IACTITAFILIA Parafilia di tipo esibizionistico consistente nell’eccitarsi al solo raccontare le proprie avventure sessuali, reali o inventate. Sovente si tratta di mendacismo sessuale: il soggetto parla o scrive dei propri desideri sessuali invece di tradurli in realtà o si appaga del racconto non potendo fare altrimenti. Non necessariamente il soggetto mette in atto tale comportamento per compensare una vita sessuale scarsa, la vera gratificazione tuttavia deriva dal raccontarla ad altri con l’intento di sedurli e manipolare il loro desiderio in maniera indiretta. È una parafilia tipica di personalità con tratti istrionici. ¶ Dal lat. iactitatio, sfoggio.
IAI Acr. di Invitation to Approach Invitation. Azione o serie di azioni per lo più passive mirate ad indurre una persona che stimola il nostro interesse ad invitare all’approccio, ovvero a stimolare in essa dei comportamenti che siano indicatori di interesse (IOI). → seduction community. ¶ Ing.: invito all’invito all’approccio.
IATROFILIA Anche detto clinical o medical fetish. Parafilia nella quale l’eccitazione è data dall’impersonare il ruolo del medico, sovente un ginecologo (gyno fetish) o un andrologo, e organizzare finte visite specialistiche con un partner compiacente. Tale tipo di feticismo contempla l’utilizzo di strumenti tipici della ginecologia (divaricatore, speculum, etc.) e la ricostruzione di ambienti ambulatoriali nei quali attuare dei giochi erotici dove sono eseguite colposcopie (osservazioni del canale vaginale) e altre manovre pseudomediche. È la parafilia che caratterizza tutti coloro che esercitano abusivamente la professione di ginecologo: in questo caso si tratta di una tendenza che soddisfa principalmente la necessità di crearsi un ruolo di prestigio per compensare un latente senso di bassa autostima; di norma il soggetto iatrofilo non è un vero medico ma spesso è un’autodidatta e può ingannare facilmente i non addetti ai lavori con una discreta cultura medica. La iatrofilia potrebbe essere anche il semplice riattualizzarsi di fantasie o giochi infantili (medico e malato) o, come accade per molte parafilie, essere reattiva ad un trauma legato all’ambito medico per esempio in seguito ad una lunga e complessa degenza vissuta durante il periodo infantile. ¶ Dal gr. iatros, medico.
TESTIMONIANZA: “Io sono una fanatica del medical fetish. [...] Sono davvero fortunata ad avere un amico stretto che gestisce degli affari con altri professionisti medici i quali offrono strumentazione medica e servizi di qualità ai feticisti. [...] La mia passione attuale è il bondage medico: suture, corsetti fatti con aghi e graffette per le suture sono tutti metodi favolosi di contenimento, terribilmente psicologici. [...] Ovviamente se vuoi fare questo genere di giochi avrai bisogno di una decente preparazione sul primo soccorso, sul corpo umano e sui limiti fisici e mentali del tuo sub” (Link)
IATRONUDOFILIA O iatronudia. Proclività a trovare altamente eccitante il fatto di potersi spogliare davanti a un medico, il quale, nello svolgimento della propria professione, non percepisce la cosa come erotica. Si tratta di una forma di esibizionismo riscontrata in soggetti femminili con tratti istrionici di personalità. La iatronudia può essere associata ad erotomania. Questa variazione sessuale può anche essere attribuita a chi ama svolgere pratiche di medical fetish nel ruolo di paziente (iatrofilia passiva). ¶ Dal gr. iatros, medico + lat. nudum, nudo.
IBRISTOFILIA O sindrome di Bonnie and Clyde. Attrazione per individui antisociali, che sono stati in prigione o che hanno commesso un crimine. In alcuni casi il parafilico, che nella maggior parte dei casi è di sesso femminile, spinge il partner a compiere crimini in modo da farlo risultare più attraente ai propri occhi. Si tratta della parafilia caratteristica delle donne che scrivono in carcere ad alcuni detenuti che non conoscono personalmente ma di cui hanno sentito parlare dai media; queste lettere spesso contengono proposte di fidanzamento o di matrimonio. La donna ibristofila può sentirsi gratificata dalla visione di sé come persona buona, unica nel suo genere e utile per un soggetto che la maggior parte della società reputa negativo: è proprio questo suo amore “incondizionato” a vincolare e manipolare il criminale. ¶ Dal gr. ybristes, violento.
APPROFONDIMENTO: La donna attratta emotivamente e sessualmente dai serial killer viene indicata con una sigla SKG: Serial Killer Groupie. Da ricerche effettuate, risulta che questo tipo di donna ha generalmente un buon livello educativo ed è attraente, molte sono economicamente indipendenti, sono anche sposate (ma poco soddisfatte del proprio matrimonio) e in alcuni casi hanno figli. Non è raro che queste donne lavorino in qualche ambito relativo alla psicologia, alla giurisprudenza o facciano parte delle forze dell’ordine. Secondo le ricerche compiute da Sheila Isenberg (1992) una buona percentuale è cresciuta in ambiente cattolico, condizionata da preconcetti religiosi quali sessismo e repressione della sessualità; non di rado hanno avuto un padre freddo, abusante o del tutto assente ed una madre molto richiedente. Molte fantasticano della possibilità di essere capaci di redimere il criminale oppure, innamorandosi di un violento, agiscono in modo vicariante la propria aggressività che non possono mettere in atto in concreto. In qualche modo le SKG ricevono dal proprio amore verso il killer un senso di sicurezza personale, controllo e vitalità aggrappandosi l’ego del criminale. In ottica antropologica, Wrangham e Peterson (1997) hanno comparato il comportamento violento dei primati superiori a quello dell’uomo. Fra gli oranghi, le femmine preferiscono i maschi più grossi, più aggressivi, che gridano di più e che mostrano palesi segni della propria mascolinità; le femmine approcciano i maschi proprio dopo che questi si sono scontrati fra loro. Paragonando questo comportamento animale a quello della SKG, i due autori ipotizzano che la donna sia più ricettiva alla mascolinità dell’uomo che ha compiuto l’atto più brutale, non solo perché più forte degli altri maschi ma poiché potenzialmente più capace di protezione e di produrre una prole con maggior possibilità di sopravvivenza.
ICONOFILIA Sin. di pictofilia. ¶ Dal gr. eikon, immagine.
IDENTITÀ DI GENERE Persistente e continuo senso di sé come maschio, femmina o qualcosa di differente da tali polarità. Si tratta quindi dell’acquisizione conscia e inconscia di appartenere al proprio sesso e non all'altro. Il genere con il quale una persona s’identifica ha origini sia biologiche che psicosociali. L’identificazione si consolida col tempo ma mantiene comunque un potenziale di mutazione.
IDENTITÀ DI GENERE, disturbo dell’ (DIG) Disturbo psicologico proprio della transessualità nel momento in cui essa presenta elementi disforici legati alla percezione d’incongruenza fra il proprio sesso genetico e il genere sessuale al quale si sente di appartenere. Vi sarebbe quindi disturbo psicologico solo nel caso la transessualità causasse disagio psicosociale soggettivo. Poiché la transessualità causa quasi invariabilmente uno stato di disagio psicologico, fintantoché l’individuo transessuale non riesce o non viene aiutato ad accettare la propria natura, il DIG e la transessualità sono condizioni coincidenti. → disforia di genere.
IDENTITÀ SESSUALE Condizione identitaria individuale relativa alla propria sessualità, modellata da tre fattori (sesso genetico, identità di genere e ruolo di genere) che agiscono sia sul piano conscio sia su quello inconscio.
IDIOGAMIA Condizione di chi è eccitato da una e una sola specifica persona che diventa ovviamente esclusivo oggetto del desiderio, senza essere capace di allacciare legami affettivo-sessuali con persone che non siano l’amata o che non le assomiglino. La fedeltà in questo caso non è una scelta ma una conseguenza dell’incapacità di instaurare legami affettivi nuovi e diversi. Le conseguenze dell’idiogamia diventano manifeste nel caso il soggetto perda la persona amata, evento che paleserà le difficoltà emotivo-affettive del soggetto. ¶ Dal gr. idios, particolare + gameo, unisco.
IDIOSINCRASIA (sessuale) Variazione, atto o rapporto sessuale non “tradizionale” che è compiuto non compulsivamente né necessariamente, come avviene nelle parafilie, ma comunque piacevole per chi lo realizza. ¶ Dal gr. idiosynkrasia, temperamento particolare.
