compiuta con attenzione, in quanto la colonna vertebrale può subire danni e i tacchi possono lasciare ferite profonde sulla pelle. Una versione più sicura del trampling prevede che la “passeggiata” sul corpo del partner venga effettuata a piedi nudi. → crush fetish. ¶ Dall’ing. (to) tramp, percorrere con passo pesante.
TESTIMONIANZA: Facewalk non ha sempre avuto chiaro ciò che voleva; quando era un teenager era solito fare risse nei locali e giocare a football così che gli uomini potessero salirgli sopra e lo potessero picchiare. Una volta che gli fu chiaro che si trattava di una cosa sessuale, e che era eterosessuale, andò da Adrena[una mistress]. “Potresti camminare sulla sua faccia e incassargli il naso nella testa. Ha plasmato il suo corpo nel corso degli ultimi trenta anni in modo da diventare come un pupazzo di plastica. Può sopportare qualsiasi pressione una donna possa generare” (Gates, 2000)
TRANNY Sin. pop. di transessuale o transgender, sovente usato in ambito pornografico; i membri della comunità transgender lo ritengono un termine offensivo. ¶ Dim. dell’ing. transexual.
TRANS DYKE In gergo, femmina transessuale o transgender che è orientata sessualmente verso le donne. → dyke.
TRANSABLED O wannabe. Soggetto che possiede un’immagine corporea interna di sé come persona amputata e quindi reputa che, amputando quella specifica parte, possa vivere una vita migliore poiché l’aspetto esteriore corrisponderebbe finalmente all’immagine interiore. Termine coniato nel 2004 da Sean O’Connor, pretender paraplegico, noto per il suo impegno nello studio e nella corretta diffusione del fenomeno del disturbo d’identità dell’integrità corporea (BIID). Dal momento che il BIID è stato collegato concettualmente al disturbo d’identità di genere, O’Connor ha recuperato il termine “transessuale” legandolo a “disabile” (disabled) e generando un neologismo che è parso più pratico e maggiormente rappresentativo della condizione. Le motivazioni del transabled non sono generalmente di natura sessuale anche se intorno al mondo della disabilità, della finta disabilità (pretending) e dell’amputazione (apotemnofilia, acrotomofilia) ruota un variegato mondo feticistico.
TESTIMONIANZA: “Non è tanto un ‘voglio’ quanto è piuttosto un ‘necessito’. Il nostro ‘desiderio’ è più un riflesso del fatto che la nostra immagine interiore è quella di un paraplegico (o di un amputato, o di un cieco, o qualsiasi altra disabilità) piuttosto che di un uomo o di una donna abile fisicamente. La dicotomia tra ciò che la nostra psiche ci dice e quello che il nostro corpo ci mostra, è ciò che ci spezza in due. Mi ricordo bene la prima volta che ho scoperto di non essere il solo a sentirmi in questo modo. Quella sera ho avuto una lunga discussione con ***, che mi parlava del suo desiderio di essere paralitica. Da lì, ho iniziato a guardarmi intorno in internet per avere più informazioni sulle sedie a rotelle, gli wannabes (così è come molti chiamano i transabled). Al tempo non c’era quasi niente. Ma c’era abbastanza per farmi realizzare che non ero l’unico. Che non ero malato nella testa. Spero solo di ripagare il favore e che quelle poche persone possano sentirsi sollevate dal sapere che non sono sole. Potresti pensare che questa cosa è decisamente strana, anche oscena. Ma prima che ti irriti per come noi ci sentiamo, ti prego di mantenere una mentalità aperta e leggere di più di questa cosa” (Link)
TRANS (T o TS) Abbr. colloquiale con cui si indica una persona transessuale.
