ANELLO TESTICOLARE Dispositivo di contenzione a forma di anello che si mette intorno alla base dello scroto, separando visivamente i testicoli dal corpo. Una volta stretto, esso impedisce ai testicoli di passarvi attraverso. Alcuni modelli particolari hanno un anello penieno connesso per stringere anche la base del pene.
ANEROSIA Sin. di anafrodisia. ¶ Dal gr. an + eros, senza passione.
ANEROTISMO Attitudine negativa verso il sesso che porta all’evitamento dei rapporti sessuali. ¶ Dal gr. an + erotikos, non sensuale.
TESTIMONIANZA: “Ci siamo sposati da 2 anni e abbiamo già problemi sessuali. Amo quella donna tantissimo, sempre, da quando l’ho conosciuta 10 anni fa e continuerò a farlo. Lei è quella giusta, ma in ambito sessuale al nostro matrimonio do come voto 1 su 10. Lei non aveva fatto sesso prima del matrimonio, io sì. Dopo esserci sposati abbiamo fatto un po’ di sperimentazione sessuale ma nel giro di 4 mesi si è arrivati praticamente ad uno stop improvviso. [...] Le cose che vorrei fare con lei non sono pericolose, dolorose né degradanti. Sembra che lei abbia una visione molto stretta del sesso e di ciò che si fa. Trovo che questo sia un bel problema da affrontare perché lei sembra avere una mentalità così chiusa mentre io non la ho. Ho provato a suggerire delle cose, fino a spiegare con chiarezza quelli che erano i miei desideri... nessuna fortuna. Tipicamente annuisce o dice forse e poi sul discorso non ci si torna più” (Link)
ANFIEROTISMO Stato di chi può pensare a se stesso, eroticamente, come maschio o femmina, o entrambi contemporaneamente. Il termine nasce per indicare una psicopatologia, diagnosi oggi discutibile. → transgenderismo. ¶ Coniato dallo psicanalista ungherese Sándor Ferenczi (1873-1933).
ANFIFILIA Sin. di bisessualità. ¶ Dal gr. amphi, entrambe le parti.
ANILIFILIA Sottotipo di cronofilia in cui il desiderio sessuale elettivo si rivolge nei confronti di persone anziane. Sin. di gerontofilia. ¶ Dal lat. anilitas, vecchiaia.
ANIMAL TRAINING (AT) Gioco sessuale con connotazioni di dominazione in cui il Dom assume il ruolo di addestratore e il sub quello di un animale. Il dog play, il pony-play, sono le forme più comuni di animal training. Nel gioco sessuale il sottomesso deve imitare il comportamento dell’animale prescelto mentre il Dom-addestratore comanda questa o quell’altra azione tipica dell’animale. ¶ Ing.: addestramento animale.
TESTIMONIANZA: “È un modo di disfarsi delle inibizioni. I limiti fisici fanno parte della vita dell’animale ma quelli mentali no. Loro hanno un diverso tipo di libertà. È come scambiare un tipo di libertà con un altro. Ho sempre invidiato gli animali per ciò che io immagino sia il loro abituale silenzio interiore. Mi piacerebbe fermare l’eterno borbottare del pensiero per un po’ […] Per me l’idea del sesso fisico in quei giochi di ruolo proprio non c’entra. Voglio dire, la maggior parte delle persone non fa sesso con i propri animali [s’intende l’uomo-animale], o almeno questa è l’idea generale. Il sesso è troppo egualitario. Durante il sesso tutti sono un animale” (Gates, 2000)
ANIME FIGURE BUKKAKE Attività consistente nell’eiaculazione su riproduzioni giocattolo (action figure) di personaggi dei fumetti o dei cartoni animati giapponesi (anime). Si tratta di un’attività sessuale legata ad una forma specifica di feticismo verso i personaggi d’animazione ed una connessione/sovrapposizione con i superhero erotica. → bukkake.
ANINSERTIA COITALE Incapacità, per l’uomo, di inserire il pene in vagina o, per la donna, di accettare la penetrazione. L’origine del disturbo può essere fatta risalire a un’angoscia di penetrazione nell’uomo o vaginismo psichico nella donna o, ancora, ad un vero e proprio neglect del proprio organo sessuale, come a volte si osserva in soggetti transessuali che, non realizzando la penetrazione, negano implicitamente la presenza e la natura dell’organo sessuale che non sentono corrispondere al proprio sesso psicologico.
ANISOMASTIA Differenza palesemente visibile nelle dimensioni delle mammelle di uno stesso soggetto. È un’eventualità comunissima che nella donna le mammelle siano di volume un poco differente l’una dall’altra e quindi anche che una possa apparire più “bassa” dell’altra; la cosa non deve essere motivo di preoccupazione. In taluni casi la disparità di volume è invece notevole, conseguenza di un difetto di risposta del tessuto mammellare agli ormoni che ne regolano lo sviluppo, sicché l’asimmetria estetica diviene comprensibile motivo di ansia; la donna può correggere il difetto tramite un intervento di mastoplastica. ¶ Dal gr. anisos, diseguale + mastos, mammella.
