FACE FUCKING Forma di fellazio particolarmente intensa. La persona fellatrice non compie alcun movimento, piuttosto è l’uomo a compiere vigorose e veloci spinte pelviche usando la bocca del partner come se penetrasse la vagina o l’ano, spesso trattenendo con le mani la testa del partner. Si tratta di una forma di fellazio con una forte valenza di sottomissione e violenza; nel face fucking la persona penetrata oralmente può lacrimare per i continui riflessi di rigurgito dati dall’introduzione profonda del pene in bocca. → deep throat. ¶ Ing.: fottimento del volto.
TESTIMONIANZA: “Per un secondo cerchiamo di essere sinceri su 'sta cosa. Ci sono un sacco di ragazzi là fuori ai quali ovviamente piace guardare i porno e provare a fare le cose che vedono. Ma le ragazze alle quali davvero ‘piace’ il face fucking o lo cercano attivamente sono una piccola frazione per ovvie ragioni. Ci sarebbe da dire tanto a quelle che se lo lasciano fare, probabilmente lo fanno solo per il proprio ragazzo, per compiacerlo. [...] Ho letto diversi commenti nei forum dai quali traspare proprio questa verità” (Da hipforums.com - link non più attivo)
FACESITTING Pratica sessuale nella quale una persona si siede sul volto dell’altra facendo corrispondere all’incirca il proprio ano con il naso del partner; la seduta può essere anche realizzata sul volto girato da un lato. La finalità non è solo fare in modo che il soggetto sdraiato stimoli oralmente i genitali del partner, piuttosto l’atto risulta essere una pratica di dominazione e sottomissione. → queening; kinging; smothering. ¶ Ing.: seduta sul volto.
TESTIMONIANZA: “E' una pratica poco diffusa ma che personalmente adoro. S’intreccia con un sottile gioco di dominazione da parte della donna ma, al contrario di gente che usa fruste e roba simile, non ci si fa male. E' più che altro un gioco di mente... è la situazione che intriga, il trovarsi sotto di lei per la sua voglia e il suo piacere. Personalmente poi, preferisco quando lei si siede senza remore, senza tenersi sollevata e, sempre personalmente, preferisco trovarmi sotto il dietro di lei e solleticarlo oralmente. Alcune mie ex sono state disposte ad accomodarsi su di me e a lasciarsi carezzare dolcemente, ma a tutte l'ho dovuto chiedere io” (Link)
FACHO Donna molto mascolina, corrispettivo femminile di macho (machismo). ¶ Coniato negli anni ’80 del XX sec. dalla comunità femminista, fondendo l’ing. female, femmina + spa. macho, maschio.
FACIAL Nella pratica sessuale e come categoria del porno, l’atto di eiaculare sul viso di una persona. Il facial si caratterizza come un atto sessuale in cui traspaiono dominazione e sottomissione, a partire dalla posizione che assume il partner che riceve lo sperma, in genere in ginocchio con il volto all’altezza dei genitali dell’uomo; allo stesso tempo il facial vorrebbe sottolineare la soddisfazione di chi riceve il liquido seminale. Nonostante la forte valenza della pratica, la connessione visiva fra l’uomo e la persona che riceve l’eiaculazione sul volto può aumentare il legame tra essi e risulta quindi meno impersonale di altre pratiche sessuali. ¶ Ing.: facciale.
TESTIMONIANZA: “Un tempo la cosa suonava come una pratica da pervertiti. Adesso è stata sdoganata anche grazie al porno su internet. Immagino che le donne che guardano i porno su internet, e le donne lo fanno, vedano i filmati facial, più o meno casualmente, e pensino ‘perché non provare?’. Il succo è che io l’ho fatto con tutte le donne che ho avuto e non mi pare che loro l’abbiano vissuta come una cosa grossolana, oscena o da malato. Be’, ti accorgi che alcune sono più a loro agio con lo sperma e altre meno. Non ho mai forzato nessuno, se a loro non andava si faceva altro, non è una fissa. [...] Sta di fatto che l’ho fatto spesso e alcune volte me lo chiedevano loro. Cos’è il bello? Sono tante cose ma essenzialmente è un marchio, il marchio che quella femmina è tua, perché ha il tuo sperma sul volto e se è arrivata a quello allora vuol dire che si è concessa completamente. Un po’ come per il sesso anale, solo sul lato opposto, è la stessa cosa per, come si dice... per chi ha una fissazione orale, no?” (t.r.a.)
FACILE Detto in senso offensivo di una donna poco seria (di facili costumi), che si concede sessualmente con leggerezza e vive amori superficiali e passeggeri.
FAG HAG Donna eterosessuale che fra i propri migliori amici enumera individui gay o bisessuali, o che ama circondarsi e frequentare tali individui. In italiano un termine simile, benché poco diffuso, è frociarola. Per una forma di discriminazione positiva, l’uomo omosessuale è considerato da diverse donne più sensibile dei maschi eterosessuali e quindi più affine al modo di essere femminile. Ciò è vero solo soggettivamente poiché non vi è nessun riscontro in senso assoluto che un soggetto omosessuale possegga più sensibilità di uno eterosessuale. È vero, invece, che l’uomo gay possa rappresentare per una donna, specialmente se avvenente, l’unico amico di sesso maschile che alla lunga non fraintenda l’amicizia per una relazione d’amore o non tenti delle avances sessuali e per questo possa risultare una persona preferibile da frequentare. La stessa discriminazione positiva si riscontra in alcuni ambienti lavorativi nei quali vengono assunti di preferenza soggetti omosessuali poiché si suppone che abbiano qualità umane ed attitudinali non possedute dai maschi eterosessuali. ¶ Ing.: abbraccia froci (fag è abbr. di faggot, frocio).
FAG STAG Uomo eterosessuale che fra i propri migliori amici enumera individui gay o bisessuali, o che ama circondarsi e frequentare tali individui. → fag hag. ¶ Ing.: cervo frocio.
FALLICA, fase Anche fase/stadio fallico-genitale. Per la psicoanalisi, stadio dello sviluppo psicosessuale successivo alla fase anale e precedente quella di latenza, in cui le pulsioni del bambino di 4-6 anni investono la zona genitale e uretrale. Benché le pulsioni e la gratificazione sessuale infantile in questa fase siano legate ai genitali, ciò non è equivalente all’investimento sui genitali tipico dell’età adulta. I bambini si dimostrano curiosi riguardo al proprio corpo, a quello degli altri bambini e a quello degli adulti; è il periodo della sperimentazione sessuale condivisa (gioco del dottore). Il conflitto psicologico tipico di questa fase è quello di Edipo e di Elettra. La fissazione psicologica sulla zona genitale dà vita a due quadri caratteriali, distinti in base al fatto che la fissazione sia legata al pene o all’uretra. L’individuo dal carattere fallico-narcistico si presenta sicuro di sé, a volte arrogante, elastico, vigoroso; nel comportamento viene ostentata un'aria di superiorità che può essere fredda o pungente. Tali soggetti tendono a conquistarsi posizioni di comando nella vita e mal sopportano la posizione di subalterni a meno che non riescano a compensare la subordinazione esercitando il loro dominio su chi si trova ad un livello inferiore. I rapporti con le donne sono caratterizzati da poca considerazione per il sesso femminile; malgrado ciò il soggetto di tipologia fallico-narcisista è spesso ambito perché sviluppa esteriormente tutte le caratteristiche della virilità. Nelle donne, il carattere fallico-narcisista è caratterizzato da grande sicurezza di sé che si basa sulla forza e la bellezza fisica; molto spesso fanno parte di questo tipo caratteriale le donne produttive. La fissazione sull’erotismo dell’uretra genererebbe il carattere uretrale, un tipo di personalità caratterizzata da ambizione e bruciante competitività, interpretate come reazioni contro la vergogna.
