MACHISMO 1) Atteggiamento del macho, uomo che esibisce fisicamente e nel comportamento i caratteri più tipici della virilità. 2) Sin. di maschilismo. ¶ Spa.: maschio.
MACLOBASIA 1) Stimolazione sessuale, dovuta a frizione fra le cosce, che alcune donne sovrappeso si procurano involontariamente camminando. 2) Incedere con atteggiamento seduttivo, sin. di sculettare. ¶ Dal gr. makhlos, lascivo + basis, camminare.
MACRÒ Sfruttatore di prostitute, magnaccia. ¶ Dal fra. maquereau, maccarello (sgombro), pesce marino che nel periodo della riproduzione diventa predatore e caccia pesci di piccola taglia come sardine e acciughe.
MACROFILIA Tendenza a trovare fortemente eccitanti fantasie sessuali relative a personaggi di dimensioni gigantesche e irreali. I macrofili, che si autodefiniscono
TESTIMONIANZA: “Ricordo di aver dovuto lavorare con persone che veramente mi facevano perdere le staffe. L’unico modo che potevo avere di gestire la cosa era di sapere che sarei tornato a casa e che avrei creato qualcosa che mi avrebbe aiutato a liberarmi dalla frustrazione. E funzionava. Nella mia mente immaginavo quelle specifiche persone che venivano distrutte dalla donna gigante… È una sorta di rivincita” (Gates, 2000)
MACROGENITALISMO Condizione di chi possiede genitali esterni di grosse dimensioni.
APPROFONDIMENTO: Il dottor Jacobus, che nel 1935 condusse una ricerca comparativa fra diverse etnie e lunghezza media del pene, dichiarò che sono i Sudanesi i maschi che al mondo hanno mediamente il pene più lungo. Un soggetto registrato aveva il pene lungo 30,5 cm con un diametro di 5 cm. Theo Lang (1971) cita il caso di una donna con un clitoride di 5 cm che diventava lungo 7,5 quando pienamente eretto. Nulla se messo a confronto con il clitoride osservato dal biologo svizzero Albrecht von Haller (XVIII sec.) lungo non meno di 17,5 cm.
MADAMA Tenutaria di bordello, per associazione eufemistica con una donna d’alto lignaggio.
APPROFONDIMENTO: La nota canzone tradizionale “Quante belle figlie, Madame Dorè”, benché in maniera non del tutto esplicita, fa riferimento alla “madama” proprio nel senso di tenutaria di una casa in cui lavorano prostitute.
MADAROMASTIA Condizione della donna con mammelle pendule e poco sode. ¶ Dal gr. madaros, flaccido + mastos, mammella.
MAGLIETTA BAGNATA Tipo di spettacolo erotico in cui una donna che indossa una maglietta (più raramente un uomo in boxer) si bagna con dell’acqua fredda in modo da rendere semitrasparente l’indumento e da provocare il corrugamento dei capezzoli. → wetlook.
MAIALE O porco. Detto di persona eccessivamente disinibita in ambito sessuale, che pensa al sesso in maniera continua e lasciva o che lo vuole praticare di continuo; per associazione all’animale simbolo d’ingordigia e sporcizia. Spesso usato anche al femminile (maiala, porca), in senso per lo più ingiurioso.
MAID TRAINING Pratica tipica della scena sadomasochistica relativa alla sissificazione. Nel maid training, un sub viene sottoposto da un Dom ad una sorta di addestramento per trasformarlo/a in una cameriera. Il sub dovrà indossare l’uniforme di ruolo (gonnellino, grembiulino, piuma per spolverare, etc.) e impegnarsi in quelle attività che sono tipicamente compiute dai collaboratori domestici. Ovviamente il sub viene anche istruito sulle pratiche sessuali che dovrà compiere al servizio del Dom; in genere tali pratiche sono connotate da una forte componente d’umiliazione. ¶ Ing.: addestramento della cameriera.
TESTIMONIANZA: “Mi piace che le mie cameriere siano intelligenti; l’etichetta e il decoro sono di basilare importanza per me, così come l’orgoglio e la coscienziosità nel vostro lavoro. Tollererò solo l’eccellenza e, benché non sarò in nessun caso trattenuta nel correggere qualsiasi errore, mi aspetto uno standard iniziale elevato; ogni prestazione deliberatamente sotto la media risulterà in un istantaneo licenziamento senza tante scuse (la punizione massima!). Occasionalmente vi saranno compiti domestici all’aperto per i quali l’uniforme non sarà appropriata, ma siate certe che non vi serve l’uniforme per ricordarvi del posto in cui siete e dei vostri compiti. Il maid training è una delle mie debolezze preferite, una che prendo molto sul serio e sulla quale non scherzo, quindi si presentino solo le più dedicate e dotate. Questa è un ambito per il quale non tollero essere delusa. L’indulgenza è solamente mirata alla mia soddisfazione, non ho nessun desiderio di soddisfare la vostra!” (Link)
MAIESUOFILIA Attrazione parafilica per le donne gravide. Nonostante l’immagine della donna incinta riporti immediatamente a un modello materno, la maieusofilia non è associata a un tipo di personalità anaclitica. In questa parafilia l’eccitazione è soprattutto derivante dalla potenza iconica della donna gravida vista come iper-femmina, ovvero l’espressione più compiuta di femminilità. Tale parafilia si rifà a un archetipo di femmina feconda e creatrice ben noto fin dalla preistoria e documentato dal ritrovamento delle varie veneri paleolitiche (Willendorf, Dolní Věstonice, Laussel, etc.). → gravidofilia, anaclitismo. ¶ Dal gr. maieusis, opera della levatrice.
TESTIMONIANZA: “Le donne incinta sono splendide, anche sessualmente, e non penso di essere l’unico a pensarla così. Sono femminili all’ennesima potenza. Sono la quintessenza della femmina. Oddio, non fare mai l’amore con una donna che fosse stata messa incinta da un altro uomo, mi farebbe letteralmente schifo. Però se fosse la mia donna... Non capisco la storia di quelle coppie che aspettano un figlio e non fanno più sesso, io lo farei il doppio! Ma già immaginare la mia donna nuda incinta su un letto mi esalta. Mi basterebbe guardarla e toccarle il corpo con una mano per avere un’erezione. La adorerei come fosse una dea della bellezza” (t.r.a)
MAÎTRESSE Tenutaria di una casa di tolleranza, sin. di madama. ¶ Fr.: maestra.
MAL D’AMORE Termine non medico, indicante uno stato psicologico disforico associato all’innamoramento. Il mal d’amore è caratterizzato da sintomi maniacali o ipomaniacali, quali insonia, ipereccitazione, difficoltà di concentrazione, aumento della percezione di autostima, o sintomi simil-depressivi, quali tristezza, confusione mentale, mancanza d’appetito. Agli stati psicologici possono associarsi una serie di manifestazioni neurovegetative: pallori, rossori, tachicardia, sudorazione. Il mal d’amore è strettamente associato all’azione sul sistema nervoso di alcuni neurotrasmettitori, fra essi, in special modo, la dopamina e la feniletilamina. Quest’ultima, che si trova anche nel cioccolato, esercitando un’azione simile alle anfetamine scatena un rilascio di norepinefrina e dopamina le quali causano i segni e i sintomi psicofisici sopra elencati.
MAL DEL CAPRONE Nome popolare dato allo stato algico dei testicoli (orchialgia) causato da vasocongestione della regione testicolare e prostatica seguente ad una prolungata eccitazione non soddisfatta; la congestione testicolare è gergalmente definita palle blu. Il dolore può essere acuto, con interessamento della zona addominale inferiore, accompagnato da crampi e cefalea. Il modo più semplice per alleviare i sintomi di tale congestione è procurare un orgasmo con eiaculazione; lo stato algico tenderebbe comunque a scomparire nel giro di qualche ora. Nella donna, per vasocongestione della regione pelvica successiva a stimolazione sessuale o prolungato stato di eccitazione non soddisfatto, può instaurarsi uno stato di disagio fisico equiparabile al mal del caprone maschile, anche se non così acutamente doloroso. ¶ Nei maschi delle capre, separati dalle femmine, si può sviluppare un'infiammazione testicolare detta “orchite da astinenza del caprone”.
