POMPOIRTecnica orientale di stimolazione del pene inserito in vagina, o nel retto, operata tramite contrazione dei muscoli addominali, vaginali o sfinterici. Vedi kabazzah.
PONYPLAY Gioco di ruolo sessuale che rientra nella zooantropia, in cui una persona (ponyboy o ponygirl) simula di essere un equino sotto il controllo di un partner che agisce come addestratore, allevatore o fantino. Le attività più comuni nel ponyplay sono: indossare abbigliamento consono alla simulazione e alla cavalcatura, utilizzo di strumenti tipici (finimenti in cuoio, frustini, speroni, selle, “hoof boot” cioè stivali alti con bardatura in cuoio e ferri di cavallo), strigliatura, addestramento (animal training), organizzazione di competizioni equestri. L’attività sessuale può realizzarsi fra addestratore e ponyboy/girl o fra due individui che simulano di essere cavalli ma mai fra uomini e veri animali, infatti il ponyplay non ha nessun’attinenza con la zoofilia né sono di carattere zoofilo le fantasie sessuali ad esso correlate. La relazione fra l’addestratore e il pony umano si configura come un possesso del primo sul secondo ma senza che il “pony” percepisca la sua condizione come umiliante, anzi l’alterego animale è vissuto come potente e nobile, al servizio di un padrone che si prende amorevole e rispettosa cura del proprio uomo-animale. A differenza di altre variazioni sessuali che vedono una netta prevalenza di maschi rispetto alle femmine, nelle pratiche di ponyplay circa un quarto dei partecipanti sono donne e queste risultano assai attive nell’organizzazione degli incontri. Fra gli uomini che praticano, solo un terzo assume il ruolo di addestratore o cavalcatore, la maggior parte ama impersonare il cavallo e metà di questi realizzano la fantasia di essere una cavalla; nessuna donna o pochissime fra loro desiderano immaginarsi come stallone. È possibile che chi adotti il ruolo del cavaliere o dell’addestratore veda nel cavallo-umano la proiezione del proprio istinto sessuale, in parte non accettato e quindi più facilmente gestibile come qualcosa al di altro da sé, senza che l’identificazione assoluta comporti senso di colpa. Dal canto loro, il ponyboy e la ponygirl possono godere di un senso di liberazione dalle responsabilità umane, giocando la sessualità come la stessa leggerezza con la quale giocherebbe un bambino; essi possono abbandonare il ruolo di adulti e di umani e, come un animale, smettere di riflettere, il che può limitare grandemente l’ansia connessa alle responsabilità della vita quotidiana e l’assertività che essa richiede. Il ponyplay può essere in relazione con il fursuiting, altri tipi di animal training (puppy play, pig play) e tendenze esibizionistiche, dato che molti cavalli-umani indossano solo le briglie e la bardatura. ¶ Ing.: gioco del cavallino.
TESTIMONIANZA: “Amo nitrire. Nitrire è la parte più importante della cosa, per me. È la voce che ho sempre voluto avere. Alla fine sono stata capace di proiettare questa voce dopo anni in cui pensavo che non ci fosse spazio per essa. Nitrire era qualcosa che avrei potuto fare quando ero una bambina e che non mi era permesso fare mai più. Io non parlo molto quando sono in un gruppo di persone. Generalmente sono quella che sta proprio zitta, quindi ecco la mia possibilità di nitrire. È la mia possibilità di aggiungere qualcosa di sensato alla conversazione! È la mia chance di essere al centro dell’attenzione” (Gates, 2000)
POP KINK Termine ombrello che comprende tutte le pratiche sessuali non convenzionali ma non così particolari, rare ed estreme da non essere accettate senza problema dalla collettività, guardate con benevola curiosità e il più delle volte sperimentate nell’intimità senza però che ciò venga ammesso pubblicamente. ¶ Ing.: perversione popolare.
POPPER 1) Nome pop. attribuito al nitrato d’amile, di butile o di etile, sostanze chimiche usate come stupefacenti inalabili. Il popper conobbe la prima diffusione in ambito gay per via del suo istantaneo effetto euforizzante e soprattutto di rilassamento sulla muscolatura liscia, quindi anche quella dello sfintere anale. Gli effetti del popper sono molto brevi e intensi e sono seguiti da una brusca caduta della pressione sanguigna. Il popper è una sostanza altamente infiammabile e dannosa per le vie aeree e per il sistema cardiocircolatorio. Il termine è d’origine onomatopeica e deriva dal suono emesso nel momento dell'apertura della fiala di vetro in cui in passato veniva commercializzato il nitrato d’amile. 2) O buster. Nell’ambito della follicolofilia, looner che ama far esplodere i palloncini di plastica o che si eccita nell’osservare qualcuno che li fa esplodere. Per la maggior parte dei poppers lo stato di eccitazione è scatenato e potenziato dallo stato di continua aspettativa nell’attesa che il palloncino esploda, dalla progressiva tensione del materiale plastico di cui è fatto l’oggetto feticcio, così come dal fatto che l’esplosione richiama allegoricamente il rilascio orgasmico. Diversi poppers sono stati precedentemente dei looner non-popper che hanno superato la paura dell’esplosione dei palloncini. ¶ Dall’ing. (to) pop, scoppiare e suono provocato.
TESTIMONIANZA: “Un palloncino nelle mani della persona che amo è la mia anima nelle sue mani, perché devo avere completamente avere fiducia, devo completamente arrendermi” (Gates, 2000)
PORN BURNOUT Esaurimento da iperesposizione a materiale pornografico. L’esaurimento si manifesterebbe come un disinteresse, o meglio una desensibilizzazione al materiale erotico o pornografico e/o anche all’attività sessuale vera e propria, poiché l’abuso di media pornografici usati per atti sessuali (soprattutto di tipo masturbatorio) avrebbe depauperato sia il desiderio sessuale sia la naturale curiosità legata al sesso. In genere un periodo più o meno lungo di astensione dalla fruizione di materiale pornografico pone fine al burnout. → pornodipendenza. ¶ Ing.: esaurimento da porno.
TESTIMONIANZA: “Ho iniziato a guardare porno su larga scala nel 1997 [...] Il porno, essendo quello che è, nel paese arabo in cui risiedo, è proibito. [...] Quindi io dovevo trovare costantemente nuove vie e nuovi siti per soddisfare la mia fissa. Non c’è bisogno di dire che ero quasi un esperto a trovare porno. [...] Ma dopo quasi una decade in cui ho guardato ogni tipo di porno [...] la cosa ha iniziato a diventare noiosa. Dopo un po’ ti metti a cercare cose più esotiche e rare [...] ma dopo un po’ anche quello diventa noioso. [...] Una sorta di overdose da porno” (Link)
PORNO CHIC Produzione filmica pornografica realizzata fra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80 del XX secolo, arco di tempo di grandissima diffusione di media pornografici poi bruscamente ridotta dalla diffusione dell’AIDS. L’influenza delle produzioni pornografiche di questo periodo andò ad influenzare altri tipi di media non direttamente legati all’industria del sesso, l’immaginario erotico-pornografico fu dunque in buona misura sdoganato, anche se in forme attenuate, nelle produzioni cinematografiche commerciali, nella televisione e nell’ambiente musicale, permeando tutta la cultura popolare.
PORNOCRAZIA Forma di governo caratterizzata dalla capacità di una o più donne, che si offrono sessualmente a uomini di governo, di creare un potere personale tramite le relazioni sessuali, potere che nel tempo influenzerebbe e sostituirebbe il potere del politico. Più esattamente, con pornocrazia s’intende il governo pontificio che cominciò con l’elezione di Sergio III (904 d.C.) e si concluse con la morte di papa Giovanni XII (963), pesantemente influenzato da donne corrotte, le più note delle quali furono Teodosia e la figlia Marozia.
PORNO SHOP Vedi sexy shop.
PORNOSTAR Stella del porno, attore o attrice di media pornografici di notissima fama.
PORNODIPENDENZA Disturbo caratterizzato da un consumo compulsivo di materiale pornografico che viene ricercato in maniera continua, il che in genere porta il soggetto interessato ad una forma di masturbazione compulsiva con compromissione dell’attività sessuale socializzata e possibili concomitanti sensi di colpa per tale condotta. La pornodipendenza può essere prodromica al porn burnout. Buona parte dei soggetti che sviluppano pornodipendenza presentano, nel corso della vita, una comorbilità con ansia, disturbi dell'umore e altri disturbi da dipendenza (alcol, droga, gioco d’azzardo).
PORNOFILIA Anche prostitutofilia o cipridofilia. Parafilia di chi riesce a ottenere gratificazione sessuale quasi solo tramite rapporti sessuali con prostitute. Può essere una parafilia tipica di soggetti che non riescono a conciliare affettività e sessualità, che vivono il sesso in maniera impersonale e hanno difficoltà a gestire il proprio lato affettivo più profondo, per cui trovano nella prostituta una partner ideale che non richiede un impegno relazionale. D’altro canto il rapporto con una prostituta elimina qualsiasi potenziale difficoltà collegata alla dimensione relazionale; il pornofilo evita quindi lo stress di dover affrontare peculiari strategie d’approccio, l’eventuale rifiuto alle avanches e la relativa frustrazione connessa. ¶ Dal gr. porne, prostituta.