IDROFILIA O acquafilia. Forma di feticismo sessuale in cui l’eccitazione è mediata dall’osservazione di persone che nuotano o si lasciano filmare o fotografare sott’acqua, così come dall’attività sessuale praticata in acqua. ¶ Dal gr. hydor, acqua.
TESTIMONIANZA: “Cosa potrebbe essere più sereno e bello della forma umana bilanciata con grazia in ambienti liberi dalla gravità, sotto la scintillante superficie di una piscina, di una barriera corallina colorata come l’arcobaleno, o di una laguna limpida come il cristallo? Noi non andiamo in estasi per le sensuali conchiglie o le erotiche anemoni, i nostri interessi hanno a che fare con le persone, che esse siano abbigliate con l’abito della festa o che siano vestite di un semplice sorriso e da una nuvola di bollicine; che esse stiano semplicemente ammirando le meraviglie dei fondali o che stiano partecipando ad un’escursione dai toni sessuali. Se la cosa ha un’atmosfera sottomarina e può essere considerata erotica, noi ne saremo interessati” (Link)
IEROFILIA Parafilia feticistica per gli oggetti sacri o per persone legate al clero (feticismo clericale). La masturbazione o altri atti sessuali possono avvenire tramite l’uso di oggetti (croci, statue di santi, santini, etc.) oppure il soggetto può compiere attività di mortificazione e autopunizione di fronte a immagini sacre per placare pensieri peccaminosi: tuttavia l’oggetto sacro, simbolo di purezza ma al contempo erotizzato, gratifica sessualmente in forma di compromesso, agendo in senso catartico sulle fantasie sessuali. La ierofilia è tipica di persone legate a culti religiosi o antireligiosi (satanismo) e può essere anche rintracciabile in quelle persone che mirano a provare il loro potere seduttivo con soggetti che è difficile indurre in tentazione. Può altresì associarsi a erastia demoniaca. ¶ Dal gr. hieros, sacro.
IFEFILIA Attrazione feticistica per il cuoio, la pelle o i tessuti industriali. Una forma abbastanza diffusa di ifefilia è definita spandex fetish. ¶ Dal gr. yphe, tessuto.
TESTIMONIANZA: “Ho un feticismo per lo spandex/lycra. Tutto è iniziato con un tutù quando ero giovane, suppongo mi piacesse indossarlo. Poi ho trovato il costume da bagno intero di mia mamma e dopo ancora ho attraversato una fase in cui rubavo vestiti da donna/ragazza che al tempo mi piacevano molto. Questa cosa è durata per tutta l’adolescenza e io la vivevo come una dipendenza. Ora sono più vecchio e, avendo avuto diverse ragazze, ho visto che la cosa è diminuita e benché a volte guardo delle immagini di donne in lycra preferisco di gran lunga stare con delle donne” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
IGROFILIA Attrazione feticistica per i fluidi corporei quali la saliva, le lacrime, il sudore, lo sperma. ¶ Dal gr. ygros, umido.
ILLIBATEZZA Condizione della donna (illibata) la cui verginità è ancora integra. ¶ Dal lat. libare, toccare, assaggiare + pref. lat. negativo in-.
IMAGE CLUB Bordello con stanze a tema che realizzano particolari fantasie della clientela, e prostitute abbigliate e preparate a corrispondere tali fantasie. ¶ Ing.: club ad immagine (del cliente).
IMENE Sottile membrana mucosa elastica che, nella vergine, occlude parzialmente l’ostio vaginale. L’imene è un residuo dello sviluppo fetale, esso appare molto vascolarizzato in giovinezza e poco irrorato di sangue in età avanzata; non ha nessuna funzione specifica se non, probabilmente, preservare da infezioni vaginali in età infantile. La non integrità dell’imene è comunemente considerato il segno che la donna ha avuto un rapporto penetrativo e che quindi ha perso la verginità. Tuttavia l’imene varia in forma e di spessore, può essere così elastico da non lacerarsi al momento della penetrazione e in alcuni soggetti è del tutto assente dalla nascita. In casi non comuni l’imene risulta imperforato e la giovane necessiterà quindi di una semplice operazione chirurgica (imenectomia) per consentire il normale deflusso del sangue mestruale. In seguito al primo rapporto, generalmente l’imene si lacera, provocando una piccola emorragia; di esso non restano che piccoli lembi (lobuli imenali) i quali si riducono ulteriormente in dimensioni dopo il primo parto, lasciando strutture cicatrizzate (caruncole imeneali).
TESTIMONIANZA: “Ho provato a fissare un incontro con la mia dottoressa ma aveva appuntamenti fino a gennaio, quindi ho deciso di tagliarmelo da me. [il soggetto ha un imene settato]. Ho immaginato che la doc mi avrebbe intontito con un sacco di discorsi sulla cosa e d’altra parte mi sono immaginata che sarebbe stato strappato più violentemente se avessi fatto sesso la prima volta. Quindi, ho comprato delle forbicine molto affilate, le ho sterilizzate, ho messo il Bacitracin [un disinfettante] sul setto, e lentamente l’ho tagliato. Sorprendentemente non ha fatto per nulla male e sono uscite solo una o due gocce di sangue. Questo è successo circa un’ora fa. Sono contenta di averlo fatto, forse adesso posso fare finalmente sesso!” (Link) [Si sconsiglia vivamente d’improvvisare operazioni chirurgiche, anche se di lieve entità]
APPROFONDIMENTO: Il medico inglese Saint-Clair Gray, nelle sue memorie (Glasgow Medical Journal, 1873), cita il caso di due donne con imene “persistente”. La prima, una trentenne sposata da dieci anni, aveva un imene perfettamente intatto nonostante gli svariati rapporti sessuali avuti con il marito. L’imene era resistente ed elastico e, eccetto una piccola apertura, bloccava completamente l’entrata nel canale vaginale. Il secondo caso riguardava una 43enne sposata da 21 anni la quale aveva l’imene nelle condizioni di una vergine benché avesse regolari rapporti sessuali con il marito. Taylor (Traité de médicine légale, 1881) cita il caso di tre donne, impegnate quasi quotidianamente nel lavoro di prostituta rispettivamente per 7, 8 e 12 anni, le quali avevano l’imene assolutamente intatto. Il medico Budin (Obstetrique et gynécologie, 1886) riferì che in tre mesi, alla clinica ostetrica nella quale lavorava, fra 75 primipare (donne che partorivano per la prima volta), 13 avevano ancora l’imene intatto, e questo rimaneva tale anche nel caso il medico inserisse nel canale vaginale uno, due o tre dita.
IMENE ARTIFICIALE Dispositivo dell’oggettistica sessuale prodotto in materiale atossico da inserire nella vagina per creare, all’altezza dell’orifizio vaginale, una sottile barriera che dovrebbe imitare la consistenza e la resistenza offerta da un vero imene. In seguito alla penetrazione l’imene artificiale rilascia poche gocce di un liquido rosso anallergico simulando la lieve emorragia conseguente alla deflorazione. → imenofilia.
IMENOFILIA Parafilia legata alla deflorazione, nella quale il piacere principale è legato all’atto stesso e alle sue conseguenze piuttosto che alle virtù d’illibatezza e purezza popolarmente legate alla verginità. Nell’imenofilia ciò che viene investita eroticamente è la resistenza alla penetrazione offerta dalla membrana imeneale, la perdita ematica conseguente alla lacerazione e l’eventuale dolore provato dalla donna. → imene.
IMENOPLASTICA Operazione di chirurgia plastica mirata alla ricostruzione dell’imene, tale da ripristinare le caratteristiche anatomiche della verginità tramite sutura dei residui imeneali. La procedura, compiuta in anestesia locale con sedazione, è richiesta da chi, per cultura o religione, dà molta importanza al valore della verginità ma anche dalle donne che desiderano ripristinare uno stato di giovinezza e tonicità dei genitali; in tal caso all’imenoplastica spesso si associano labioplastica (rimodellamento delle labbra vulvari) e vaginoplastica. Il costo di tali operazioni di chirurgia estetica varia in funzione del rimodellamento richiesto: indicativamente varia tra i 1.000 € e i 4.500 €.