TESTIMONIANZA: “Mi ricordo una volta, avevo meno di venti anni. Ero con la ragazzina in un pub al tavolo con gli amici e io, per fare lo splendido la tocco un secondo fra le gambe. Quella attacca a toccarmi per almeno dieci minuti. Al tavolo, capisci, con la gente allo stesso tavolo. Non penso che se ne siano accorti, o forse sì. Il problema vero è che è iniziato a venirmi un mal di palle incontenibile. Con la stessa gente siamo andati a casa della mia ex e qui abbiamo cenato. A me mancava il fiato dal male, che era peggiorato, e non riuscivo a mangiare. Terribile. Mi credi se ti dico che sono dovuto andare in bagno, con una scusa, a farmi una sega mentre quelli erano a tavola con la mia ragazza? Ero giovane e inesperto, fosse adesso le avrei detto di venire in bagno e farmela fare una sega, mentre quelli erano a tavola a guardarsi in faccia” (t.r.a.)
MALASSOFILIA Tendenza a trovare particolarmente eccitante il toccamento e il massaggio continuo di determinate parti del corpo: in genere il seno, le natiche e le cosce. ¶ Dal gr. malasso, ammorbidisco, schiaccio.
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI (MST) O malattie veneree. Insieme di malattie infettive il cui contagio si realizza principalmente per via sessuale. Le MST trasmesse per via batterica sono: ulcera venerea (o cancroide), clamidiosi, granuloma venereo, gonorrea, linfogranuloma venereo, uretrite non-gonococcica, sifilide. La principale MST fungina è la candidosi genitale e in misura minore la tigna inguinale. Le MST virali includono l’herpes genitale, l’AIDS, il papilloma genitale, il mollusco contagioso e l’epatite virale soprattutto di tipo B. La tricomoniasi è una MST dovuta ad infezione protozoica. Le MST a base parassitaria sono la pediculosi del pube e la scabbia. Anche i bambini possono essere colpiti da MST e benché la presenza di un microrganismo sessualmente trasmesso riscontrato dopo il periodo neonatale possa essere suggestiva di un abuso sessuale, sono note delle eccezioni che il più delle volte hanno a che vedere con il papilloma genitale autoinoculato; altre infezioni genitali in bambini non abusati sono relative alla vaginosi batterica (vedi vaginite) e alla clamidiosi acquisita in età perinatale.
ANTROPOLOGIA: In Italia, nel 1945, le vittime di guerra erano meno di un settimo rispetto ai deceduti a causa delle malattie veneree.
MALEDOM 1) Sin. di Dom. 2) Insieme delle pratiche sessuali sadomasochistiche in cui un uomo detiene il ruolo dominante. ¶ Dall’ing. male, maschio + domination, dominazione.
MAMMELLA Ognuna delle due strutture ghiandolari sottocutanee a forma di semisfera poste nella regione anteriore del torace. Nel maschio rimangono ipotrofiche mentre nella femmina, all’inizio della pubertà, si sviluppano fino a divenire adatte alla lattazione. Le donne, a differenza di altri mammiferi, hanno due mammelle perché in genere nutrono solo un figlio alla volta. Il volume delle mammelle in una femmina sviluppata è assai variabile e non sempre in relazione con la costituzione fisica. Le mammelle aumentano di volume e di turgidezza durante la gravidanza, l’allattamento e il ciclo mestruale e, in misura minore, in stato di eccitazione sessuale. Anche se una donna ha un seno abbondante, la quantità di tessuto ghiandolare rispetto al tessuto adiposo può essere molto ridotto; quindi è impossibile prevedere dalle dimensioni delle mammelle se la donna sarà capace di produrre una sufficiente quantità di latte. Con il progredire degli anni la mammella perde di volume e tonicità per riduzione del tessuto ghiandolare e aumento di quello adiposo. In quasi tutte le culture, le mammelle, definite impropriamente seno (che invece è il solco che le separa), sono state considerate simbolo di femminilità in quanto parte anatomica prettamente femminile. La funzione del seno è principalmente legata all’allattamento ma va riconosciuta una funzione erotica svincolata dall’allevamento della prole, anche se l’attrazione provata dall’uomo potrebbe avere una spiegazione filogenetica legata alla scelta di una partner che suggerisce l’idea di poter allattare senza problemi e quindi garantisca la sopravvivenza del neonato. Da un punto di vista psicodinamico, le mammelle sono investite eroticamente in quanto richiamano l’investimento libidico compiuto su di esse nel periodo infantile. Un’altra spiegazione, di tipo antropologico, vorrebbe le mammelle erotiche poiché l’essere umano avrebbe spostato parte dell’investimento sessuale dalle natiche alle mammelle nel momento del passaggio alla postura eretta. Che il motivo dell’importanza sessuale delle mammelle sia multifattoriale o dovuto principalmente ad un fattore, è assodato che nella nostra cultura esse siano una parte anatomica dalla forte valenza erotica e una zona erogena per la maggior parte delle donne. Per tale motivo il ridotto volume del seno può diventare motivo di ansia per una donna, al punto da poter parlare di un complesso del seno omologo al complesso del pene piccolo che affligge diversi uomini: da ciò il progressivo aumento della richiesta di operazioni di chirurgia estetica di mastoplastica additiva e rimodellamento mammario (mastopessi). → mastodinia ciclica. ¶ Dal lat. mamilla, diminutivo di mamma.
STORIA: Una donna di costituzione fredda ha seni grandi e flaccidi, nelle parti private ha pochi peli, posti così in basso e vicino all’ano che l’uomo trova sempre difficile penetrarla. È infantile d’indole timorosa nel parlare, credulona e di temperamento gioioso. È pia e prova pietà per le disgrazie altrui. Prendete come certo il fatto che una donna di tale tipo non viene mai provocata alla copula da desideri e pensieri lascivi. È più probabile che soffra per gli abbracci di un uomo piuttosto che goderli e, traendone poca gioia, dà poco piacere alla persona che giace con lei. La sua sudorazione è forte. Ella è più incline ad essere grassa che magra, è pallida e facile da ingravidare. (Venette, 1688)
MAMMILINGUO Stimolazione orale delle mammelle. ¶ Dal lat. mamilla, mammella + lingere, leccare.
MAMMISMO Comportamento caratterizzato da un’eccessiva cura ed attenzione delle madri per i propri figli. Questo comportamento priva i bambini della possibilità di diventare emotivamente indipendenti e maturi. Il mammismo può derivare da una compensazione maladattiva rispetto ad un’insoddisfacente vita coniugale, oppure configurarsi come un atteggiamento reattivo rispetto a pulsioni aggressive di una madre verso il proprio figlio. ¶ Coniato dallo scrittore Philip Wylie (1902-1971).
MANDRILLO Uomo dall’incontenibile desiderio sessuale. ¶ Per parallelismo con la scimmia dei Cercopitecidi (Mandrillus sphinx) che la cultura popolare, a dispetto di quanto ha dimostrato l’osservazione etologica, descrive come un animale aggressivo e ipersessuale.
MANETTE Oggetto di contenzione riconvertito all’oggettistica sessuale. Ne esistono di varie fogge, in genere tutte con una catena di differente lunghezza che unisce le due polsiere. Le manette di metallo più resistenti sono anche quelle più ricercate. Occorre fare attenzione che la polsiera non sia troppo stretta e, nel caso di manette di acciaio, è saggio prestare attenzione a dove viene riposta la chiave che apre il dispositivo. La manetta per pollici è uno strumento, in genere di metallo, che blocca i pollici l’uno vicino all’altro e quindi impedisce un ampio movimento delle braccia: è usato come variazione soprattutto in giochi erotici BDSM. Il dispositivo tende a bloccare la circolazione sanguigna dei pollici, aumentando la probabilità, rispetto alle comuni manette, di ferite e fratture ossee a carico delle dita.
TESTIMONIANZA: “Quelle belle sono in acciaio e si trovano in diversi negozi. Quelle di plastica si rompono e comunque non ti danno lo stesso senso di potere... insomma il gioco non è lo stesso se lo fai con delle manette da quattro soldi. L’importante è che ti ricordi di mettere le chiavi vicino alla persona ammanettata così, se succede qualcosa, ha più probabilità di potersi liberare da sola; a questa eventualità è meglio non pensarci... Poi una volta che la persona è ammanettata si possono fare un sacco di cose, sta alla fantasia di ognuno... Sarà l’acciaio o altro, ma quando ci sono di mezzo quelle manette il gioco si fa sempre un po’ pesante, un po’ sadomaso, anche se non so se il termine è appropriato” (t.r.a.)
MANGIAUOMINI Donna d’indole e aspetto aggressivo, pienamente emancipata nelle sue ambizioni erotiche, che seduce uomini per il puro gusto del possesso e del successo dell’impresa ma poi si stanca presto del partner e lo lascia per passare ad un altro.