ANOFELIMITÀ Incapacità di procurare piacere sessuale. Il termite media un lemma proprio dell’economia, ofelimità, coniato da Vilfredo Pareto (1848-1923) per indicare la capacità che hanno i beni economici di soddisfare bisogni umani. ¶ Dal gr. an + ophelos, che non procura vantaggio.
ANOFELOFILIA Parafilia sadica nella quale il piacere massimo viene raggiunto fantasticando di danneggiare o danneggiando realmente un oggetto di una persona, per esempio distruggendone o sporcandone gli abiti. Vedi sadismo.¶ Dal gr. anopheles, dannoso.
ANOFELOFOBIA Timore irrazionale di fare male al partner durante il rapporto sessuale, soprattutto mediante la penetrazione. Tale fobia può nascere in seguito ad un precedente episodio vissuto dal soggetto in cui, tramite una manovra inesperta, ha procurato dolore al partner ma può anche essere una fobia reattiva all’inconscio desiderio di far male al partner. ¶ Dal gr. anopheles, dannoso.
ANO-GENITALE Che pertiene l’ano e gli organi genitali. Qualifica attività sessuali in cui sono coinvolti contemporaneamente l’ano e il pene o la vagina: il coito anale nel caso di un rapporto sessuale o una metodica di masturbazione che stimola entrambe le zone, cosa che può essere realizzata a mani nude o tramite l’utilizzo di particolare oggettistica sessuale.
ANOLINGUO O anilinguo. Stimolazione orale dell’ano, realizzabile tramite il contatto della bocca e della lingua di una persona e dell’ano o della zona perianale di un’altra. Tale attività sessuale comporta, rispetto ad altre forme di sesso orale, una maggiore probabilità di contrarre malattie di tipo virale, batterico e parassitario; ciononostante, premesse le fondamentali precauzioni igieniche, l’anilinguo risulta essere un’attività piacevole sia per la donna che per l’uomo, data la ricca innervazione della zona anale e perianale. → rimming; oro-anale. ¶ Dal lat. anus, ano + lingere, leccare.
ANOMEAZIA Sesso anale penetrativo. ¶ Dal lat. anus, ano + meare, trapassare.
ANORESSIA SESSUALE Stato psicopatologico di tipo ossessivo-compulsivo centrato sull’evitamento del sesso. Come nell’anoressia alimentare, l’evitamento sessuale viene percepito dalla persona come una difesa dalla sofferenza e tutte le risorse impiegate per aggirare la sessualità, così come l’evitamento stesso, aumentano un fittizio senso di autoefficacia. L’anoressia sessuale è caratterizzata da: avversione per le funzioni corporali, paura persistente di avere contatti sessuali, timore nei confronti del piacere sessuale, fastidio dell'altrui attività sessuale, senso di vergogna, evitamento e ipervigilanza riguardo questioni legate al sesso. Onde evitare potenziali esperienze sessuali, il soggetto limita la propria vita sociale, il che può accelerare una patologia depressiva.
APPROFONDIMENTO: L’anoressia sessuale non va confusa con il disturbo da avversione sessuale, nel quale la persona vive con disagio la propria psicopatologia, né con il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (iposessualità), nel quale non vi è disgusto per la sessualità ma più che altro disinteresse. Per alcuni studiosi l’anoressia sessuale sarebbe simile nei suoi meccanismi all’ipersessualità (o disturbo da dipendenza sessuale) e infatti verrebbe trattata a livello terapeutico nello stesso modo della seconda. I sintomi dell’anoressia sessuale avrebbero tratti bulimici: abbuffate e depurazione. Gli individui con questa patologia hanno reazioni “bipolari” al sesso: per alcuni periodi mostrerebbero un comportamento ipersessuale e, in periodi successivi, eviterebbero il sesso con tutte le loro forze.
ANORGASMIA Estrema difficoltà o impossibilità a raggiungere l’orgasmo. Vedi orgasmo (disturbo del).
ANR Acr. Di Adult Nursig Relationship. Nell’ambito della galattofilia e, parzialmente, dell’infantilismo, pratica dell’allattamento di un adulto da parte di una donna su base continuativa, sovente in concomitanza all’allattamento di un figlio. L’ANR può tuttavia non avere nessuna componente erotica associata, e l’adulto, in genere il padre, si presta a succhiare il latte dalla compagna per aiutarla a moderare i sintomi negativi legati alla montata lattea (es. ingorgo mammario). ¶ Ing.: Relazione di Allattamento in età Adulta.