TESTIMONIANZA: “Vengo da una famiglia musulmana... In altri ambiti non considero questa cosa un problema, ma è un vero tabù se una donna perde la verginità (di conseguenza si considera che la donna abbia fatto sesso prima del matrimonio), anche se non ha fatto sesso. Penso che la maggior parte di voi sappia che l’imene si può lacerare con l’attività sportiva... In ogni caso non voglio entrare nei dettagli di come ho perso il mio imene, voglio solo dire che per me è indispensabile avere l’imene! Non ci sono scuse per una donna musulmana per non averlo. Ho alcune domande sulla chirurgia dell’imene... Questa può essere fatta su tutte le donne? La chirurgia all’imene funziona? Quanto costa? In quanto tempo ci si riprende? Può essere fatta in modo che le persone che ti stanno vicino non sappiano cosa sta succedendo? Se opto per la chirurgia dell’imene dovrei anche tenere la cosa segreta con la mia famiglia...” (Link)
IMPACT PLAY O corporal. Insieme delle pratiche sessuali che implicano il percuotimento del corpo con qualsiasi strumento a disposizione. ¶ Ing.: gioco d’impatto.
IMPALAMENTO Qualsiasi pratica sessuale nella quale una limitata zona del corpo viene trafitta da parte a parte tramite un lungo chiodo un oggetto simile. Si tratta di una pratica sessuale estremamente pericolosa e, data la fuoriuscita di sangue, l’impalamento è da considerarsi una pratica di sesso non sicuro. Le forme più comuni d’impalamento riguardano l’inserimento di un chiodo attraverso il glande appoggiato su una tavoletta di legno, oppure l’inchiodamento dello scroto. → butterfly board; edge play.
IMPOTENZA Termine ormai sostituito da deficit erettivo e relativo all’impossibilità di raggiungere l’erezione e compiere l’atto sessuale (impotentia coeundi).
ANTROPOLOGIA: Le mogli del re del popolo Chollo, o Shilluk, autoctoni dell’area meridionale del Sudan, potevano divorziare dal capo nel momento in cui l’uomo si fosse dimostrato incapace di compiere il suo dovere coniugale. Il divorzio si realizzava tramite strangolamento a mani nude del povero uomo.
INCEST Categoria del porno che vede come protagonisti soggetti imparentati, il più delle volte madre-figlio, padre-figlia. Dal momento che l’incesto è vietato dalla legge nella quasi totalità degli stati, i filmati incest sono per lo più dei falsi, con attori non consanguinei ma con una differenza di età tale da far supporre una relazione parentelare. I veri filmati incest di solito rientrano in produzioni pedopornografiche. ¶ Ing.: incesto.
INCESTO Atto sessuale fra individui legati da rapporti di consanguineità che oppongono impedimento al matrimonio, come nel caso di genitori e figli, fratelli e sorelle, nonni e nipoti. La proibizione ai rapporti incestuosi è presente in quasi tutte le culture; in quelle in cui il tabù non è presente, l’atto sessuale con un parente è visto in genere come mezzo per generare una prole di sangue nobile, cioè non mischiato a quello di altri gruppi famigliari. A parte le ovvie considerazioni, non è del tutto chiarito il motivo di una così ampia diffusione fra differenti culture della proibizione all’incesto. Con tutta probabilità essa è derivata dall’osservazione che la prole generata da tali rapporti presenta spesso (ma non sempre) delle malattie; ciò è dovuto al fatto che l’incontro di patrimoni genetici affini aumenta la probabilità che geni portatori di difetti divengano dominanti e quindi si esprimano fenotipicamente come malattia, quando invece l’unione di patrimoni genetici fra persone non consanguinee aumentata la possibilità che il gene “difettoso” non esprima la malattia in quanto reso recessivo dal gene sano complementare, ereditato in ruolo dominante dal non-consanguineo. La probabilità che una prole malata sia generata dall’unione sessuale incestuosa aumenta grandemente nel momento in cui un gruppo sociale isolato e composto da un numero limitato di individui pratichi endogamia; in tal caso, progressivamente, i nascituri avranno un patrimonio genetico indebolito, in quanto ricco di geni difettosi in ruolo dominante. ¶ Dal lat. incestum, derivato da castum, quindi: non puro, non casto.
ANTROPOLOGIA: Fra i Cayapas, o Chachis, dell’Equador nord-orientale, l’incesto è una pratica proibita e chiunque viene ritenuto colpevole di tale atto è disprezzato pubblicamente. Tuttavia se la coppia incestuosa si dimostra ferma e decisa rispetto alla propria condizione, opponendosi in maniera testarda agli insulti dei membri della propria tribù, dopo un dato periodo di tempo la coppia viene attribuito uno status simile a quello delle comuni coppie.
APPROFONDIMENTO: “Se i vostri genitori non si fossero uniti esattamente quando l’hanno fatto, in quel secondo o forse in quel nanosecondo, voi non sareste qui […] E se i loro genitori non si fossero uniti in quello stesso puntuale modo, anche in quel caso non sareste qui. Tornate indietro nel tempo e tali debiti ancestrali inizieranno a sommarsi. Tornate indietro di otto generazioni […] e si possono già contare 250 persone dal cui puntuale coito dipende la vostra esistenza. […]. A venti generazioni fa, il numero degli individui che ha procreato a vostro favore è salito a 1.048.576 unità. Cinque generazioni prima di quella e si troveranno non meno di 33.554.432 uomini e donne dalle cui copule dipende la vostra esistenza. A trenta generazioni, il numero totale di progenitori (ricorda, questi non sono cugini e zie o altri parenti fortuiti, ma solo genitori e genitori di genitori in una linea che porta ineluttabilmente a te) è di oltre un miliardo d’individui (1.073.741.824, per essere precisi). Se si retrocede alla 64ª generazione, al tempo degli antichi romani, il numero delle persone sui cui sforzi cooperativi dipende la vostra eventuale esistenza è salito approssimativamente a un quadrilione (1.000.000.000.000.000.000.000.000) cifra che è di parecchie migliaia di volte superiore al numero totale di persone che sono mai vissute. […] Con così tanti milioni di antenati nel vostro background, devono esserci state diverse occasioni in cui un parente da parte della famiglia di vostra madre deve aver procreato con qualche lontano cugino del ramo genealogico paterno. In effetti, se attualmente siete in relazione con qualcuno della vostra stessa etnia e paese, ci sono probabilità eccellenti che, a qualche livello, siate imparentati” (Bryson, 2003)
INCESTOFILIA Attrazione sessuale per un membro della propria famiglia e per rapporti sessuali incestuosi. Il termine indica anche l’interesse per media pornografici incest.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet al quale hanno risposto 16.443 persone di genere misto, è stato chiesto se si avessero mai avute esperienze sessuali con un parente. Il 2% ha risposto “frequentemente”, il 12% ha risposto “qualche volta”, l’85% ha dato una risposta negativa mentre l’1% ha preferito non rispondere alla domanda. Successivamente si è chiesto con chi fosse avvenuto l’atto sessuale; su 15.434 persone che hanno risposto l’83% ha affermato di non aver mai avuto esperienze incestuose, l’1% ha risposto “mio padre”, l’1% ha risposto “mia madre”, il 4% “mia sorella”, il 2% “mio fratello”, il 7% ha risposto “altro” (zii e cugini) mentre il 2% ha preferito non rispondere. Il medesimo campione, interrogato relativamente al fatto che l’atto incestuoso fosse consensuale o meno, ha così risposto: il 13% ha dichiarato che ha compiuto l’atto consensualmente, il 3% ha affermato che l’atto non è stato consensuale, l’83% ha risposto che non poteva rispondere alla domanda in quanto non aveva compiuto atti incestuosi, l’1% ha preferito non rispondere alla domanda. (Link)
INCLUSIONE Tipo di bondage estremo in cui il corpo di una persona viene completamente rinchiuso all’interno di una struttura rigida o semirigida.
INCOMPETENZA EIACULATORIA Anche detta in lat. coitus sine ejaculatio o ejaculatio deficiens. Rara e severa forma di eiaculazione ritardata caratterizzata dall’incapacità di eiaculare in vagina nonostante un soddisfacente stato di eccitazione e un’efficiente erezione. Si fa distinzione fra incompetenza eiaculatoria primaria, nel caso non si sia mai stati capaci di eiaculare in vagina, e incompetenza eiaculatoria secondaria,se tale problema sopravviene in individui che in passato erano stati capaci di eiaculare normalmente in vagina; in quest’ultimo caso si può parlare d’incompetenza eiaculatoria elettiva,se l’incapacità di eiaculare si manifesta esclusivamente con determinate partner e non con altre.