TESTIMONIANZA: “Pago per il sesso e la ragione per la quale vado con loro [le prostitute] è che nella zona in cui vivo le ‘donne normali’ sono attratte o da duri, o da snob o da ragazzi troppo giovani. Non posso avere una ‘donna normale’ perché, come ho detto prima, la maggior parte di loro sono persone orribili ed è difficile incontrarle nei locali che hanno sempre la musica troppo alta e [le donne] non sembrano mai mostrare interesse per me; poi in quei posti sono ancor più sporche delle prostitute visto che non usano nessuna protezione mentre le prostitute lo fanno [...]. La cosa brutta è che da quando ho iniziato a fare sesso con le prostitute non riesco a fermarmi, sto proprio arretrando e non riesco a fermarmi” (Link)
PORNOGRAFIA Trattazione o rappresentazione di atti sessuali espliciti, soprattutto incentrati su scene di penetrazione o su scene sessuali realizzate in maniera non metaforica e finalizzate unicamente a sollecitare desiderio sessuale. Non sempre distinguibile con immediatezza dai prodotti erotici, i media pornografici risultano il più delle volte privi di ogni substrato o messa in scena artistica e sono caratterizzati da una sbrigativa e grossolana rappresentazione dei fenomeni sessuali con scarso interesse per le componenti psicologiche e relazionali dei protagonisti. La pornografia ritualizza il gioco sessuale permettendo di prevedere gli atti che verranno presentati e stereotipizza i suoi protagonisti: lo stallone dalle elevate prestazioni anatomico-funzionali privo di malfunzionamenti e la femmina ipersessuale, pronta ad esaudire la fantasia del maschio ancor prima delle proprie e quasi sempre le due fantasie finiscono per corrispondere. La pornografia, riducendo la sessualità ad un rigido gioco ripetitivo nel divenire e nell’esito, manca della sana imprevedibilità che l’atto sessuale ha per sua natura; a tale imprevedibilità potenzialmente ansiogena si vanno a sostituire schematismi e ruoli prestabiliti. A differenza dell’erotismo, la pornografia rischia, nel mostrare la sessualità nella sua mera carnalità, di far intendere che sia possibile giocare con l’altro senza il suo consenso facendo del sesso un rapporto di forza. Alla pornografia, tuttavia, va riconosciuta la funzione di rappresentazione della sessualità nelle sue diverse sfaccettature, senza che essa debba essere necessariamente collegata a costrutti emotivi come d’altronde spesso si manifesta, in ciò forse estremizzando l’emancipazione del corpo dalla mente. La sua fruizione non pare avere comunque nessun influenza negativa statisticamente rilevante sulla popolazione e la critica secondo la quale la pornografia trasmetterebbe un’immagine degradante della donna non pare trovare corrispondenza a partire dal fatto che le attrici pornografiche sono donne adulte che scelgono liberamente di intraprendere tale professione ed evidentemente non avvertono il proprio operato come avvilente per la loro persona. In secondo luogo molte donne fruiscono di materiale pornografico, il che fa supporre che ciò non sia fatto per un’ineffabile tendenza masochistica a trovarsi di fronte ad immagini e filmati dai quali si trarrebbe un senso di avvilimento per il genere femminile. In terza istanza non bisogna dimenticare che esistono moltissimi media pornografici prodotti per un pubblico omosessuale, sia maschile sia femminile, per i quali, per ovvie ragioni, non ha senso discutere di imposizione dell’immaginario sessuale maschile su quello femminile e degrado della figura della donna. Se su internet, plasmato dai fruitori, le statistiche ci dicono che la parola ‘sex’ viene cercata più di God (Dio) e di money (soldi), evidentemente la pornografia risponde a diversi bisogni molto sentiti dalla popolazione mondiale. Che si tratti di pura curiosità, di ricerca di rispecchiamento rispetto a specifiche fantasie, di una forma autonoma d’iniziazione ed educazione sessuale o di una forma socialmente accettabile di sfogo sessuale per coloro che vivono relazioni monogamiche, la pornografia pare avere una serie di funzioni per ora ineliminabili. Il mezzo telematico e la diffusione di strumenti di ripresa a buon mercato hanno inoltre portato allo sviluppo di una pornografia amatoriale molto più apprezzata rispetto ai prodotti commerciali con attori e registi professionisti: nell’amateur, l’attore e lo spettatore si fondono in un’unica entità sicché la pornografia amatoriale ha il pregio di mostrare donne e uomini (sovente di fidanzati o di coniugi) in atti esplicitamente sessuali ma in cui non si disdegna la grammatica degli affetti. Nessuno dei protagonisti è uno stereotipo o una macchietta al mero servizio dell’altro e le ambientazioni, così come le situazioni, sono naturalmente imperfette, i tempi di esecuzione non sono meccanizzati e l’esito non è del tutto prevedibile, sicché lo spettatore può riconoscere nel porno amateur le proprie stesse esperienze, la propria sessualità. Nessun uomo particolarmente dotato o dal fisico scolpito, nessuna donna ipertrofica e irrealmente insaziabile, nessun rapporto di durata abnorme: il rispecchiamento che offre la pornografia amatoriale, la vera grande novità catalizzata dalle nuove tecnologie, è uno specchio non distorto dal narcisismo che consente con maggior naturalezza un implicito consenso al gioco voyeuristico-esibizionistico che domina da sempre la pornografia come forma d’espressione umana. ¶ Dal gr. porne prostituta + graphein, scrivere.
TESTIMONIANZA: “Personalmente non mi piace molto il porno e non sono né gay né apertamente religioso. Penso che per me il problema siano le attrici. Per quanto mi riguarda non c’è nulla di meno attraente di una puttana biondona piena di silicone e stupidità. Il silicone è il problema prevalente; aborro in maniera bruciante le tette finte e gli altri tipi di chirurgia estetica. Guardo gente come Pamela Anderson e mi sento letteralmente disgustato, non solo dal loro aspetto ma anche dalla loro personalità. Io sono solo attratto da donne reali, naturali, una che abbia rispetto di se stessa e abbia un’aria di decenza e di buon senso in rapporto a sé. Non ne troverai di questo tipo nell’industria del porno. Ovviamente ogni tanto me li guardo: sono un ragazzo. [...] Il porno ti fa pensare che il sesso sia tutta una questione di emozioni a buon mercato” (Link)
TESTIMONIANZA: “Mi sono passato tutte le fasi del porno in internet. Prima del 2000, con le connessioni lente qui in Italia, si stava a scaricare immagini su immagini, ce le si scambiava fra amici; parliamo di diverse migliaia di foto. Si sceglieva quella più eccitante e ci si masturbava. C’era un non so che di bello nel fissare per minuti il corpo di una stessa donna ritratto su una foto. Adesso la cosa è bulimica, non ci si sofferma, non si finisce manco di vederne uno di filmato che si passa al successivo, è peggio. Comunque... poi c’è stata la fase dello scaricamento di brevissimi filmati derivati da un unico film: in pratica scaricavi cinque o sei filmatini mpeg [un formato video] e te li vedevi in catena. Poi, con l’ADSL, è arrivato il momento dei film scaricati interi con programmi P2P [eMule, WinMX, etc] e lì ti beccavi di tutto, soprattutto i file rinominati. Pensavi di scaricarti un bel film lesbo e invece ti beccavi un trans. Ho scaricato una marea di porno e ti posso garantire che tirarne giù per sbaglio uno con bambini [pedopornografia] è rarissimo. Nella mia ‘carriera’, e stiamo parlando di migliaia di porno, me ne saranno capitati due e li ho buttati via subito. Lo stesso vale per i siti internet, anzi è ancora più difficile: io ho surfato la rete in lungo e in largo e lo faccio ancora e di roba assurda ne ho vista ma non sono mai finito per sbaglio su un sito pedo. Quindi chi dice che si è sbagliato, che tira giù i porno con i bambini per errore (e si tiene la collezione!) è un bugiardo del cazzo. Adesso c’è la fase dello streaming in internet, quindi YouPorn (per inciso uno dei più grezzi) e simili, con un’infinità di scelta. Il trend attuale è quello dell’amatoriale, che in effetti non è affatto male anche se anche qui c’è di tutto, bisogna vagliare. La vera tristezza nell’amateur sono i filmatini ‘videofonino’ con i ragazzini delle medie e del liceo che fanno delle figure di merda, mostrano le tette in classe, fanno pompini e si fanno riprendere dagli amici. Non hanno dignità. Ti dirò che dopo tutti questi anni io sto tornando alle foto, e ti dirò di più, alle foto erotiche, anche quelle in bianco e nero. Alla fine è nella pura nudità che si nasconde il massimo dell’erotismo. [...] No, tutto questo porno non ha mai compromesso la mia vita affettiva con le donne né la mia vita sessuale... il reale prima del virtuale... E non ha aggiunto fantasie nuove che non avessi già. L’apporto pratico è stato ininfluente. Molte delle donne che conosco, comunque, guardano porno in internet, sicuramente in modo più saltuario di quanto facciano gli uomini” (t.r.a.)