ANSIA DA PRESTAZIONE Stato di ansia che si genera prima o durante il rapporto sessuale e che nasce dal timore e dal dubbio di non riuscire a portare a termine in modo soddisfacente, secondo parametri soggettivi ma socialmente condizionati, il rapporto stesso. Il timore che scatena l’ansia può, a propria volta, derivare da una precedente esperienza negativa, da modelli sessuali di riferimento troppo elevati, da conflitti inconsci e, in alcuni casi, da certe affermazioni insensibili del partner che minano il senso di virilità dell’uomo. L’ansia da prestazione gioca un ruolo importante nella gran parte dei casi di deficit erettivo, di eiaculazione precoce o ritardata e di conseguenza anche nelle disfunzioni orgasmiche femminili. È meno discussa, ma comunque esistente, un’ansia da prestazione che colpisce la donna, la quale può provare ansia perché suppone che il proprio aspetto fisico possa non essere all’altezza delle aspettative del compagno o che le proprie capacità sessuali non siano sufficientemente soddisfacenti per il partner; ne può derivare una severa autocolpevolizzazione che mina la serenità sessuale della donna, finendo, in una sorta di previsione che si auto-avvera, per compromettere la qualità dei rapporti sessuali.
Alcuni consigli per l’uomo. ● Un cattivo stato di salute, l’uso di alcol, il sovrappeso, l’abitudine al fumo e all’uso di altre droghe, la mancanza di sonno e l’utilizzo di determinati farmaci (ad esempio antidepressivi e ansiolitici) non vanno d’accordo con l’erezione, quindi sappiate correggere il “correggibile”. ● Fate esercizio fisico: potenzierete l’ossigenazione del vostro corpo, accelererete il metabolismo e aumenterete i livelli di testosterone, ciò significa anche meno grasso corporeo. ● Migliorate la vostra attitudine al sesso e ridimensionate il concetto di performance. Non fatevi avvilire dalle dimensioni e dalle performance ipertrofiche mostrate nei prodotti pornografici, la maggior parte dei pornoattori attualmente utilizza farmaci contro il deficit erettivo per poter sostenere lunghe riprese. Tuttavia è vero, ci sono uomini con il pene lungo e che, per dote naturale, mantengono l’erezione molto a lungo; magari a voi non succede, però la vita, fortunatamente, non si ferma all’altezza del pube. Se avete una compagna che vi fa sentire manchevoli perché non avete un pene da documentario, il primo problema che dovete porvi riguarda il modo in cui scegliete le vostre partner: se per lei il rapporto si riduce a centimetri e minuti, lasciatela andare con tutta serenità a cercare ciò che vuole e impegnatevi a migliorate la vostra capacità di discriminare fra donna e donna. ● Attenti a non innescare circoli viziosi ansiogeni. Alcuni episodi di calo dell’erezione sono normali nella vita sessuale di un uomo e con l’età diventano anche più frequenti. Molte donne lo sanno; se non lo sanno rendetele edotte. La defaillance spiace a tutti ma non è utile disperarsi, si gira semplicemente pagina. Circoscrivere mentalmente l’evento negativo riduce il problema. Decidere invece che la prima defaillance è l’inizio della fina significa sabotarsi dall’interno, finendo poi per far avverare le peggiori previsioni. Il più delle volte i nostri pensieri costruiscono la nostra realtà. ● Pensate alla vostra ansia come ad un eustress, cioè uno stress buono. Un certo grado di ansia da prestazione è anche quello che vi ha fatto essere più attenti alle reazioni e ai desideri della vostra partner. Spesso gli uomini senza alcuna voglia di fare le cose per bene sono anche i più egoisti a letto. ● L’utilizzo arbitrario di farmaci contro il deficit erettivo (Viagra, Levitra, etc.) è uno dei modi migliori di far finire la propria sessualità in una forma di dipendenza psicologica da quegli stessi farmaci: quando non potrete assumerli vi sentirete incapaci di avere un rapporto sessuale “come si deve” e siccome vi aspettate la defaillance, questa immancabilmente avverrà e quindi la volta successiva assumerete ancora il farmaco. ● Qualche consiglio anche per le donne. Se una persona ha deciso di fare l’amore con voi, è più che probabile che vi trovi attraente ed è altrettanto probabile che quella persona si sia già fatta un’idea dell’aspetto del vostro corpo nudo, anzi, è molto probabile che non veda l’ora di vederlo, nudo. Sempre che abbiate avuto l’accortezza di evitare un uomo per il quale una vera donna è solo quella che compare sulle riviste di moda o che ha tenuto banco un’ora raccontandovi di quanto era incredibile a letto la sua ex, è verosimile che l’uomo che vi desidera non stia affatto con il registro in mano a mettere i voti alle sezioni anatomiche del vostro corpo o al modo in cui fate quello o quell’altro, paragonandovi alla protagonista dell’ultimo porno visionato. Certo, donne più belle e più smaliziate esistono e, certo, alcuni commenti con gli altri uomini si fanno, ma guardatevi intorno ed ascoltate cosa dicono davvero gli uomini. Gli estremismi estetici da calendario, dove è più il digitale che il carnale, sono icone distanti appese al muro di case abitate da uomini che nella vita quotidiana sanno comunque apprezzare con grande disinvoltura e gratificazione le “imprecisioni” per nulla digitali con cui la natura ha voluto disegnare il corpo delle donne reali. I chili superflui, la smagliatura, il seno piccolo, quello cadente, il pelo sulla gamba, l’imbarazzo a letto, il movimento impreciso e quant’altro, sono tutte cose che non hanno mai frenato il maschio dal desiderare fortemente quelle donne e forse ciò è avvenuto per grazia di quelle specifiche imprecisioni. Per quanto riguarda l’ansia da prestazione contingente alla performance, questa sparirà nel momento in cui si verrà a costruire una dimensione d’intima continuità con cui verrà messa alla prova l’affinità sessuale; se questa è presente si sapranno rimodellare tempi e modi, per cui si sarà certi di fare sempre la cosa giusta. O quasi, un margine d’insondabile, infondo, dà un valore aggiunto. ● Se i vostri problemi di ansia da prestazione non sembrano essere contenibili e compromettono la qualità della vostra vita, non esitate a chiedere un consulto a un professionista specializzato e, per favore, non affidatevi a maghi o consiglieri spirituali che ben poco sanno di sessualità, medicina e psicologia.