INCONDITOFILIA Parafilia popolarmente nota come Messy Fun o WAM. Al centro delle fantasie e delle attività inconditofila vi è l’utilizzo di acqua, cibo, vernici, fango o altri materiali con cui coprire e sporcare il corpo di una persona o parte di esso; il soggetto inconditofilo godrà nel vedere immagini o filmati nei quali dei soggetti si versano addosso o si fanno versare sul corpo diversi tipi di sostanze che possono richiamare metaforicamente i fluidi e le deiezioni corporee (feci, urine, sperma, sudore, saliva, etc.) ma quasi mai vengono usate in concreto tali sostanze per i giochi di messy fun (→ hard core mess). Le constanti in tale variazione sessuale è che i soggetti ritratti nelle scene di Messy Fun raramente sono nudi, quasi mai in pose suggestive o volgari, il coito è poche volte presente e i protagonisti mostrano espressioni di stupore e divertita sorpresa. L’inconditofilia è legata ad un senso di eccesso, sovversione e comicità che richiamano l’infanzia, nella quale era concesso giocare e pasticciare con il cibo e con altri materiali senza sensi di colpa o vergogna. Ogni inconditofilo ha una specifica preferenza riguardo la sostanza da usare e sul come essa debba essere utilizzata nel gioco erotico, tuttavia si possono ritracciare tre macrogruppi appartenenti a questa stessa parafilia: il wetlook, in cui l’acqua è la materia d’elezione, il mudlarking, in cui viene usato fango o creta (e sottogruppo QX&), e il mess, relativo a tutto ciò che non è compreso nei precedenti gruppi. L’elevato livello di precisione con cui gli inconditofili descrivono le scene che per loro risultano eccitanti e la selettività per gli elementi che devono far parte di esse, derivano dal fatto che i parafilici sviluppano le proprie fantasie in solitudine, perfezionandole progressivamente e cementando il potenziale erogeno degli elementi feticcio. Da ricerche compiute su questa parafilia, risulterebbe che l’inconditofilo medio ha un lavoro comune, appartiene alla classe media ma non è particolarmente benestante, è preciso, puntuale, con tendenze o mansioni legate al controllo. In quest’ottica, l’inconditofilia permetterebbe al soggetto di liberarsi dagli impegni e dalle ossessioni della vita adulta per recuperare una dimensione infantile, caotica e gioiosa, in cui le leggi e le regole dei grandi vengono distrutte e lordate, ma con la certezza che alla fine del gioco tutto potrà essere lavato e riportato all’ordine e alla pulizia. ¶ Dal lat. inconditus, disordinato, rozzo, inelegante; termine coniato dall'autore (2010). La prima comunità di Messy Fun comparve, in seno alla comunità omosessuale maschile, nella seconda metà del 1980.
TESTIMONIANZA: “Una delle nostre lettrici dice che ciò che trae da tali atti è proprio questa sensazione di abbandono. Per un momento, per il lasso di tempo in cui lo stai facendo, non t’importa di nulla. Dai tre anni in avanti ti viene detto di non sporcare le scarpe, di non giocare con il cibo. E improvvisamente, per alcuni minuti, puoi dare un calcio a tutto questo […] Tutto il mondo adulto ti protegge contro tutte le sensazioni. Se sta piovendo, esci col cappello, l’impermeabile e l’ombrello per tenere lontano ogni elemento umido dalla tua pelle. […] È il terribile affare del diventare grandi che ha frenato la gente dal fare cose che sono puramente piacevoli da un punto di vista tattile o irriverente” (Gates, 2000)
INCULARE Sin. volgare di sodomizzare, inserire il pene nel retto. → sodomia. ¶ Termine coniato da Alexis Piron (1689-1773) nella sua ‘Ode a Priapo’ (1730 ca.).
INDURATIO PENIS PLASTICA (IPP) Patologia anche nota come malattia di Peyronie. Processo fibrotico localizzato che colpisce la guaina che riveste i corpi cavernosi del pene (tunica albuginea). La placca causa una curvatura del pene che, durante l’erezione, può provocare vivo dolore. La deformazione del pene, così come la possibilità che la curvatura possa impedire il rapporto sessuale, sono motivo di forte disagio psicologico. L’eziopatogenesi dell’induratio penis plastica non è ancora del tutto chiarita ma la malattia ha buone probabilità di manifestarsi nel caso di lacerazione della tunica albuginea (frattura del pene). ¶ Lat.: indurimento plastico del pene.
STORIA: Per curare un pene curvo avrete bisogni di: testicoli di quaglia, olio preso dalla corteccia interna di un vecchio albero di storace, formiche alate, ambra orientale, muschio. Mescolate insieme gli ingredienti e applicate sulla curvatura del pene. Fatto ciò il pene risulterà rafforzato. (I Segreti della Signora Isabella Cortese, 1561)
INDUSTRIA DEL SESSO Impresa commerciale i cui proventi derivano principalmente dalla vendita di materiale o servizi legati all’intrattenimento sessuale, quindi ad esempio: film hard, oggettistica sessuale, fotografie erotiche, fumetti pornografici, etc.
INFANTILISMO Parafilia caratterizzata dal desiderio di comportarsi ed essere trattati come bambini durante l’attività sessuale, quindi essere lavati, coccolati, nutriti o allattati. Sovente l’interesse dell’infantilista è focalizzato sull’uso feticistico del pannolone (diaperismo), che viene indossato, utilizzato per contenere le deiezioni e cambiato da un altro adulto che condivide la parafilia secondo forme complementari (anaclitismo e più raramente pedofilia). L’infantilista, nella maggior parte dei casi, è un maschio, la persona che agisce come caregiver nei confronti dell’adult baby (AB)è una donna. Gli infatilisti, generalmente, non sono pedofili. L’AB gode per la riattualizzazione dello stato neonatale, cioè per la possibilità di non dovere prendere decisioni e poter abbandonare le regole apprese nel processo della crescita: alcuni infantilisti vivono come particolarmente piacevole invertire il processo che li ha portati a controllare l’uso degli sfinteri, quindi volontariamente defecano od urinano non appena sentono lo stimolo. In alcuni AB invece è più marcato il desiderio di violare le regole genitoriali e subire la punizione di chi agirà come madre o padre. Molti infantilisti non sono per nulla interessati al rapporto sessuale o a pratiche sessuali per come possono essere normalmente intese. L’eziologia dell’infantilismo non è ancora stata studiata approfonditamente ma è certo che questa parafilia sia caratterizzata da forte anaclitismo e da regressione infantile, un atteggiamento che probabilmente recupera qualche evento vissuto nell’infanzia associato a gratificazione sessuale.
TESTIMONIANZA: “Suppongo che i miei sentimenti rispetto ai miei genitori siano un po’ confusi. Non voglio dar la colpa a loro per ciò che sono diventato, hanno fatto del loro meglio per prendersi cura di noi bambini. Non hanno mai abusato di me, anche se ho una sorella più giovane che ha confessato che potrebbe essere stata abusata sessualmente. L’unica cosa è che quando ero piccolo i miei bevevano parecchio e quando erano ubriachi il loro comportamento diventava davvero imprevedibile. [...] Non mi ricordo una sola volta in cui mio padre mi ha tenuto in braccio, o mi ha detto che mi voleva bene o che era fiero di me. [...] Non era un ambiente molto sicuro ed educativo. Mio fratello e le mie sorelle avevano un sacco di problemi emotivi e questo non aiutava la situazione: ho un fratello e due sorelle con dipendenza da alcol e droghe. Io non ho questi problemi e attribuisco la mia capacità di rifugiarmi nell’infantilismo la ragione per la quale non ho sviluppato quei problemi. Per me diventare un bambino è un modo per affrontare la pressione del mondo” (Link)
INFATUAZIONE Attrazione intensa ma superficiale, destinata ad esaurirsi in breve tempo. ¶ Dal lat. infatuare, rendere sciocco.
INFEDELTÀ In ambito relazionale, violazione dell’obbligo o del patto implicito di fedeltà affettivo-sessuale nei confronti di un partner. → cornificare, tradimento, fedifrago.
INFERTILITÀ Impossibilità, per la donna, di proseguire la gravidanza fino ad un’epoca di vitalità del feto a motivo di un difetto nell’annidamento o nello sviluppo dell’embrione. L’infertilità è cosa diversa dalla sterilità.
STORIA: Se lei prende polvere di vulva di lepre mescolata con miele, e aggiunge un cuore di bue, portando il tutto lentamente ad ebollizione, e mangia questo per una settimana in una particolare ora del giorno, lei concepirà. (Alberto Magno, 1478 ca.)