PORNOGRAFO Individuo che scrive, disegna o produce media a contenuto pornografico. → pornografia. ¶ Ad Atene, nel V sec. a.C. la pornografia era la “pittura di prostitute”: essa sarebbe stata inventata da Parrasio di Efeso (460 ca. a.C. -?) che, secondo Plinio il Vecchio, fu il più grande pittore-pornografo della sua epoca.
APPROFONDIMENTO: Nel 1855, meno di venti anni dopo l’invenzione del dagherrotipo, si potevano già trovare immagini pornografiche che nulla avevano da invidiare alla nostra pornografia più hard.
PORNOSCOPOFILIA O pornografofilia. Necessità di usufruire di materiale pornografico per raggiungere l’eccitazione e l’orgasmo. → pornodipendenza. ¶ Dal gr. porne, prostituta + skopeo, guardare.
POSIZIONI SESSUALI Insieme delle combinazioni nelle quali due partner possono avere un rapporto sessuale. Si elencano alcune fra le più note di esse. Allineamento coitale, proposto anche come tecnica per aumentare la stimolazione del clitoride durante il coito. Nella posizione del missionario, una volta avvenuto l’inserimento del pene in vagina, l’uomo deve spostare il bacino più in avanti di alcuni centimetri così che il pube del partner vada a corrispondere con la zona clitoridea. In tale posizione la donna può iniziare a muovere le pelvi; il movimento coitale è quindi di tipo più oscillatorio che penetrativo. Amazzone, la donna si siede a cavalcioni sul corpo dell’uomo sdraiato supino; posizione nota gergalmente come smorzacandela o cavalcata. L’amazzone invertita è una variazione di tale posizione in cui la donna si siede al contrario, cioè dando la schiena al volto del partner; in tale posizione la donna può flettersi in avanti, verso le gambe dell’uomo, o all’indietro, avvicinando la propria schiena al petto del partner (amazzone invertita avanzata). Un’ulteriore variazione della posizione dell’amazzone è detta cavallo di Ettore, nella quale la donna appoggia la propria schiena sulle cosce dell’uomo che avrà piegato le gambe in modo da fornire un appoggio. Ad angolo, anche detta a T, posizione sessuale particolarmente indicata durante la gravidanza in quanto non si esercita pressione sul ventre e sulle mammelle. La donna è sdraiata sulla schiena con le gambe un po’ separate e le ginocchia tirate su, l’uomo la penetra stando in posizione perpendicolare rispetto al corpo della donna, con le proprie gambe appoggiate al fondoschiena della partner. Carriola, complessa posizione sessuale nella quale la donna si aggrappa alla spalliera di una sedia e, appoggiando le braccia sulla seduta della sedia, si fa tenere sospesa dal partner che la penetra da dietro. La donna salderà la presa sul partner con le gambe, stringendo i suoi fianchi con le proprie ginocchia. Cucchiaio, posizione sessuale da tergo, i partner stanno sdraiati sul fianco e l’uomo penetra la donna da dietro; piegando un po’ il ginocchio ed alzando la gamba, la donna può facilitare la penetrazione. Diligenza di Lione: la donna si siede sul pene dell’uomo, seduto, con le proprie gambe verso o anche sopra le spalle del partner, mentre si china all’indietro poggiandosi sulle mani; il movimento della penetrazione sarà dunque gestito dalla donna. Una variazione di questa posizione prevede che la donna, in posizione inversa, appoggi il proprio petto alle gambe dell’uomo. Farfalla, è la tipica posizione che si realizza utilizzando un tavolo. Il partner ricevente sta sdraiato sul tavolo o un supporto simile, con le gambe fuori da esso o rette dall’altro partner che durante il coito starà in piedi in posizione frontale rispetto al primo. Lap dance, posizione sessuale seduta, con l’uomo su una sedia che accoglie il/la partner su di sé, faccia a faccia o in direzione invertita; il partner poggia i piedi per terra. Missionario. Posizione sessuale realizzabile da un uomo e una donna, con la seconda in posizione supina a gambe aperte con le ginocchia più o meno piegate e l’uomo sopra e fra le gambe della donna che si sostiene con le proprie ginocchia e braccia. In tale posizione, soprattutto se l’uomo tiene abbastanza sollevato il tronco e la donna ruota il bacino verso quello dell’uomo (il che avviene sollevando le gambe o cingendo con esse i fianchi del partner), l’angolo di unione degli organi genitali permette una penetrazione particolarmente profonda. Una variazione del missionario è detta posizione a forbice, nella quale la gamba sinistra dell’uomo sta tra le gambe della donna mentre la gamba destra è all’esterno della gamba sinistra della partner. In questo caso la penetrazione è facilitata se la donna tiene sollevata la propria gamba destra. Con la posizione della forbice, tuttavia, si indica anche una forma di rapporto sessuale, penetrativo o di masturbazione mutuale, in cui le parti genitali di due persone vengo in contatto incrociando le gambe l’una dell’altra (scissoring). Una seconda variazione del missionario è definita laterale o ‘fianco a fianco’, con i due partner appoggiati su un fianco e abbracciati frontalmente. È una posizione molto utilizzata poiché poco impegnativa fisicamente, dato che entrambi i partner poggiano il corpo per la sua lunghezza. Lo stopperage è una terza variazione del missionario, realizzata facendo in modo che la donna raccolga le gambe verso il proprio petto, ottimizzando così l’angolo di penetrazione. Questa è anche la posizione consigliata alla donna che voglia facilitare la fertilizzazione, poiché con le gambe raccolte all’altezza del petto non vi è fuoriuscita dello sperma eiaculato in vagina; il liquido seminale colerà verso il fondo del canale vaginale facilitando la migrazione degli spermatozoi attraverso la cervice e quindi alle vie genitali interne femminili (receptaculum seminis). In una versione più complessa dello stopperage, detta ostrica viennese, la donna, sdraiata sulla schiena, porta le gambe verso il proprio petto fino al punto di far arrivare i piedi all’altezza della testa; tecnicamente i piedi dovrebbero essere posti dietro il collo in modo da bloccare le gambe; una volta assunta tale posizione, avviene la penetrazione. Novanta, qualsiasi posizione che veda il partner ricevente con il busto flesso in modo che questo assuma, rispetto alle gambe, un angolo di più o meno 90°. Oceanica, o del loto, posizione sessuale nella quale i due partner sono seduti l’uno di fronte all’altro; in tale posizione ognuno può cingere i fianchi dell’altro con le gambe. Pecorina, o a pecora, more ferarum (come gli animali), a retro, da tergo, venere posteriore, o dog style (ing., alla maniera del cane). Posizione sessuale nella quale la persona che viene penetrata assume una posizione a quattro zampe, poggiandosi sulle ginocchia e sulle braccia, esponendo quindi i genitali esterni e lo sfintere anale alla vista del partner che da dietro, in piedi o anch’egli appoggiato sulle ginocchia, potrà penetrare la vagina o l’ano. In tale posizione il partner penetrante potrà gestire facilmente le spinte pelviche e l’angolo di penetrazione, eventualmente afferrando i fianchi e le natiche del partner chinato, ma è anche possibile che il primo stia fermo e che sia la persona nella posizione ricevente che, oscillando, governi il ritmo e il vigore della penetrazione. In maniera più o meno agevole il partner a tergo potrà, poggiandosi sulla schiena dell’altro, stimolarne la zona genitale o le mammelle con le mani, così come baciare il collo, le spalle o la bocca del partner a patto che quest’ultimo ruoti la testa. Il partner chinato potrà, poggiandosi solo sulle due gambe e su un braccio, toccare i genitali di quello a tergo. Tale posizione è generalmente ritenuta impersonale e poco romantica poiché non solo imita la postura assunta nell’accoppiamento da diversi animali ma anche perché impedisce ai partner di guardarsi in volto, nondimeno è una posizione sessuale comunemente praticata ed apprezzata. Se le spinte penetrative sono realizzate con eccessivo vigore è possibile che la donna possa avvertire un dolore dato dalla percussione del glande del pene contro la cervice uterina. Rana, la donna è sdraiata sopra l’uomo e si regge sulle mani, mentre il partner spinge i fianchi della donna verso di lui; le gambe di entrambi sono distese e separate, con le ginocchia e i piedi in corrispondenza. La posizione assunta assomiglia a quella di una rana con gli arti inferiori distesi. Sessantanove. Una delle posizioni sessuali fra le più note, in cui due partner praticano e ricevono contemporaneamente una stimolazione oro-genitale in quanto posizionati in opposte direzioni in modo che la testa dell’uno sia in corrispondenza degli organi sessuali dell’altro; questo può avvenire con entrambi i partner sdraiati sul fianco, oppure con uno in posizione supina e l’altro che lo sovrasta. Il 69 può essere praticato da due partner eterosessuali, in tal caso l’uomo pratica il cunnilinguo e la donna la fellazio; da due donne entrambe praticanti il cunnilinguo o da due maschi entrambi praticanti la fellazio. La cifra 69 è stata associata a tale posizione in base alla somiglianza tra le posizioni invertite dei partner ed i numeri 6 e 9 uniti in modo che il cerchio delle singole cifre rappresenti la testa ed il resto rappresenti le gambe. Unione sospesa. Nome dato al coito realizzato in piedi, senza particolari variazioni. In base alla forma e alla struttura fisica dei partner tale posizione può risultare difficoltosa e faticosa. Il fatto che un dei due partner appoggi parte del proprio corpo contro un muro o altro sostegno può facilitare questa posizione coitale.