ANTICONCEZIONALE Sin. di contraccettivo.
ANTIFEMMINISMO Corrente di pensiero che si oppone al femminismo per alcune o tutte le forme che assume. La principale critica antifemminista verte sul fatto che il femminismo abbia già raggiunto i traguardi prefissati e quindi ora opererebbe solo per portare le donne ad un ruolo sociale superiore rispetto agli uomini, realizzando una forma di sessismo con connotazioni misandriche. Per l’antifemminismo, il femminismo può essere concettualizzato come una forza negativa che mette in pericolo la stabilità della famiglia, privando l’uomo di alcuni diritti (specie in caso di divorzio e gestione dei figli) e spingendo un modello femminile rampante e algido che mal si addice al ruolo familiare e materno, svalutando e degradando il ruolo della donna casalinga. Nel tentativo di equiparare la donna all’uomo nel mondo del lavoro, il femminismo, sempre in ottica antifemminista, spingerebbe alcune donne ad ottenere delle mansioni faticose o inadatte al fisico femminile, sottoponendo quindi tali lavoratrici alla frustrazione di dover accettare poi, nell’ambito di quelle mansioni, dei trattamenti speciali per rendere meno gravoso il lavoro stesso. Infine, l’antifemminismo denuncia il fatto che gli studi statistici femministi falsifichino i dati, o compiano ricerche metodologicamente non corrette, al fine di confermare le proprie ipotesi, come nel caso di ricerche sulle violenze sessuali. → sessismo; misandria; stupro del conoscente. ¶ La più nota organizzazione antifemminista è la STOP ERA, fondata da Phyllis Schlafly nel 1972.
ANTIFETICISMO Esatto contrario del feticismo, ossia repulsione sessuale indotta da determinate parti del corpo (antiparzialismo) o funzioni del corpo, oppure da altri elementi particolari che in genere sono elemento d’attrazione per i feticisti. Una peculiare tratto o caratteristica di una persona producono nell’antifeticista un disgusto e un'avversione tali che gli è impossibile frequentarla o viverci assieme. Il termine è reso anche dalla loc. lat. horror sexualis partialis, orrore sessuale parziale. Nella forma passiva (autoantifeticismo) il soggetto prova ripugnanza per qualche caratteristica fisica della propria persona; si osserva soprattutto in soggetti omosessuali in maniera più o meno latente, per cui certi elementi fisici caratteristici di un sesso (seno, peli, pene, etc.) sono percepiti come sgradevoli.
TESTIMONIANZA: “Facile. Le tette rifatte, soprattutto quelle rifatte partendo da una prima su un corpo magro, con il risultato che si vedono due palle separate in mezzo al petto circondate dal costato. Orribile. Peggio ancora quando guardi bene e vedi le ferite dell’intervento. Ah, ci metterei anche i piedi; mi sono sempre chiesto come alcuni possano trovare sexy i piedi. I piedi servono per camminare e basta!” (t.r.a.)
ANTIGONE, complesso di Incapacità di una giovane donna apparentemente sicura e indipendente, di intraprendere una vita psicosessuale matura poiché, in realtà, è legata dalla madre da un vincolo di dipendenza psicologica. Tale donna dedica, quindi, la propria vita alla cura della famiglia in cui è nata, subentrando nel ruolo materno ma non diventando mai sessualmente adulta. Nel caso si leghi ad una persona, la sua vita sessuale sarà scarsa e il rapporto caratterizzato dal sacrificio e dalla subordinazione dei propri desideri per il benessere del partner. ¶ Dal personaggio mitologico greco di Antigone, figlia di Edipo, che seppellì il corpo del fratello morto, per la qual cosa fu punita con la condanna a morte.