TRANSESSUALITÀ O transessualismo. Condizione dell’individuo (transessuale) che s’identifica con il sesso opposto rispetto al genere sessuale di nascita, desidera essere o insiste sul fatto di essere del sesso opposto. Nei maschi transessuali (MTF) è probabile osservare fin dall’infanzia comportamenti imitativi del sesso femminile ed insistenza nell’indossare abiti da bambina, così come nelle transessuali femmine (FTM) è probabile osservare una preferenza per i giochi e l’abbigliamento maschile. Nelle età successive il soggetto transessuale desidera fortemente appartenere all’altro sesso e stabilire un ruolo sociale permanente come membro del genere sessuale con il quale s’identifica. Può essere posta diagnosi di disturbo dell’identità di genere, termine con il quale il DSM-IV descrive la transessualità, solo se il senso di estraneità rispetto al proprio sesso biologico causa un persistente malessere psicologico: in questo caso il soggetto può soffrire per tale disconcruenza d’identità introspettiva del genere sessuale e vivere quindi gravi stati di ansia e depressione (disforia di genere) fino a mettere in atto comportamenti autolesivi. Buona parte dei transessuali, al fine di far corrispondere l’immagine corporea esterna con il sesso con cui s’identificano, si sottopongono nel tempo a terapie di rassegnazione sessuale: queste possono essere di tipo farmacologico (terapia ormonale) o di tipo chirurgico quali la mastoplastica additiva o sottrattiva e la riassegnazione chirurgica del sesso tramite eliminazione del pene e dei testicoli con creazione di una neovagina o di un neopene. Il transessuale che ha intrapreso il procedimento terapeutico di riassegnazione dell’identità sessuale ma non si è sottoposto ancora ad una riassegnazione chirurgica del sesso, è detto pre-op; il transessuale post-op è invece chi si è già sottoposto all’intervento di chirurgia plastica che consente di avere gli organi sessuali desiderati. Non tutti i transessuali si sottopongono al cambio chirurgico del sesso e questo per diversi motivi che vanno dal costo dell’operazione, alla possibilità di pentirsi della decisione, alla percezione dell’inutilità di una trasformazione che attesti fisicamente ciò che già si percepisce psicologicamente. In ogni caso il soggetto transessuale adotterà nel comportamento, nel vestiario e nell’aspetto esteriore una mimesi delle caratteristiche del sesso al quale sente di appartenere o troverà gratificanti le occasioni, anche private, nelle quali può farlo. Il soggetto transessuale è, in genere, attratto sessualmente dal sesso opposto rispetto a quello al quale sente di appartenere, quindi un maschio transessuale sarà con più probabilità attratto da uomini, mentre una femmina transessuale sarà attratta da donne; sono però anche osservabili orientamenti omosessuali e bisessuali. L’origine del transessualismo è tuttora oggetto di studio benché sia pensiero comune dei ricercatori che si tratti di una condizione dovuta a diversi fattori sia di ordine psicologico che di ordine fisiologico e genetico. La transessualità può essere conseguente ad una variazione nella differenziazione sessuale in fase fetale, così come a patologie che portano a fluttuazioni ormonali (ad es. nella sindrome dell’ovaio policistico). Alcuni studi hanno indicato che la transessualità possa essere connessa ad una variazione nella struttura cerebrale nota come Nucleo del Letto della Stria Terminale (BNST). ¶ Il termine transsexualismus fu introdotto nel 1923 da Magnus Hirshfeld.
TESTIMONIANZA: “Il piacere di indossare abiti femminili in effetti non ha nulla a che fare con il sentirsi intrappolati nel corpo sbagliato, questo è un problema del tutto diverso. I travestiti e i trannys (uomini a cui piace vedersi come donne ma che in verità non si sentono donne) non si sentono a disagio con la loro anatomia maschile. Per me gli abiti non sono mai stati il problema, e infatti mi sono sempre vestita in maniera abbastanza mascolina. I travestiti hanno un forte desiderio di indossare abiti da donna ma non si vedono come donne. E infatti sono decisamente felici di essere uomini. Io non ho mai avuto il desiderio di mettere su dei vestiti da donna ma mi sono sempre sentita una donna. Quindi, volersi vestire da donna non ha nulla a che fare con i problemi d’identità di genere. [...] Se ti identifichi con entrambi i generi, allora sei un transgender. [...] La femminilità, così come la mascolinità, è in parte un costrutto sociale. Perciò, ci possono essere uomini un po’ femminili e donne un po’ mascoline. E ancora, questo fatto non è realmente connesso alla sensazione di essere nel corpo sbagliato, o al genere sessuale. Ci sono un sacco di uomini gay che sono molto più femminili di me benché essi si vedano ancora come uomini, mentre io mi sono sempre vista come donna” (Da hipforums.com - link non più attivo)
TRANSESSUOFILIA Proclività o predilezione assoluta per attività sessuali o relazioni amorose con persone transessuali. Benché non si possa escludere che parte di coloro che frequentano sessualmente i transessuali realizzino tendenze omosessuali represse (avvertite come meno colpevoli per l’ambiguità anatomica del transessuale) non si può escludere che l’attrazione sessuale verso tali soggetti rappresenti un orientamento sessuale a sé stante. Di fatto il corpo del transessuale si pone come una chimera che sintetizza caratteristiche maschili e femminili, non solo in ambito anatomico ma anche caratteriale. Come l’androgino di mitologica tradizione, il transessuale rappresenta un amalgama concettuale ma incarnato, a differenza di quanto avviene per altre fantasie sessuali che non possono trovare realizzazione completa. La transessuofilia non può quindi essere sovrapposta alla bisessualità, poiché il transessuale non è pienamente rappresentativo di uno o dell’altro sesso, né all’omosessualità, dal momento che buona parte dei frequentatori di transessuali mantiene nel corso della propria vita un orientamento stabilmente eterosessuale. D’altronde un orientamento eterosessuale tendenzialmente stabile non viene contraddetto da occasionali incursioni esperienziali con transessuali, nel momento in cui si richiama la natura dell’orientamento sessuale umano per la quale difficilmente un individuo si pone in maniera assoluta agli estremi del continuum sessuale eterosessualità-omosessualità.