FALLO ARTIFICIALE Anche dildo. Prodotto dell’oggettistica sessuale sagomato in modo da assomigliare, in maniera stilizzata o realistica, ad un pene umano. Progettato per consentire l’inserimento nel canale vaginale o nel retto, il fallo artificiale è realizzato in diversi materiali ma in genere si tratta di materiale sintetico anallergico (silicone, lattice, etc.) più o meno rigido: la forma può variare da una vagamente fallica a quella di un calco che simula in tutto e per tutto l’aspetto di un pene. La lunghezza e il diametro dei falli artificiali in commercio sono assai variabili: da piccoli esemplari ad alcuni di proporzioni importanti. Un fallo artificiale non è necessariamente un vibratore.
TESTIMONIANZA: “Io li compro in internet per evitare l’imbarazzo di andare in un sexy shop, che poi anche quella è una cazzata perché non gliene frega a nessuno che tu entri lì, chi c’è dentro è sulla stessa lunghezza d’onda e il commerciante è solo contento. [...]. Tutte le donne che ho avuto sono state ben contente e curiose di usarli, escludendo quelle più piccole, quando ero più giovane anche io e non li usavo. Se sai proporre le cose nel modo giusto, non c’è donna che dica di no... a parte alcuni casi ostici, suppongo, che non ho avuto il dispiscere di conoscere. Li uso per portare qualche variazione nei rapporti, non è un uso quotidiano, lo si fa ogni tanto per cambiare. Mai successo che una donna si affezionasse ai miei oggetti più che al mio pene, anche se alcuni sono più grossi e lunghi del mio. Sarebbe assurdo: primo, il dildo lo usi tu su di lei per cui sei sempre tu ad agire, secondo al pene c’è attaccata tutta una persona mentre il dildo è e rimane un oggetto, e una donna con un minimo di cuore capisce la differenza. Comunque so di molte donne e ragazze che hanno un loro personale vibratore. Non vedo cosa ci sia di male. Ma in Italia su questi argomenti siamo molto indietro...” (t.r.a.)
FALLOCENTRISMO Tendenza caratteristica delle società a stampo patriarcale e maschilistico a privilegiare la mascolinità, simboleggiata dal fallo, per la costruzione di significati sociali e psicologici, imponendo quindi un doppio standard sessuale a detrimento del genere femminile. ¶ Termine coniato dal filosofo francese decostruttivista Jaques Deridda (1930-2004).
FALLOCRIPSI Ritrazione di parte del pene nella struttura pubica, dovuta ad esposizione al freddo o conseguente ad attività fisica. La fallocripsi è un’eventualità comune e normale poiché il pene, come lo scroto, è rivestito dalla fascia muscolare cremasterica, la quale risponde alle sollecitazioni termiche regolando l’afflusso di sangue al pene stesso, il quale si ridurrà di dimensioni in caso di freddo (in concomitanza ad un innalzamento dei testicoli retratti dai muscoli dei funicoli spermatici) o ne aumenterà il volume per vasodilatazione se esposto a temperature miti, come nel caso di un bagno caldo. La fallocripsi seguente ad attività sportiva avviene per deflusso del sangue dal pene per meglio irrorare i muscoli più sollecitati. Esiste un terzo tipo di fallocripsi, conseguente ad obesità, dovuta ad un aumento notevole del pannicolo adiposo sovrapubico: in tal caso non è il pene a “ritirarsi” nel corpo ma il pube a nascondere diversi centimetri di parte della base del membro che, in questo caso, viene infatti definito pene sepolto. Il ripristino del peso-forma permette un guadagno, o sarebbe meglio dire un recupero, di alcuni centimetri nella lunghezza del pene. ¶ Dal gr. phallos, pene + krypto, nascondere.
FALLOFILIA Forma di parzialismo legata alla dimensione del pene. Per definirsi fallofilo, il soggetto deve avere un’attrazione selettiva nei confronti di persone che hanno un pene di dimensioni sopra la media, rifiutando partner che non soddisfino questo requisito, oppure essere incapaci di provare eccitazione o piacere sessuale con partner normodotati. La fallofilia si riscontra maggiormente in soggetti omosessuali o transessuali, piuttosto che in donne eterosessuali. ¶ Dal gr. phallos, pene.
TESTIMONIANZA: “Premetto che amo assolutamente la figa e il godimento totale che mi dà il corpo della donna, ma in modo speciale io amo giocare con ragazzi che hanno un cazzo enorme. Più grande è, meglio è. Io ce l’ho lungo 17 cm ma mi piacciono gli uomini che ce l’hanno più lungo del mio. Non sono attratto dagli uomini, non mi importa dei baci, etc. Ma quando vedo un cazzo enorme è come se mi mancasse la forza nelle gambe, il mio cuore inizia a battere all’impazzata, il mio cazzo diventa super duro e l’unica cosa alla quale riesco a pensare è mettermi in ginocchio [...] Mi piace la sensazione della mia bocca e della mia gola stirata al limite. Mi piacciono i cazzi che posso circondare a mala pena con una mano” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
FALLOFOBIA Timore irrazionale del pene, specialmente in erezione, che si declina nell’evitamento della visione e soprattutto del contatto con esso. Non può essere considerata fallofobia la ritrosia che alcune giovani ragazze mostrano verso gli organi sessuali maschili durante le prime esperienze sessuali, quest’ultimo è semmai un comportamento generato da imbarazzo, rafforzato da un modello sociale femminile il quale vuole che le donne si mostrino ritrose, inesperte e a disagio con gli elementi della sessualità. La fallofobia vera è propria è un sintomo patologico il più delle volte di carattere nevrotico ma può essere conseguente anche ad un’esperienza di violenza sessuale. ¶ Dal gr. phallos, pene.
FALLOORCOALGOFILIA Termine tecnico che indica la parafilia sadomasochistica legata alle pratiche di ball torture e cock torture. ¶ Dal gr. phallos, pene + orkhis, testicolo + algos, dolore.
FANTASIA MASTURBATORIA CENTRALE Fantasia che comprende i diversi soddisfacimenti di tipo regressivo nonché le principali identificazioni sessuali derivate dalla risoluzione del complesso di Edipo, basata sulle sensazioni e le esperienze autoerotiche. Tale fantasia è detta “centrale” in quanto, rispecchiando i principali punti di fissazione, corrisponde alla fantasia maggiormente significativa coinvolta nello sviluppo della persona, differenziandosi dalle fantasie secondarie come i sogni ad occhi aperti che comunque potrebbero portare tracce di quella centrale. La fantasia masturbatoria centrale evolve con lo sviluppo benché il suo contenuto nucleare si fissi al momento della risoluzione del complesso edipico, quando avvengono mutamenti basilari nella vita psichica del bambino. La presenza della fantasia masturbatoria esiste indipendentemente dal fatto che il soggetto si masturbi ed influenza importanti aspetti della vita e della personalità dell’individuo. Essa non è accessibile alla coscienza ma può essere ricostruita attraverso il materiale correlato che emerge nelle attività, nelle fantasie e nelle relazioni quotidiane, in particolare quelle che hanno carattere ripetitivo. ¶ Concetto teorico sviluppato dai coniugi psicanalisti inglesi Moses ed Eglé Laufer.
APPROFONDIMENTO: Ogni fantasia sessuale che sia centrale per una persona, cioè che si presenti ricorsivamente a livello mentale e/o durante la masturbazione, tenderà comunque, indipendentemente dalla sua natura “estrema” o inusuale, a riflettersi e manifestarsi nella dimensione sessuale condivisa. Naturalmente la fantasia sessuale, soprattutto se particolare e connessa a sentimenti di vergogna o disapprovazione personale, non verrà realizzata esattamente nella forma in cui si rivela nella fantasia, ed è probabile che nella sua forma “pura” rimanga sempre e solo una fantasia mentale mai portata nel reale. Tuttavia, in forme più o meno oblique e mutate, essa troverà il proprio posto nel rapporto sessuale condiviso (o nella quotidianità) con il/la partner poiché è troppa l’energia psichica connessa a tale fantasia, e troppo il suo potere erogeno, perché tale materiale mentale venga contenuto senza possibilità di alcuna rappresentazione. Quando anche la censura psicologica e la capacità dell’individuo di segregare le proprie fantasie riuscissero a frenare qualsiasi rappresentazione materiale di tale pulsione-fantasia e più che probabile che essa finisca per manifestarsi in modo reattivo esattamente nel suo opposto, così, ad esempio, com’è per alcuni soggetti nevrotici che condannano pervicacemente il sesso tanto più desiderano farlo.
