AMFISESSOFILIA Sin. di bisessualità. ¶ Dal gr. amphi, entrambi.
AMICHESI Pratica o atto di graffiare con le unghie la schiena o altra parte del corpo del partner durante il sesso. ¶ Dal gr. amuke, graffiamento.
TESTIMONIANZA: “Al mio uomo piacciono le mie unghie lunghe e a me piace graffiarlo. La coppia perfetta, no?! Be’ non è che lo graffio pesantemente, però sì. Una volta gli ho lascito i segni dietro le spalle con tanto di crosticine. Come se fosse un marchio, in effetti. D’altronde sono sia gelosa che possessiva” (t.r.a.)
AMIXIA Divieto, per legge o tradizione, di contrarre matrimonio con persone che non appartengono alla propria nazione, razza o casta, onde evitare l’incrocio genetico. ¶ Dal gr. α + mixis, senza mescolanza.
AMLETO, complesso di Complesso edipico allargato, tipico dei tempi moderni in cui al classico triangolo famigliare (madre, padre, figlio) si viene a sostituire una sorta di poligono familiare specchio dei nuovi assetti della famiglia allargata, per esempio come accade nel caso di genitori divorziati. La vicenda dell’Amleto di Shakespeare, da cui il nome del complesso, offre un esempio di questa dinamica familiare e dei potenziali problemi ad essa associata.
ADMIRER In ambito sessuale, colui che prova un’attrazione elettiva per una persona che ha una caratteristica ben specifica; di fatto il termine è quasi un sin. di feticista. Esistono dunque diversi tipi di admirers, ad esempio: fat admirer (attratto dalle persone sovrappeso od obese), busty admirer (parzialista del seno), bear admirer (chi è attratto dall’uomo definito orso), etc. Il termine è però più spesso legato all’ambito dell’amputismo: in questa specifica subcultura gli admirers sono coloro che esprimono il loro attaccamento o la loro ammirazione per le persone disabili, senza che questo implichi un esplicito desiderio sessuale nei loro confronti. Gli admires stessi ritengono più adatto il termine devoto (devotismo) per indicare colui che ha un’attrazione sessuale elettiva nei confronti dei disabili. ¶ Ing.: ammiratore.
TESTIMONIANZA: “Il mio nome è ***** e io sono un Fat Admirer. Non mi vergogno di questo. Ne sono fiero. Voglio che il mondo sappia che esisto e che io non voglio che le donne magre siano rappresentate come le uniche donne belle nella mia società. E voglio che tutte le tipe grasse, ovunque siano, sappiano, a prescindere da ciò che vi dice questa cultura allo sbando, che siete bellissime, desiderabili e amate” (Link)
AMMUCCHIATA Incontro sessuale di gruppo, sin. scherzoso di orgia.
AMOG Acr. di Alpha Male Other Guy. Sigla, usata soprattutto dalla seduction community, che descrive la situazione in cui un uomo tenta un approccio con una donna e viene disturbato dall’arrivo di un altro uomo che, contemporaneamente, cerca di sedurre la stessa donna. ¶ Ing.: altro ragazzo maschio alfa; in etologia il maschio alpha è il dominante del gruppo.
AMOKOSCISIA Frenesia sessuale accompagnata dal desiderio o dalla compulsione di sfregiare o mutilare il partner, come si assiste in alcuni crimini violenti a sfondo sessuale. ¶ Dal malesiano amok, frenesia omicida.
AMOMAXIA O amomassia. L’atto di fare sesso in automobile. ¶ Dal lat. amor, amore + gr. amaxa, carro.
TESTIMONIANZA: “...a parte la scomodità assurda, perché o hai un fuoristrada o finisci per spaccarti o la schiena o le ginocchia. Comunque, piuttosto che niente, ci si sottopone. Mi ricordo una volta che siamo andati in campagna di notte. Ideona. Era luglio, faceva un caldo disumano perciò di tenere i finestrini chiusi non se ne parlava, l’aria condizionata non c’era e quindi abbiamo abbassato di un filo i finestrini con il risultato che si sono divertite molto più le zanzare che noi. In più devi tenere l’occhio aperto per controllare che non si avvicini il contadino serial killer... cose di gioventù.” (t.r.a.)