TESTIMONIANZA: “A trans ci vado ormai da anni, è come una droga. Mi piacciono da morire e con loro ho provato praticamente tutto. Ovviamente con loro mi piace di più la parte passiva, la parte attiva mi piace con le donne. Invito chiunque avesse qualche fantasia a provare. Non ve ne pentirete” (Link)
TRANSFAG Transessuale maschio attratto da donne. Poiché il transessuale maschio si percepisce come una donna, tale orientamento sessuale è vissuto dal soggetto come omosessuale. Il termine è sovente usato con valore offensivo. ¶ Dall’ing. fag, frocio.
TRANSFOBIA Atteggiamento discriminatorio e pregiudizievole verso i soggetti transessuali.
TRANSGENDERISMO Filosofia e movimento sociale composto da chi (transgender o TG) non riconosce il genere sessuale biologico come determinate dei comportamenti, delle scelte e dei gusti sessuali della persona, né s’identifica interamente e definitivamente nel genere maschile o in quello femminile. Per il transgender l’identità di genere maschile e femminile sono solo degli estremi in un continuum in cui l’identità di un soggetto può autorappresentarsi a qualsiasi livello di tale continuum, senza rimanere legata a dettami e stereotipi sociali e senza timore di discriminazione. Nel transgenderismo posso essere incluse le condizioni di transessualità, travestitismo, drag, e tutti coloro che s’identificano o si comportano in modo anticonvenzionale rispetto alle norme concernenti il genere assegnato loro dopo la nascita. Il transgenderismo non implica nessuna forma specifica di orientamento sessuale, quindi un transgender può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale, polisessuale od asessuale. Nel tempo il significato di transgenderismo si è andato a sovrapporre a quello di postgenderismo. ¶ Coniato nel 1969 come “transgenderal” da Virginia Prince (al secolo Louise Lawrence), pioniere e fondatore USA della comunità transgender. Comp. dal lat. trans, attraverso, oltre + ing. gender, genere sessuale.
APPROFONDIMENTO: Il transgender nasce in realtà non da una base teorica, ma da un conflitto sociopolitico concreto, quando il collettivo newyorkese "Queer Nation", lanciando la pratica dell' "outing", cioè del disvelamento pubblico della condizione omosessuale [...] viene sostanzialmente ripudiato dal movimento gay americano. La Queer Nation, quindi, fondendo la propria pratica politica di responsabilizzazione sociale con la consapevolezza del proprio humus appunto queer, cioé composto di uomini gay, travestiti e donne transessuali principalmente di origine latina e afroamericana, quindi bel lontano dallo status gay bianco middle class, decide di staccarsi completamente dal mondo più propriamente omosessuale, e di ridefinirsi come "Transgender Nation" [...] In breve tempo, e soprattutto grazie a internet (ma in periodo pre WWW), nasce un importante dibattito ad opera inizialmente di un collettivo australiano e del gruppo della TN nel frattempo migrato a San Francisco, che viene rapidamente influenzata dalle letture, o meglio da una nuova consapevolezza delle passate letture dei pensatori francesi, da Sartre a Foucault, ma soprattutto Guattari e Deleuze ed il loro concetto di nomadismo. (H. Velena in Zanini e Fadini, 2001).
TRANSIZIONE Definizione pop. data da alcuni transessuali e transgender alla terapia di riassegnazione sessuale.
TRANSROMANTICO Nell’ambito dell’asessualità, chi prova sentimenti romantici non sessuali principalmente verso persone di genere sessuale ambiguo: transgender, transessuali, etc.
TRAUMA SESSUALE 1) Lesione a carico degli organi genitali prodotta da una cosa o una persona per un’azione improvvisa e rapida. 2) Evento particolarmente negativo nella vita psicosessuale di una persona che ha conseguenze durevoli e negative nella vita della persona stessa, sia esso di tipo sessuale o più generalmente psicologiche. La percezione di cosa possa essere traumatico e il modo in cui l’evento traumatogeno può essere elaborato sono elementi soggettivi: ogni persona risponde in modi diversi anche al medesimo evento negativo.
TRAUMATOFILIA Parafilia caratterizzata dalla ricerca di eventi traumatici sul piano fisico e/o psicologico come catalizzatori del piacere sessuale. La scelta di abusare di droghe prima di un rapporto sessuale, la ricerca di violenza fisica come attivatore del desiderio, l’eccitamento provato da alcuni durante gli incidenti automobilistici (sinforofilia) sono esempi di traumatofilia. La ricerca di stimoli forti, come avviene per l’algofilia o per la fobofilia, è solo parzialmente sovrapponibile alle dinamiche sottostanti la traumatofilia che il più delle volte agisce come un meccanismo di difesa nei confronti di un vero trauma subito ed evolve in una forma cronica per cui l’individuo mostra una dipendenza da ricerca di eventi traumatici, dipendenza che viene rinforzata dal piacere sessuale da essi scatenato. Come avviene dunque per diverse parafilie, la traumatofilia esorcizza la paura tramite erotizzazione dell’evento temuto.