INFEZIONE PING-PONG Tipicamente riferita alla tricomoniasi ma valida per altre forme di malattie sessualmente trasmesse, l’infezione ping-pong descrive il processo epidemico di un agente infettivo trattato in un paziente A, mentre nel partner sessuale B è in fase di incubazione; i sintomi della malattia in B compaiono quando A è guarito, con il risultato che l’infezione tornerà a colpire A e quindi ancora B, in un andirivieni infettivo simile al movimento della pallina nel gioco del ping-pong.
INFIBULAZIONE O circoncisione faronica. Chiusura parziale delle grandi labbra tramite filo e fibula (spilla), da cui il nome. In alcuni edge plays di tipo SM l’infibulazione riprodotta con sutura provvisoria. → belonefilia, mutilazione genitale femminile.
INFLATOFILIA Variazione sessuale caratterizzata dall’attrazione per fantasie o prodotti artistici (disegni, effetti speciali cinematografici, etc.) in cui si vede il corpo di una persona, o parti di essa, che aumentano improvvisamente e sproporzionatamente di volume, in quanto gonfiate da gas o altro. Le parti corporee più sovente investite eroticamente in questo processo sono le mammelle, la pancia e le natiche (BE), meno comunemente l’inflatofilia è relativa ai genitali o ad altri organi (naso, mani, etc.). L’inflatofilo non è eccitato da immagini ritoccate digitalmente, né da modificazioni corporee ottenute tramite Bod-Mod o chirurgia estetica. La modificazione corporea, per essere eccitante, deve poter essere percepita nel suo divenire, il cambiamento deve essere inaspettato, lasciando l’inflatofilo stupito in maniera quasi infantile per l’osservazione di un fenomeno che sfida la logica. L’inflatofilia non ha le caratteristiche del parzialismo, poiché non è la parte ingigantita a provocare l’eccitazione ma il processo stesso del aumento del volume e questo, il più delle volte, deve essere inserito in una fantasia complessa, quasi mai come mero evento meccanico. A parte le fantasie erotiche e l’osservazione di media che possono simulare un evento del genere, alcuni inflatofili risolvono l’ovvia impossibilità di realizzare il rigonfiamento di una zona corporea indossando tute di plastica gonfiabili. L’infaltofilia può essere concettualizzata come una metafora dei cambiamenti corporei che avvengono durante la pubertà, in maniera ancor più evidente nelle donne; l’inflatofilo investite eroticamente il processo, la curiosità legata ad esso e i timori associati alle modificazioni corporee tipiche dell’età puberale. Variazioni sessuali connesse con l’inflatofilia sono il BD, la follicolofilia, l’adipofilia, l’infantilismo e il rubberismo. ¶ Dal lat. inflatio -onis, der. di inflare, gonfiare.
TESTIMONIANZA: “Guardare le giovani donne che si sviluppavano intorno a me, alle medie, ha pilotato non poco il mio interesse quando ho raggiunto quell’età. Le mie fantasie di gonfiaggio si sono focalizzate completamente in forma femminile in quel momento. L’inflatofilia può essere vista come il portare il processo naturale dello sviluppo ad un livello del tutto nuovo. […] Il tuo corpo sta cambiando e né tu né altri possono fare nulla per fermarlo […] è come la pubertà fuori controllo, il tuo corpo fuori controllo. Hai il brivido della sensazione di essere indifeso che provi nel bondage ma non ci sono vincoli fisici nell’inflatofilia. È il tuo stesso corpo che ti vincola. Il tuo stesso corpo ti gonfia al massimo, ti strappa gli abiti, ti porta ad un nuovo picco di sensazione mentre aumenta le dimensioni della sua presenza fisica [...] Dato lo sviluppo dei fianchi e dei seni in adolescenza, e del ventre durante la gravidanza, le donne hanno già di loro la capacità di gonfiarsi” (Gates, 2000)
INFUSIONE SCROTALE Vedi ballooning.
INGOIO Termine gerg. indicante l’atto di deglutizione dello sperma eiaculato in bocca in seguito a fellazio. ¶ Contrazione di ingoliare, che è da in + gorgare, dal lat. gurgula, gola, gozzo.
APPROFONDIMENTO: L’evoluzionista Jerry A. Coyne, autore del libro “Why Evolution Is True” (2009), ritiene che vi sia una ragione per la quale lo sperma umano abbia un sapore ritenuto generalmente poco gradevole dalle donne. La selezione naturale manterrebbe il sapore dello sperma sgradevole in modo che esso venga eiaculato nel posto più appropriato, cioè nella vagina. Se il sapore dello sperma fosse gradevole o decisamente piacevole, un alto numero di donne sarebbe incentivato a praticare sesso orale e ad ingoiare il seme, sprecando il potenziale fecondativo. Così non essendo, il partner maschile è spinto a praticare il rapporto sessuale nella maniera convenzionale, la quale ovviamente è l’unica che consenta la nascita di altri membri della specie.
INGROPPARE Verbo usato gergalmente con il significato di possedere sessualmente, per associazione fra il coito e la monta fra animali domestici.
INIBITORE PDE5 Sostanza chimica che inibisce la fosfodiesterasi di tipo 5, enzima che degrada l’azione del guanosin-monofosfato ciclico (cGMP) nelle cellule della muscolatura liscia le quali rivestono i vasi sanguigni che irrorano i corpi cavernosi del pene. Impedendo la degradazione del cGMP, che stimola il rilassamento muscolare, un inibitore PDE5 causa l’aumento di flusso ematico nel pene e quindi l’erezione. Viagra®, Levitra® e Cialis® sono i nomi commerciali dei tre farmaci più noti attualmente utilizzati contro il deficit erettivo; la sostanza attiva che ne governa l’azione (rispettivamente il sildenafil, il vardenafil e il tadalafil) è un inibitore PDE5. Tali farmaci, che non producono erezione in assenza di stimolazione sessuale, hanno mostrato di ottenere buoni risultati nell’uomo a prescindere che la causa del deficit sia di ordine fisiologico o psicologico. Essi, per le loro proprietà vasodilatanti, possono causare effetti collaterali legati soprattutto al sistema circolatorio e cardiaco; il più delle volte tali effetti si limitano alla congestione nasale, a vampate e cefalea. Tali farmaci non devono essere assunti da soggetti che non hanno problemi di deficit erettivo in quanto, al di là degli ovvi motivi medici, l’utilizzo abusivo di essi può innescare un fenomeno di dipendenza psicologica per la quale è possibile sentirsi non pronti o non all’altezza di affrontare un rapporto sessuale in assenza di assunzione del farmaco stesso. In conseguenza di ciò può realizzarsi una forma di deficit erettivo su base puramente psicologica, dipendente dall’ansia di non potersi garantire gli effetti offerti dagli inibitori PDE5.
INIETTOMANIA Piacere erotico relativo al praticare o subire iniezioni, perforazioni della pelle con aghi e altri giochi erotici simili. È una parafilia sadomasochistica sovente correlata o coincidente alla belonefilia e al piercing genitale.
INSERTIVE TOY Definizione applicabile a tutti i prodotti dell’oggettistica sessuale che sono progettati per l’inserimento in vagina o nel retto. Fra essi: plug anale, fallo artificiale, vibratore, palline anali. ¶ Ing.: giocattolo da inserire.
INSUFFLAZIONE Pratica che consiste nel soffiare attraverso gli orifizi (ano, uretra o nella vagina) cercando di inserire aria nei corpi cavi connessi ad essi orifizi. Si tratta di una pratica erotica sconsigliabile che comporta un rischio di embolia, poiché l’aria compressa può essere assorbita dai capillari.
INTERACTIVE Video pornografico prodotto per essere navigato con il telecomando dallo spettatore che può scegliere, tramite un menù, le azioni performate da un soggetto precedentemente filmato. Il risultato sarà simile ad uno spettacolo erotico privato, in cui le posizioni e le azioni dell’attore/attrice vengono decise dal cliente-spettatore; la medesima cosa vale per le scene di attività sessuale, orale o penetrativa, recitate da due attori ma filmate con un angolo di ripresa tale (POV - Point of View) da dare l’impressione che vengano compiute con lo spettatore. ¶ Ing.: interattivo.
INTERCEZIONE Contraccezione d’emergenza. Procedimento operato per evitare una gravidanza indesiderata in caso di rapporto sessuale compiuto senza l’uso di contraccettivo o errori nell’uso del contraccettivo stesso. L’intercezione si può realizzare per mezzo farmacologico (pillola del giorno dopo) o mediante inserimento di dispositivo intrauterino.