AMORE 1) Sentimento che unisce due o più persone, comprendente una dedizione appassionata ed esclusiva, guidata dall’istinto e mirata alla felicità di ogni individuo coinvolto senza pianificazione della durata del sentimento stesso. Benché nella definizione d’amore la soddisfazione sessuale non trovi necessariamente luogo, nel senso comune il sentimento d’amore ha come correlato il desiderio di unione fisica oltre che emotiva. La teoria triangolare dell’amore, proposta dallo psicologo Robert Sternberg (1986), concettualizza l’amore come un sentimento generato e modellato da tre variabili: a) intimità, relativa al senso di connessione e di legame affettivo con l’altro; b) passione, relativa all’attrazione fisica e al desiderio di fare sesso con l’altro; c) impegno, variabile relativa alla decisione di stare con l’altro, di condividere tempo, piani e traguardi. Il livello d’amore che una persona prova per un’altra sarebbe dunque relativo alla forza o quantità di ognuna delle tre variabili, mentre il “tipo” di amore che si prova sarebbe correlato al modo o alla forza con cui ognuna delle tre variabili si relaziona con le altre due. Ad esempio, l’amore romantico vedrebbe l’influenza delle sole variabili intimità-passione, l’infatuazione vedrebbe la preponderanza delle variabili passione-impegno, un amore di compagnia o amicizia (→ scopamico) vedrebbe attiva solo la variabile intimità, mentre un “amore vuoto” sarebbe il risultato dell’azione della sola variabile impegno. Secondo questa teoria, un amore o relazione basata unicamente su una singola variabile avrebbe molte meno probabilità di durare nel tempo rispetto a quella basata sulla presenza delle tre variabili in equilibrio. L’antropologa Helen Fisher (2004) ritiene che siano tre le variabili fondamentali che influenzano il sentimento d’amore e quindi la relazione e la riproduzione: il desiderio sessuale, l’attrazione e l’attaccamento. L’amore può avere inizio con ognuna delle tre variabili, cioè le persone possono fare sesso ed innamorarsi o essere attratte da qualcuno e quindi fare sesso o, ancora, provare un forte attaccamento verso qualcuno che porta all’innamoramento e poi al sesso. In ogni caso, nell’innamoramento, alla persona amata sarebbe attribuito un significato particolare tale per cui gli elementi e i tratti negativi verrebbero accantonati nella mente dell’innamorato mentre quelli positivi assumerebbero un ruolo determinante fino a rendere il pensiero dell’amato qualcosa di ossessivo, cosa dimostrata da successivi studi che hanno messo in luce il fatto che nel cervello degli innamorati si attiverebbero le stesse aree cerebrali tipicamente associate agli stati di tossicodipendenza. 2) Vicenda amorosa, es.: il primo amore. 3) La persona amata, es.: amore, mi sei mancato! 4) Il rapporto sessuale, es.: fare l’amore. ¶ Dal lat. amor-em affine al gr. mao, desiderare.
ANTROPOLOGIA: La società dei Manus, abitanti delle isole Admiral (nord di Papua Nuova Guinea), era fra le più puritane del mondo e con un’attitudine estremamente negativa verso il sesso. Per i Manus il sesso era cosa vergognosa e peccaminosa, nonché particolarmente umiliante per la donna; fra i Manus la maggior parte delle donne soffriva di anorgasmia e dispareunia. Nel loro linguaggio non esisteva una parola per “amore”, né esistevano storie, balli o canzoni romantiche. Era interdetto il bacio, le carezze o altre forme di preliminare.
AMORE A PRIMA VISTA Amore nato d’improvviso, al primo sguardo diretto alla persona verso la quale si riferisce il sentimento; Sin. di colpo di fulmine.
AMORE ELLENICO Anche amore dorico o, in generale, amore greco. Amore o attività omosessuale, con riferimento alla diffusione del comportamento omosessuale nella Grecia classica.
AMOR EREOS Amore sensuale, con l’accezione di stato della mente alterata dalla passione e portata ad uno livello innaturale e morboso. ¶ Etimo incerto, probabilmente sulla radice di Eros, dio greco dell’amore. Il termine, d’origine medioevale, fu diffuso soprattutto da Bernard Gordon di Montpellier (XIV sec), medico misogino che considerava l’amore una malattia mentale ed anticipò di cinque secoli l’attitudine vittoriana al sesso.
ANTROPOLOGIA: Re Mongut del Siam (1860 ca.) è passato alla storia come il più grande amante di tutti i temi, avendo fatto sesso con circa 9000 donne. Le sue ultime parole prima di morire sembrano siano state: “Ho amato davvero solo le prime 700”.
AMORE GENITALE Secondo la psicoanalisi, forma di amore alla quale il soggetto giunge al termine del proprio sviluppo psicosessuale. Nell’amore genitale confluirebbero in maniera armoniosa la corrente sensuale e quella sentimentale dell’individuo, il quale può così mirare a un rapporto d’amore adulto ed equilibrato. → sviluppo psicosessuale.