TRAVE Abbr. pop. di tono per lo più spregiativo, utilizzata per indicare un travestito, ma spesso impropriamente utilizzata per indicare un transessuale. Molto comune anche all’accr. travone.
TRAVESTITISMO (TV) Condizione di chi (travestito) si abbiglia con vestiti tipici di un genere sessuale differente rispetto a quello di appartenenza. Il travestitismo è una macrocategoria, spesso usata con differenti significati, che unifica tutti coloro che attuano tale comportamento ma non specifica né le metodiche né le motivazioni. In genere dalla definizione di travestitismo viene esclusa la travestofilia e la transessualità, benché comunemente il travestitismo venga fatto corrispondere alle due condizioni indicate; ciò limiterebbe la definizione di travestitismo a quelle persone che non legano nessun piacere erotico all’abbigliamento indossato, né desiderano appartenere ad un sesso che non sia quello al quale già appartengono. Quindi il travestitismo è di preferenza riferibile agli eterosessuali e agli omosessuali di entrambi i sessi che, per motivi non strettamente legati al valore erotizzante dell’abito, gradiscono indossare abiti propri del sesso opposto; per tali ragioni si potrebbero porre dei dubbi sul valore parafilico del travestitismo. Si può tuttavia tentare di suddividere il fenomeno del travestitismo in cinque categorie. Travestito occasionale. Individuo che utilizza abbigliamento e trucco del sesso opposto solo in occasione di feste o situazioni ludiche. Travestito omosessuale. Definizione riferita a maschi che si vestono da donna per soddisfare la propria omosessualità, il che sovente porta a confondere il travestitismo con l’omosessualità e la transessualità. In genere questi soggetti sono fidanzati o sposati con una donna e adorano le donne per cui vengono anche definiti “travestiti saffici”. Essi si travestono in maniera episodica ma costante e la compagna è generalmente al corrente delle tendenze del partner. Travestito transessuale. Vedi transessualità. Travestito feticista, vedi travestofilia. Travestito prostituta. Il più delle volte è un transessuale ma può anche essere un omosessuale. Drag Queen/King. Performer che fa del travestimento un atto di spettacolarizzazione abitudinario, non è necessariamente un omosessuale o un transessuale (Drag Queen). Il travestito è indicato anche come TV, cross-dresser o x-dresser. ¶ Coniato nel 1910 come transvestim da Magnus Hirschfeld, dal lat. trans, attraverso, oltre + vestitus, abbigliato.
TESTIMONIANZA: “La vita è diventata interessante da quando ho incontrato una drag queen. Quando le ho chiesto ‘cosa te lo fa fare?’ lei ha risposto ‘è tutta un’illusione. È essere qualcun altro per una notte’ [...]. È molto estroversa e parla con tutti. Quando ho incontrato i suoi amici (la maggior parte dei quali erano drag queens) ho capito che, come tutti, loro hanno personalità differenti (quella pacchiana, la professionale, la principiante) e differenti stili d’abbigliamento. Alcune erano credibili come donne... o almeno non avrei pensato che erano uomini finché qualcuno non me l’avesse detto. Altre hanno un vero aspetto da drag queen... potevo vedere il loro pomo d’Adamo [...] Mi piace guardare la sua trasformazione da uomo a donna. È un processo lungo ma è molto interessante. Lei mi ha detto che si traveste da 13 anni. Credo che sia una delle più professionali. Sembra una donna. Assume personalità differenti quando diventa una donna a differenza di quando ha il suo aspetto da uomo. Le drag queens non sono tutte come quelle che si vedono nei giornali o in tv. Anche loro sono persone che hanno bisogno di amore e rispetto” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
TRAVESTOFILIA Anche feticismo di travestimento o travestitismofilia. Parafilia caratteristica del sesso maschile in cui la gratificazione psicosessuale è relativa all’indossare abiti femminili, senza che questo implichi un ripensamento della propria identità sessuale: la maggior parte dei travestofili sono sposati o impegnati in relazioni eterosessuali. Gli abiti femminili sono fonte di eccitamento in quanto simbolo di femminilità e non come feticci in sé, anche se non è raro che uno specifico capo di abbigliamento possa assumere una valenza particolarmente erotica ed essere usato elettivamente come catalizzatore dell’eccitazione nella masturbazione e successivamente nel rapporto. Il feticista del travestimento il più delle volte indossa solo piccoli capi di abbigliamento femminile, ad esempio slip da donna sotto abiti maschili, sicché all’apparenza possono non esservi segni distintivi di tale variazione sessuale. Egli tenderà, nel tempo, a conciliare la propria parafilia con i gusti sessuali della compagna, inizialmente tenuta all’oscuro della fissazione per gli abiti femminili. Se la partner non fosse accondiscendente nell’integrare le fantasie del compagno nella vita di coppia, questo causerebbe una grossa ansia nel travestofilo; non è raro che il soggetto si liberi di tutta la sua collezione di abiti femminili come se volesse interrompere l’abitus, per poi acquistare altri capi d’abbigliamento realizzando una nuova collezione. In alcuni casi il travestofilo può decidere di vestirsi completamente da donna e partecipare ad attività, spettacoli e manifestazioni che gli consentano di soddisfare il desiderio di travestimento (→ drag queen). Questa parafilia, che tipicamente insorge nella fanciullezza o nell’adolescenza, può anche interrompersi nel tempo con una marcata perdita d’interesse riguardo all’utilizzo di abiti femminili.