ANTIPIGMALIONISMO Tipo di antifeticismo in cui le statue e i dipinti sono l’oggetto del disgusto. Giustificando le azioni con pretesti moralistici, quando non del tutto deliranti, l’antipigmalionista danneggia statue e opere d’arte, riversando su di esse un’aggressività che per lo più ha basi erotico-sessuali. → pigmalionismo.
ANTISESSUALISMO Atteggiamento negativo verso il sesso o una sua peculiare espressione, come per esempio avviene da parte di certe dottrine religiose o taluni atteggiamenti morali.
ANTOLAGNIA Eccitazione sessuale che alcuni provano nell’annusare i fiori o profumi la cui essenza è floreale; ciò è da imputare alla memoria olfattiva risvegliata da un profumo floreale precedentemente associato ad uno stimolo sessuale. ¶ Dal gr. anthos, fiore + -lagnia.
ANTROPOFAGOFILIA L’antropofagofilia, anche detta cannibalismo per libidine o amoroso, va distinta dai fenomeni di antropofagia relativi alla mancanza assoluta di cibo, così come dall’antropofagia rituale, anche se con quest’ultima condivide le motivazioni psicologiche. Nel cannibalismo per libidine, il soggetto fantastica di mangiare un’altra persona o traduce in realtà la propria fantasia; entrambe le cose procurano eccitamento sessuale. La partenofagia è una forma specifica di antropofagofilia. La pulsione psicologica sottostante l’antropofagofilia è relativa al desiderio d’incorporazione dell’altro, all’immagazzinamento delle sue energie, delle sue qualità, in pratica la tesaurizzazione dell’altro in modo l’essenza del soggetto mangiato permangano nel cannibale per il resto della sua vita. Va rilevato che anche nelle persone psicologicamente equilibrate, il sentimento d’amore e/o il desiderio sessuale elicitano una tendenza all’incorporazione del partner, tendenza che è specchio di pulsioni orali che si manifestano in frasi di carattere antropofagico, es.: hai un sedere da morso, ti mangerei, vorrei poterti portare dentro di me, etc. Per quanto scherzose, queste frasi riassumono in parte o in toto i motivi inconsci che muovono coloro che in effetti hanno praticato l’antropofagia rituale o quella sessuale. → ematofilia, autofagia. ¶ Dal gr. anthropos, essere umano + phago, mangiare.
APPROFONDIMENTO: “Dopo aver ucciso Grace Budd, aveva cotto alcune parti del suo corpo con carote, cipolle e striscette di bacon, e le aveva mangiate nel corso di nove giorni. E durante l’intero lasso di tempo era rimasto in uno stato di eccitazione sessuale. Il suo stato d’animo mentre descriveva tutto ciò nei minimi dettagli dimostrava una strana mescolanza di atteggiamenti. Parlava in modo pragmatico, come una casalinga che descrivesse i suoi metodi preferiti in cucina. Bisognava fare mente locale per ricordarsi che stava parlando di una bambina” (Sul serial killer Albert Fish, in Wilson e Seaman, 1990).
APANDRIA Evitamento e avversione verso il genere maschile. Sin. di misandria. ¶ Dal gr. apo, lontano + andros, uomo.
APAREUNIA Impossibilità totale, da parte della donna, di praticare il coito; questo per alterazioni congenite o acquisite dell’apparato genitale o per cause psicologiche. ¶ Dal gr. α + pareunos, senza il compagno di letto.
APODIOPSIA Atto di immaginare una persona nuda, spogliare una persona con gli occhi e fantasticare eroticamente su questo. ¶ Dal gr. apodyo, spogliare + opsis, vista.
APODISOFILIA Parafilia di tipo esibizionistico nella quale il soggetto prova godimento quasi esclusivamente quando si spoglia e si mostra nudo. Detta anche sindrome di Lady Godiva (990-1067), nome della nobildonna inglese moglie del conte Leofrico di Coventry che, secondo la tradizione, cavalcò nuda per le vie di Coventry per ottenere la soppressione di un tributo imposto da suo marito ai propri sudditi.¶ Dal gr. apodysis, lo spogliarsi.
APOMORFINA Derivato semisintetico della morfina, privo di affinità per i recettori degli oppiacei. L’apomorfina, usata soprattutto per la cura del morbo di Parkinson in quanto agonista dopaminergico, ha dimostrato effetti positivi contro il deficit erettivo. A differenza di farmaci a base di un inibitore PDE5, la sua azione non si esplicita a livello vascolare penieno, bensì a livello della regione ipotalamica cerebrale, in cui i recettori della dopamina risultano essere la zona bersaglio. Il cloridrato di apomorfina (nomi commerciali: Uprima®, Ixense®, Taluvian®), il cui principale effetto indesiderato è la nausea, agisce sul desiderio più che sull’erezione stessa e quindi, come dimostrato dalla sperimentazione, ha meno successo nella terapia del deficit erettivo nel caso quest’ultimo abbia una base fisiologica più che psicologica. ¶ L’etimo deriva dal fatto che l’apomorfina (gr. apo, dopo) è un prodotto di decomposizione della morfina bollita in acido concentrato.