STORIA: È peccato mortale per un marito e una moglie avere un rapporto sessuale nella normale posizione ma invertita, poiché rende la donna attiva, la qual cosa, come tutti possono constatare, la Natura aborre più di tutte. In più, in accordo con certe autorità, il Diluvio Universale fu causato dall’ignobile usanza delle donne che montavano l’uomo nell’atto sessuale. (Sanchez, 1693)
APPROFONDIMENTO: La loc. “posizione del missionario” deriva da un errore di comprensione che il sessuologo Alfred Kinsey compì nella disamina del testo “The Sexual Life of Savages in North-Wester Melanesia” (1929) dell’antropologo B. K. Malinowski; quest’ultimo scrisse dello “stile del missionario” non per indicare una posizione sessuale, così come invece comprese Kinsey.
POST-CONSUMATORIA, fase Sin. di fase di risoluzione.
POSTGENDERISMO Filosofia sociale mirata all’eliminazione del concetto di genere sessuale, così come delle differenze stesse di genere tramite l’uso della biotecnologia e della riproduzione assistita. Secondo il postgenderismo, la presenza di differenze anatomiche fra maschi e femmine, e di differenti ruoli di genere, sono alla base di diverse problematiche sociali a detrimento della qualità di vita degli individui. Dato l’avanzamento delle tecniche di riproduzione assistita, il postgenderismo preconizza una società in cui il sesso non avrà più nessuna utilità a livello riproduttivo e in cui ogni individuo sarà messo in grado, se lo vorrà, di generare un figlio e di partorirlo. In pratica la riproduzione diverrà una scelta puramente individuale e la scelta di genere una mera opzione di fatto non necessaria.
POSTILLONAGE Massaggio prostatico realizzato per via rettale, con l’inserimento di un dito o altro oggetto, od esercitando pressione sul perineo, per aumentare l’intensità dell’orgasmo maschile. ¶ Dal fr. postillon, conducente di una carrozza che monta su uno dei cavalli e non sul cocchio.
POSTRIBOLO Bordello d’infimo livello. ¶ Dal lat. prostibulum, da prostare, essere esposto al pubblico, essere in vendita.
POTENZA SESSUALE Capacità dell’uomo di ottenere e mantenere un’erezione atta a portare a termine il coito. Tale qualità prettamente virile si presenta sotto due aspetti: potenza genitale (potentia coeundi), cioè capacità di ottenere l’erezione e di effettuare la penetrazione, potenza generativa (potentia generandi), legata alla capacità di procreare; si ritiene che la potenza generativa sia subordinata alla potenza genitale, tuttavia non è strettamente necessaria la penetrazione per ottenere la fecondazione. Vi è anche la potenza senile (potentia senilis), la capacità di copulare e procreare in avanzato stato di età.
POV Acr. di Poit Of View. Tecnica di ripresa tipicamente usata nei porno di tipo gonzo, nei film interactive, e nell’amateur a due, per la quale l’angolo di ripresa viene fatto corrispondere al punto di vista dello spettatore, in modo che esso abbia facilità ad identificarsi con uno dei protagonisti, quello cioè che teneva in mano la macchina da presa. In pratica la soggettiva di un interprete è la stessa di quella dello spettatore. ¶ Ing.: punto di vista.
POWER BOTTOM Bottom particolarmente versato nel farsi dominare e nel sottomettersi in giochi o relazioni sadomasochistiche.
POWER EXCHANGE (PE) Forma di relazione sadomasochistica nella quale un sub accetta di demandare al Dom il controllo in una situazione sessuale. → total power exchange. ¶ Ing.: scambio di potere.
POWER TOP Top o Dom con speciali doti di dominazione o di gestione del rapporto sadomasochistico.
PREDATORE SESSUALE Individuo che, in maniera ricorsiva, cerca di ottenere un contatto sessuale con una persona e a tal fine adotta metodiche abusive, da quelle più subdole, irretendo la preda con modi seduttivamente gentili, fino ad usare violenza, aggredendola. Sovente il termine viene riferito a soggetti condannati per crimini sessuali. Il predatore sessuale aggiornato all’era telematica è detto predatore online. Tale soggetto è un utilizzatore di internet sufficientemente esperto che, in vari modi (es. celando la propria vera identità, usando chat, email, etc.), entra in contatto con giovani o giovanissimi con intenti di abuso sessuale perpetrato unicamente online. La vittima, quindi, verrà convinta, con modi affabili, a discutere della propria sessualità, ad accettare immagini pornografiche o a spedire proprie fotografie in pose allusive. In altri casi il predatore online può usare una comunicazione aggressiva tale da creare marcato imbarazzo, turbamento o ansia.
APPROFONDIMENTO: Come evitare o minimizzare i pericoli rappresentati dai predatori online. I genitori possono: 1) Informare i propri figli, senza inutili allarmismi, dell’esistenza dei predatori in internet e dei pericoli connessi ad una navigazione compiuta senza attenzione. 2) I bambini più piccoli (≤ 10 anni) non devono usare le chat, per loro può essere troppo rischioso. 3) I bambini più grandi devono essere sollecitati ad usare chat monitorate e a rimanere nell’area pubblica della chat, evitando l’area privata (pvt) in cui la comunicazione avviene utente-ad-utente senza che altri possano leggere. 4) Senza fare opera di spionaggio, controllate la chat che usano i vostri figli e chiedete di tanto in tanto con chi stiano chattando. 5) È bene che il computer usato dal bambino, fintanto che è giovane, sia in un’area comune della casa e non nella sua stanza, dove il bambino si può isolare. 6) Se il bambino è piccolo non ha alcuna utilità creargli una casella email privata, fategli utilizzare la vostra. 7) Insegnate ai bambini a non rispondere mai ad email o messaggi istantanei di persone che non conoscono. 8) Dite ai bambini di avvertirvi se vedono sul computer qualcosa che li spaventa o non li mette a loro agio. 9) Consigliate al bambino di scegliere un nickname (soprannome) internet che non lasci intuire né il sesso né l’età e ovviamente non il nome né il cognome (es. Mattia98 o fiorellino97 sono nicknames inadatti). [Potete trovare ulteriori linee guida approfondite sull'uso sicuro della rete per i bambini su (Link)]
PREGGO Categoria pornografica che vede come protagoniste donne incinta. ¶ Abbr. dell’ing. pregnant, gravida.
PRELIMINARE Attività sessuale che viene realizzata prima del coito, in genere tramite baci, carezze e stimolazione tattile e orale dei genitali. Lo studio effettuato da Kinsey indicò che la durata media dei preliminari era di 12 minuti, con una correlazione diretta fra il livello scolastico dei soggetti impegnati in tale attività sessuale e il tempo speso nel preliminare, cioè più è alto il livello scolastico più un soggetto dedicherebbe tempo ai preliminari prima della penetrazione. Uno studio simile effettuato 30 anni dopo ha segnalato un allungamento del tempo medio impiegato per i preliminari (15 minuti) ma non ha trovato alcuna correlazione fra la durata e il livello scolastico. Studiosi della McGill University Health Centre di Montreal, usando l’analisi termografica, hanno messo in luce che le differenze nel tempo che impiegano la donna e l’uomo a raggiungere il picco d’eccitazione prima di dare inizio alla penetrazione sono minimali; in media quindi i maschi e le femmine investono lo stesso tempo nei preliminari, circa 10 minuti. Fattori che paiono condizionare più di altri lo stile e la durata dei preliminari sono l’età, la religione e le norme culturali. → afterplay.
TESTIMONIANZA: “I preliminari sono un’altra bella faccenda con le donne. Per alcune è una cosa necessaria, altre si annoiano e basta. Una mia ex aveva bisogno di essere scaldata per minuti e minuti, un’altra ex partiva da zero a cento che quasi non ero io ad essere pronto. [...] Il bello è che una volta alla prima avevo chiesto qual’era stata la nostra migliore, cioè il rapporto che avevamo fatto e che le era piaciuto di più, e lei mi parla di una volta che praticamente le ho spostato le mutante, manco gliele ho tolte, e l’ho buttato dentro. [...] Non c’è una regola, comandano loro, devi seguire i loro momenti, le loro sottili onde cerebrali, devi essere un pipistrello che percepisce gli ultrasuoni” (t.r.a.)