TESTIMONIANZA: “Credo di aver scoperto molto presto, come molte di voi, che il maschietto di casa, a 5-6 anni, sentiva e guardava "altrove", in un mondo fatato di nylon, tacchi, rossetti e merletti! Ma erano anni senza internet, anni di paura di esser scoperti, di non capire che succede, poi sensi di colpa, tristezza, passione, voglia di esserci, di sentire se stessi. Passano gli anni, matrimonio, figlio, lavoro ed il tuo corpo che cambia, insomma, cerchi di chiudere un cerchio che non puoi chiudere e a 55 anni sogni e vorresti vedere "****" [Il soggetto scrive un nome di donna, il suo alterego femminile che ha piena rappresentazione quando indossa abiti femminili]. Questo mi porta qui, forse sbaglio, ma certe volte si ha davvero bisogno di essere ascoltati, compresi, magari aiutati. Un abbraccio fraterno e solidale” (Link)
TRENINO Anche trenino dell’amore. Rapporto sessuale realizzato da almeno tre uomini che, in fila l’uno dietro l’altro, figurativamente come vagoni di un treno, praticano coito anale in maniera vicendevole. Si tratta di un termine usato per lo più in tono scherzoso.
TRENTANOVE (39) Cifra codice per anilinguo, basata sull’immagine ideografica di un volto, rappresentato dal 9, che sta fra due natiche, rappresentate dal 3.
TRE SECONDI, regola dei (3S) Regola d’approccio fondamentale per la seduction community da applicarsi verso una potenziale partner. Tale regola suggerisce di entrare in contatto diretto con una donna che ha dato qualche segnale d’interesse non facendo passare più di 3 secondi dall’invito non esplicito. Tre secondi sono metaforici, in verità si sottintende che l’uomo non debba esitare perché l’esitazione non farebbe che aumentare il timore di fallire e di essere respinto.
TRIADE Triangolo affettivo-sessuale, non occasionale, nel quale sono impegnate tre persone del tutto consapevoli e consenzienti. Si può trattare di una coppia che accoglie nella propria vita una terza persona (l’amante di un membro della coppia o di entrambi) che entra in relazione con essi primariamente come elemento di gratificazione sessuale. Si parla di triade anche nell’ambito del poliamore, relativamente ad una forma di relazione a tre, nata sul rifiuto della monogamia come modello fondante la vita affettivo-sessuale di un soggetto; in questo caso i componenti della triade vivranno insieme o separati ma assolutamente consapevoli della natura della relazione.
TRIANGOLO Relazione di carattere amoroso o sessuale nella quale sono impegnate tre persone. Si parla di triangolo amoroso relativamente a quei rapporti in cui solitamente uno dei tre lega gli altri due con vincoli affettivi mentre questi ultimi, in una dinamica di rivalità, competono per il primo; la gelosia è uno dei principali fattori che rende il triangolo una configurazione relazionale altamente instabile. Si parla invece di triangolo sessuale nel caso di un rapporto sessuale agito contemporaneamente fra tre persone che non necessariamente sono legate sul piano affettivo e che possono avere questo tipo di rapporto occasionalmente o con una certa continuità. → triade.
TESTIMONIANZA: “Il matrimonio non ha validità legale ma noi viviamo insieme come se l’avesse. Condividiamo lo stesso letto. Quando sono fuori con loro, mi presentano entrambi come la loro moglie. Io li presento entrambi come i miei mariti. La gente pensa che stiamo scherzando e noi lasciamo che ci credano. Ma noi ci sentiamo davvero sposati. [...] Non sono più giovanissima ma sto ancora vivendo il momento più bello della mia vita con i miei due mariti. Il sesso va alla grande e mi godo la nostra relazione come ho sempre fatto. Forse, un giorno, la luna di miele finirà ma ne dubito” (Finz, 2004)
TRIBADISMO 1) Forma di masturbazione femminile che si realizza tramite sfregamento della zona vulvare contro un oggetto od una parte del corpo del partner sessuale. 2) Forma di stimolazione genito-genitale praticata da due donne che, incrociando le gambe, portano a contatto le rispettive zone vulvari; anche detto tribbing. → scissoring. 3) Sin. obsoleto di lesbismo, da cui tribade, donna omosessuale. ¶ Dal verbo gr. tribo, strofinare.