FARE FELICE Loc. pop. che eufemisticamente allude al soddisfacimento sessuale, intendendo la promessa di portare il partner all’orgasmo in un modo che, per quest’ultimo, sia molto piacevole. Sovente la loc. fa riferimento alla fellazio.
FARE LA VITA Loc. pop. con cui si indica l’attività di prostituzione.
FARFALLA DI VENERE Pratica sessuale che si configura come una variazione del cunnilinguo. Il clitoride viene stimolato con la lingua, contemporaneamente con un dito si stimola la vagina mentre con l’altra mano si stimola la zona anale.
FARFALLA VIBRANTE Dispositivo dell’oggettistica sessuale prodotto in plastica, lattice o silicone, e progettato per la stimolazione del clitoride e della zona vulvare. Dalla forma simile a quella di una farfalla, il dispositivo è composto da un corpo centrale contenente un oscillatore che provoca le vibrazione; all’oggetto possono essere collegate delle piccole cinghie così che la farfalla possa essere indossata come una mutandina, facendo corrispondere la parte vibrante alla zona clitoridea. Sono commercializzati vibratori a farfalla con un telecomando a filo con il quale modulare la frequenza di vibrazione, modelli combinati con estensioni che penetrano la vagina e/o l’ano e modelli wireless.
FARFALLINA O, raramente, farfalla. Sin. di vulva, sovente usato in riferimento ai genitali di una bambina. → passera. ¶ Per similitudine fra l’insetto volante e le labbra vulvari che si aprono ai lati come piccole ali.
FARLA ANNUSARE Loc. pop. relativa al comportamenti di una donna che, frequentando un uomo ed adottando un atteggiamento sottilmente seduttivo, evita di concedersi sessualmente in modo completo, contemporaneamente offrendo quel poco per poter tenere legato l’uomo a lei. Questa loc., simile ad altre dello stesso tono (es.: gliela mette sotto il naso), fa riferimento al comportamento di alcune femmine di animali che, per allettare il maschio al coito, espone i genitali esterni a distanza ravvicinata, permettendo a questo di avvertire l’odore degli stessi. → allumeusismo.
FARMSEX In ambito pornografico, prodotti che ritraggono atti sessuali fra uomini e animali. ¶ Ing.: sesso in/da fattoria.
FAT ADMIRER (FA) Nell’ambito dell’adipofilia, uomo, di solito di corporatura media, che prova un’attrazione elettiva per gli individui sovrappeso. La maggior parte dei FAs sono attratti da soggetti con un peso variabile fra i 90 e i 120 Kg, ma alcuni fra loro ricercano partner di peso molto superiore (oltre i 150 kg). Le strutture fisica più ricercata è quella definita “a pera”, con gli accumuli adiposi posizionati soprattutto sui fianchi, sulle natiche e sulle gambe, segue la struttura “a clessidra”, con sovrabbondanza di grasso in zona toracica e sulle natiche, e poi quella “a mela”, in cui il copro tende alla sfericità per la presenza di un ventre prominente. → admirer. ¶ Ing.: ammiratore del grasso.
APPROFONDIMENTO: “Il seno e le natiche sono segni di salute, del fatto che non stai deperendo, e la grassezza è un’estensione di ciò. In tutte queste strane tendenze vi è un sollievo per metà relativo al sesso e per l’altra legato all’ansia. Perché nel momento in cui ti spingi distante dal normale percorso sessuale, si crea un sacco di ansia e l’ansia sarà sempre lì, legata al sesso. Quando l’ansia è legata al sesso, hai bisogno di qualcosa per alleviare la situazione, e il grasso è un vero calmante” (Gates, 2000)
FAUNOFILIA Sin. di zoopsifilia. ¶ Dal nome di Fauna, divinità figlia di Fauno, protettrice degli animali.
FEAR PLAY O terror play. Nell’ambito delle attività BDSM, gioco sessuale in cui un individuo viene terrorizzato affinché possa raggiungere un elevato stato di eccitazione. Ciò non avviene tramite stimolazioni dolorose ma unicamente agendo sullo stato mentale della persona, in modo tale che, per paura, egli abbia una scarica di adrenalina, neurotrasmettitore legato alla reazione di timore e fuga, che aumenta lo stato di attivazione del sistema nervoso. Il fear play è un edge play. ¶ Ing. gioco della paura.
FEDELTÀ Permanente rispondenza alla fiducia accordata da altri o a un impegno liberamente assunto. Nell’ambito delle relazioni amorose classiche, la fedeltà si declina soprattutto nella promessa implicita che ognuno dei membri della coppia non si concederà sessualmente ad altri se non al proprio partner. In forme alternative di relazione (poliamore, coppia aperta), la fedeltà corrisponde più alla somma di lealtà, sincerità e complicità per le quali l’individuo è impegnato moralmente a non nascondere le proprie relazioni sessuali ma a parlarne liberamente, poiché esse non sono investite di sentimenti di gelosia. ¶ Dal lat. fides, fede.
TESTIMONIANZA: “La fedeltà del partner è qualcosa che conta, conta tanto, ma è anche qualcosa su cui non si ha un reale potere e non lo si deve avere. Opprimere una persona con la propria gelosia non porta a nulla: chiudi una persona in gabbia e il suo primo istinto sarà quello di cercare una via di fuga. La fedeltà è semplicemente un salto di fede. Non puoi sapere se la persona ti è fedele, lo devi sperare e devi fare in modo che non voglia tradirti. Cosa c’è di più bello che indicare tutte le vie di fuga possibili e vedere che la persona sceglie, per te, di non imboccarne neppure una? Il vero amore è dare tutta la libertà possibile alla tua donna e il suo vero amore sarà quello di non abusare mai di quella libertà. Se una persona ti tradisce, beh... trai le tue conclusioni sulla qualità dell’amore che stai vivendo” (t.r.a.)
TESTIMONIANZA: “La fedeltà in sé non esiste. Poi si possono fare discorsi micraniosi su cosa sia in effetti il tradimento. Quando ti guardi un film porno e sei fidanzato stai tradendo? Quando ti volti per la strada a vedere un tipo stai tradendo? In pratica sì. Io penso che le cose importanti in un rapporto alla fine siano altre, perché può succedere che fai sesso con uno ed è una cosa che rimane lì, circoscritta. Se il mio ragazzo dovesse farmi le corna, l’importante è che non me lo venga a dire. [...] No che non mi piacerebbe sapere la cosa! Però l’importante è che io sappia che sono sempre la prima, la preferita, che lui alla fine torna da me” (t.r.a.)
FEDIFRAGO In ambito relazionale, individuo che viene meno alla promessa di non tradire la fiducia del partner, in special modo quella relativa all’evitamento di rapporti affettivo-sessuali con altre persone. → tradire; fedeltà, cornificare. ¶ Dal lat. foedifragus, composto da foedus, patto + frangere, rompere.
FEDRA, complesso di Attrazione sessuale di una madre nei confronti del figlio adottivo; si tratta di un desiderio sessuale incestuoso, anche se i due soggetti non sono legati da vincoli di sangue. ¶ Dal nome della mitica figlia di Minosse e Pasifae, la quale si sposò con Teseo che aveva già un figlio di nome Ippolito. Fedra s’innamorò d’Ippolito, poi suicidandosi per il disonore.