MANGINA Così è detto gergalmente l’aspetto dei genitali maschili esterni una volta che il pene viene nascosto fra le gambe, lasciando alla vista frontale solo il triangolo di peli pubici che richiama l’aspetto dell’escutcheon femminile. ¶ Composto dall’ing. man, uomo + vagina.
MANIACO SESSUALE Loc. pop. che descrive un individuo ossessionato dal sesso e da pensieri affini, al punto da mettere in atto comportamenti contrari al comune senso del pudore, lesivi della libertà altrui o violenti.
MANOMORTA Termine pop. indicante l’atto di palpeggiare, in genere in un luogo pubblico affollato, una parte del corpo altrui senza che sia stato espresso consenso; la mano morta si configura dunque come molestia sessuale. ¶ Per similitudine fra la passività di un cadavere e l’atteggiamento fintamente casuale con cui la mano viene fatta strusciare sul corpo altrui.
APPROFONDIMENTO: In passato il termine manomorta indicava il diritto di proprietà privilegiato connesso a quei beni della Chiesa e del feudo esenti da imposte; è quindi possibile rilevare la similitudine fra quel diritto legale e l’atto di molestia che, con il tocco, pare voler rimarcare un diritto privilegiato sul corpo dell’altro.
MANTAINER Nell’ambito dell’adipofilia, individuo simpatizzante per le pratiche di feederism e per l’aumento del proprio peso tramite sovralimentazione, ma riluttante a superare un certo peso corporeo tale da renderlo gravemente obeso. ¶ Ing.: che (si) mantiene.
MANTHER Uomo sopra i 40 anni d’età che cerca rapporti sessuali con donne più giovani di almeno una decina d’anni. → cougar. ¶ Ing.: man, uomo + panther, pantera.
MANZO Giovane uomo di bell’aspetto dal fisico prestante e muscoloso, per similitudine con un giovane bovino destinato alla macellazione dalla struttura muscolare ben sviluppata. → vacca.
MARCHETTA Gettone che la prostituta in un bordello riceveva dalla tenutaria (madama) per ogni prestazione effettuata, così da poter quantificare il guadagno. Dal termine deriva la loc. fare marchette, prostituirsi e marchettaro/a, detto di chi si prostituisce.
MARIANISMO In ambito sessuale, venerazione per le virtù di purezza e integrità morale nella donna. Il marianismo rappresenta il lato positivo nella dicotomia santa-puttana (sindrome di Agar-Sara) che vorrebbe la donna moralmente e spiritualmente superiore all’uomo ma soprattutto passiva e quindi meno incline al tradimento. → Lilith (complesso). ¶ Da “mariano”, che riguarda la Vergine Maria.
MARITAL AID Definizione non troppo esplicita dell’oggettistica sessuale come insieme di prodotti che aiutano le coppie sposate ad evitare la routine sessuale e la noia che potrebbero subentrare dopo alcuni anni di convivenza. ¶ Ing.: aiuto matrimoniale.
APPROFONDIMENTO: Il sito statunitense RomanceBetweenTheLines.com è un sexy shop d’ispirazione cristiana, cioè è un luogo “dove Dio ci romanticizza in ogni frase della Bibbia, e il romanzo appassionato è vivo nell’alleanza del matrimonio cristiano”. I prodotti venduti dal sito sono i medesimi acquistabili in qualsiasi altro sexy shop laico, però: “Oggi c’è un’altra coppia che desidera donarsi romantica passione vicendevolmente con totale abbandono nel proprio giardino... TU e il tuo prezioso coniuge! Il desiderio dei nostri cuori è di darti gli strumenti per poterlo fare. [...] Ricorda che Dio ha dichiarato che ‘il talamo è incontaminato’, quindi indulgete e fate il pieno d’amore!”
MARTIMACLIA Parafilia esibizionistica di chi trae piacere dall’essere osservato da terzi durante il coito. ¶ Dal gr. martus, testimone + maklos, dissolutezza.
MASCALAZIONE Stimolazione del pene introdotto sotto il cavo ascellare. → axillismo. ¶ Dal gr. maskale, ascella.
MASCALINGUO Stimolazione orale del cavo ascellare. ¶ Dal gr. maskale, ascella + lat. lingere, leccare.
ANTROPOLOGIA: Nel periodo elisabettiano, in Inghilterra, gli amanti si scambiavano la “mela dell’amore”, cioè una vera e propria mela sbucciata che la donna si sarebbe tenuta sotto l’ascella per assorbire il sudore e l’odore corporeo e poi avrebbe ridato allo spasimante come dono d’amore.
MASCALOFILIA Parzialismo relativo alle ascelle. → ircusofilia. ¶ Dal gr. maskale, ascella.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio condotto in internet su un campione misto composto da 16.401 persone, è stato chiesto se si trovasse erotico il cavo ascellare. Il 17% ha risposto affermativamente. (Link)
MASCOLINITÀ Complesso dei caratteri che definiscono l’aspetto e il comportamento dell’uomo. Al concetto e al fenomeno della mascolinità concorrono fattori biologici, psicologici e sociali.
MASOCHISMO Parafilia nella quale il piacere dipende da atti reali di umiliazione, percosse, costrizione fisica o altre attività legate a sofferenza psichica o fisica. Il masochismo sessuale è una parafilia che può insorgere fin dall’infanzia cronicizzando con l’età ma non necessariamente evolve in forme estreme o in atti sessuali mirati a cercare uno stimolo doloroso sempre più forte. Il masochismo, comunque molto diffuso, si manifesta solo in una limitata parte della popolazione: la maggioranza di coloro che hanno fantasie masochiste mantengono tutta la vita questa propensione senza giungere mai ad atti reali, oppure tentano di reprimere le fantasie stesse. Tuttavia la proclività al masochismo, anche se non apertamente praticato, si rivela nella preferenza per alcune pratiche sessuali come l’essere legati al letto, il farsi dare appellativi volgari, la tendenza a preferire un ruolo passivo durante il coito, etc. Sono ben note anche pratiche autodirette in cui gli impulsi masochistici sono agiti contro se stessi (automutilazione, autoflagellazione, etc.). Secondo il modello psicanalitico, il masochismo sarebbe collegato a profondi sensi di colpa inconsci che tramite la punizione fisica verrebbero abreati, cioè scaricati (parzialmente) con un senso di piacere. La teoria dello sviluppo delle fasi psicosessuali vuole che il masochista abbia una fissazione alla fase anale ed una storia infantile caratterizzata da una figura materna presente ma distaccata e dispotica; in mancanza di altre manifestazioni affettive il bambino assocerebbe le punizioni materne all’amore, poiché la punizione sarebbe in qualche modo manifestazione del bene che la madre gli vuole. In età adulta il soggetto applicherebbe nelle sue relazioni lo stesso modello affettivo, per cui la punizione e il dolore diventerebbero segni manifesti dell’amore che il partner nutre nei suoi confronti. Alcuni studi suggeriscono che l’algofilia sessuale, altro modo con cui si definisce il masochismo, possa avere delle basi biologiche: il dolore stimola il rilascio di endorfine, sostanze oppioidi endogene che inducono piacere. Soprattutto le encefaline, le quali favoriscono la tolleranza al dolore e sono rilasciate in maniera massiccia in fase orgasmica, potrebbero giocare un ruolo determinante nel fissare l’equazione dolore-piacere. Il cervello dei masochisti interpreterebbe gli impulsi nervosi legati al dolore in modo differente rispetto a ciò che avviene comunemente; l’algofilia sessuale sarebbe dunque un fenomeno fisico che produce effetti fisiologici. → sadomasochismo. ¶ Dal nome dello scrittore Leopold von Sacher-Masoch.