APPROFONDIMENTO: A Parigi, nel XVIII secolo, venne inaugurata la società segreta ‘Anadrynes’ che riuniva donne omosessuali, con filiali a Londra e altre capitali europee. Fu fondata da Madame de Fleury e annoverava molti membri dell’aristocrazia del tempo, la sede parigina era in rue Des Boucheries-Saint-Honoré.
TRICOFILIA Feticismo per i peli corporei, in genere i capelli, o eccessiva cura di essi. I capelli altrui possono divenire feticcio sessuale da utilizzare e accarezzare durante la masturbazione o il rapporto sessuale, oppure si può osservare un’esagerata attenzione del soggetto verso i propri capelli. Essi possono diventare oggetto di una meticolosa cura ed essere investiti di un esagerato potere seduttivo ed erogeno. Al di là dei capelli, i peli corporei che più sovente sono fatti oggetto di fantasie da parte del tricofilo, sono quelli pubici e quelli ascellari (ircusofilia). Più raramente la pelosità delle braccia, delle gambe e del torace diventa elemento fondamentale d’eccitazione. ¶ Dal gr. thrix, thricos, capello.
APPROFONDIMENTO: Quando il paziente, un servitore cinquantenne, aveva 7 anni, accadde una notte mentre era già a letto che la cameriera, che s’era svegliata, gli si avvicinò e l’abbracciò. Il paziente ricorda ancora molto bene come lui le abbia passato le dita fra i capelli. Nel periodo della pubertà iniziò a sperimentare eccitazione sessuale ogni volta che vedeva o toccava dei capelli ben pettinati. Ma da quel momento in avanti l’eccitamento fu solo indotto dai capelli degli uomini; i capelli delle donne non avevano più nessun effetto su di lui e, anche rispetto agli uomini, era interessato quelli che avevano capelli lisci e castano scuri, capelli che dovevano essere spazzolati all’indietro […] Trae particolare piacere ed eccitamento sessuale dall’acconciare gli altrui capelli. Esegue l’operazione secondo questo rituale: sta dietro l’uomo, applica sui capelli un olio che, insieme al pettine, porta sempre con sé, quindi pettina i capelli vicino alla nuca. Quando il pettine raggiunge la sommità della testa, il soggetto eiacula. (Hirschfeld, 1935)
TRICOMONIASI Malattia a trasmissione sessuale molto diffusa, causata dal protozoo parassita Trichomonas vaginalis. Il microrganismo, che caratteristicamente è un parassita della vagina e dell’uretra, infetta il 20% delle donne in età fertile. Nella donna il sintomo caratteristico è una vaginite spesso accompagnata da perdite di colore giallo-verdastro, con prurito e dolore sia durante la minzione sia durante i rapporti sessuali. Gli uomini sono per lo più portatori asintomatici, ma si ritiene che il 5-10% di tutti i casi di uretrite maschile siano dovuti alla presenza di questo protozoo. La persona ha cui è stata fatta diagnosi di tricomoniasi dovrà astenersi dall’avere rapporti sessuali fino ad accertata guarigione.
TRIOLISMO Eccitazione e gratificazione derivata dall’avere rapporti sessuali di fronte ad una terza persona o a un’altra coppia che contemporaneamente sta avendo un rapporto sessuale di qualche tipo. Si tratta di una variazione sessuale retta da una combinazione di elementi voyeuristici ed esibizionistici. Il triolismo è opposto al troilismo e diverso dal triangolo sessuale o dal ménage à trois con i quali a volte viene confuso; è però una variazione che può coesistere con il troilismo, entrambe tipiche della subcultura scambista. ¶ Dal lat. tri-, affine a tres, tre.
TRIPLO-DOPPIO O penetrazione multipla. Termine soprattutto in uso nell’ambito pornografico, indicante una forma estrema di doppia penetrazione nella quale una donna riceve sei peni simultaneamente: due in bocca, due in vagina e due nell’ano.
TRIPSOFILIA Parafilia di chi trae dai massaggi corporei un particolare piacere sessuale: è una forma di aptofilia. Si definisce tripsofilia anche la tendenza a trarre gratificazione sessuale dal lavaggio dei capelli o dall’atto di lavare i capelli a qualcuno: in quest’ultimo caso la tripsofilia è sovente combinata con tricofilia. ¶ Dal gr. tripsis, sfregamento.
TRISESSUALITÀ Termine coniato nell’ambito delle relazioni poliamorose che indica l’orientamento sessuale o la preferenza di un soggetto per le attività sessuali svolte con due o più partner simultaneamente. → poliamore.