FEEDEE Nell’ambito del feederism, persona, generalmente d’orientamento eterosessuale, che sceglie d’ingrassare facendosi nutrire da un feeder, sessualizzando la relazione e il cibo stesso. Uno dei desideri più comuni dei feedees è quello di raggiungere un peso di 450 Kg ma il traguardo dei 200 Kg di peso è comunque apprezzato poiché ne consegue immobilità fisica, la qual cosa cementa e massimizza la dinamica relazionale instaurata con il feeder. Il sogno estremo e irrealizzabile rimane quello di diventare una montagna di carne umana, immobile e idolatrata dal proprio feedeer, il quale, per contro, sogna che il corpo della partner saturi il suo intero campo visivo. Il termine è utilizzato da alcuni in modo interscambiabile con gainer. La maggior parte dei feedees, anche indicati con la sigla BBGP, sono di sesso femminile. ¶ Ing.: nutrito.
TESTIMONIANZA: “La prima storia erotica che scrissi riguardava l’essere forzata a mangiare. Quella era la mia principale fantasia prima che io accettassi che era ok essere grassa e volessi diventare più grassa, che andava bene che trovassi erotico diventare l’estremo della femminilità ed enormemente rotonda e morbida. Dopo quella, le mie fantasie hanno teso di più verso l’immaginare di stare semplicemente con qualcuno che mi amasse, che condividesse il mio sogno di essere larga in maniera enorme e che mi portasse del cibo, che facesse spesso l’amore con me e che mi adorasse e idolatrasse. Amo la visione di me che acquisto peso, anche se fossi troppo larga per muovermi, potrei farmi un letto speciale con una scaletta incorporata” (Gates, 2000)
FEEDER Nell’ambito del feederism, tipo di fat admirer, il più delle volte d’orientamento eterosessuale, che gode per le dinamiche di una relazione nella quale può, in forma dominante, ipernutrire la partner spingendola ad ingrassare a dismisura senza ovviamente badare troppo alle problematiche fisiche connesse all’obesità. Alcune volte usato in maniera intercambiabile con encourager. Non sono noti casi di feeder di sesso femminile. ¶ Ing.: alimentatore.
TESTIMONIANZA: "Ciao, sto cercando una giovane donna (25-35) che vuole passare dall’essere rotondetta all’essere grassoccia, dal grassoccia al grassa, dal grassa al più grassa e dal più grassa all’obesa. Questo gentile, romantico e fedele feeder ti aiuterà a raggiungere ogni tappa e sarà al tuo fianco in ogni tua difficoltà, spiritualmente, emotivamente e fisicamente. Perciò: interrompi la dieta yo-yo, mangia tutto ciò che vuoi e diventa grassa tanto quanto riesci con l’adorante supporto di un “buon uomo” [inserzione personale sul magazine “Dimension” legato a tematiche relative all’adipofilia e al feederism]
FEEDERISM Nell’ambito dell’adipofilia, tipo di relazione sessuale in cui entrambi i membri della coppia ottengono gratificazione da un aumento smodato di peso; nella massima parte dei casi un partner (feeder) nutre l’altro e lo incoraggia ad ingrassare, mentre il feedee viene nutrito o fantastica d’ingrassare. Nel feederism i partner sessualizzano le informazioni riguardo i progressi che portano il feedee ad ingrassare, le misurazioni delle varie parti corporee e il concetto stesso di modificazione del volume del corpo. Spesso i partner tengono registrazioni e producono video che documentano i loro progressi e tali media sono visionati come fossero materiale erotico. Tale variazione può assumere connotazioni parzialistiche nei tentativi di far aumentare di volume determinate aree del corpo. Il feederism si distingue dalla semplice adipofilia per la tendenza del feeder ad oggettivizzare il partner e a trarre piacere dalla progressiva disabilità del feedee, creando quindi una connessione fra questo modello relazionale e le parafilie che feticizzano l’handicap, benché nella pratica le connessioni più comuni con il feederism si realizzano con l’inflatofilia. Pochi fra coloro che praticano il feederism ritengono affettivamente sbilanciate le loro relazioni, anzi sottolineano come, a prescindere dalla consensualità sempre presente nel rapporto, esso si configuri come un rapporto d’amore in cui non è tanto il feeder a piegare il feedee al proprio volere, quanto il secondo a ricevere adorazione e cure. → encourager, parzialismo, gainer, ¶ Dall’ing. (to) feed, nutrire.
TESTIMONIANZA: “Odio quando la mia ragazza perde peso, perché è come essere un contadino e vedere le tue messi diminuire nei campi” (Gates, 2000)
FELCHING 1) Pratica sessuale nella quale un liquido, in genere lo sperma, viene succhiato o leccato mentre fuoriesce dalla vagina o dall’ano del partner. → snowballing. 2) Sin. di gerbilling. ¶ Etimo incerto. Il termine apparve la prima volta nel libro di Ronald A. Farrell “The Argot of the Homosexual Subculture” (1972).
FELLAZIO O, scritto in lat., fellatio. Atto sessuale orogenitale, realizzato stimolando il pene tramite la bocca, le labbra e la lingua, con la possibilità di accompagnare tali sollecitazioni con la stimolazione manuale dell’asta del pene o dello scroto. Si tratta di una delle pratiche sessuali più comuni e generalmente più gratificanti per il maschio. L’uomo che pratica una fellazio è detto fellatore (in lat. fellator), la donna è detta fellatrice (in lat. fellatrix). Nell’autofellazio, l’uomo, che deve avere una non comune elasticità della colonna vertebrale, pratica da sé la stimolazione orale del proprio pene. ¶ Dal lat. fellare, succhiare.
TESTIMONIANZA: [riguardo l’autofellatio] “A dir la verità l’ho fatto, cioè c’ho provato quando ero giovane e dai racconti dei miei amici non c’è uno che in qualche modo non l’abbia fatto. Già ci si spacca la schiena quando si è giovani, adesso è praticamente impossibile; l’ultima volta che l’ho fatto avrò avuto 15 anni. È sperimentazione. [Alla domanda se lo farebbe ancor oggi, potendo farlo senza troppe difficoltà fisiche] Boh... sì, forse sì. Ma grazie al cielo non si può più, sennò chi starebbe più con una donna, la razza umana si estinguerebbe! Scherzo, meglio quando te lo fanno” (t.r.a.)
FEMDOM 1) Femmina dominante, sin. di Domme. 2) Subcultura sadomasochistica legata alla dominazione esercitata da una Domme o Dominatrix. → maledom.
FEMME Anche femme dyke. Donna omosessuale d’aspetto e modi femminili, in genere attratta da donne mascoline. → dyke. ¶ Fra.: donna.
FEMME FATALE Donna dotata di fascino irresistibile. Per com’è stata descritta nel cinema e in letteratura, fatale in quanto inviata dal destino ma, il più delle volte, pericolosa. ¶ Fr.: donna fatale.
FEMMIFILIA Attrazione sessuale e affettiva per le donne e feticismo per tutte le cose femminili, tendenza tipicamente osservabile nel travestitismo. ¶ Termine coniato dall’attivista transgender Virginia Prince (1967).
FEMMINILITÀ Complesso dei caratteri che definiscono l’aspetto e il comportamento della donna. Al concetto e al fenomeno della femminilità concorrono fattori biologici, psicologici e sociali.
STORIA: Non sposate mai una donna fra quelle con tali caratteristiche. Quelle con i capelli rossi. Una donna il cui nome sia quello di una montagna, di un albero, di un fiume o di un uccello. Quelle che singhiozzano, piangono o ridono ai pasti. Una con le mani o i piedi duri. Qualsiasi ragazza con i capezzoli rientranti, o con la barba, con seni irregolari, con orecchie a sventola, con le gambe storte o che sia scheletrica. Una donna i cui alluci siano sproporzionatamente piccoli. Una che fa tremare la terra quando passa. (Kokkoka, Koka Shastra, XXII secolo)
FEMMININOSESSUALITÀ Termine desueto sin. di omosessualità femminile.