INTERGENERE Sin. di genderqueer.
INTERRACIAL Categoria pornografica che vede come protagonisti individui di differente origine etnica, con particolare riferimento al diverso colore della pelle degli attori impegnati nell’atto sessuale. Le scene quindi vedranno protagonisti caucasici e afroamericani, centro-sudamericani e caucasici, asiatici e africani, etc. ¶ Ing.: interraziale.
INTERSESSUALITÀ Condizione di chi presenta, per anomalie cromosomiche e motivi congeniti, una combinazione atipica di caratteristiche fisiche che generalmente distinguono l’individuo maschile da quello femminile. Un soggetto intersessuale può avere caratteristiche fisiche di entrambi i sessi. Il termine è sin. di ermafroditismo.
INTIMITÀ 1) Sfera dei sentimenti e degli affetti più gelosamente custodita dall’attenzione altrui. 2) Rapporto a due, specialmente di tipo sessuale. 3) Al plurale, le parti genitali, specialmente quelle femminili.
INTIMO Capo d’abbigliamento che si porta a contatto diretto con la pelle; più nello specifico, gli indumenti che coprono i genitali, le natiche e le mammelle. Data la funzione dei capi di biancheria intima e le zone che vanno a coprire, il più delle volte essi sono prodotti per esaltare visivamente la funzione erotica delle zone stesse. Così com’è per molti oggetti in relazione con la genitalità e la sessualità, l’intimo è investito di interesse e potere erogeno in quanto simbolicamente richiama e rappresenta il genitale. Tipi peculiari di questi capi d’abbigliamento sono l’intimo aculeato, diffuso in ambito SM, al cui interno sono posizionate delle puntine o degli spilli in modo che vadano a stimolare dolorosamente l’epidermide, e l’intimo commestibile, prodotto con materiale edibile aromatizzato con essenze di vario tipo.
TESTIMONIANZA: “A quasi tutti gli uomini piace l’intimo femminile elaborato: pizzo, perizoma, reggicalze, eccetera. Non che a me non piaccia però non fa la differenza. Anzi, in parte mi irrita perché è come se si pretendesse da me una risposta sessuale automatica. ‘Mi sono messa in ghingheri, adesso devi essere eccitato!’ Ma che vuol dire? A parte il fatto che l’intimo alla fine te lo tolgo, quindi non stiamo qui a fare una sfilata... Ok, apprezzo molto il fatto che lei si sia voluta fare bella per me, però alla fine lo decido io con la mia fantasia cosa è un intimo bello, non me lo faccio dire in maniera preconfezionata dalle case di moda. Tante ragazze si sono fatte imbambolare dai giornali che guardano e siccome vedono che una cosa sta bene su una supermodella (che starebbe bene anche avvolta dalla carta di giornale) allora sta bene anche su di loro, perdendo di vista il proprio aspetto e la potenzialità del proprio corpo. Ogni corpo ha le sue risorse e le sue soluzioni estetiche. Ma la via dell’omologazione è la più semplice...” (t.r.a.)
INVERSIONE SESSUALE Sin. pop. denigratorio di omosessualità. Il termine si basa sull’idea che l’omosessualità inverta l’ordine naturale dell’attrazione sessuale rappresentata dall’eterosessualità. Con la loc. desueta inversione sessuale assoluta, s’indicava l’attrazione esclusiva di una persona per un’altra del medesimo sesso, senza possibilità di attrazione per individui di sesso diverso per i quali si sarebbe potuta anche provare repulsione.
INVERTITO Sin. pop. denigratorio di omosessuale.
IOI Acr. di Indicator of Interest. Per la seduction community, segnale mandato esplicitamente o implicitamente da una donna verso un uomo indicante un interesse della prima per il secondo. Nello stesso ambito, si definisce Indicator Of Disinterest (IOD) i segnali che indicano palese disinteresse; un’assenza totale di indicatori d’interesse è un palese indicatore di disinteresse.
IPEGGUAFILIA Tendenza a pretendere il controllo dell’atto sessuale, ad agire in ruolo unicamente attivo decidendo su ciò che va fatto e su come farlo, non cedendo mai alle proposte del partner. L’ipegguafilia può essere conseguente alla difficoltà di lasciarsi andare nell’atto sessuale e quindi nascerebbe dalla necessità di prevenire qualsiasi ruolo passivo e rilassato con un successivo investimento erotico per il ruolo attivo e decisionista che eviterebbe situazioni ansiogene. ¶ Dal gr. ypegguos, responsabile.
IPERANDRINISMO Nella donna, forma patologica di desiderio di virilità che assume dimensione isterica e paranoica. ¶ Dal gr. aner,-andros, uomo.
IPEREDONIA Ipersensibilità a particolari stimoli erotici, tali da poterli rendere soggettivamente anche sgradevoli. ¶ Dal gr. hyper, al di sopra + hedone, piacere.
IPEREROTISMO O ipererosia. Stato in cui l’entità del desiderio sessuale, ma non necessariamente degli atti sessuali, è superiore a ciò che una persona ritiene propria consuetudine, oppure superiore ad un livello normale per come inteso in una data cultura. L’ipererotismo costituzionale, anche definito atletismo sessuale, definisce l’inesauribilità sessuale di chi ha una fortissima libido e riesce a sostenere diversi rapporti sessuali consecutivi. È dovuto a predisposizione genetica e ormonale, spesso correlato a sviluppo puberale precoce e precoci esperienze sessuali. L’ipererotismo occasionale è di natura transitoria e dipendente dall’assunzione di talune sostanze (droghe, farmaci) o legato a precedenti stati di privazione sessuale. Con ipererotismo periodico s‘intende l’accentuarsi del desiderio in determinati periodi di vita che si ripetono con relativa regolarità, connessi a specifiche fluttuazioni endocrine; sembra essere esclusivo della donna (ipererotismo mestruale, ipererotismo preclimaterico). Pare tuttavia che sia nella femmina così come nel maschio, alcuni periodi dell’anno, più spesso primavera ed estate, siano connessi con un aumento della libido e ciò per la maggiore esposizione alla luce che ha un effetto antidepressivo (→ actirastia). L’ipererotismo mestruale concerne l’aumento del desiderio riscontrabile nel periodo premestruale e nei giorni interessati dal flusso mestruale. L’ipererotismo preclimaterico è relativo all’aumento del desiderio sessuale che interessa le donne all’esordio della menopausa e gli uomini all’esordio dell’andropausa per predominanza del tasso ormonale surrenalinico. Con ipererotismo spurio si indicano le manifestazioni di desiderio e le attività erotiche simulate e realizzate per compiacere o sedurre un partner (finzione orgasmica), oppure messe in atto per la semplice curiosità di avere esperienze sessuali pur non avendo stimoli specifici.
STORIA: Con le stupefacenti conquiste scientifiche nell’ambito dell’endocrinologia femminile, questo problema [ipererotismo climaterico] è in via di soluzione. Il nuovo rimedio è, paradossalmente, l’ormone sessuale maschile […] Esso viene iniettato ogni due giorni e si ottiene sollievo dal problema. In alcune donne si assiste ad una recidiva del desiderio sessuale morboso. (Edward Podolsky, 1942)
IPERESTESIA SESSUALE Ipersensibilità dei recettori erogeni del sistema nervoso, con conseguente aumento dell’eccitabilità che può indurre alla continua ricerca del soddisfacimento orgasmico.
IPERFILIA Sin. di ipersessualità.
IPERGAMIA Pratica e tendenza a cercare un partner o un coniuge di status socioeconomico uguale o superiore al proprio. Sul piano evoluzionistico, l’ipergamia può essere intesa, in una società che presenta diseguaglianze socioeconomiche, come una strategia grazie alla quale le donne si garantirebbero un partner che può mantenere la prole, mentre gli uomini più benestanti otterrebbero una partner incentivata a rimanergli fedele, seppur non in forma disinteressata. ¶ Dal gr. hyper, al di sopra + gameo, sposare.