TESTIMONIANZA: “C’è volta e volta. Ci sono delle volte che il preliminare è il meglio del sesso e ti godi le coccole e tutto la tensione che sale, quasi che la penetrazione che segue sia superflua. C’è invece la volta che ti butti per terra e inizi subito senza preliminari. In questo caso funziona lo stesso perché, da una parte ti senti desideratissima dal tuo uomo e quindi bellissima e amatissima e questo ti eccita all’istante, cioè è come se l’eccitazione del tuo uomo venisse di colpo trasferita a te, dall’altra perché è proprio l’atto repentino in sé ad essere eccitante e quindi a funzionare da preliminare istantaneo. Mi sono spiegata bene? [...] Poi dipende anche da quanto hai voglia in quel momento. Se hai una voglia matta, il preliminare lo riduci” (t.r.a.)
PREMESTRUALE, sindrome (PMS) Insieme eterogeneo di alterazioni psicofisiche con una ben precisa localizzazione temporale relativamente al ciclo mestruale. I sintomi si possono presentare in maniera dissimile da una donna all’altra ma per porre diagnosi occorre che essi compaiano per tre cicli e sempre nella stessa fase del ciclo e inoltre con un periodo di 7 giorni libero da sintomi (corrispondente alla fase follicolare). La sindrome, che colpisce circa il 20% delle donne fertili, si presenta dai 7 ai 10 giorni prima dall’inizio del flusso mestruale e comprende i seguenti sintomi fisici: senso di gonfiore, dolori pelvici, tensione mammaria, vampate di calore, cefalea, modificazioni della funzione intestinale, acne. A ciò si aggiungano dei possibili sintomi psicologici: irritabilità, aggressività, ansia, tendenza al pianto, cambiamenti d’appetito, difficoltà di concentrazione. Non si conoscono ancora le cause precise della sindrome ma l’ipotesi più accreditata attribuisce la PMS alle modificazioni cicliche dell’attività dei peptidi oppioidi endogeni influenzati dagli ormoni ovarici durante il ciclo mestruale; a partire da questa ipotesi si è notato come gli antagonisti degli oppioidi (es. il naloxone) abbiano dimostrato di essere efficaci contro la sindrome. La maggioranza delle donne con sindrome premestruale, tuttavia, ha mostrato una cattiva tolleranza a qualsiasi terapia farmacologica, ottenendo migliori risultati tramite il controllo dei meccanismi psicogeni che complicano o favoriscono la sindrome, oltre a seguire abitudini di vita mirate ad eliminare l’uso di eccitanti (caffè, tabacco, etc.) e di sale, soprattutto nella settimana che precede il flusso mestruale. Alcuni ricercatori hanno posto in dubbio il fatto che la PMS corrisponda ad una vera e propria sindrome medica, ma piuttosto sia un disturbo psicologico, costruito e diffuso socialmente, prodotto da una cultura ipocondriaca; sarebbe invece la disforia premestruale (PMDD) ad essere un prodotto di modificazioni neurochimiche e a poter essere definito disturbo medico. Quest’ultima sarebbe una forma grave di PMS che colpisce circa il 6% delle donne e i cui sintomi psicofisici (ansia, irritabilità, depressione, rabbia, cefalea, dispercezioni dell’aspetto fisico) sono tanto acuti da compromettere la qualità di vita. La disforia premestruale viene trattata con antidepressivi e somministrazione di vitamina B6, in associazione ad una dieta bilanciata e ad esercizio fisico.
APPROFONDIMENTO: Immediatamente prima dell’orgasmo i livelli dell’ormone ossitocina si moltiplicano anche di cinque volte rispetto al normale. Ciò provoca un rilascio di endorfine, molecole capaci di attenuare il dolore. Oltre a questo, l’attività sessuale stimola nella donna la produzione di estrogeni che possono ridurre lo stato algico legato alla sindrome premestruale.
PREPUZIO 1) Prepuzio del pene, porzione finale, anteriore, della pelle del pene che si ripiega su se stessa e ricopre il glande per una lunghezza variabile. Al solco balano-prepuziale, che divide il glande dal corpo del pene, la parte interna del prepuzio si continua con la cute aderente al glande. In corrispondenza della linea mediale del solco balano-prepuziale, nella parte ventrale del pene, si forma il frenulo. 2) Prepuzio del clitoride, lembo di cute che ricopre il clitoride e risulta formato dall’unione anteriore delle porzioni laterali delle piccole labbra vulvari. ¶ Dal lat. pre-, prima + putium, dalla radice pu-, generare o putare, recidere.
PRESERVATIVO O profilattico. Contraccettivo di barriera costituito da una sottilissima guaina di lattice (o poliuretano e polisoprene) che veste il pene in erezione durante il rapporto penetrativo o la fellatio. Oltre alla funzione antifecondativa, il preservativo associa la funzione di protezione dal contagio di malattie sessualmente trasmissibili. I preservativi vengono prodotti e venduti in diversissimi modelli: stimolanti (dotati di nervature e rigonfiamenti che vanno a stimolare la parete vaginale), colorati, profumati, con liquido spermicida, ritardanti (con benzocaina che produce un effetto blandamente anestetizzante), etc. Nessuno di essi va usato con sostanze lubrificanti che non siano a base d’acqua. Nel 1988 è stato messo in commercio anche un preservativo per donna, una sorta di manicotto di lattice da inserire in vagina che però non pare aver incontrato un’ampia diffusione. La limitazione all’uso del preservativo può dipendere da vari fattori, quali dettami religiosi, costo del prodotto, vergogna sociale ad acquistarlo o percezione che il dispositivo limiti le sensazioni fisiche e causi perdita d’erezione. Se pur vero che le sensazioni fisiche percepite durante la penetrazione senza l’uso del profilattico sono più marcate e che l’uso di esso può interrompere l’escalation erogena e ingenerare ansia, è altrettanto vero che, con la complicità del partner, l’utilizzo del profilattico può diventare un atto abbastanza naturale e per nulla “traumatico” oltre al fatto che riflettere un attimo sui rischi che potrebbe comportare non utilizzare il preservativo dovrebbe generare molta più ansia di quella che ne comporti l’utilizzo. Il preservativo come mezzo contraccettivo ha un indice di Pearl teorico di 3 e pratico di 15.
APPROFONDIMENTO: Benché la Chiesa Cattolica rimanga attualmente dell’avviso che la regolazione delle nascite sia oggettivamente conforme alla moralità quando è attuata dagli sposi con la continenza periodica e il ricorso ai periodi infecondi, e che sia intrinsecamente immorale ogni azione che si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione [Link], e che quindi l’utilizzo del profilattico sia immorale, vale la pena ricordare alcuni dati. Il corretto uso del profilattico riduce la trasmissibilità del HIV del 90%, e del HPV, il virus del papilloma genitale, di circa il 70%. Nel 2008, circa 2.700.000 persone sono state infettate dall’HIV e 2.000.000 sono morte di AIDS [Link]. Il papilloma genitale è una delle MST più diffuse al mondo e l’HPV causa circa il 90% dei tumori alla cervice uterina, il quale a sua volta viene diagnosticato ogni anno a 500.000 donne; di queste donne 300.000 all’anno muoiono per il cancro, l’80% di esse vive in paesi in via di sviluppo [Link]. Ne deriva che, virtualmente, l’utilizzo del preservativo eviterebbe ogni anno il contagio di 2.430.000 persone da HIV (e relativi decessi) e la morte per cancro alla cervice di 270.000 donne. A ciò si aggiunga la possibilità offerta dal profilattico di ridurre grandemente la trasmissione di altre malattie quali l’herpes genitale, la clamidia, la gonorrea, l’epatite B, etc. La Chiesa, resa edotta di questi dati offerti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2006 aveva commissionato al Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute uno studio approfondito sull’opportunità di un moderato permissivismo relativamente all’uso del profilattico. Lo studio non è mai decollato. La strategia della Chiesa per combattere l’AIDS e le altre MST, per ora sembra rimanere quella suggerita da Benedetto XVI il 1° dicembre 2005 (giorno della XVIII Giornata Mondiale contro l’Aids): “continenza, fedeltà nel matrimonio, educazione, assistenza ai poveri”.
PRESSA TESTICOLARE Dispositivo tipicamente usato nelle attività di ball torture, in genere di forma cilindrica costruito in modo da esercitare una pressione regolabile sui testicoli.
PRE-TEEN Categoria pornografica illegale che vede come protagonisti principali bambini inferiori ai 12 anni di età. → pedopornografia. ¶ Ing.: preadolescente.
PRETENDING Atto del pretender, cioè colui che, nell’ambito del feticismo delle disabilità e dell’handicap, si finge disabile. A questo scopo la persona può procurarsi gli ausili tipici dei disabili (sedia a rotelle, protesi di vario tipo, stampelle, etc.) e gestire la propria sessualità e/o buona parte della propria giornata come se fosse un disabile di qualche tipo (amputato, paraplegico, cieco, etc.). Vi sono essenzialmente due tipi di pretenders: il primo tipo simula l’handicap per il puro gusto di farlo, per feticismo sessuale o per attirare l’attenzione degli altri su di sé, il secondo tipo ha una compulsione a simulare l’invalidità in quanto affetto da un disturbo d’identità dell’integrità corporea (vedi apotemonfilia). → acrotomofilia. ¶ Ing.: simulazione.