FEMMINISMO Movimento politico sociale eterogeneo, diffuso e influente che mira alla parificazione dei diritti tra uomini e donne, proteggendo queste ultime dalle discriminazioni di una società ritenuta patriarcale e maschilista. Seppure le prime idee femministe vennero diffuse alla fine del XVIII secolo e la nascita del movimento sia fatta risalire alla prima ‘Convention dei Diritti delle Donne’ di Seneca Falls (1848), è la seconda ondata femminista ad aver ottenuto i risultati più importanti, fra l’inizio degli anni ’60 e gli anni ’80 del XX secolo. In tale arco di tempo, tramite una lotta sociale avvenuta in concomitanza con una più ampia rivoluzione culturale, il femminismo rivendicò con forza la parificazione della condizione della donna e, in ambito sessuale, fra le altre cose, il diritto a vivere il sesso in maniera non subordinata al piacere del maschio. Una terza fase femminista, iniziata nei primi anni ’90, cercò di moderare l’influenza della classe medio-borghese all’interno del femminismo stesso, ceto sociale che era stato protagonista nell’organizzazione e nelle finalità del movimento. A ciò seguirono interpretazioni post-femministe che, pur non essendo antifemministe in senso stretto, hanno criticato anche derive radicali che, paradossalmente, rischiavano di creare discriminazioni sessiste. → sessismo, antifemminismo. ¶ Termine coniato dal socialista francese Charles Fourier (1837).
FEMSLASH (f/f) Nella slash fiction, media incentrati su descrizioni di rapporti affettivi fra donne eterosessuali od omosessuali.
FEM-TWO-FEM O fem2fem. Coppia omosessuale femminile composta da due lipstick lesbian.
FENICIZZARE Praticare sesso orale su un partner, sia che si tratti di una donna (cunnilinguo) che di un uomo (fellazio). ¶ Termine derivato da una tradizione popolare la quale voleva che il sesso orogenitale fosse stato inventato ed esportato dai Fenici.
FEROMONE SESSUALE Segnale ormonale secreto da un animale per attirare un altro membro della stessa specie e scatenare in esso una risposta sessuale. Diverse creature viventi utilizzano i feromoni sessuali a fini riproduttivi. Le ricerche mirate a scoprire i feromoni umani e la loro potenziale funzione sono recenti e controverse, i risultati non sono ancora accettati unanimemente. Alcune ricerche paiono prospettare la possibilità che vi siano funzioni legate alla sessualità che possono essere influenzate dai feromoni. Ad esempio l’androstadienone, metabolita del testosterone presente nel sudore maschile, viene rilevato dalla mucosa olfattiva femminile e mantiene alti i livelli di cortisolo nelle donne. Studi operati con l’uso della risonanza magnetica funzionale hanno mostrato l’attivazione della corteccia cerebrale orbitofrontale destra, della corteccia fusiforme destra e dell’ipotalamo destro, nel caso un soggetto capti sudore umano. Tramite la stessa metodica è stato possibile notare che il cervello di soggetti maschili eterosessuali ed omosessuali risponde in maniera differente agli odori legati all’eccitazione sessuale: il cervello degli omosessuali risponderebbe in maniera simile a quello delle donne, così come l’encefalo delle donne omosessuali risponderebbe in maniera simile a quello dei maschi eterosessuali; non è tuttavia stato determinato se ciò sia una causa o un effetto dell’orientamento omosessuale. Fra gli studi più noti che paiono confermare l’ipotesi dell’influenza dei feromoni umani vi è la ricerca di Martha McClintock sulla sincronizzazione mestruale. Vengono commercializzati diversi deodoranti che sarebbero addizionati con feromoni sessuali, essi sono pubblicizzati come prodotti fortemente afrodisiaci; nonostante l’entusiasmo con il quale vengono reclamizzati, non è stato ancora dimostrato in via definitiva dalla scienza che i feromoni possano condizionare il comportamento sessuale umano. ¶ Dal gr. phero, portare + hormon, eccitante.
APPROFONDIMENTO: Alcuni profumi, dal forte valore simbolico o emozionale, hanno strutture chimiche molto simili a quelle degli ormoni sessuali umani, in particolare del testosterone, l’ormone del desiderio nell’uomo come nella donna. Si tratta per esempio dell’incenso (parente dell’androsterone) oppure, in ambito gastronomico, del tartufo, apprezzato da alcuni ma sgradito ad altri, e riconosciuto dalla scrofa perché affine agli androgeni del maiale. (P. Brenot, in Di Folco, 2006)
FETICISMO Parafilia caratterizzata dal fatto che l’eccitazione sessuale è potenziata o dipendente da un oggetto, una circostanza o una parte del corpo generalmente non ritenuta collegata alla sessualità. Nel feticismo di specifiche parti del corpo, detto parzialismo, possono essere oggetto di attenzione parafilica anche zone comunemente ritenute erogene e collegate al sesso ma nel feticista esse acquisirebbero precedenza rispetto alla persona nella sua completezza. In associazione all’attitudine umana di evocare il sesso in forma metonimica (il piede per la gamba, la vulva per la donna, etc.) o metaforica (il ballo per l’accoppiamento), la rappresentazione feticistica privilegia la mediazione nel trattamento semiotico del corpo, per il quale qualcosa assume la funzione di ciò che lo rappresenta. Il feticismo, che tende ad esordire nell’adolescenza e a cronicizzare, si sviluppa per condizionamento (associazione di un dato stimolo a una risposta sessuale), può essere il risultato di traumi sessuali né si esclude che vi possa essere una predisposizione genetica. I vari comportamenti feticistici non sono considerati variazioni sessuali patologiche se le pratica di una data attività non comporta disagio o danno psicofisico a sé o ad altri. Si possono elencare cinque gradi di feticismo in ordine crescente: 1) Feticismo di I grado. Il soggetto ha una preferenza non assoluta per certe parti del corpo, per certe attività sessuali o per certi oggetti (intimo, scarpe, gonne, etc.) ma riesce a godere del sesso anche in assenza di tali stimoli. È una condizione non patologica e comune a tutte le persone. 2) Feticismo di II grado. L’attrazione specifica è più netta, la persona tende alla ricerca del feticcio ma non commetterebbe mai forzature o atti illegali per procurarselo. L’attività sessuale non feticistica è ancora possibile. 3) Feticismo di III grado. Il soggetto non è più capace di abbandonarsi all’attività sessuale se non in presenza del proprio feticcio, per procurarsi il quale può giungere ad atti illegali. Vi è necessità di creare la situazione feticistica e il partner viene forzato a tale attività. 4) Feticismo di IV grado. Il soggetto sostituisce completamente il feticcio al partner, il quale viene reso impersonale in funzione della fantasia che prende il sopravvento. La presenza di un partner sessuale, se non necessaria, non è gradita e non si hanno attività sessuali alternative a quella feticistica. Lo psicologo Wilhelm Stekel (1868-1940) introdusse il termine culto dell'harem relativamente al feticista patologico di IV grado: questi gestirebbe la propria collezione feticistica come un sultano che quotidianamente si sceglie una nuova favorita ripudiandone un'altra. Il feticcio verrebbe considerato come un essere vivente e quanto più il feticista si dedica al suo harem, minore è il suo interesse per la persona viva nel suo insieme: solo così il feticista si sente al sicuro dalle delusioni, poiché nel suo mondo vigono solo le sue leggi. Questa fuga dalla realtà rende sempre più difficili i rapporti sessuali veri e propri. 5) Feticismo di V grado. Questo stadio del feticismo è caratterizzato da patologia e pericolosità sociale. Il feticista può uccidere per ottenere il feticcio o mutilare parti di corpo per ottenerlo (nel caso di parzialismo). Il soggetto è un antisociale che non accetta il frapporsi di altri fra sé e il proprio oggetto del desiderio. Il comportamento feticista risulta statisticamente una prerogativa maschile, anche se negli ultimi anni internet ha permesso di constatare come le donne possano condividere gli stessi feticismi del maschio, in un numero superiore al previsto e impegnandosi molto attivamente nelle relative pratiche. La discrepanza di numero fra uomini e donne feticiste può essere spiegata secondo diversi fattori. Sul piano culturale, a partire da un identico quadro variante, la donna è meno facilitata ad esprimere le proprie fantasie sessuali ed è meno incline a cercare aiuto psicologico relativamente ai problemi sessuali. Inoltre, potendo avere un rapporto sessuale anche senza essere pienamente eccitate, diverse donne tendono ad accontentarsi di una vita sessuale per loro non gratificante piuttosto che dare sfogo a proprie specifiche fantasie per le quali magari provano vergogna. Non può essere esclusa l’ipotesi che molte delle donne un tempo definite frigide, cioè con una capacità di risposta sessuale compromessa, altro non fossero se non persone con specifiche fantasie varianti (e feticismi) che tentavano con scarso successo di adeguarsi ad una sessualità “normale”; d’altro canto una donna che avesse tentato di esplorare altri orizzonti sessuali avrebbe potuto incontrare la riprovazione sociale. Dalla disamina non vanno trascurati i fattori biologici, i quali potrebbero giocare un ruolo determinante rispetto alla tendenza del maschio a sviluppare con più facilità comportamenti feticistici. ¶ Dal francese fétichisme, che è dal lat. facticius, artificiale.