APOTEMNOFILIA o Xenomelia. Eccitamento sessuale, nel comportamento o in fantasia, derivante dall’idea di essere privi di una parte del corpo o che essa venga rimossa chirurgicamente; in genere la fissazione riguarda gli arti o i genitali esterni. Solo raramente l’individuo agisce tale fantasia, in tali casi può giungere a ferirsi in maniera molto grave nel tentativo di eliminare la parte del corpo indesiderata. Molte persone che dichiarano di avere un disturbo d’identità dell’integrità corporea (BIID), hanno rifiutato il termine apotemnofilia poiché rimarca unicamente la componente sessuale, connotando negativamente la loro condizione. ¶ Dal gr. apotemno, recido.
APPROFONDIMENTO: Con BIID (acr. di Body Integrity Identity Disorder, disturbo d’identità dell’integrità corporea), si indica un disturbo mentale per il quale un soggetto pensa di poter vivere una vita migliore ed essere più felice se fosse amputato. Chi soffre di BIID vive a disagio in un corpo integro poiché la sua immagine mentale corporea è quella di un amputato. L’arto che manca nell’immagine mentale è cosa soggettiva, può essere una gamba, un braccio, entrambi gli arti o anche tutti e quattro gli arti contemporaneamente. Il soggetto tende, anche se non sempre, a cercare un chirurgo compiacente disposto a togliergli l’arto “di troppo” per far corrispondere l’immagine mentale a quella fisica. Molto più spesso il soggetto fa in modo di fingere di avere un arto mancante, legandoselo al corpo e rendendolo inaccessibile allo sguardo. La maggior parte di questi soggetti non ha una motivazione sessuale alla base del proprio desiderio. Attualmente non sono ancora chiare le cause del BIID. Su base psicologica si può supporre che il desiderio dell’infermità sia mosso dalla volontà di essere accuditi o di trovarsi al centro di una pietosa attenzione. Su base neuropsicologica invece si pensa che il disturbo possa essere generato da un’anomalia nella corteccia cerebrale deputata alla percezione degli arti che causa una forma particolare di somatoparafrenia, disturbo per il quale non si percepisce come proprio un arto od un’intera regione corporea. Attualmente non esiste una cura per questo disturbo: né i farmaci né la psicoterapia riescono a modificare il desiderio di coloro che si percepiscono come amputati, né tantomeno queste persone vogliono pensarsi in maniera diversa.
APPARATO GENITALE Insieme degli organi e delle strutture anatomiche che permettono l’accoppiamento, la riproduzione e la produzione di ormoni sessuali nelle creature viventi. Nella donna, l’apparato genitale esterno è composto dalla vulva e dalle strutture annesse (principalmente labbra vulvari e clitoride); i genitali interni sono l’utero, le tube di Falloppio, le ovaie e la vagina. Nell’uomo, l’apparato genitale esterno si compone di pene e scroto, in cui sono contenuti i testicoli; l’apparato genitale interno si compone di epididimo, vescicole seminali, prostata e ghiandole di Cowper.
APPOSIZIONE GENITALE Situazione, tipica nella fase dei preliminari, nella quale gli organi genitali dei partner sono in contatto diretto ma senza che vi sia penetrazione.
APPRECIATOR Nell’ambito dell’adipofilia e del feederism, individuo non interessato all’aumento di peso corporeo né a divenire un feeder, ma comunque attivo nel seguire i progressi dei feeder e dei feedee. ¶ Ing.: che apprezza.
APTOFILIA Termine generico applicabile a tutte le parafilie caratterizzate dal fatto che il piacere dipende in maniera fondamentale dal canale sensoriale tattile. ¶ Dal gr. apto, toccare.
APTOFOBIA Timore irrazionale del contatto corporeo e, per estensione, di quello sessuale. → afefobia. ¶ Dal gr. apto, toccare.
ARACNOFILIA Forma di entomofilia che vede i ragni come principali induttori della stimolazione epidermica e quindi dell’eccitazione sessuale. ¶ Dal gr. arakhne, ragno.
AREOLA MAMMARIA Anche areola papillare o areola del capezzolo. Regione cutanea della mammella, in genere di pigmentazione più scura, che circonda il capezzolo. L’areola mammaria, di forma rotonda o ellittica, è di dimensioni variabili ma quella della donna è di norma più grande rispetto a quella dell’uomo o della femmina prepubere. Sulla superficie dell’areola mammaria sono osservabili le ghiandole di Montgomery, le quali secernono sebo garantendo all’areola e al capezzolo lubrificazione e protezione, specialmente durante l’allattamento; in conseguenza al corrugamento dell’areola mammaria e del capezzolo, le suddette ghiandole risultano più visibili e danno alla cute l’aspetto di "pelle d’oca". La colorazione cutanea dell’areola mammaria è più scura nei soggetti con pelle scura e più moderata in coloro che hanno un incarnato chiaro; la pigmentazione cambia in funzione della stimolazione ormonale, ciò fa sì che già dai primi mesi di gravidanza l’areola mammaria tenda a scurirsi e a ingrandirsi (areola secondaria); tale iperpigmentazione tende a regredire dopo il parto. L’areola mammaria, considerata una zona erogena, è dotata di fibre muscolari lisce che ne permettono la contrazione ed il corrugamento. ¶ Dal lat. areola, piccola area.