APPROFONDIMENTO: Nel 1983, Dixon pubblicò i risultati del primo questionario mai somministrato ad acrotomofili, soggetti che acquistavano prodotti dalla AMPIX, compagnia che vendeva immagini e storie di persone amputate. I dati misero in luce che gli acrotomofili avevano in genere un diploma superiore, erano professionisti, erano maschi bianchi e il 75% di essi era consapevole del proprio interesse verso gli amputati dall’età di 15 anni. Benché il 55% dei soggetti presi in esame (195) avesse dato, nel corso della vita, un appuntamento ad una persona amputata e il 40% avesse fatto sesso con una’amputata, solo il 5% si era sposato con una disabile. Il 53% aveva finto un’amputazione e l’11% l’aveva fatto in pubblico, così come il 71% aveva fantasticato di essere un amputato. Questi dati indicano che il soggetto devoto (devotismo) tende anche ad essere, od essere stato, pretender e wannabe.
PRIAPISMO Erezione di natura patologica, spontanea e incontrollata non legata a stimolo sessuale, dovuta a infiammazioni della mucosa uretrale, ipertrofia prostatica, polipi vescicali o traumi ai corpi cavernosi. Si può tuttavia osservare anche un priapismo idiopatico dovuto a fattori psicologici, i quali possono prolungare l’erezione con la conseguente stasi ematica nei corpi cavernosi. ¶ Dal nome del dio greco Priapo, rappresentato con il pene in erezione.
PRIMA VOLTA Loc. pop. che fa riferimento al primo rapporto sessuale, e quindi alla perdita della verginità.
PRO-AM Produzione pornografica realizzata da professionisti che filmano amatori a fianco di persone del mestiere. Si tratta di un genere nato in USA per opera di Ed Power e i suoi ‘Dirty Debutantes’. Le produzioni definite casting o tryout, che molto successo hanno in internet, sono dei pro-am. ¶ Ing.: PROfessionista-AMatore.
PROCETTIVA, fase Fase iniziale nel corteggiamento fra un maschio ed una femmina: questa fase è caratterizzata dalle sollecitazioni visive, olfattive e tattili. La fase procettiva, che precede quella accettiva e concettiva, sottolinea il ruolo attivo della femmina nel creare, mantenere ed aumentare l’interazione sessuale. ¶ Termine mediato dall’etologia e introdotto in sessuologia da Frank A. Beach nel 1976.
PROCTOFILIA Parzialismo legato all’ano e al retto. ¶ Dal gr. proktos, ano.
TESTIMONIANZA: “Mi piacciono tutte le cose anali [...] la verità è che io non ho molto interesse nel rapporto sessuale vaginale. Non riesco a ricordare l’ultima volta che l’ho fatto, mesi e mesi fa probabilmente. Non durerei in una relazione nella quale le cose si limitassero solo ai rapporti vaginali. Dopo un mese il sesso finirebbe in niente, sarei annoiato e me ne andrei altrove. Per me il culo di una ragazza è COME la sua vagina. Perciò, una ragazza DEVE assolutamente essere molto eccitata dalle cose anali che faccio con lei. Se invece lo tollera e basta, ma non lo gode, io mi fermo e me ne vado. Se lei non è più che eccitata, abbastanza per raggiungere l’orgasmo, allora per me semplicemente non c’è il divertimento sufficiente. Fortunatamente la maggior parte delle donne sono MOLTO eccitate quando fai qualche gioco anale in modo corretto” (Link)
PRO-DOMME Domina professionista. → Dominatrix, Domme.
PROFILATTICO Vedi preservativo.
PROGESTERONE Principale progestinico, cioè ormone con effetto pro-gestazionale e femminilizzante. Il progesterone è secreto dal corpo luteo dell’ovaio, dalla placenta e presente nella corteccia surrenale. Nel ciclo mestruale, il ruolo del progesterone è di predisporre l’endometrio (la mucosa che riveste internamente l’utero) ad accogliere l’ovulo fecondato; in gravidanza l’ormone è fondamentale per garantire gli equilibri fra utero, placenta e feto e per lo sviluppo di quest’ultimo. In minor misura, il progesterone esplica funzioni di modificazione di struttura e attività funzionale delle tube di Falloppio e delle mammelle.
PROMISCUITÀ In ambito sessuale, condotta irregolare in cui si osservano relazioni e rapporti molteplici, in alcuni casi senza che sia fatta troppa distinzione fra partner sessuali maschili o femminili. ¶ Dal lat. pro-, favorevole + miscere, mescolanza.
PRON Termine colloquiale usato in internet con cui si indica la pornografia o il materiale pornografico. Anche scritto come pr0n.
PROSSENETA Mediatore di amori illeciti o, in un senso spregiativo, sin. di protettore. ¶ Dal gr. prokseneo, procurare.
PROSTAGLANDINA E1 Sostanza chimica nota farmacologicamente come alprostadil e venduta con il nome Caverject®. Essa viene utilizzata nei casi di deficit erettivo ed agisce per vasodilatazione sui corpi cavernosi del pene permettendo un’erezione duratura. Tuttavia l’assunzione di questo farmaco avviene tramite iniezione diretta al corpo del pene da realizzarsi pochi minuti prima del coito, cosa comprensibilmente sgradita alla maggior parte dei pazienti, ancor più da coloro che non hanno un rapporto di coppia stabile. Attualmente la prostaglandina E1 viene progressivamente abbandonata a vantaggio di altri farmaci (inibitori PDE5) di più pratica assunzione e rimane la soluzione elettiva solo per coloro che ricevono una controindicazione relativa all’utilizzo dei più recenti ritrovati. → papaverina.
PROSTATA Ghiandola conica, composta da tessuto ghiandolare e muscolare che circonda la porzione prossima dell’uretra maschile. La sua superficie anteriore è in rapporto con la sinfisi pubica, la superficie posteriore è in rapporto con l’intestino retto quindi, tramite l’inserimento di un dito nel retto e l’esplorazione della parete intestinale in direzione ventrale, è possibile apprezzare l’organo, soprattutto se questo risultasse ingrossato. La prostata è attraversata dalla prima porzione dell’uretra nella quale viene riversato il liquido prostatico, un secreto leggermente acido, ricco di enzimi e acido citrico che stimola la motilità degli spermatozoi. Il liquido prostatico si riversa nell’uretra durante l’eiaculazione, mischiandosi agli spermatozoi prodotto nei testicoli e al plasma seminale prodotto dalle vescichette seminali. ¶ Dal gr. prostates, che sta davanti.
PROSTITUTOFILIA Sin. di pornofilia.
PROSTITUZIONE Attività di prestazione sessuale finalizzata al guadagno economico, esercitata dalla prostituta con carattere di abitualità e professionalità. Si può fare distinzione fra: prostituzione edonistica, prestazione sessuale compiuta in cambio di soldi ma soprattutto mossa dal desiderio e dal piacere di avere rapporti sessuali con diversi individui; prostituzione infantile, operata da minorenni sia autonomamente sia sotto coercizione di adulti; prostituzione necessaria, attività sessuale operata da una donna che non ha, o non crede di avere, altre risorse per sopravvivere se non quelle ottenibili tramite la vendita di prestazioni sessuali; prostituzione sacra, atto sessuale legato a qualche culto religioso, in genere relativo all’idea che lo stato psicofisico concomitante all’orgasmo abbia qualità trascendenti tali da mettere con più facilità in contatto l’uomo con la divinità. ¶ Dal lat. prostituere, esporre per farne commercio.
STORIA: Se durante un atto sessuale con una prostituta un uomo si ritira prima dell’eiaculazione, si considera che egli si sia pentito e che non abbia peccato di fronte alle leggi di Dio. (Sanchez, 1693)
PROTESI PENIENA Dispositivo impiantabile chirurgicamente nel pene come trattamento radicale per il deficit erettivo e altri tipi di patologie o traumi che impediscono l’erezione e il coito. Le protesi possono essere piegabili o gonfiabili, costruite come un paio di aste che andranno inserite nei corpi cavernosi del pene. Le aste piegabili lasceranno il pene in uno stato costantemente semirigido e basterà riposizionarle in posizione lineare per ottenere l’erezione e quindi praticare sesso. I dispositivi gonfiabili (o idraulici) invece consentono all’uomo di scegliere in maniera più naturale lo stato di flaccidità o d’erezione. Le protesi peniene vengono utilizzate in quei casi di deficit erettivo che risultano refrattari ad altri tipi di trattamento medico o farmacologico, soprattutto se il deficit si associa a induratio penis plastica o altro tipo di lesioni.
PROTESTA VIRILE Secondo lo psicoanalista austriaco Adler (1870-1937), modello di comportamento che l’uomo adotta come reazione ai presunti privilegi del sesso opposto.