APPROFONDIMENTO: Leopold von Sacher-Masoch, (1836-1895) fu il giornalista e scrittore romantico austriaco la cui opera più celebre, “La venere in pelliccia” (1869), divenne il manifesto del masochismo. I dettagli della vita di Sacher-Masoch non furono noti fino a che non vennero pubblicate nel 1905 le memorie della prima moglie, Aurora von Römelin, la quale scrisse sotto lo pseudonimo di Wanda von Sacher-Masoch; Wanda era il nome della protagonista femminile del suddetto romanzo e divenne successivamente il nome ideale di ogni dominatrice sessuale. Parte della vita dello scrittore ebbe un riflesso nei suoi scritti e allo stesso modo gli scritti si rifletterono nella vita di Sacher-Masoch: l’8 dicembre del 1869 l’autore austriaco firmò un contratto (→ contratto di schiavitù) con la baronessa Fanny Pistor per cui sarebbe divenuto lo schiavo della donna per un periodo di sei mesi, questo a patto che la Pistor indossasse delle pellicce il più spesso possibile, soprattutto quando fosse stata di cattivo umore. Sacher-Masoch si attribuì il soprannome di Gregor, tipico nome dato ai maschi della servitù, e fece in modo che il suo aspetto ed il suo comportamento risultassero congrui con il suo ruolo di servo della baronessa. La coppia compì un viaggio in Italia con destinazione Venezia e, mentre la donna viaggiava nella carrozza di prima classe, Sacher-Masoch si scelse un posto in terza. Pochi anni dopo (1873) lo scrittore convolò a nozze con la von Römelin la quale fu spinta dall’uomo a fare esperienza, contro la propria volontà, di ciò che era stato scritto nel romanzo; il matrimonio non durò e, dopo il divorzio, Sacher-Masoch sposò la sua assistente.
TESTIMONIANZA: “Occorreva veramente tutta la schiettezza di questo affetto e tutta la mia naturale dolcezza, per impedirmi di cercare di meritarmi nuovamente un trattamento del genere: perché avevo trovato nel dolore, nella vergogna stessa, una mescolanza di sensualità che mi aveva lasciato più desiderio che timore di subirlo una volta ancora dalla stessa mano. […] Chi crederebbe che quel castigo da bambino, ricevuto a otto anni per mano d’una donna di trenta, abbia potuto determinare i miei gusti, i miei desideri, le mie passioni, la mia personalità per il resto della vita, e precisamente nel senso opposto a quello che sarebbe dovuto derivarne naturalmente?” (Jean-Jacques Rousseau, Le Confessioni, 1770).
MASSAGGIO PROSTATICO Forma di stimolazione sessuale che si crede possa anche avere funzione terapeutica per la prostata, sebbene quest’ultima cosa non abbia ancora trovato un definitivo riscontro scientifico. Il massaggio è realizzato tramite l’inserimento del dito indice o medio nel retto e stimolazione della ghiandola prostatica la cui presenza può essere apprezzata con la punta delle dita come si trattasse di una morbida biglia che preme sulla parete ventrale del retto, a circa 5 cm dallo sfintere anale. Il massaggio può essere realizzato anche tramite pressione sulla zona perineale ma le sensazioni fisiche procurate da questa seconda forma di stimolazione sono prevedibilmente meno marcate di quelle ottenibili col metodo precedente. Tale pratica richiede perizia, attenzione e buona intesa fra i partner ma risulta essere particolarmente apprezzata soprattutto se associata a stimolazione del pene: l’orgasmo procurato tramite massaggio prostatico associato ad altra stimolazione risulterebbe essere particolarmente intenso con volume di liquido seminale eiaculato più abbondante della media. Per questi motivi la zona interessata dal massaggio prostatico è definita punto G maschile. È comunque verosimile che il piacere legato al massaggio prostatico sia legato più che altro alla stimolazione anale e a quella esercitata alla radice del pene tramite il dito inserito nel retto. → Punto G.
TESTIMONIANZA: “Prima di tutto occorre superare il preconcetto per cui l’uomo non deve mai essere stimolato sotto lo scroto, altrimenti è gay. La stimolazione anale è piacevole sia per gli uomini che per le donne, punto. Secondo, per fare questo, devi avere una partner curiosa di sperimentare e naturalmente priva del preconcetto che ho appena detto, altrimenti la prima cosa che fa è andare dall’amica a chiedere se per caso sei gay visto che le hai chiesto di farti mettere un dito nel culo. Alcune te lo propongono e questa è la soluzione migliore. Il massaggio fatto in quel modo è piacevole e va fatto con delicatezza, in genere la donna mentre lo fa te lo prende in bocca o ti masturba, cioè è così che deve essere fatto. Alcuni dicono di avere orgasmi violentissimi in questo modo, a me non è successo... orgasmo normale. Però rimane il fatto che la cosa è piacevole. La cosa bella è il gioco e il livello di intimità che si crea. Non è una cosa che fai con la prima che capita” (t.r.a.)
MASTER Uomo che, in ambito BDSM, ha pieno controllo sullo slave. Il Master, così come lo schiavo, può essere tale nella relazione anche al di fuori della sessione di gioco sessuale.
MASTIFILIA Proclività sadomasochistica a trovare sessualmente stimolante l’utilizzo della frusta, adoperata su di sé o sul corpo di un’altra persona. → fustigazione. ¶ Dal gr. mastix, sferza.
TESTIMONIANZA: “Mi sono frustato per molti anni. Non ho mai trovato nessuno di cui fidarmi per farmelo fare. Mi piaceva vedere quante frustate riuscissi a sopportare e quanto forti. Spesso sono arrivato a 50. Adesso sono molto vecchio ma mi piacerebbe incontrare qualcuno che volesse giocare con me” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
MASTODINIA CICLICA Dolore alle mammelle, soprattutto al quadrante esterno superiore, correlato al ciclo mestruale e quindi ad un’azione non bilanciata degli ormoni femminili che causano ritenzione idrica e tensione mammaria. Il dolore può essere unilaterale o bilaterale con senso di pesantezza e turgore mammario che si manifestano dai due ai sette giorni che precedono il flusso mestruale; il dolore regredisce con l’arrivo del flusso. L’acuità del dolore nella mastodinia ciclica è accresciuta dallo stress, dall’attività fisica e, in minor misura, dall’uso di anticoncezionali ormonali. La mastodinia ciclica scompare con la menopausa.
MASTOFALLIA Atto sessuale praticato tramite la frizione del pene fra le mammelle, le quali dovranno essere strette intorno al membro. La pratica della mastofallia è ovviamente possibile solo se il volume delle mammelle è sufficientemente generoso. Sin. di spagnola. ¶ Dal gr. mastos, mammella + phallos, pene.
TESTIMONIANZA: “Non mi piace per niente. Non sento nulla e se lo faccio è perché so che gli piace. Mi piace vederlo felice, però fosse per me non lo farei mai, anche se ho un seno abbondante. Ovviamente, siccome ce l’ho grosso, tutti gli uomini con cui sono stata me l’hanno chiesto. Quando hai le tette grosse è una specie di passaggio obbligato. Oh, on mi lamento!” (t.r.a.)
TESTIMONIANZA: “È una delle cose preliminari che facciamo. Scopare le mie tette, così lo chiamiamo. Lui è bravo a farlo e io non sono da meno. Dopo tutto, queste due grosse bombe devono ben servire a qualcosa” (Link)
MASTOFILIA O mazofilia. Parzialismo relativo alle mammelle. ¶ Dal gr. mastos, mammella.
MASTURBATORE Prodotto dell’oggettistica sessuale adatto a praticareun’attiva stimolazione del pene per azione passiva, cioè dovuta a movimento manuale o pelvico del maschio, o tramite un dispositivo elettromeccanico che permette al prodotto di stimolare attivamente il pene. Il masturbatore si differenzia dalla vagina artificiale in quanto, esternamente, non riproduce l’aspetto della vulva, come invece è caratteristico del secondo tipo di prodotti. Tuttavia la parte interna del masturbatore, quella in cui viene inserito il pene, è generalmente modellata per creare un ambiente simile a quello vaginale e per esercitare una stimolazione simile a quella che il pene può ottenere durante la penetrazione.
APPROFONDIMENTO: Accu-Jac® è il nome commerciale del più famoso dispositivo masturbatorio per uomini, anche noto come “mungitore pneumatico”. Il primo modello di Accu-Jac consisteva basilarmente in una pompa elettronica modulabile in potenza tramite manopole dalla quale derivavano due manicotti nei quali andava inserito il pene che subiva una “mungitura” tramite aspirazione; il macchinario era corredato con più attacchi in modo che diversi uomini potessero usare l’Accu-Jac simultaneamente. Il modello Accu-Jac II® è dotato anche di dildo per utilizzo vaginale o anale in modo che il dispositivo possa essere usato anche da donne e uomini in contemporanea. Gli Onacup®, dispositivi masturbatori più moderni, hanno una forma simile a quella di una lattina per bevande con all’interno un corpo cavo fatto in silicone anallergico ricco di nervature e protuberanze; il pene viene introdotto da un lato e la masturbazione avviene per movimento manuale dell’oggetto. L’Onacup, lubrificato artificialmente, è pensato come dispositivo usa e getta, tuttavia esistono dei modelli lavabili e riutilizzabili (Flip Hole®). Simile all’Onacup, il Flashlight® ha, come indica il nome inglese, la forma di un’anonima torcia con una delle due basi del cilindro di silicone sagomato in modo da assomigliare ad una vulva, ad un ano, ad una bocca; tale lato è penetrabile. Il pene alloggerà per la sua lunghezza nel corpo del Flashlight che internamente è ricco di nervature in gomma in modo da procurare piacere durante l’atto masturbatorio.