ARISTOTELE, complesso di Ribellione del figlio verso il padre o del discepolo verso il maestro, derivata dal sentimento di castrazione del primo verso il secondo, che realizza la propria aggressività distruggendo l’opera dell’educatore. Per alcuni teorici tale complesso sarebbe reattivo ad una fissazione omosessuale del giovane verso il padre-maestro. ¶ Dal nome del filosofo greco (384-322 a.C.).
ARMATOFILIA Attrazione sessuale per partner sessualmente inesperti che possono essere istruiti secondo i propri gusti e i propri modi. Molti uomini, per una loro forma d’insicurezza, amano e sono eccitati dal fatto che la propria partner abbia una competenza sessuale inferiore alla loro; questo lusinga la loro autostima e li fa sentire più sicuri nella relazione poiché si presuppone poco o nessun confronto con altri uomini. ¶ Dal gr. armateuo, guido il carro, fig. conduco il gioco.
TESTIMONIANZA: “Io preferisco la tipa che all’inizio è scarsa, intanto poi le insegno io cosa fare. Se fa i numeri a letto vuol dire che la tipa è già stata passata da altri. A te piace la tipa rodata dagli altri? A chi piace? La tipa che ne sa già, a me non piace. [...] Sì, forse è anche per il fatto che così si evitano i confronti” (t.r.a.)
AROMANTICO Nell’ambito dell’asessualità, chi manca di attrazione emotiva e sessuale per qualsiasi tipo di persona.
ARPASSOFILIA O arpaxofilia. Proclività a trovare eccitante, in fantasia o nella realtà, un atto di rapimento congiunto al sesso. Tale parafilia si declina in giochi sessuali nei quali uno dei due partner assume il ruolo del rapito e l’altro del rapitore. Il significato psicologico di questa parafilia è molto differente nel caso la persona si pensi vittima o carnefice, cosa che il termine in sé non specifica: nel caso del rapito, l’arpassofilia si può accomunare alla raptofilia, nel caso invece l’eccitazione derivi dal fatto di essere il rapitore, sono in gioco pulsioni sadiche e predatorie. ¶ Dal gr. arpazo, rapisco.
ARRAPARE Eccitare sessualmente, procurare un’erezione. ¶ Termine gergale di origine meridionale derivato da rapa, fig. organo sessuale maschile.
ARRENOIDIA Fenomeno indotto dall’invecchiamento delle gonadi femminili (ovaio), per cui le donne in età avanzata possono sviluppare alcuni caratteri sessuali secondari propri del sesso opposto, es. peluria sul volto. ¶ Dal gr. arren -enos, maschio + eidos, forma.
ARRENOTIGMAFILIA Parafilia voyeuristica di tipo non patologico per la quale un soggetto trae piacere nell’osservare un uomo che tocca o fa sesso con una donna. ¶ Dal gr. arren, maschio + thigma, tocco.
ASCII PORN Immagini pornografiche composte da codice ASCII, cioè strutture formate da una miriade di simboli alfanumerici che combinati secondo stile vanno a formare un’immagine. L’ASCII porn è stata la prima forma di pornografia internet, poi soppiantata dalla diffusione delle fotografie e successivamente dei video conseguenti all’ampliamento della banda di trasmissione dati. ¶ Ing.: porno in American Standard Code for Information Interchange (Codice Standard Americano per l’Interscambio di Informazioni).
ASD Acr. di Anti-Slut Defence. Per la seduction community, meccanismo di difesa psicologico adottato dalla donna, soprattutto quella giovane, la quale, andata a letto con un uomo conosciuto da poco, inizia a farsi sorgere nella mente ragionamenti avversi all’atto compiuto, cioè tendenti a minimizzare l’esperienza sessuale o a ritenerla un errore (la cui responsabilità andrebbe primariamente all’uomo), e ciò per evitare il senso di colpa di aver fatto qualcosa per cui la società potrebbe ritenerla una donna facile. ¶ Ing.: difesa anti-sgualdrina.
ASEITÀ PSICOSESSUALE Tendenza irresistibile a chiudersi in sé, abbandonandosi a un’affettività privata, ai propri ricordi e alle proprie emozioni, anche se si è legati affettivamente a un’altra persona. Benché fra i membri della coppia possa esserci un’ottima confidenza, l’aseità nel tempo può essere fonte di dolore per il partner escluso dall’intimità profonda dell’altro. ¶ Da a sé + suff. -ità, tipica di termini astratti.