TESTIMONIANZA: “Il feticismo per me è una cosa spaventosamente potente e se mia moglie non fosse così comprensiva e compassionevole, potrebbe usarlo contro di me in modi veramente brutti. Fino ad ora l’ha solo usato contro di me in modi divertenti che lei sa piacermi. […] So che la definizione tecnica del feticismo è una fissazione su un oggetto o su un’idea piuttosto che sul tuo partner e ho sempre voluto evitare di andare in quella direzione se posso farlo. Mia moglie è voluttuosa e la trovo sessualmente attraente senza l’elemento feticistico, ma quando esso viene aggiunto, io la godo a due livelli. […] Ultimamente tendo a farne uso [dell’elemento feticistico] più che a non farne; a volte, quando non voglio pensare ad esso, questo in qualche modo penetra furtivamente nella mia mente al momento dell’orgasmo. Che piaccia o no è un meccanismo ingranato. Ci sono certe connessioni che nella mia mente non possono più essere separate” (Gates, 2000)
FFA Acr. di Female Fat Admirer, donna attratta da persone sovrappeso od obese. → fat admirer; adipofilia; feederism. ¶ Ing.: Ammiratrice del grasso.
TESTIMONIANZA: “Sono una FFA genuina. Sono attratta dalle stesse cose che piacciono ai FA: cellulite, rotolini, doppi menti, facce rotonde, pance enormi, etc. Sono attratta da come il grasso si muove, da come ondeggia e tremola… Sono anche eccitata da altre tematiche e fantasie note ai miei amici FA, come i vestiti ormai stretti e il progressivo aumento di peso. Quindi dire che preferisco solo le persone grasse non è sufficiente. La mia sessualità s’identifica con le mie preferenze” (Gates, 2000)
FICA O figa. 1) Sin. volgare di vagina o vulva. Per sineddoche, termine gerg. indicante una donna di bellezza vistosa; spesso usato anche nelle varianti: figona, fighetta, strafiga. Anche al maschile (fico, figo) con il medesimo significato. Molto comuni anche le loc. figa di legno ad indicare una donna che con molta difficoltà si concede sessualmente, e figa d’oro, per indicare una donna altezzosa che non si concede o lo fa solo con partner socialmente agiati o noti (→ tirarsela). ¶ Per similitudine fra la vulva e il frutto della qualità nera che, quando spaccato, fa intravedere l’interno rosato.
FIGEFILIA Tipo di parafilia legata alla fuga dall’autorità. Caratterizza il comportamento di alcuni soggetti antisociali che, stimolati dal proprio narcisismo, sfidano le autorità a catturarli, lasciando indizi per risalire alla propria identità, irridendo le lentezze investigative ed ottenendo così un senso di superiorità su l’autorità stessa, al punto da giungere ad uno stato di eccitazione sessuale. Altri soggetti sono spinti da tendenze masochistiche e sperano di essere catturati e puntiti. ¶ Dal gr. phyge, fuga.
APPROFONDIMENTO: L’omicida sessuale inglese Neil Cream ammise di ottenere un supplementare piacere erotico, dopo aver avvelenato le sue vittime, per il fatto di sapere che la polizia lo stava braccando. (Masters e Lea, 1963)
FIGGING Anche ginger play. Pratica che consiste nell’inserimento di una radice di zenzero (ing. ginger) nell’ano o nella vagina, in genere previo modellamento della radice stessa in forma fallica. La radice è fortemente irritante e causa bruciore, l’attività è infatti tipicamente praticata in ambito sadomasochistico. ¶ Dall’ing. (to) feague, verbo riferito ad una vecchia pratica d’epoca vittoriana usata dai venditori di cavalli inglesi, i quali inserivano nell’ano di un cavallo un pezzo di zenzero in modo da renderlo più vivace e confondere l’acquirente circa l’età e lo stato di salute dell’animale.
TESTIMONIANZA: “L’ho provato e la sensazione mi piace. Ho anche usato la pasta di zenzero al posto della radice e puoi variare l’intensità [dello stimolo] in base alla quantità di pasta che utilizzi. Ho anche rivestito di pasta dei plug anali, delle tavolette di alkaseltzer, degli assorbenti interni e delle sonde anali. Che sensazione!” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
FIGLIO SEXY, selezione del Ipotesi evoluzionistica, proposta da Weatherhead e Robertson (1979), che postula come la selezione sessuale operata dalla donna si basi principalmente sulla scelta di un compagno che garantisca una prole attraente, la quale quindi a sua volta avrà un buon potenziale riproduttivo. Le qualità maschili che potrebbero rendere l’uomo un valido aiuto relativamente alla cura della prole o i benifici legati allo status sociale ed economico conterebbero poco o nulla. Secondo l’ipotesi, la donna preferirebbe partner tipicamente mascolini nei giorni fertili del ciclo mestruale, mentre sarebbe più attratta da uomini paterni e con tratti femminili nei giorni restanti. Secondo tale modello, l’infedeltà femminile sarebbe quindi un fenomeno naturale che presenterebbe vantaggi evoluzionistici, poiché garantisce alla donna sia i migliori geni per produrre figli attraenti sia un partner che si prenda cura dei figli, anche se quest’ultimo non è il padre biologico.
FILEMAFILIA Proclività a trarre dai baci e, più in generale, dal sesso orale, un notevole piacere che può giungere fino alla piena gratificazione sessuale. ¶ Dal gr. philema, bacio.
FILETTO Nome pop. dato al frenulo del pene, poiché assomiglia a un piccolo filo di pelle.
-FILIA Suffisso in parole composte, neologismi o termini derivati dal greco con il significato di parafilia, attrazione sessuale elettiva o proclività sessuale. ¶ Dal gr. philia, amore.
FINGERING Attività sessuale consistente nell’introdurre uno o più dita nel canale vaginale, o categoria del porno incentrata su tale attività. → ditalino. ¶ Dall’ing.: finger, dito.
FINOCCHIO Sin. spregiativo di omosessuale; il termine, d’origine toscana, è utilizzato principalmente nell’Italia settentrionale. ¶ Dai semi dell’omonima pianta (Foeniculum vulgare) che fin dal medioevo venivano usati per aromatizzare e modificare il sapore di taluni insaccati, da cui anche il termine “infinocchiare”; da qui il significato di “persona doppia, infida e spregevole” che il termine assunse nel XVI secolo. Nella seconda metà del XIX la lingua italiana recuperò il significato medioevale, estendendolo alla persona omosessuale che sarebbe ‘infida e spregevole’ in quanto pratica la sodomia.