MASTURBAZIONE In senso generale, pratica tendente alla stimolazione sessuale e al raggiungimento dell’orgasmo al di fuori del rapporto penetrativo. Più comunemente, stimolazione manuale solitaria degli organi genitali, finalizzata all’ottenimento di piacere sessuale e dell’orgasmo (masturbazione ipsativa). Generalmente l’atto masturbatorio viene praticato dall’uomo impugnando l’asta del pene eretto, o trattenendola con le dita, e muovendo ritmicamente la mano in modo che la pelle che ricopre il pene scorra sull’asta e sul glande. La donna stimola la zona vulvare, specialmente il clitoride, con o senza inserimento di uno o più dita nel canale vaginale. Le tecniche di masturbazione, comunque, sono molteplici e passibili di grande variabilità da individuo ad individuo. La masturbazione, o atto di stimolazione autoerotica, è un fenomeno diffuso fra diverse specie animali e riscontrabile nell’essere umano fin dal periodo della prima infanzia. Se ne deduce quindi che l’atto masturbatorio non è solo compensativo, cioè non è praticato unicamente come surrogato del coito, ma è un fenomeno naturale che ha luogo in conseguenza diversi fattori. È noto, per esempio, che molti individui usino la masturbazione e l’effetto degli ormoni rilasciati con l’orgasmo come rilassante naturale per indurre lo stato di sonno. La masturbazione in sé non ha nessun effetto negativo sul corpo né sulla psiche; l’errata idea che la masturbazione possa limitare la sfera sessuale-relazionale dell’individuo segregandolo in una dimensione autoreferenziale è principalmente contraddetta dal fatto che tramite l’atto masturbatorio l’individuo impara a conoscere il proprio corpo e le proprie reazioni allo stimolo sessuale così da potersi aprire ad una sessualità condivisa più consapevole e quindi meno problematica; non per nulla diverse metodiche di terapia psicosessuale prevedono la masturbazione come mezzo di guarigione per certi disturbi (→ start-stop, eccitazione sessuale femminile, vaginismo). È assai raro che un individuo non abbia fatto esperienza della masturbazione nel corso della propria vita, al di là dei risultati statistici delle ricerche in merito e delle affermazioni spontanee delle persone che, giustamente, si avvalgono della libertà di far valere il proprio diritto alla riservatezza. La masturbazione, che è la principale fonte di piacere sessuale per i giovani e per coloro che non hanno relazioni fisse, tende ad essere meno praticata nel momento in cui vi è altra fonte di sfogo e gratificazione sessuale ma il fenomeno in genere non svanisce mai del tutto e continua a coesistere in parallelo al sesso condiviso, facendone quindi un fenomeno connesso ma non strettamente dipendente dalla sessualità socializzata. La masturbazione non si estingue nel corso degli anni: gli episodi, dopo un’inflessione dai 25 ai 40 anni, tendono ad un ulteriore aumento dopo i 45-50 anni per poi diminuire progressivamente nella terza età, periodo della vita in cui spesso la masturbazione torna ad essere la principale fonte di gratificazione sessuale. Per influenza di vetusti precetti medici e di dettami religiosi, la masturbazione è stata stigmatizzata come attività sessuale immatura, peccaminosa o anche dannosa. L’attitudine generale odierna pare essere più positiva nei confronti delle attività sessuali autoerotiche, anche se secoli di reprimende hanno inciso notevolmente sulla cultura popolare, pure su coloro che non seguono espressamente dettami che sconsigliano l’atto masturbatorio. Sovente gli individui che negano a se stessi la masturbazione, sostenendo che tale scelta sia dovuta a semplice preferenza per il medesimo atto ma compiuto su loro da altri, hanno in verità difficoltà ad abbandonarsi a un piacere che, per propria natura, non prevede l’altro se non in una dimensione astratta. Più o meno inconsciamente la masturbazione verrebbe vissuta come un atto egoistico che non concede la procura o la proiezione delle proprie fantasie sessuali sul partner che quindi avrebbe la funzione di sgravare l’individuo dei potenziali sensi di colpa. La masturbazione non consentirebbe perciò nessun compromesso, lasciando il soggetto a gestire in solitudine il proprio piacere e il senso di colpa ad esso collegato: in tale ottica l’atto masturbatorio socializzato sarebbe preferito non tanto per il piacere fisico offerto, piuttosto come mezzo di facilitazione sessuale e di discolpa psicologica. Connessa all’immaginazione, la masturbazione è in qualche modo specchio di una capacità d’interiorità, la facoltà d’immergersi in sé per attingere piacere sessuale. Ne deriva che la masturbazione può essere un atto che sollecita l’introspezione, migliora la conoscenza di sé e permette di aprirsi in maniera più serena e consapevole verso gli altri. Per i medesimi motivi, la masturbazione è malvista da chi vive con difficoltà il contatto con aree profonde del proprio essere, abitate da fantasie che si vorrebbero censurare e, per estensione del concetto, avversata da coloro che temono l’introspezione individuale in quanto conoscono il potere con cui essa catalizza libertà ed autonomia intellettuale. L’unica forma di masturbazione che si può definire patologica è la masturbazione compulsiva, forma di autoerotismo non connotabile quantitativamente ma qualitativamente come atto stereotipato, agito ossessivamente per placare stati di ansia, che finisce per assumere le caratteristiche di una dipendenza. Gli atti masturbatori occupano buona parte del tempo e delle energie del soggetto, a detrimento delle altre attività e della qualità di vita; tale patologia è riscontrabile come sintomo di ipersessualità o all’interno di un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità o, ancora, in soggetti depressi e isolati. In quest’ultimo caso l’ansia sociale e la percezione di un proprio stato d’isolamento può funzionare in maniera sinergica con la compulsione ad utilizzare la masturbazione per controllare l’angoscia e quindi accrescere il senso di diversità, isolamento e ansia, deteriorando progressivamente le potenzialità relazionali residue. La masturbazione compulsiva tuttavia non è mai il problema ma piuttosto lo specchio di un problema psicologico più ampio del quale l’atto compulsivo è sintomo. La masturbazione collettiva o societaria (androradipsismo) descrive gli atti di masturbazione di gruppo, comuni nel periodo adolescenziale soprattutto fra individui maschili. La masturbazione indiretta o strumentale, è l’atto autoerotico praticato utilizzando oggetti e dispositivi che stimolano i genitali. La masturbazione mutuale è una forma di stimolazione non autoerotica nella quale due o più persone si stimolano vicendevolmente i genitali. La masturbazione psichica è una rara forma di stimolazione sessuale operata solamente tramite fantasie erotiche, le quali sono così vivide da essere capaci di portare il soggetto all’orgasmo senza che i genitali o altra parte del corpo vengano stimolati in alcun modo. ¶ Dal lat. masturbari, da manu, mano + turbare, agitare.
STORIA: Un rimedio per la masturbazione, che quasi sempre ha successo con i ragazzini, è la circoncisione. L’operazione dovrebbe essere realizzata da un chirurgo, senza che venga somministrato un anestetico, dal momento che il breve dolore dell’operazione avrà un effetto salutare sulla mente, specialmente se connesso all’idea di punizione. Nelle femmine, l’autore ha trovato che l’applicazione di acido carbolico puro [fenolo] sul clitoride sia un eccellente misura per diminuire l’anormale eccitamento. (John Harvey Kellogg, 1877)
MATABO Sindrome sessuale legata alla cultura, tipica delle donne della tribù Ganda dell’Uganda, le quali paiono riuscire ad avere un rapporto sessuale solo dopo che si è tentato di strangolarle. Come per altre sindromi sessuali legate alla cultura si evidenzia l’importanza che in questi quadri assume la dispercezione collettiva di un evento normale e l’accettazione acritica di spiegazioni intrise di credenze superstiziose. Non è improbabile che la reazione sessuale seguente al tentato strangolamento sia in parte dovuta all’effetto di voluttà e confusione dovuto ad ipossia, tipicamente esperito nelle pratiche di asfissiofilia. → koro
MATERASSABILE Aggettivo gerg. con cui un uomo identifica una donna passabile, ovvero con la quale potrebbe stendersi su un letto per fare sesso, benché il termine lasci intendere che la scelta della partner non è quella ottimale.