TRISTEZZA POST COITUM Insieme di sentimenti malinconici e di abbattimento emotivo che si dice possa seguire l’orgasmo. Questo stato di leggera tristezza viene descritto dal noto adagio latino “omne animal post coitum triste est”, ogni essere vivente è triste dopo l’accoppiamento. Il fenomeno della tristezza post coitum si configura più come un’osservazione filosofico-poetica che come la descrizione circostanziata di uno stato psicofisico. Tale senso di tristezza seguente l’orgasmo può essere comunque spiegato in base a tre fattori interagenti fra essi. a) L’orgasmo rappresenta una sollecitazione psicofisica di tale intensità che modifica il normale stato di coscienza, al punto che nel momento di massimo piacere è impossibile fissare un preciso pensiero o concetto; questo scollamento dal Sé, simile alla morte (piccola morte), porterebbe successivamente ad uno stato di tristezza e di smarrimento emotivo. b) Il compimento dell’atto sessuale rappresenta l’esaurimento della tensione generata dal desiderio; in seguito all’avvenuto orgasmo e alla gratificazione si verrebbe a creare un breve stato di vuoto pulsionale e di energia psichica tale da determinare apatia e un umore simil-depresso. c) Il rilascio di prolattina e di ossitocina successivo all’orgasmo genera un senso di rilassamento psicofisico che, soprattutto se paragonato all’energia impiegata per il coito, risulterebbe paragonabile ad una forma di apatia.
TROIA Volgarmente detto di una donna che si concede sessualmente con molta facilità e spregiudicatezza; sin. di puttana, zoccola, baldracca, mignotta. Spesso anche al dim. troietta ed accr. troiona. Dal termine, il verbo gerg. troieggiare, comportarsi come una troia, e il sostantivo troiame, ad indicare un’insieme di donne di facili costumi o, in senso scherzoso ma denigratorio, un assembramento di belle donne. ¶ Fig. da troia, scrofa destinata alla riproduzione, a propria volta da porcus troianus, maiale ripieno della tradizione culinaria dell’antica Roma, col senso di scrofa gravida.
TROILISMO Eccitazione e gratificazione sessuale, in qualche modo opposta al triolismo, derivata dall’osservare la propria partner mentre ha un rapporto sessuale con un altro uomo. Si tratta di una variazione sessuale tipicamente maschile e diversa dal triangolo sessuale, in cui tre persone agiscono attivamente nel rapporto. Variazioni del troilismo comprendono il troilismo psichico, nel quale viene consentito alla propria compagna di avere rapporti con altri uomini senza la necessità di esserne spettatori, e il troilismo telefonico, nel quale si sollecita la partner a telefonare a uno spasimante noto. Il troilismo è caratteristico della cultura dello scambismo. ¶ Dalla tragedia shakespeariana “Troilus e Cressida”, nella quale si narra di come Troilus, da cui il nome della parafilia, fosse stato forzato ad osservare Cressida fra le braccia di un altro uomo.
TESTIMONIANZA: “Mi ecciterebbe vedere mia moglie scopare con un altro. Allora, fino a 5/6 anni fa mi sarebbe crollato il mondo addosso, ora la voglia è titanica ma non so come convincerla. Sia sabato che ieri, mentre lo facevamo, le facevo domande sibilline fino a chiederle, quando vedevo che era veramente su di giri, se le piaceva un uccello da 20 cm. Per un paio di volte mi sembra abbia detto di sì, ma non sono sicuro che si riferisse alla domanda. Ragazzi è veramente un’impresa titanica. Se riuscissi a farle venire questa voglia, partirebbe la caccia al pezzo da 20! Problemi non credo ne avrei anche perché è una bella 40 enne! Si girano spesso a guardarla. Spesso me la immagino a pecorina mentre si fa sbattere da uno di colore. Non riesco a farle dire sì con un bianco figuriamoci con un nero!” (Link)
TROLLING 1) In ambito omosessuale maschile, gay che va in cerca di un partner adottando un atteggiamento effeminato, grossolano e facendosi percepire come scostumato. Il termine deriva da troll, con cui si indica il gay o il bisessuale di una certa età e di aspetto non attraente che desidera e cerca giovani partner sessuali. ¶ Da ‘troll’, mitica creatura sgraziata e spaventosa.
TROMBARE Possedere sessualmente, avere un rapporto sessuale. Sin. di scopare. In genere detto dall’uomo nei confronti di una donna, raro il contrario. Anche derivati: trombatore, chi fa sesso e trombata (e dim. trombatina), sin. di scopata (scopare). ¶ Etimo incerto. 1) Da tromba, pompa per estrarre liquido da qualche recipiente quindi fig. l’atto che genera l’emissione di sperma. 2) Dal lat triumphare, poi triumpare, ottenere successo.
TRUMPTING Bod-Mod genitale estremo realizzato tramite parziale amputazione della parte superiore del glande e dilatazione del meato urinario, in modo che il pene, come una tromba, abbia un’estremità più larga. ¶ Dall’ing. trumpet, tromba.