PROTETTORE Sfruttatore della prostituzione che vive decurtando parte degli introiti guadagnati da una o più prostituite in cambio della protezione da clienti indesiderati o da malavitosi a lui simili.
PRUNING Bod-Mod genitale in cui il glande del pene viene amputato completamente, realizzando il più delle volte una specifica fantasia di castrazione o di evirazione. → castrofilia. ¶ Ing.: potatura.
PRURIGINOSO Cosa o comportamento che provoca eccitazione o solletica la fantasia sessuale e quindi porterebbe a “grattare”, cioè stimolare i genitali.
PSAD Acr. di Persistent Sexual Arousal Disorder, vedi disturbo da eccitazione sessuale persistente femminile.
PSEUDOCOPULAZIONE Simulazione dell’atto sessuale che non si conclude nell’accoppiamento.
PSEUDOERMAFRODITISMO Condizione del soggetto che, per un disturbo della differenziazione sessuale in periodo fetale, presenta caratteristiche del sesso opposto benché vi sia corrispondenza tra il suo sesso cromosomico e quello gonadico, cioè la femmina (XX) ha le ovaie e il maschio (XY) ha i testicoli. Il Pseudoermafroditismo femminile è dovuto ad eccesso di ormoni maschili. Le ovaie sono preservate ma l’aspetto dei genitali non è quello atteso, con vari gradi di virilizzazione. Tali soggetti in genere vengono allevati come appartenenti al sesso femminile e se l’eccesso di ormoni androgeni è avvenuto dopo la tredicesima settimana di gestazione le femmine si dimostrano fertili e con gli organi sessuali interni normali, si osserva però clitoromegalia e irsutismo (abnorme crescita pilifera). Ilpseudoermafrodistismo maschile è dovuto a deficit secretorio del testicolo fetale nel periodo della differenziazione sessuale, incapacità dei tessuti bersaglio di rispondere agli ormoni maschili o incapacità di convertire il testosterone in diidrotestosterone (DHT). I genitali di tali soggetti sono mascolinizzati in modo più o meno incompleto. → ermafroditismo.
PSEUDOMOSESSUALITÀ Sin. desueto di omosessualità situazionale.
PSICOCHEIROFILIA Parafilia anche nota come mind control fetish, feticismo del controllo mentale. Eccitamento sessuale nel comportamento o in fantasia derivante dall’idea di alterare il modo di pensare, percepire e comportarsi di un’altra persona. Il feticismo del controllo mentale è legato a fantasie che riguardano poteri paranormali di controllo della mente, così come all’uso di strumentazioni fantascientifiche atte a ipnotizzare le persone. La produzione di filmati hypno porn così come la tecnofilia sono collegati a questo tipo di feticismo. Solo in rari casi il feticista del controllo mentale agisce nella realtà dei veri e propri comportamenti abusanti ma può portare al di fuori della sfera sessuale, e quindi nella realtà quotidiana, un’ideazione bizzarra legata a dei supposti poteri di manipolazione del comportamento altrui e di completa comprensione dei fenomeni umani e sociali, spacciandosi come una sorta di psicologo o sensitivo quasi onnipotente. La natura narcisistica di queste idee causerà con tutta probabilità grave attrito fra il soggetto e le persone con le quali entrerà in contatto. ¶ Dal gr. psykhe, mente + kheiroo, ridurre in proprio potere; termine coniato dall'autore (2010).
TESTIMONIANZA: “Dovrei dire che sono stato molto insicuro e timido nei confronti delle donne per molto tempo, il che è probabilmente l’origine della fantasia… Se sono troppo timido e imbarazzato per sviluppare una relazione, perché non saltare la costruzione della relazione e semplicemente controllarla?” RobotMaster [soprannome del soggetto] è sposato con una donna che occasionalmente gli consente, durante il sesso, di dirle esattamente cosa fare. “Lei era spaventata all’inizio per il fatto che io potessi essere legato a qualcosa di molto perverso e sbagliato, ma dopo averle parlato e averle spiegato il modo in cui ciò si lega alle mie fantasie di ipnosi e controllo mentale, lei l’ha accettato”.Il metodo favorito di RobotMaster di realizzare queste fantasie, tuttavia, avviene tramite l’uso di siti internet di sesso interattivo. “Chiedo alle donne in siti di spettacoli privati di muoversi e comportarsi roboticamente per me: striptease sexy e robotici; camminare come un robot, fingere di disattivarsi e riattivarsi” (Gates, 2000)
PSICOSI MESTRUALE Assolutamente distinta dalla sindrome premestruale, la psicosi in questione è un disturbo psichiatrico assai raro descritto la prima volta nel 1850; si calcola che da allora siano stati solo 80 i casi davvero ascrivibili a questa patologia. La psicosi mestruale esordisce una settimana prima dell’inizio del flusso mestruale ed è caratterizzata da stati maniacodepressivi associati a deliri e allucinazioni. Le donne con disturbo bipolare sembrano più soggette a tale psicosi, soprattutto se sofferenti di amenorrea o menorragia. La rimozione delle ovaie non sembra sortire nessun effetto su tale psicosi. → mestruazione.
PSICOSI NUZIALE Disturbo psicotico breve che verrebbe scatenato dallo stress legato alla cerimonia nuziale e ai timori sessuali relativi alla prima notte di nozze. I fattori culturali e l’investimento sociale legato al matrimonio paiono elementi particolarmente importanti nell’insorgenza di questo disturbo schizofreniforme che, in poco più delle metà dei casi, colpisce persone che non hanno mai avuto episodi psicotici.
PSICROFILIA O psicrocismo. Attrazione parafilica per tutti quei giochi sessuali che concernono l’uso del ghiaccio, di sostanze o oggetti freddi (es. vibratori posti in frigorifero prima dell’uso) e di attività sessuali praticate in ambienti con clima rigido. ¶ Dal gr. psykros, freddo.
STORIA: Un freddo pungente contro la vostra pelle stimola sia le terminazioni nervose del dolore che quelle termocettive, le quali sono esattamente le fibre che scatenano l’orgasmo. Prima del rapporto sessuale, la moglie ponga al lato del letto una coppa di ghiaccio tritato o alcuni pezzi di ghiaccio avvolti in un telo umido. Entrambi i partner si spoglino e godano del coito […] Quando il marito sta per raggiungere l’orgasmo, la moglie prenda una manciata di ghiaccio tritato o il telo raffreddato. Esattamente quando l’orgasmo ha inizio, ella ponga il ghiaccio contro la zona inguinale e scrotale del proprio marito e lo trattenga in loco fino alla conclusione dell’orgasmo. (Eichenlaub, 1962)
PUBARCA Fase dello sviluppo sessuale, successiva all’adrenarca, caratterizzata dalla comparsa della prima peluria pubica. Nella bambina, al pubarca segue il telarca e il menarca. Tale fase è distinta e indipendente rispetto al processo di maturazione delle gonadi che porta alla maturità sessuale e alla fertilità.
PUBLIC Anche exhibitionist. Categoria di video e foto pornografiche in cui gli atti sessuali vengono realizzati in luoghi pubblici frequentati (strade, supermercati, piscine, etc.). Le scene sono girate nel momento in cui nessuna persona sembra guardare, così da evitare problemi legali. In genere gli attori, semi-professionisti o amatori, si limitano a mostrare i genitali o a masturbarsi brevemente ma in alcuni casi le scene sessuali sono più complesse ed esplicite e realizzate senza troppo curarsi della reazione pubblica. ¶ Ing.: pubblico.
PUCCIARE IL BISCOTTO Loc. pop. indicante eufemisticamente la penetrazione vaginale, così come alte locuzioni simili (es. intingere il pennello) in cui figurativamente si descrive un oggetto di forma fallica che viene inserito o messo in contatto con un contenitore di sostanze liquide.
PUDENDA Sin. obsoleto di vulva, in quanto parte del corpo che costituisce oggetto di pudore. ¶ Dal lat. pudere, sentir vergogna.
PUDICIZIA Virtù che sostituisce riservatezza e modestia al desiderio o all’atto sessuale, in quanto motivo di peccato e scandalo. ¶ Dal lat. pudere, sentir vergogna.
PUGNETTA Termine gerg. indicante un atto di masturbazione maschile, sin. di sega. ¶ Da “pugno”, poiché il movimento masturbatorio viene compiuto con la mano chiusa intorno al pene.
PULSIONE Fenomeno dinamico caratterizzato da un desiderio o una spinta psicologica che trae forza da un’eccitazione corporea. La soddisfazione della pulsione consisterà nel risolvere la tensione per mezzo di una persona, una cosa, un evento o altro.
PUNCHING Tipo di fisting che prevede la penetrazione della vagina o dell’ano tenendo la mano a forma di pugno, senza che inizialmente le dita siano disposte a becco in modo da rendere più agevole il procedimento. ¶ Dall’ing. punch, pugno.
PUNGOFILIA Parafilia sadomasochistica di coloro che durante l’atto sessuale amano essere pizzicati o pizzicare con una certa violenza o ottenere lo stesso risultato tramite mollette e/o morsetti.