MATRIFILIA Attrazione sessuale per la propria madre. ¶ Dal lat. mater, madre.
ANTROPOLOGIA: Vi è una forma di relazione incestuosa non riconosciuta da tutte le culture ma condannata fortemente da altre. Si tratta dell’incesto del latte materno, ovvero una relazione basata sulla condivisione dello stesso latte materno. Ad esempio, fra i mussulmani, è proibito il matrimonio fra un uomo e la sua balia o fra un uomo ed una donna che è stata allattata allo stesso seno, benché essa possa non essere la sorella.
MATRIMONIO Unione di convivenza, dell’uomo e della donna o di due soggetti omogenere, in accordo con le leggi di uno stato ed eventualmente quelle di una religione. Con matrimonio aperto si definisce una forma di poliamore in cui si hanno sub-relazioni rispetto ad una relazione principale, quella in genere sancita per legge con l’unione matrimoniale. Con matrimonio di gruppo s’intende uno stile di relazione non convenzionale, nella quale diverse coppie sposate vivono insieme e i membri di tali coppie hanno rapporti sessuali gli uni con gli altri. Con matrimonio lavanda si indica il tipo di unione coniugale decisa da due soggetti omosessuali di genere diverso, atta a nascondere il vero orientamento sessuale di entrambi. Il matrimonio riparatore è un’unione pubblicamente formalizzata, concepita come forma di risarcimento e tutela per la donna che, avendo perduto l'onore in seguito a deflorazione (soprattutto se dal rapporto sessuale ne deriva una gravidanza), non sarebbe più potuta essere presa in moglie da nessun altro uomo. In Italia, fino al 1981, il matrimonio riparatore poteva essere per l’uomo un modo di evitare la galera in caso di violenza sessuale, infatti, allorché un uomo commettesse, nei confronti di una donna nubile ed illibata, stupro o violenza carnale punibile con la pena prevista dall'articolo 519 del codice penale, onde evitare il processo o al fine di far cessare la pena detentiva inflitta, poteva offrire alla ragazza il matrimonio riparatore facendo così cessare ogni effetto penale e sociale del delitto compiuto; per fruire del beneficio di legge, l’uomo avrebbe dovuto accollarsi tutte le spese della cerimonia nuziale senza poter pretendere alcuna dote. ¶ Dal lat. mater, madre + munus, compito, dovere; quindi "compito della madre", poiché il legame matrimoniale rendeva legittimi i figli nati dall’unione.
APPROFONDIMENTO: Un divorzio a mensa et toro, cioè un allontanamento “dal tavolo e dal letto”, è, secondo la legge canonica, una separazione legale ma non una dissoluzione del matrimonio, che permetteva alla persona a cui veniva concessa l’abbandono del tetto coniugale ma non permetteva di risposarsi. Tale decreto veniva posto in essere nel caso di adulterio, crudeltà e/o pratiche innaturali (es. sesso anale, atti omosessuali).
STORIA: “Se uno trova una fanciulla vergine, non fidanzata, l'afferra e si giace con lei, e verranno scoperti, l'uomo che si sarà giaciuto con la fanciulla deve pagare al padre di lei cinquanta sicli d'argento ed ella sia sua moglie, perché egli l'ha disonorata, né la potrà mai rimandar via per tutta la sua vita”. (Deuteronomio, 28-29)
MATRIMONOFILIA Eccitazione psicosessuale legata al gioco o alla simulazione della vita coniugale, come a volte si osserva fra i bambini.
ANTROPOLOGIA: Gli uomini della tribù giapponese degli Ainu non potevano sposare la propria madre, la propria figlia o la cognata, ma potevano sposare la cugina, la nipote o la propria figlia. I Murungs del Borneo invece vedevano il matrimonio fra cugini come un peccato mortale ma consentivano l’unione fra fratelli e sorelle. Gli autoctoni delle isole Kiwi in passato erano soliti condannare aspramente l’idea di un matrimonio fra fratelli e sorelle ma permettevano che i padri sposassero le proprie figlie.
MATRONOFILIA Sin. di graofilia. ¶ Dal lat. matrona, madre, patrona.
MATURE In ambito pornografico, categoria di produzioni hard i cui protagonisti hanno un’età superiore ai 50 anni. ¶ Ing.: maturo.
MATUTOLAGNIA Proclività a trovare particolarmente soddisfacenti i rapporti sessuali che si svolgono al mattino o tendenza a voler avere rapporti solo la mattina. → actirastia. ¶ Dal lat. matutinus, del mattino.
TESTIMONIANZA: “Il sesso di mattina a tanti non piace. A me un sacco. Si approfitta dell’erezione della mattina e non c’è niente di meglio della tua donna che ti sveglia in un certo modo. In genere si tratta più di una sveltina che di una roba appassionata... anche per l’alito! Quindi non troppi baci. Però favoloso” (t.r.a.)
MATUTORTOSI Sin. di erezione mattuitina. ¶ Dal lat. matutinus, mattutino + gr. orthos, dritto.
McCLINTOCK, effetto Vedi sincronizzazione mestruale.
MCDS Acr. di Most Chicks Don’t Suffice. Per la seduction community, condizione mentale di alcuni uomini che non provano particolare interesse per la maggior parte delle donne con le quali entrano in contatto, di solito per questioni estetiche; tali maschi tendono infatti a sperare di trovare donne estremamente belle o con personalità molto incisive. ¶ Ing.: la maggior parte delle tipe non bastano.
MEDOCURE Cure estetiche che si prestano ai genitali, in genere relative alla depilazione o allo sfoltimento dei peli pubici. ¶ Dal gr. (ta) mhedea, genitali + ing. cure, cura.
MEDOLALOFILIA O medolalia. Forma di coprolalofilia nella quale l’eccitazione è provocata da discorsi concernenti i genitali. → cunnilalofilia. ¶ Dal gr. (ta) mhedea, genitali + laleo, chiacchierare.
MEDOMALACOFOBIA Timore ossessivo di perdere l’erezione. Questa fobia può essere alla base di diversi episodi di deficit erettivo su base unicamente psicologica. ¶ Dal gr. (ta) mhedea, genitali + malakos, molle.
MEDOPSIFILIA Piacere e tendenza quasi istintiva a guardare o sbirciare la zona pubica di una persona in modo da derivare dal rigonfiamento o dall’aspetto degli abiti, le dimensioni o la forma dei genitali. → pacco, camel toe. ¶ Dal gr. (ta) mheda, genitali + opsis, vista.
APPROFONDIMENTO: Nel 2005, Nielsen e Kara Pernice Coyne, direttori di ricerca del Nielsen/Norman Group, condussero una ricerca su un campione di 255 newyorkesi ai quali venne chiesto di osservare delle immagini mentre un eyetracker, un dispositivo che registra i movimenti oculari e le zone osservate, monitorava i punti nei quali cadeva il fuoco dell’attenzione visiva. Il 63% del campione aveva dai 30 ai 49 anni, il 20% era fra i 18 e i 29 anni, il 16% fra i 50 e i 64. Le donne erano 148, gli uomini 107. Ogni soggetto fu testato per circa due ore facendogli osservare 50 immagini. Dalla ricerca è risultato che, mostrate delle fotografie di figure umane maschili vestite, i maschi fissavano lo sguardo più a lungo delle donne nella zona genitale; le donne fissavano quasi solo il volto, elemento comunque osservato anche dal campione maschile. Questa differenza non si riscontrava solo con le figure umane: gli uomini tendevano a fissare per più tempo la zona genitale anche relativamente ad immagini di animali.
MEDORTOFOBIA Timore ossessivo e immotivato del pene eretto, sin. di fallofobia. ¶ Dal gr. (ta) mhedea, genitali + orthos, dritto.
MEDOTRIPSI Attività di sfregamento dei genitali fra essi o contro altre parti del corpo, come avviene durante i preliminari. ¶ Dal gr. (ta) mhedea, genitali + tripsis, sfregamento.
MELISSOFILIA Forma di entomofilia nella quale vengono utilizzate api o vespe per ottenere una vigorosa e dolorosa stimolazione cutanea. A tali insetti viene fatto pungere il pene, la reazione fisica alla puntura dell’ape è un aumento della circonferenza del membro e, a quanto riferito dai melissofili, un aumento dell’intensità e della durata dell’orgasmo. ¶ Dal gr. melissa, ape.