FINZIONE ORGASMICA Simulazione dei fenomeni normalmente concomitanti alla fase orgasmica (respiro accelerato, gemiti, contrazione spastica dei muscoli, etc.) che la donna può mettere in atto durante il rapporto sessuale. Non tutti i segni dell’orgasmo possono essere simulati dalla donna (ad es. gli spasmi muscolari uterini) ma d’altronde una mimesi sufficientemente esperta è di difficilissima rilevazione e potrebbe facilmente trarre in inganno anche una partner femminile. La scelta di mettere in atto una finzione orgasmica è un’eventualità che si pone spessissimo nella vita sessuale di una donna e può avere anche un significato positivamente affettivo nei confronti del partner, che in tal modo può essere compiaciuto e gratificato in maniera indiretta; d’altra parte la finzione può essere utilizzata per accorciare il tempo di quei rapporti che risultino poco gratificanti. Di fatto la finzione orgasmica è uno strumento adattivo che la donna ha in più rispetto all’uomo per modificare attivamente, anche se in una forma che parrebbe passiva e obliqua, l’andamento di un incontro sessuale. È però specchio di una sessualità non genuinamente gratificante il fatto che una donna debba ricorrere continuamente a questo trucco per coprire le eventuali manchevolezze del partner o la propria capacità di raggiungere l’orgasmo, mettendo in scena una risposta sessuale esuberante quando invece è insufficiente o del tutto assente.
APPROFONDIMENTO: Circa una donna su due ammette nei sondaggi di aver finto l’orgasmo almeno una volta nella vita. Tuttavia anche una parte degli uomini pare simulare l’orgasmo. Un’indagine telefonica compiuta nel 2004 su un campione randomizzato di 1.501 soggetti statunitensi, ha rilevato che il 48% delle donne aveva simulato l’orgasmo almeno una volta e che la stessa cosa era stata fatta dall’11% degli uomini, soprattutto da coloro che utilizzavano il preservativo e che erano facilitati a nascondere il fatto di non aver eiaculato. Nella maggior parte dei casi le persone simulano l’orgasmo per compiacere il partner, quindi per porre termine al rapporto, per non urtare i sentimenti del partner, perché sono stanche, perché il sesso che si sta facendo non è soddisfacente, per noia, perché non sono dell’umore, perché troppo giovani e con poca esperienza.
TESTIMONIANZA: “Qualche volta un ragazzo ci mette così tanto che è più facile fare finta di essere venuta e chiuderla lì; seriamente, preferisco portare la cosa ad interruzione che farla continuare fino al punto che non sono più eccitata per niente. [...] A volte vuoi soltanto fermarli quindi ti metti a fingere, è come dare a un bambino la sua caramella dopo che ha pianto per quella così a lungo che l’unica cosa che desideri è che la finisca di gridare, così gli dai ciò che vuole. Tuttavia se ami una persona è meglio che gli insegni come ti piacciono le cose...” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
TESTIMONIANZA: “Io non capisco proprio sta cosa. È umiliante e imbarazzante per entrambi, maschi e femmine. Non sei venuta o non riesci a venire? Dillo! È colpa mia perché non faccio bene quello che sto facendo? Dillo! Hai dei problemi tu? Parliamone! Ma mentire sul sesso... che dignità c’è in questo? Cos’è, le donne forse credono che il nostro ego sia troppo grande per contenere le loro richieste o che sia troppo piccolo per sopportare le loro critiche? [...]. Quando chiedi alla tua donna se con te ha mai finto, spergiura che non l’ha mai fatto. Poi chiedi alle tue amiche e tutte dicono che qualche volta l’hanno fatto con i loro ragazzi, dal che ne deduco che la donna che mi sta al fianco non solo ogni tanto finga gli orgasmi ma che menta anche sulla menzogna. Ma sì, facciano un po’ quel cazzo che vogliono [...] Sono loro che hanno interrotto la comunicazione per prime [...] così si troveranno al locale fra di loro, tipo Sex and The City, a ridacchiare o piagnucolare sugli orgasmi che non hanno, cioè che non vogliono avere” (t.r.a.)
TESTIMONIANZA: “Uscivo con un ragazzo carino e che mi piaceva. Abbiamo fatto sesso un paio di volte e non sono venuta, al che mi sono sentita dire se per caso non avevo qualche problema, perché a lui non era mai successo di stare con una che non venisse. Molto umile. Da lì in avanti le cose sono andate ancora peggio e io ho finito per fingere per non urtarlo. Non lo ha mai capito. Io di problemi non ne ho né li ho mai avuti su quel lato. Magari alcuni ragazzi dovrebbero imparare a toccare bene certe parti femminili, mi riferisco al clitoride. I genitali femminili sono delicati e vanno toccati con delicatezza, a meno che non vengano date espressamente delle indicazioni diverse. A me sa che i ragazzi vedono troppi porno e imparano male quello che devono fare con noi” (t.r.a.)
FIRE PLAY Nell’ambito delle attività SM, edge play che consiste nel dare fuoco ad alcol denaturato o sostanze alcoliche versate sulla pelle o molto vicino ad essa. ¶ Ing.: gioco con il fuoco.
FISTER Prodotto dell’oggettistica sessuale disegnato appositamente per la pratica del fisting. In genere si tratta di falli artificiali di notevolissima lunghezza e diametro ma più spesso si tratta del calco in lattice di un braccio, tale da poter essere usato per la penetrazione.
FISTING O fist fucking (FF). Attività sessuale che implica l’inserimento della mano, dell’avambraccio e in alcuni casi del piede, nella vagina (sesso brachiovaginale) o nell’ano (sesso brachioproctico). Alcune persone riescono ad autopraticare il fisting. Di norma i fistee, gli individui che compiono questa attività sessuale, operano nel modo seguente: l’orifizio che verrà penetrato viene lubrificato (coloro che seguono le migliori precauzioni igieniche utilizzano dei guanti di lattice che saranno indossati sull’arto che verrà infilato nel corpo del partner), le cinque dita della mano vengono tenute strette insieme il più possibile (a silent duck, anatra zitta, per la forma di becco chiuso) quindi si procede ad una lenta e graduale penetrazione. Una volta che tutta la mano è stata inserita, essa può prendere la forma di pugno o rimanere nella posizione iniziale. L’inserimento contemporaneo di due mani, una nell’ano e una nella vagina, è definito doppio fisting; quest’ultimo può anche essere realizzato inserendo contemporaneamente due mani nella vagina o nell’ano. Il fisting è una pratica sessuale che può comportare dei rischi per la salute e, se praticata in maniera impropria, può generare serie lesioni. → punching. ¶ Dall’ing. fist, pugno.
TESTIMONIANZA: “Negli ultimi mesi ho scoperto che amo che mi si pratichi il fisting. Pensavo che fosse una cosa che mi avrebbe spaccato, vedendola online o nei porno, ma dopo averla provata... Mi piace davvero un sacco! [...] Non ho mai avuto la possibilità di parlarne con nessun altro rispetto al fatto che la cosa sia ok o meno [...] Per me è dolorosa ma è anche così bella... lui può anche farci entrare quasi tutto il suo pugno se sono ben lubrificata. [...] una volta che raggiungo l’orgasmo lui deve togliere la mano e in genere gli faccio un bel pompino per aver fatto quella cosa così bene (perché non penso che gli piaccia davvero benché dica il contrario) che alla fine veniamo insieme come pazzi... È così bello” (Link)
FITOEROTOFILIA Vedi dendrofilia. ¶ Dal gr. phyton, pianta.
FLAGELLAZIONE → fustigazione.