APPROFONDIMENTO: In internet sono presenti diversi siti che, previa iscrizione, danno la possibilità di trovare un’anima gemella particolarmente benestante se non decisamente ricca; nei form d’iscrizione, ad esempio, si chiede se le proprie entrate superino i 150.000 dollari annui o, senza specificare il reddito, se si è milionari. Questo il servizio offerto da siti quali dateamillionaire.com, wealthymen.com, seek-woman.com, elitemeeting.com, sugardaddie.com. Quest’ultimo così presenta finalità e vantaggi dell’ipergamia: “Siamo il primo e il più originale sito di appuntamenti di questo genere, dedicato a gente di qualità con uno stile di vita sopra la media, e a coloro che vogliono condividerlo con quelli. [...] il nostro successo è legato ad un database di migliaia di uomini di successo e donne bellissime i quali accettano che l’ambizione e uno stile di vita vincente siano elementi d’attrazione. [...] Gli uomini di successo che vogliono essere degli sugar daddy [vedi lemma] alla fine sono degli individui che si prendono cura del partner. Il nostro sito è dedicato alle persone che sanno cosa sono le cose che valgono di più e capiscono che il ben vivere non è un lusso ma una necessità”
IPERLAGNIA Anche lagnosi. Sin. di ipersessualità.
IPERSENSIBILITÀ AL SEME UMANO O ipersensibilità al plasma seminale. Non comune forma allergica allo sperma di cui soffre una frazione di donne inferiore al 5%. I sintomi, che compaiono dopo che vi sia stata eiaculazione in vagina, generalmente comprendono prurito e bruciore vaginale con gonfiore delle labbra vulvari; in casi molto rari sopraggiunge lo shock anafilattico. Di norma un’esposizione allo sperma del partner per alcuni mesi immunizza la donna, nei casi più gravi invece è necessario utilizzare sempre il preservativo e, se si cerca una gravidanza, l’inseminazione artificiale risulta essere l’unico mezzo possibile di fecondazione. Anche l’uomo può diventare allergico al proprio sperma, e questo di solito avviene nel momento in cui il suo sangue entra in contatto con il seme, per esempio a causa di un trauma o di una vasectomia; nell’uomo gli effetti legati all’ipersensibilità si limitano di norma all’infertilità.
TESTIMONIANZA: “Sono allergica allo sperma. Fa male se mi finisce sulla pelle e, se il mio partner viene dentro, sento bruciore e devo prendere dei farmaci per averla vinta sul problema. Ho avuto solo un partner sessuale e ci siamo fatti i test per le malattie sessualmente trasmissibili, etc. Questo sta succedendo da 3 anni. Il dolore è così forte che non riesco neppure ad andare a lavorare. Lo so che la soluzione è mettere il preservativo, ma cosa si fa quando vogliamo provare ad avere un bambino?” (Link)
IPERSESSUALITÀ Anche desiderio sessuale iperattivo, iperfilia, iperlagnia, lagnosi, sessodipendenza, sexual addiction o, secondo definizioni ormai inadatte, satiriasi (nell’uomo) e ninfomania (nella donna). Condizione patologica nella quale si assiste a una disregolazione o disinibizione del desiderio sessuale tale da causare al soggetto un disagio sociale e psicologico; il comportamento sessuale maladattivo viene messo in atto malgrado il manifestarsi di conseguenze negative per sé e per gli altri. Gli atti sessuali diventano compulsivi, si ha difficoltà a porre un controllo sugli impulsi sessuali, il tempo del soggetto è monopolizzato da idee e fantasie sessuali, il sesso assume carattere di dipendenza. L’individuo generalmente necessita di molteplici rapporti sessuali in un arco di tempo limitato, traendo, il più delle volte, poca o nessuna soddisfazione da essi. Si assiste a comportamenti sessualmente promiscui, masturbazione compulsiva, dipendenza dall’utilizzo di materiale pornografico e, nella coppia, richieste continue di rapporti sessuali tali da destabilizzare l’equilibrio della coppia stessa. Si possono definire tre livelli progressivamente ingravescenti: 1) Comportamenti ipersessuali considerati come accettabili o tollerabili nonostante si possa essere in presenza di fantasie sessuali intrusive, promiscuità e diversi eventi masturbatori. 2) Comportamenti ipersessuali che sono chiaramente vittimizzanti e/o per i quali sono previste sanzioni legali, poiché agiti in luoghi pubblici o che prevedono la molestia sessuale. 3) Comportamenti ipersessuali che hanno gravi conseguenze per la vittima e conseguenze legali per il soggetto ipersessuale. In alcuni casi l’iperfilia può essere dovuta a una sottostante patologia endocrina di tipo ipergonadico o ipersurrenalinico, a stati psicotici o maniacali (anche indotti da droghe eccitanti, es. cocaina, anfetamine) e in casi rari a tumori del lobo frontale. Escluse cause fisiche, l’ipersessualità si rivela il più delle volte uno strumento controfobico per controllare e negare profondi stati di ansia o depressione legati all’angoscia di morte e a quella di abbandono; sovente questa psicopatologia è associata ad un’organizzazione di personalità borderline, a disturbo narcisistico di personalità o disturbo bipolare. Non è infrequente che chi soffra di dipendenza sessuale presenti altri quadri da dipendenza (alcool, droga, farmaci). In Italia, nel 2003, la prevalenza indicata nellostudio Cedis era del 3% nella popolazione maschile edel 6% in quella femminile e mediamente del 5.75%(studio AIRS). L’ipersessualità tende a recidivare.
TESTIMONIANZA: “Ho conosciuto un sacco di donne differenti che erano disposte e desiderose di fare sesso. Alcune di loro avevano un appetito sessuale insaziabile come il mio. Ma io non ero ancora soddisfatto. Avrei potuto scopare per ore, fare ogni possibile atto sessuale che possiamo pensare, ma io non ero soddisfatto. Il minuto dopo averla lasciata me ne sarei cercata un’altra. Avrei potuto avere un’intera serie di orgasmi esplosivi e avrei ancora avuto un’erezione alla vista di una donna che mostrasse il suo corpo. Questa era l’implacabile sete di cui stavo parlando. Ottenevo tutto il sesso che un uomo avrebbe potuto sognare e io ero ancora frustrato” (Finz, 2004)
IPERTROFILIA Attrazione sessuale per rappresentazioni artistiche che ridisegnano il corpo umano con alcune parti anatomiche, in genere i genitali, le natiche e le mammelle, di dimensioni enormi e sproporzionate. Si tratta di una forma di feticismo che si declina nella raccolta o nella produzione di tali raffigurazioni e nella masturbazione praticata osservando tali immagini. L’ipertrofilia è legata spesso alla macrofilia e alla teriantropofilia, infatti i soggetti ritratti, animali antropomorfi, sono definiti dagli amatori del genere hyperfur. ¶ Dal gr. hyper + trophe, nutrito all’eccesso.
IPNOFILIA Tendenza a godere del sesso soprattutto se ci si trova in uno stato di coscienza modificata o se si viene ipnotizzati. Non è possibile fare sesso in stato di trance ipnotica, di fatto le persone che dicono di poter fare sesso in stato di trance, o simulano volutamente o, approfittando della situazione psicologicamente suggestiva, si concedono di agire comportamenti che altrimenti avrebbero difficoltà a mettere in pratica, sentendosi deresponsabilizzati dall’evento ipnotico nel quale i loro atti sarebbero “coercizzati” dall’ipnotista. L’ipnofilia quindi è sovente correlata a tratti isterici-istrionici di personalità. D’altro canto, coloro che sono eccitati dalle persone in stato di trance o che simulano uno stato modificato di coscienza, possono evitare stati di ansia legati alla dimensione relazionale del sesso, avendo a disposizione una persona priva di volontà e quindi priva di potenzialità conflittuali. → hypno porn, tecnofilia, psicocheiroerastia. ¶ Dal gr. hypnos, sonno.
APPROFONDIMENTO: Lo stato modificato di coscienza indotto dalla trance ipnotica non consente all’ipnotista di instillare nella mente dell’ipnotizzato dei comandi ipnotici (o post-ipnotici) contrari alla morale della persona in stato di trance, quindi non è possibile comandare ad un ipnotizzato di uccidere qualcuno o compiere atti sessuali che non si vorrebbero fare in stato di veglia, a meno che in stato di veglia non agiscano censure e/o freni inibitori nei confronti di pratiche che inconsciamente si desidererebbe compiere. Poiché lo stato di trance ipnotica è simile allo stato di dormiveglia, esso non consente di operare stimolazioni sessuali intense (es. un rapporto sessuale completo) senza che la persona ipnotizzata non esca bruscamente dalla trance.
IPOEDONIA Sin. di anedonia. ¶ Dal gr. hypo, livello inferiore + hedone, piacere.
IPOFILIA Sin. di iposessualità.