MELOLAGNIA Parafilia nella quale si tende a trarre piacere sessuale dall’ascolto della musica non necessariamente di tipo erotico, o si ha la necessità di ascoltare musica durante il coito per mantenere l’eccitazione e raggiungere l’orgasmo. È una forma di acusticofilia. ¶ Dal gr. melos, canto, melodia.
TESTIMONIANZA: “Il mio ex era un patito di hip-hop. Lo accompagnavo sotto i portici a fare freestyle con gli amici, anche se io non ero molto a mio agio. La prima volta che abbiamo fatto sesso lui mi ha chiesto se potevamo tenere la tv accesa su MTV, perché gli piaceva farlo con la musica... di MTV?! Aveva un fisico della Madonna ma era più giovane di me...” (t.r.a.)
MEMBRO O membro virile, sin. di pene.
MENACME Periodo di vita che nella donna è caratterizzato dal ciclo mestruale, quindi periodo fertile che intercorre fra il menarca e la menopausa. ¶ Dal lat. mensis, mese + gr. akme, apice, fioritura.
MÉNAGE À TROIS Vedi triade. ¶ Fra.: gestione a tre.
MENARCA Insorgenza del primo ciclo mestruale che inaugura l’inizio del menacme. Il menarca non segna esattamente la comparsa dell’ovulazione: più della metà delle ovaie delle giovani al primo anno dopo l’esordio del ciclo mestruale non hanno rilasciato ovuli, quindi, nonostante la comparsa del flusso, la ragazza non può dirsi fertile con certezza. Il ciclo tende a regolarizzarsi in due anni dall’esordio ed è proprio questo segno ad indicare un’ovulazione regolare. La comparsa del primo flusso mestruale si è progressivamente anticipato: nel XIX secolo avveniva a 15-17 anni, attualmente si osserva mediamente nella fascia d’età 10-13; ciò è dovuto principalmente al miglioramento delle condizioni di nutrizione o, per alcuni ricercatori, agli estrogeni occulti utilizzati per l’allevamento dei bovini destinati alla macellazione. Il menarca tende a presentarsi nelle figlie alla stessa età in cui comparve nelle rispettive madri. Esso non è correlato al clima ma lo è all’altezza del luogo di residenza, infatti si assiste ad un ritardo di circa un mese nel menarca ad ogni 300 metri di elevazione slm.; in Nepal, ad esempio, le mestruazioni esordiscono mediamente a 16,2 anni. → signorina. ¶ Dal gr. men -menos, mese + gr. arke, inizio.
APPROFONDIMENTO: In uno studio effettuato da Marcia L. Shew et al. (1993) del dipartimento di pediatria dell’Università del Minnesota, si è cercato di porre una correlazione fra il tempo che intercorre tra il menarca e il primo rapporto sessuale, e la probabilità di contrarre un’infezione da papilloma virus (HPV). Il campione studiato era composto da 200 giovani donne dai 13 ai 21 anni. Fra le 200 ragazze, il 19,2% era infettata dall’HPV. L’intervallo medio fra il menarca e l’inizio dell’attività sessuale fra le giovani infette era di 26,6 mesi, quello delle giovani negative all’HPV era di 35,7 mesi. Quindi il primo rapporto sessuale realizzato entro 18 mesi dal menarca era associato con un rischio aumentato di contrarre il virus del papilloma, questo se paragonato alle adolescenti che avevano rimandato il primo rapporto di 3-4 anni dopo l’esordio delle mestruazioni. I dati suggeriscono che, fra le donne adolescenti, fattori quali un’aumentata vulnerabilità biologica potrebbero avere un ruolo nelle infezioni da HPV.
ANTROPOLOGIA: Fra gli aborigeni del Queensland settentrionale, la ragazza che per la prima volta emetteva sangue mestruale veniva allontanata dal villaggio e seppellita nel terreno fino all’altezza dei fianchi. Intorno a lei venivano posto dei cespugli in modo che non potesse essere vista. Non solo a nessuno era consentito toccarla ma anche lei stessa non poteva toccare il proprio corpo; sua madre poteva nutrirla o grattarla usando un bastoncino.
MENDACISMO SESSUALE Condizione di chi mente in maniera sistematica rispetto a fatti sessuali altrui ma soprattutto propri. Non si tratta del mero vantarsi di qualche avventura sessuale ingigantita o inventata come si può verificare in età giovanile ma di un modo di intendere la propria sessualità come più gratificante nel racconto che nell’atto. Il bugiardo sessuale ama dunque descrivere atti e desideri fittizi piuttosto che tradurli nella realtà, credendo in modo più o meno inconscio di poter così manipolare l’interesse e l’eccitazione di coloro che ascoltano o leggono le sue imprese. D’altra parte più il mendace diverrà bravo nel inventare una propria realtà sessuale, meno sentirà il bisogno di vivere materialmente la sessualità, poiché nella fantasia sarà sempre protagonista inattaccabile, mentre la realtà potrebbe frustrare il suo narcisismo.
MENOFILIA O mestruofilia. Attrazione sessuale nei confronti di donne che hanno le mestruazioni. Solo raramente associata a emotigofilia e affine nella motivazione alla maieusofilia. Per il parafilico la donna con le mestruazioni esprime al massimo la propria femminilità tramite un fenomeno che è appunto prettamente femminile. ¶ Dal gr. men menos, mese.
TESTIMONIANZA: “Non dico che mi piace il sangue mestruale, cioè non penso che mi piacerebbe leccarla a una donna che ha le sue cose. Non l’ho mai fatto, anche se forse con una donna che amassi e che trovassi incredibilmente attraente... La verità è che trovo che una donna in quei giorni esprima il suo massimo di femminilità, cioè di essere femmina. Credo sia qualcosa d’istintivo e animale. Trovo erotica l’idea che una donna vada a mettersi o cambiarsi l’assorbente, specialmente se è quello interno. Probabilmente c’è anche di mezzo il fatto che l’inserimento del tampone richiama in qualche modo la penetrazione o la masturbazione femminile. È una somma di cose” (t.r.a.)
MENOPAUSA O menostasi. Momento di cessazione del ciclo mestruale e quindi del menacme. La menopausa, che avviene per incapacità dei follicoli di ovulare e per alterazione ormonale, generalmente inizia verso i 45-50 anni con irregolarità dei cicli mestruali fino alla completa cessazione di essi, ma alcune volte può manifestarsi in modo inatteso e brusco. La menopausa marca un periodo psicologicamente sensibile per la donna la quale smette di essere fertile, ed è associata ad una serie di sintomi che in genere vengono controllati con una terapia ormonale sostitutiva. I sintomi più comuni sono di carattere vasomotorio (scalmane), neuropsicologico e artropatico; in quest’ultimo caso la cessazione di produzione estrogenica, che regolava la quantità di calcio presente nelle ossa, comporta la riduzione del minerale in esse che quindi divengono fragili e porose (osteoporosi). ¶ Dal gr. men menos, mese + pausis, cessazione.
APPROFONDIMENTO: Le scalmane, o vampe di calore, derivano dalla diminuzione degli estrogeni circolanti coincidente con la cessazione dell’attività ovarica. Benché non sia ancora stata chiarita la patogenesi delle scalmane, si ritiene che l’inferiore livello estrogenico porterebbe ad un aumento dell’attività della norepinefrina che svolge un ruolo primario nella termoregolazione. La scalmana sarebbe dunque una reazione fisica finalizzata a diminuire la temperatura corporea con fenomeni termodispersivi conseguenti ad un’errata rilevazione della temperatura del corpo da parte dei centri termoregolatori resi imprecisi dall’iperattività della norepinefrina.
MENOSMIAv Odore di sangue mestruale. ¶ Composto da meno-, prefisso indicante la mestruazione + gr. osme, odore.
APPROFONDIMENTO: L’Achillea Millefolium, pianta della famiglia delle Composite, veniva portata alle feste nuziali poiché si credeva che potesse garantire sette anni di vero amore. Era anche usanza, per le donne, credere che se si fossero solleticate le narici con l’achillea e questo avesse provocato un’epistassi (perdita di sangue dal naso), la cosa avrebbe significato che gli uomini amati erano stati fedeli. Quest’ultimo fattore è forse legato in qualche modo al fatto che l’achillea ha un riconosciuto effetto di regolarizzazione del ciclo mestruale.