PUNTO A O AFI, Antero-Fornicale-Intravaginale. Punto interno al canale vaginale che, se stimolato, genererebbe una rapida lubrificazione e un intenso orgasmo. Il punto A è localizzato nel fornice anteriore, sopra la cervice, dove la parete vaginale inizia a curvarsi all’insù; in pratica, sempre che si sia trovato il punto G, occorrerebbe proseguire in linea retta più in profondità (circa 4-5 cm avanti). Lo scopritore del punto A, il sessuologo malese Dr. Chuan Chee Ann, garantisce che la stimolazione di tale zona della vagina a scopo terapeutico 10 minuti al giorno garantirebbe di ottenere regolarmente lubrificazione e orgasmo anche senza preliminari.
PUNTO DI NON RITORNO In ambito sessuale, il momento preciso in cui un uomo, nel passaggio dalla fase di plateau a quella di orgasmo, non ha più il controllo della propria reazione sessuale e non si può più trattenere dall’eiaculare.
PUNTO G. Anche concentrazione erotorecettoriale di Gräfenberg o punto ASI (Antero-Supero-Intravaginale). Zona particolarmente sensibile del canale vaginale, localizzata nello spazio fra la parete anteriore della vagina e la parete posteriore della vescica, ad una profondità di alcuni centimetri rispetto all'ingresso del canale vaginale. La posizione del punto G può essere rintracciata prendendo come punto di riferimento anatomico l'osso pubico: la zona interessata si troverebbe nella vagina circa a questo livello. Rintracciare il punto G tramite esplorazione manuale tuttavia risulta non sempre di facile attuazione, in parte perché esso rappresenterebbe una piccola struttura erettile che aumenta di volume solo in stato di forte eccitazione e, d’altro canto, perché pare che tale punto erogeno non sia presente in tutte le donne. Di fatto diversi studi hanno messo in dubbio l’esistenza del punto G che, fra l’altro, non è chiaro se sia il residuo di una primordiale ghiandola prostatica femminile involuta per differenziazione sessuale in periodo fetale (ghiandole di Skene), se sia la parte terminale della struttura interna del clitoride (l’ipotesi più probabile), se si tratti della medesima cosa della spugna uretrale (Punto U) oppure sia un semplice ispessimento della parete divisoria tra uretra e vagina che in alcune donne pare essere riccamente innervato. Allo stato attuale della ricerca scientifica, che non riconosce a livello anatomico una struttura quale quella del Punto G, non è da escludere l’ipotesi che tale ineffabile zona erogena altro non sia che un costrutto sociale il cui successo è dovuto al senso di rassicurazione offerto dall’idea che la donna possieda un preciso pulsante per accendere ed esaurire infallibilmente la passione, cosa che esalterebbe l’uomo, il quale non dovrebbe fare altro che trovare quel punto, e placherebbe le ansie della donna, per la quale l’eliminazione di buona parte delle insoddisfazioni sessuali sarebbe a portata di mano. ¶ Descritto la prima volta dal ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg nel 1950.
TESTIMONIANZA: “Io posso sentire il mio Punto-G. Per me funziona se sono molto stimolata (a livello del clitoride) e se inserisco un dito nella mia vagina e sfrego nella parte superiore. Si sente come una piccola zona con la superficie rugosa, e se continuo la stimolazione del clitoride mentre stimolo il Punto-G, oh mio Dio... è come... il miglior orgasmo in assoluto. Buona fortuna per la tua ricerca. Ci sono un sacco di modi per trovare lo stesso punto (ad esempio con un ragazzo) ma penso che tu abbia bisogno di trovartelo prima da te, poi insegnerai a qualcun altro a stimolarlo!” (Link)
TESTIMONIANZA: “Ad essere sincero sul Punto G ho i miei dubbi, anche se ho stimolato in quel punto più di una ragazza. Alcune reagiscono molto molto bene alla cosa, e questo ti dà l’impressione che tu abbia davvero trovato il punto. Però, come saprai, quel tipo di stimolazione, verso l’alto, è particolare. Voglio dire che sono sicuro che le ragazze a cui l’ho fatto e che stavano reagendo bene, capivano esattamente cosa stavo cercando di fare e quindi reagivano come credevano dovessero reagire alla cosa. O forse fingevano, spero di no. Altre invece non rispondevano granché alla stimolazione, e la zona e la stimolazione era la stessa. In più, ti dirò, che questa zona interna alla vagina, più duretta, più precisa... con le dita non senti nulla di veramente particolare. La vagina dentro è rugosa eccetera, quindi se hai voglia di sentire qualcosa di strano finisce che lo senti. Non c’è una donna uguale all’altra: ognuna ha un suo personale Punto G che devi trovare. Magari è fra le scapole, per dire, e tu perdi tempo a cercarlo nella vagina!” (t.r.a.)
TESTIMONIANZA: “Ragazzi, sono disperata, ma non provo nessun piacere nella stimolazione del punto G, eppure sono convinta che mio marito mi stimoli il punto giusto, perché ho la sensazione di urinare, qualche bruciore e poi passa tutto, nel frattempo mio marito mi dice che la zona si è indurita ma anche se insistiamo...niente,non provo nessun piacere... È anchevero che ci abbiamo provato solo due volte ma più passa il tempo e più midemoralizzo, perché tutte parlano di orgasmi intensi e ripetuti e sono curiosa di provare anch'io...” (Link)
PUNTO L. Nell’uomo, zona erogena che si troverebbe alla base del pene, quindi internamente al corpo, stimolabile tramite massaggio perineale o penetrazione anale o ancora con una fellazio realizzata aspirando leggermente dall’uretra. Il punto L, parte del muscolo pubococcigeo, sarebbe il principale responsabile del piacere sessuale legato a penetrazione rettale. ¶ Dal nome della psicoterapeuta Leslie Leonelli che per primo ha segnalato il punto erogeno.
PUNTO REN-MO Zona erogena maschile situata fra l’ano e lo scroto, quindi in area perineale alla base del pene. Il massaggio di questo punto, soprattutto in fase di plateau, genera particolare piacere; la compressione del punto ren-mo in fase d’eiaculazione blocca la fuoriuscita dello sperma poiché va ad occludere il canale uretrale con conseguente eiaculazione retrograda. Secondo alcune filosofie orientali il trattenimento nel corpo del liquido seminale impedirebbe uno spreco di energia fisico-spirituale, in un’ottica meramente psicofisica non si vede nessun motivo valido per cui occorra impedire o invertire una reazione fisiologica. ¶ Nella medicina tradizionale cinese, con “ren mo” si indica il percorso energetico che ha un ruolo nel concepimento e nel mantenimento del feto.
PUNTO U. Anche punto PU (ParaUretrale). Nella donna, piccola area di tessuto sensibile localizzato sopra e intorno al meato urinario. Per alcuni sin. di Punto G. → ghiandole di Skene.
PUP PLAY O Puppy play. Variazione sessuale SM simile al pony play, in cui un soggetto assume il ruolo di cucciolo di cane, abbaiando, mangiando dalla ciotola, etc. ¶ Ing.: gioco del cucciolo.
APPROFONDIMENTO: La tradizione vuole che il filosofo Aristotele fosse un pony-boy, tanto che alcuni psichiatri definirono il ponyplay “perversione aristotelica”.
PURITANO Seguace del puritanesimo, movimento protestante calvinista inglese del XVI secolo. Termine divenuto comunemente sin. di persona con strettissime vedute in ambito sessuale, così come fu per molti puritani protestanti dell’America coloniale.
ANTROPOLOGIA: Nella prima metà del XIX secolo, fra gli statunitensi puritani, si diffuse l’abitudine di rivestire le gambe dei pianoforti a coda con del tessuto, perché non risultassero troppo crude ed allusive.
PUSHY SUB O greedy sub, sottomesso avido. In una relazione BDSM, sub che stuzzica il Dom in modo da ottenere una punizione, esplicitando una dinamica per la quale tramite un’azione passiva il sub assume il vero dominio nella coppia a spese di chi apparentemente dovrebbe essere il dominante. → dominazione dal basso; attivo; passivo. ¶ Ing.: sottomesso che spinge (aggressivo).
PUTTANA Sin. di prostituta, termine sovente usato in senso ingiurioso nei confronti di una donna il cui comportamento sessuale è ritenuto spregiudicato. ¶ Dal lat. barbaro putana, che è da puta, fanciulla.
PUTTANIERE 1) Frequentatore di prostitute. 2) Uomo uso ad avere molteplici rapporti sessuali con diverse partner senza nessuna implicazione affettiva. Sin. spregiativo di playboy o donnaiolo.
PUTTANTOUR Giro in macchina insieme agli amici, quasi sempre solo di sesso maschile, finalizzato ad osservare le passeggiatrici che si prostituiscono per i viali; generalmente nessuna delle persone che fa il puttantour s’intrattiene con una prostituta poiché il fine del giro è goliardico e non sessuale. ¶ Crasi delle parole "puttana" e "tour", giro.