TTH Acr. ing. di Tight, Tucked e Hairless, ovvero Stretta, Nascosta e Glabra. La sigla fa riferimento ad uno specifico ideale estetico dei genitali esterni femminili, indirettamente pubblicizzato dai media pornografici e quindi diffusosi tra le nuove generazione che quindi chiedono con maggior frequenza correzioni di chirurgia estetica per aderire al modello TTH. Esso vuole che il monte di venere sia abbastanza pronunciato e soprattutto che le grandi labbra contengano le piccole labbra, queste ultime infatti non devono essere prominenti o tali da assumere un aspetto ritenuto antiestetico.
TUBA DI FALLOPPIO Anche tuba uterina, ovidotto o isterosalpinge. Coppia di sottili canali muscolari che originano dagli angoli del fondo uterino. La funzione della tuba uterina è di trasportare l’ovulo dall’ovaio alla cavità uterina. La fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo avviene di norma nell’ovidotto, con successiva migrazione dell’ovulo fecondato nell’utero. Se per qualche ragione la migrazione dell’ovulo fecondato non si compie, l’annidamento di quest’ultimo si verifica nel lume tubarico, dando vita ad una gravidanza extrauterina tubarica, una condizione rara (0,7%) ma potenzialmente grave per la salute della donna e che porta invariabilmente ad un’interruzione di gravidanza. ¶ Dal nome dell’anatomista italiano Gabriele Falloppio (1523-1562).
TUBO DI CASTITÀ Dispositivo cilindrico vuoto, prodotto in plastica rigida o metallo, nel quale viene inserito il pene (in alcuni casi anche lo scroto) al fine di impedire l’erezione e/o la stimolazione genitale; generalmente il tubo di castità viene fissato tramite lucchetto o altro dispositivo. Un tubo di castità troppo stretto può creare seri danni ai genitali esterni.
TURISMO SESSUALE Viaggio organizzato finalizzato allo sfogo sessuale, il più delle volte compiuto in paesi in cui la prostituzione è consentita, facilitata o nel quale è più semplice avere accesso a forme di prostituzione illegali nel paese d’origine, come nel caso della prostituzione minorile. I più comuni stati meta di turismo sessuale maschile sono: Brasile, Filippine, Costa Rica, Cuba, Repubblica Domenicana, Kenia, Olanda, Repubblica Ceca e Thailandia. Il turismo sessuale praticato da donne, le maggior parte delle quali sono statunitensi ed europee, si concentra in Giamaica, Cuba, Tunisia, Kenya, Thailandia (Bali o Phuket), Marocco, Italia, Santo Domingo, Capo Verde, Slovenia, Spagna. In Italia l’organizzazione e la pubblicizzazione di viaggi finalizzati alla fruizione di attività di prostituzione a danno di minori sono punite dalla legge, così come è punibile l’individuo che usufruisce di tali viaggi. Gli stati maggiormente visitati da coloro che cercano sesso con minorenni sono: Thailandia, Cambogia, India, Brasile e Messico.
APPROFONDIMENTO: K. Kempadoo (1999) presenta la ricerca sociologica delle britanniche S. Taylor e J. O’Connell Davidson, le quali hanno intervistando 240 donne in vacanza in Giamaica. Il 30% ha ammesso di aver avuto una relazione con ragazzi locali durante la vacanza, il 60% ha ammesso di aver offerto qualcosa ai ragazzi con i quali hanno fatto sesso (regali, cene, etc.) ma senza che ciò fosse percepito come un pagamento; tutte hanno negato di aver pagato il ragazzo in modo diretto, benché un pagamento in contati, sempre per le donne intervistate, potrebbe essere visto come un aiuto economico personale o un incentivo all'economia locale.
TURKEY SLAP Colpo sul viso del partner dato con il pene, come scherzoso gioco sessuale o con intento d’umiliazione. ¶ Dall’ing. turkey, tacchino + slap, schiaffo.
TWINK Categoria del porno gay che vede come protagonisti dei giovani uomini efebici sui venti anni, di bell’aspetto, fisicamente snelli e senza peli corporei. ¶ Da Twinkie®, nome di una nota marca di merendine vendute in USA.
TYSON, ghiandole di O ghiandole prepuziali. Piccole papille disposte linearmente sulla corona del glande. Diversi autori ritengono che siano ghiandole sebacee la cui secrezione, accumulandosi, va a costituire lo smegma. Altri autori contraddicono questa tesi ritenendo che le ghiandole di Tyson altro non siano che semplici papille senza una funzione specifica; questa tesi è avvalorata dal fatto che lo smegma è in effetti composto per la quasi totalità dall’accumulo di cellule epiteliali morte che per macerazione emettono il loro tipico sgradevole odore. In effetti solo alcuni animali (es. il cervo) hanno delle ghiandole prepuziali secernenti feromoni mentre nell’uomo non vi è un equivalente. → papule perlacee del glande. ¶ Dall’anatomista inglese Edward Tyson (1649-1708) che per primo le descrisse.