IPOSESSUALITÀ Anche disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD), ipofilia o ipoestesia sessuale. Insufficienza o assenza di fantasie sessuali e di desiderio sessuale. Lo scarso desiderio può essere globale o situazionale e limitato a un partner o a un’attività specifica, ad esempio il soggetto non è interessato al rapporto sessuale ma la masturbazione rimane un’attività gratificante. Nell’iposessualità manca la ricerca di stimoli erotici e le occasioni sessuali vengono evitate poiché possono causare disagio psichico. Per parlare di patologia occorre che l’ipofilia causi disagio o difficoltà interpersonale. Sovente questo disturbo è associato a problemi di eccitazione e difficoltà a raggiungere l’orgasmo, può essere conseguente a stati fisici patologici o algici (vaginismo, vulvodinia, induratio penis plastica) o essere concomitante a stati depressivi. L’iposessualità, come ovvio, può causare problemi all’interno della coppia ma più spesso è conseguente a problemi di coppia, ad esempio può essere una risposta alla scoperta di un tradimento o anche a stress ambientali (problemi lavorativi, lutti, etc.). La terapia elettiva per l’iposessualità è l’utilizzo del testosterone, la cui capacità di aumentare la libido è ben nota; tuttavia è bene che la persona iposessuale che intenda intraprendere una terapia, compia uno sforzo di “risessualizzazione” della propria vita, ovvero si rieduchi a pensare di più al sesso, magari leggendo libri erotici, guardando film pornografici, facendo esercizio fisico e stimolando i propri genitali. ¶ Dal gr. hypo, di livello inferiore.
APPROFONDIMENTO: Benché l’incidenza dell’HSDD nella popolazione generale non sia nota, il 31-55% delle coppie che chiedono consulenza per una terapia sessuale riportano questo disturbo, che quindi risulta essere uno dei più riferiti in ambito clinico. Storicamente, la diagnosi di HSDD è stata posta più sovente nei confronti di donne che di uomini. Alcuni studi mostrano frequenze variabili rispetto al disturbo da iposessualità: dal 31% al 49% per le donne, dall’1% al 38% per gli uomini. Studi più recenti suggeriscono che il 30% delle donne e il 15% degli uomini facciano esperienza di periodi non brevi in cui il desiderio sessuale cala sensibilmente. Il numero degli uomini con HSDD è aumentato sensibilmente, tanto che alcuni ricercatori sostengono che la percentuale di uomini e donne iposessuali sia praticamente pari. (Heidelbaugh, 2008)
IPSITIGMOLAGNIA Piacere derivato dal toccare il proprio corpo. ¶ Dal lat. ipse, se stesso + gr. thigma, contatto + -lagnia, voluttà.
IRCUSOFILIA Attrazione feticistica per i peli delle ascelle. Per diversi uomini l’incavo ascellare risulta essere un riuchiamo metaforico alla vuva e i peli ascellari richiamerebbero la pelosità pubica. → mascalofilia, tricofilia. ¶ Dal lat. hircus, capro.
TESTIMONIANZA: “Quando ho visto per la prima volta i peli delle ascelle femminili, mi sono eccitato. Tenete a mente che è difficile vedere una donna con i peli lì, in India, perché sono sempre vestite di tutto punto. Col tempo l’idea delle ascelle femminili pelose mi è piaciuta così tanto che non mi sono mai stancato di guardare le ascelle coi peli, se posso buttarci un occhio. Le donne non dovrebbero preoccuparsi sempre di rasare le proprie ascelle e dovrebbero vivere in modo naturale la pelosità del corpo. Ciò risparmierebbe loro un sacco di scocciature e le farebbe guadagnare pure parecchi ammiratori!” (Link)
IRRUMARE Anche nel lat. irrumatio. Sin. di fellazio, coito orale. In senso strettamente etimologico l’irrumazione richiama una forma di fellazio particolarmente profonda (deep throat). Alcuni testi fanno impropriamente corrispondere il termine all’atto specifico dell’eiaculazione in bocca; secondo questo significato l’autoirrumazione sarebbe la pratica di eiaculare nella propria bocca in seguito ad un’autofellazio, mentre in effetti si tratta solamente di un sin. di autofellazio. ¶ Dal lat. irrumare, composto da in + ruma, nella gola.
IRSUTOFILIA Attrazione selettiva nei confronti di persone pelose. È una parafilia diffusa fra la comunità omosessuale maschile (→ orso) più che fra le donne eterosessuali. Alcuni uomini eterosessuali irsutofili hanno una netta predilezione per le donne con abbondante pelosità ascellare, inguinale e pubica. → ircusofilia. ¶ Dal lat. hirsutus, peloso.
APPROFONDIMENTO: In un survey condotto in internet su 100 donne, 76 di esse hanno affermato di apprezzare un uomo che ha peli sul torace, ma solo a 34 piaceva che la pelosità fosse estesa sia sul petto che sulla pancia, mentre 85 donne apprezzavano la linea di peli che scende dal petto verso il ventre. Il 94% trovava strano il fatto che un uomo non avesse i peli delle ascelle, quindi la rasatura del incavo ascellare non risultava particolarmente apprezzata. Tutto il campione concordava sul fatto di aspettarsi che le braccia di un uomo fossero pelose; 14 donne su 100 hanno dichiarato di amare particolarmente gli uomini con una fitta pelosità sulle braccia. Medesima cosa per le gambe maschili, la cui pelosità è data per scontata, a meno che l’uomo abbia optato per una depilazione totale del tronco, in questo caso il campione suggeriva di depilare anche le gambe. Nessuna delle 100 donne intervistate apprezzava una zona pubica molto pelosa; 88 donne hanno espresso chiaramente l’idea che il proprio uomo debba prendersi cura della pelosità pubica, riducendola, anche se non totalmente (una parte del campione dichiarava di apprezzare la rasatura completa dello scroto). Il 75% delle donne trovava i peli sulle natiche maschili assolutamente inaccettabili, benché si aspettasse un certo grado di pelosità; nessuna delle 100 donne apprezzava le natiche fittamente pelose. Il 95% del campione non apprezzava assolutamente una schiena maschile pelosa. (Link)
ISCOLAGNIA Evitamento di ogni stimolo sessuale visivo o uditivo e limitazione autoimposta di pensieri e fantasie sessuali. ¶ Dal gr. iskho, frenare + -lagnia, voluttà.
ISCOMENIA Soppressione o ritenzione del flusso mestruale, quindi in parte sin. di amenorrea. ¶ Dal gr. iskho, frenare + men, menos, mese, prefisso di composti col significato di mestruazione.
ISOSESSUALE 1) Detto di gruppo sociale composto da individui dello stesso sesso. 2) Sin. di omosessuale. ¶ Dal gr. isos, uguale.
ITERANDRIA Sin. di omosessualità. ¶ Dal lat. iterum, per la seconda volta + gr. aner,-andros, uomo.
STORIA: Certe raccolte di diritto penale prevedevano, nella metà del XIII secolo, pene progressive per taluni crimini sessuali: a una donna sodomita, attiva o passiva, si amputa un membro per ciascuno dei due primi coiti, poi viene bruciata al limite delle tre infrazioni constatate; al suo amante si tagliano prima i testicoli, poi il pene e infine veniva bruciato. I medesimi testi prevedono punizioni attenuate (frusta e lunga carcerazione) per i giovani minori di 18 anni. La mansuetudine, tuttavia, ha i suoi limiti: un adolescente di 17 anni, abusato da due uomini, fu bruciato in effige ad Angers nel 1678. (Guillon C. in Di Folco, 2006)
IUD Acr. di IntraUterine Device, vedi dispositivo intrauterino. ¶ Ing.: dispositivo intrauterino.
IUS PRIMAE NOCTIS Loc. che indicava il diritto del signore del feudo di passare la prima notte di nozze di un servo della gleba con la novella sposa di quest’ultimo e, quindi, di deflorarla. Nonostante la popolarità del termine, lo ius primae noctis non fu affatto un’usanza diffusa nell’Europa medievale e sebbene in qualche feudo possa essere stata messa in pratica, ciò deve essere avvenuto in limitati casi, data l’assenza di documenti che ne attestino una diffusione più ampia. Il diritto della prima notte pare piuttosto un riflesso medioevale di un’usanza adottata da culture assai precedenti, usanza a propria volta riflesso di un tabù legato alla verginità che poteva essere rimossa solo da un individuo di sangue nobile o dai riconosciuti poteri spirituali. ¶ Lat.: legge della prima notte.