MENTAL BONDAGE Pratica bondage nella quale un partner comanda all’altro di assumere e tenere una data posizione e di non muoversi fino a diverso ordine. La restrizione dei movimenti non è coadiuvata da nessun oggetto e in caso di disobbedienza all’ordine scatta una punizione. ¶ Ing.: bondage mentale.
TESTIMONIANZA: “La maggior parte della gente, quando sente il termine mental bondage, ragiona in termini di sub che deve ubbidire al comando di stare fermo o di mantenere una posizione. Questa è una descrizione molto accurata ma non è che la punta dell’iceberg. [...] Io sento una compulsione ad ubbidire. Non penso di aver riconosciuto quella compulsione finché non ho pensato che il bondage originava dalla volontà del soggetto dominante, non dalle catene, dalle corde [...] So di non aver mai capito davvero la connessione tra il bondage fisico e la mia natura di sub finché non ho realizzato quel concetto. [...] Io ubbidisco in quanto spinta ad ubbidire... non tramite la forza o per le conseguenze, ma per il bondage mentale. Il bondage mentale educa a una forte devozione, all’impegno verso una visione condivisa” (Link)
MENTORE In ambito BDSM, soggetto preposto all’educazione del Dom, relativamente a pratiche sessuali e codici di comportamento.
MERETRICE Sin. di prostituta. ¶ Dal lat. merere, guadagnare.
MERINTOFILIA Parafilia nella quale il piacere è legato a situazioni o attività sessuali nelle quali si viene legati o si lega il partner. È una parafilia con connotazioni sadomasochistiche più o meno marcate, collegata al piacere di sentirsi immobilizzati o di immobilizzare il partner sessuale; si tratta di una variazione tipica fra coloro che praticano attività di bondage. → vincifilia. ¶ Dal gr. merinzos, cordicella.
MERKIN Vedi parrucca pubica. ¶ Dal ing. malkin, donna di basso livello.
MESS Nell’ambito dell’inconditofilia, tutte le pratiche sessuali in cui non viene usato il fango o l’acqua, altrimenti definite rispettivamente mudlarking e wetlook. Nel mess il corpo può essere cosparso con qualsiasi tipo di alimento, con vernici, con lattice o altro materiale liquido e appiccicoso. Nel mess il cibo non viene usato in piccole quantità come in un comune gioco sessuale con gli alimenti (sitofilia), ma esso è utilizzato in dosi massicce tali da coprire buona parte del corpo. Alcuni inconditofili sono più attratti dal sapore dei cibi utilizzati nelle pratiche, altri dalla consistenza. Come accade comunemente nelle pratiche di Messy Fun, il parafilico costruisce mentalmente la propria fantasia con grande attenzione per i particolari, il più delle volte la persona che viene lordata impersonifica soggetti di una qualche autorità (maestra, poliziotta, etc.) sicché l’insudiciare la divisa darebbe vita ad una situazione grossolanamente denigratoria per l’autorità, che al contempo reagirà in maniera sorpresa ma divertita per l’accaduto; non vi è una rappresentazione brutale dell’umiliazione, piuttosto si osserva la messa in ridicolo dell’autorità con metodi e in ottica infantile. Per molti di coloro che praticano mess, l’autorità rappresenterebbe metaforicamente non tanto il genitore ma l’educazione impartita da esso, le regole sociali e la seriosità con cui il sesso è investito nella nostra società. ¶ Ing.: sporco, disordinato.
TESTIMONIANZA: “Il sesso è così importante oggigiorno… È preso troppo seriamente. Si è scritto così tanto sul sesso e il sesso è diventato così importante nella vita della gente. Le persone sono così preoccupate dall’idea di doverlo fare nel modo giusto, il giusto numero di volte, di toccare le parti giuste, di raggiungere il corretto numero di orgasmi, che tutto è diventato piuttosto inibente. Ciò che facciamo noi è basilarmente dire: impiastra tutto questo!” (Gates, 2000)
MESSALINA, complesso di O messalinismo. Sin. di ipersessualità femminile o ninfomania. ¶ Dal nome di Valeria Messalina (17-48 d.C. ca.), terza moglie dell’imperatore romano Claudio, passata alla storia per la sua disinibita vita sessuale.
MESSY FUN Vedi inconditofilia. ¶ Ing.: sudiciume divertente.
MESTIERE Termine usato in alcune loc. pop. (es. esercitare il mestiere) per indicare la prostituzione.
MESTRUALE, ciclo Processo periodico di cambiamenti che, nella donna in menacme, interessano la mucosa uterina e che ha il suo fenomeno più evidente nella mestruazione. Il ciclo mestruale dura circa 28 giorni e viene diviso in tre fasi. La fase mestruale inizia con l’esordio del flusso mestruale e dura 3-6 giorni; è dovuta a ischemizzazione e sfaldamento dell’endometrio, la mucosa che riveste la cavità uterina. La fase proliferativa inizia dal 6° giorno; gli estrogeni prodotti dalle ovaie ispessiscono l’endometrio. La fase secretoria inizia il 14° giorno; con l’ovulazione avviene nell’ovaio la formazione del corpo luteo che produce progesterone, il quale, dal 15° al 28° giorno, stimola la proliferazione delle ghiandole dell’endometrio. Se non è avvenuta fecondazione, l’endometrio non mantiene quelle caratteristiche e va incontro ad ischemia e degenerazione. Di norma il ciclo riproduttivo, quindi il processo periodico mestruale, risulta essere più duraturo tanto prima la donna ha avuto il menarca. → utero, estrogeno.
ANTROPOLOGIA: La peruviana Lina Medina iniziò ad avere le mestruazioni a 8 mesi dalla nascita. A 5 anni rimase incinta; il padre aveva 8 anni. Il bambino che venne alla luce con parto cesareo aveva un peso di 2,94 Kg. D’altronde, in almeno un altro caso, il ciclo mestruale è proseguito fino ai 104 anni d’età.
MESTRUAZIONE Anche flusso mestruale. Emissione fisiologica di sangue che nella donna fertile ha luogo dai 2 ai 6 giorni in un ciclo di 28, e questo dal menarca alla menopausa. La quantità di sangue, o mestruo, proveniente dall’utero e scaricato attraverso la vagina varia dai 20 ai 70 ml, esso deriva dallo sfaldamento dello strato superficiale dell’endometrio, la mucosa che riveste la cavità uterina, e dalla rottura dei vasi sanguigni ad esso collegati: piccole parti di queste strutture possono essere visibili nel flusso mestruale che quindi non ha l’aspetto di un liquido totalmente fluido ed omogeneo. La plasmina, enzima contenuto nell'endometrio e presente nel sangue mestruale, inibisce la coagulazione del sangue. L’ovulo espulso dall’ovaio, che non si è annidato nell’utero in quanto non fecondato, non partecipa affatto al volume e all’aspetto del sangue mestruale, in primo luogo perché è microscopico (seppure sia la cellula più grande nell’essere umano) e secondariamente perché, essendo cellula, non è vascolarizzata. Le alterazioni relative al flusso mestruale sono: amenorrea, arresto temporaneo della mestruazione, dismenorrea, mestruazione dolorosa, oligomenorrea, riduzione della frequenza della mestruazione, polimenorrea, eccessiva frequenza, ipomenorrea, diminuzione dell’entità del flusso o riduzione della durata della mestruazione, ipermenorrea, aumento dell’entità del flusso o della durata della mestruazione, menorragia, notevole aumento della quantità del flusso, metrorragia, perdita di sangue al di fuori del periodo mestruale. Al sangue mestruale, nei secoli, sono stati attribuiti poteri magici positivi (come base per i filtri d’amore) e negativi, al punto da essere considerato pericolosissimo avere rapporti sessuali durante il flusso. Qualsiasi diceria legata al ciclo mestruale o al mestruo non ha nessun valore scientifico e l’attività sessuale durante i giorni di flusso può essere tranquillamente praticata con le uniche precauzioni dettate dalle basilari regole d’igiene personale. → premestruale, sindrome. ¶ Dal lat. menstruus, mensile.
STORIA: “Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l'uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Se un uomo ha rapporto intimo con essa, l'immondezza di lei lo contamina: egli sarà immondo per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà sarà immondo” (Levitico, 15:19-24)
METAGENDERISMO Approccio spirtual-sessuale che predica un superamento della polarità maschio-femmina rifacendosi al paradigma buddista relativo all’uguaglianza dei sessi. → genderqueer. ¶ Coniato dal professore di studi indo-tibetani Burkhard Scherer.