FLAGGING O hanky code. Adozione di un codice di comunicazione basato sull’utilizzo di bandane o fazzoletti il cui colore è collegato ad uno specifico orientamento o preferenza in ambito sessuale. Il flagging, diffuso negli anni ’70 del XX secolo soprattutto fra la comunità gay, prevedeva che il significato associato al fazzoletto non fosse solo dipendente dal colore utilizzato ma anche dal lato in cui veniva posto il segnale; in generale indossare l’hanky (o flag) sul lato sinistro segnalava un ruolo dominante e attivo, indossarlo sulla destra segnalava la tendenza ad un ruolo sottomesso e passivo, al centro indicava versatilità. Non esiste un hanky code ufficiale, vi sono diverse varianti legate alla zona geografica di diffusione, tuttavia si può ricostruire una sorta di codice condiviso a livello internazionale. Color albicocca a sx: chub; a dx: ama i chubby. Arancione a sx: pronto a qualsiasi cosa; a dx: non desideroso di fare sesso. Argento lamé a sx: persona che ama avere rapporti sessuali con persone famose: a dx: persona nota. Azzurro a sx: pratica sessantanove; a dx: fa tutto tranne il 69. Azzurro a strisce bianche a sx: marinaio; a dx: attratto dai marinai. Azzurro chiaro a dx: ama la fellazio; a sx: pratica fellazio. Azzurro con pois bianchi a sx: ama fellatori caucasici; a dx: ama praticare fellazio a caucasici. Azzurro con pois gialli a sx: ama fellatori asiatici; a dx: ama praticare fellazio ad asiatici. Azzurro con pois marroni a sx: ama fellatori latinoamericani; a dx: ama praticare fellazio a latinoamericani. Azzurro con pois neri a sx: ama fellatori di pelle nera; a dx: ama praticare fellazio a neri. Bandiera inglese a sx: neonazista dominante; a dx: passivo. Beige a sx: pratica rimming; a dx: ama farsi leccare l’ano. Bianco a sx: ama farsi masturbare; a dx: masturbatore. Bianco con pois multicolore a sx: ospita un’orgia; a dx: in cerca di orgia. Bianco latte a sx: attivo in pratiche di galattofilia; a dx: passivo. Blu aeronautica (più chiaro del precedente) a sx: pilota di aerei; a dx: ama i piloti. Blu marina a sx: solo attivo; a sx: solo passivo. Blu-violetto a sx: poliziotto; a dx: ama i poliziotti. Bordò a sx: ama i blood sports agendo in ruolo attivo; a dx: ama essere tagliato. Corallo a sx: ama farsi succhiare le dita dei piedi; a dx: pratica shrimping. Crema a sx: eiacula in preservativi; a dx: beve lo sperma dai preservativi. Fantasia floreale (paisley) a sx: indossa boxer; a dx: ama i boxer. Fantasia pied de poule a sx: ama mordere; a dx: ha piacere ad essere morsicato. Flanella grigia a sx: possiede un completo maschile; a dx: ama uomini in completo. Fucsia a sx: attivo nello spanking; a dx: passivo. Giallo a sx: pratica pissing in ruolo attivo; a dx: passivo. Giallo a strisce bianche a sx: ama uomini orientali passivi; a dx: ama uomini orientali attivi. Giallo mostarda a sx: ha un pene più lungo di 18 cm; a dx: cerca uomo superdotato. Giallo oro a sx: rappresenta una coppia che cerca un terzo per un triangolo; a dx: cerca due partner per triangolo. Giallo pallido a sx: ama sputare sul partner; a dx: ama farsi sputare addosso. Grigio a sx: bondage top; a dx: bondage bottom. Grigio bianco/nero a sx: top SM leggero; a dx: bottom SM leggero. Grigio carbone a sx: feticista del lattice in ruolo dominante; a dx: feticista passivo del lattice. Lamé giallo oro a sx: ama uomini muscolosi passivi; a dx: ama uomini muscolosi dominanti. Lavanda a sx: attratto dalle drag queen; a dx: drag queen. Leopardato a sx: ha tatuaggi; a dx: ama tatuaggi. Magenta a sx: ama farsi leccare le ascelle; a dx: feticista delle ascelle (mascalofilia). Malva a sx: ama farsi adorare l’ombelico; a dx: feticista dell’ombelico. Marrone a sx: dominante in pratiche di scatofilia; a dx: passivo. Marrone a strisce bianche a sx: ama latinoamericani passivi; a dx: ama latinoamericani attivi. Merlato bianco a sx: ama uomini passivi caucasici; a dx: ama uomini caucasici attivi. Merlato marrone a sx: non circonciso; a dx: ama persone non circoncise. Nero a sx: SM top; a dx: SM bottom. Pelliccia a sx: zoofilo attivo; a dx: zoofilo passivo. Porpora a sx: pratica piercing; a dx: si fa praticare piercing. Quadrettato rosso/bianco a sx: dominante nel sesso in parcheggi; a dx: passivo. Rosa chiaro a sx: usa fallo artificiale; a dx: si fa penetrare con dildo. Rosa scuro a sx: attivo nel tit torture; a dx: passiva. Rosso a sx: attivo nel fisting; a dx: passivo. Rosso a strisce bianche a sx: ama la depilazione; a dx: depilato. Rosso a strisce nere a sx: orso peloso; a dx: ama gli orsi. Rosso scuro a sx: attivo nel doppio fisting; a dx: passivo. Ruggine a sx: cowboy; a dx: ama i cowboy. Scacchi bianco/nero a sx: top che pratica sesso sicuro; a dx: bottom che pratica sesso sicuro. Seta marrone a sx: circonciso; a dx: ama persone circoncise (acucullofilia). Strisce bianche e nere a sx: ama da maschi di pelle nera passivi; a dx: ama uomini di pelle nera dominanti. Tè blu a sx: attivo nelle pratiche di CBT; a dx: passivo. Velluto a coste marroni a sx: maestro; a dx: studente. Velluto bianco a sx: voyeur; a dx: ama farsi guardare. Velluto nero a sx: gira video porno; a dx: si presta ad essere ripreso in video. Verde a sx: si prostituisce; a dx: cerca partner a pagamento. Verde lime a sx: attivo in pratiche di sitofilia; a dx: passivo, cioè usa il proprio corpo come piatto o si inserisce alimenti negli orifizi. Verde militare a sx: Daddy; a dx: ama i daddies. Verde oliva a sx: militare dominante; a dx: militare passivo. → bracciale del sesso. ¶ Ing.: sbandieramento.
FLASHING Pratica esibizionistica consistente, per la donna, nel mostrare velocemente il seno alzando di colpo la maglietta, e per l’uomo esponendo con la stessa rapidità i genitali esterni. ¶ Dall’ing. flash, lampo.
FLATOFILIA Anche proctofilia. Piacere sessuale derivato dall’emissione di gas intestinale e/o dall’odore di esso. Le attività tipiche di questa parafilia consistono nel ricevere peti sul volto o nell’emettere peti davanti al volto del partner. Nonostante la bizzarria di tali comportamenti, diversi siti internet sono dedicati a questa pratica e sono ricchi di filmati di persone che dimostrano di essere molto gratificate dalle suddette attività. È una parafilia da ricondursi all’erotismo anale ma non necessariamente esita in coprofilia, anche se in effetti la flatofilia può essere considerata come una variante caratterizzata da moderate tendenze coprofile con proclività all’umiliazione. ¶ Dal lat. flatum, soffio.
TESTIMONIANZA: “In quel momento il mio registratore di cassette era acceso, non ha registrato molto bene, ma si può sentire che lei dice di avere un peto da scaricare e che mi chiede se sono pronto. Io risposi di sì e lei mi scaricò sulla faccia un peto enorme! Il peto stesso si sente molto bene sulla registrazione. […] Dopo 15 minuti dal primo peto, lei mi annunciò che ne aveva un altro e mi chiese ancora se fossi pronto, quindi me ne fece un altro enorme sul viso! […] Sospettai perciò che lei non provasse troppo interesse per me. Tuttavia le scrissi la settimana scorsa e le suggerii di poterci incontrare ancora su base professionale; io avrei pagato per ogni sostanzioso peto che avesse scaricato sul mio volto, tenendo il registratore molto vicino…” (Love, 1988)