ASESSUALITÀ Condizione di chi vive una mancanza di orientamento sessuale, cioè non sperimenta attrazione sessuale o non ha alcun interesse o desiderio sessuale. Si stima che l’asessualità possa riguardare l’1% della popolazione. Si registrano molte differenze di approccio al sesso fra coloro che si autodefiniscono asessuali: per alcuni il sesso è un mezzo verso il quale si nutre indifferenza psicologica messo in atto solo per ottenere la vicinanza affettiva di un partner, mentre per altri il sesso è totalmente escluso. Anche la masturbazione può essere esclusa del tutto o praticata come una normale funzione fisiologica disgiunta dalla sessualità o dissociata dall’attrazione sessuale. La diffusione di internet ha permesso agli individui asessuali di organizzarsi ed esprimere pubblicamente il proprio orientamento in modo da renderlo più comprensibile e socialmente accettabile; la più nota comunità di questo genere è la AVEN (Asexual Visibility and Educational Network) fondata nel 2001 da David Jay. Simboli riconosciuti della comunità asessuale sono: un triangolo isoscele grigio con il vertice rivolto verso il basso e un anello nero indossato sul dito medio della mano destra. La comunità asessuale ha contribuito alla diffusione di alcuni neologismi che fanno luce sulle variazioni all’interno di questo tipo d’orientamento: aromantico, biromantico, eteroromantico, omoromantico, panromantico e transromantico. ¶ Comp. da α + sessualità, senza sessualità.
TESTIMONIANZA: “Io non voglio fare sesso. Punto e basta. Non si tratta di evitare il sesso per paura o come risultato di un obbligo morale recepito, o per disinteresse nel creare una famiglia. Sembra proprio che io sia stata risparmiata nello sviluppo di un’inclinazione sessuale; forse, biologicamente, ho una libido inesistente o forse non ho un interesse psicologico rispetto all’intimità fisica, oppure un po’ di tutte e due le cose... ma il risultato finale è semplicemente che non mi interessa il sesso, e mi piace così. Queste, nella mia esperienza, sono le dieci cose che più spesso mi vengono dette quando racconto agli altri del mio orientamento sessuale o della mancanza dello stesso. 1) “Sei appena uscita da una brutta relazione?” - Questa è la domanda più comune: ovviamente per gli altri sono stata ferita, scottata da una brutta esperienza e il risultato è che ho colpevolizzato gli uomini. La risposta è no. 2) “Semplicemente non hai trovato l’uomo giusto per te” - Forse. Ma non è giusto assumere che ce ne sia uno o che la mia vita non sia completa se non l’incontro. 3) “Sei lesbica” - Per qualche ragione la gente riesce a capire che non sono interessata ai peni ma solo se possono proiettare le mie ipotetiche sensazioni in un sommerso desiderio per le vagine. Essere gay è discretamente accettabile ai nostri giorni (in effetti molto più di essere asessuale) quindi oso dire che se fossi lesbica lo direi apertamente. E non è il caso. 4) “Sei stata abusata sessualmente da bambina” - Osservazione molto comune. Un’osservazione del tutto non vera. 5) “Hai paura di trovarti in una relazione affettiva” - Probabilmente dovrei sottolineare il fatto che ho diverse relazioni con diverse persone, molte delle quali sono maschi. Non c’è però una dimensione intima. Semplicemente non apprezzo le relazioni sessuali e mi considero al di fuori del fenomeno nella sua globalità. 6) “Non sei stata a letto con me” - Commento comune fra i maschi vanitosi. Gli stupidi pensano davvero che non abbia preso una botta dal giusto stallone quando in effetti il “problema” è che io non trovo gli stalloni attraenti. Loro sembrano rispondere alla cosa attirando l’attenzione su... quanto siano stalloni [...] 7) “Sei chiaramente molto presa dagli impegni della tua vita” - [...] Io sono molto presa, ma ciò che occupa il mio tempo varia da mese a mese. Potrei facilmente variare in questa direzione se ne avessi l’inclinazione. Non rifiuterei mai la possibilità di essere felice se pensassi che una situazione la promettesse. 8) “Hai un problema ormonale” - Rigirerei la frase in “Ho una bassa produzione ormonale” e così potrebbe essere vera. Non lo considero un problema. Se VOLESSI l’opportunità di perdere completamente la testa per qualcuno, potrei richiedere un farmaco che aumenti la libido, ma io qui non ci vedo alcun PROBLEMA. 9) “Non riesci a trovarti l’uomo” - Non è vero. Ho ricevuto diverse proposte, dal sesso alle relazioni a lungo termine, ed oso dire che si formerebbe la coda se io annunciassi di volere un uomo. 10) “Odi gli uomini” - Non è vero. La maggior parte dei miei amici sono uomini. E se FOSSE vero, non vedo come la cosa possa rendermi asessuale. (Da asexuality.org - link non più attivo)