AMORE LIBERO Stato di una coppia, sposata, convivente o i cui membri vivono separati ma consensualmente decidono di concedersi in modo saltuario dei rapporti sessuali con altre persone. L’amore libero, diffusosi a partire dalla seconda metà degli anni ’60 del XX secolo (anche se ovviamente il fenomeno è ben precedente) rilegge il concetto di fedeltà sessuale più che altro come una forma di onestà che porta a non occultare le altre relazioni sessuali. La filosofia dell’amore libero presuppone che la fedeltà sessuale sia un preconcetto e che non esista in senso assoluto, poiché non è possibile limitare le fantasie d’infedeltà. Per natura, dunque, l’essere umano non sarebbe monogamo e la fedeltà sessuale diventerebbe solo una posa morale e una coercizione imposta alla natura umana. L’amore libero, quindi, prevede che le diverse esperienze sessuali e affettive sperimentate all’interno della coppia, vengano gestite con onestà e impegno. → poliamore.
AMORE OBLATIVO Amore contraddistinto dal dono di sé all’altro, liberamente e senza contropartite. Il concetto di amore oblativo è più adatto all’ambito religioso o a quello filosofico, in quanto in un ambito pragmatico questo tipo di amore tende a sfumare in una dimensione sacrificale che nasconde i toni di una profonda insicurezza, per cui la persona amata è tale non per delle qualità personali ma come mezzo d’appoggio emotivo (anaclitismo). Pare più funzionale che i membri di una coppia sappiano alternativamente donarsi e volere, in modo da dare un equilibrio ai reciproci spazi mentali. Va rilevato, inoltre, come un atteggiamento oblativo possa nascondere una soggiacente e spesso inconscia tendenza alla manipolazione dell’altro attraverso il buonismo e il sacrificio, poiché all’elemento che pare più debole, si deve un’attenzione e una cura maggiore; in questa dominazione dal basso la contropartita seguente al dono di sé non è espressamente richiesta ma è implicita. → agape. ¶ Dal lat. oblatus, p. pass. di offerre, offrire.
AMORE PLATONICO Forma di amore sublimato che esclude la dimensione sessuale. Si tratta di un amore che sarebbe espressione dell’animo, diretto alle qualità morali ed intellettuali, e non specchio di una relazione-passione fisica; per tale motivo l’amore platonico trascenderebbe la realtà. Nel senso comune la loc. amore platonico descrive una relazione sentimentale vissuta univocamente, non ricambiata, priva di sessualità condivisa. È una forma di relazione sentimentale tipica del periodo adolescenziale in cui, soprattutto per la paura del rifiuto e per un senso d’inadeguatezza, il soggetto innamorato non si dichiara e preferisce rimanere in adorazione della persona amata. ¶ Termine coniato nel XV secolo dal filosofo Marsilio Ficino come sin. di amore socratico.
AMORE PREGENITALE Secondo il modello psicanalitico, pulsione affettivo-sessuale di carattere assimilativo (egoistico) diretta verso la madre. L’amore pregenitale precede l’investimento libidico della zona genitale, l’investimento verso la figura paterna, l’innesco del complesso edipico, la risoluzione di quest’ultimo e il successivo approdo all’amore genitale.
AMORE ROMANTICO Modello di amore diffuso oggigiorno e nato nel XIX secolo in concomitanza con la diffusione della movimento culturale Romantico. La peculiarità dell’amore romantico, oggi banale ma non così nell’Ottocento, è che in esso l’unione delle persone è una conseguenza del sentimento e non il contrario, come era uso nel XIX secolo e ancora prima. Nella forma di amore pre-romantico, o tradizionale, era l’unione a dar vita all’affetto e non l’affetto a innescare l’unione: questo rispondeva all’usanza passata di combinare i matrimoni facendo incontrare estemporaneamente e per brevi lassi di tempo prima delle nozze i due giovani che si sarebbero sposati e che quindi, a meno di sperare in un colpo di fulmine, non avevano né il modo né il tempo di amarsi prima dell’ufficializzazione della loro unione.
AMORE SOCRATICO Legame affettivo che intercorre tra due uomini, maestro e allievo, esemplificato dal rapporto tra il filosofo Socrate (469-470 a.C. ca.) e i suoi giovani studenti, in particolare Alcibiade. Benché la loc. abbia nel tempo assunto il senso di amore omosessuale, essa in verità identifica un amore diretto alle qualità morali ed intellettuali di una persona, similmente all’amore platonico. → greco (amore).
AMORE STORGICO Relazione d’amore, anche sessuale, fra due persone che prima sono state amiche. Coloro che sono definiti amanti storgici hanno difficoltà a mettere in luce il momento esatto in cui un’amicizia profonda e basata sull’affinità si sia trasformata in un sentimento ancor più profondo. L’amore storgico è, in genere, caratterizzato da un ottimo livello di complicità e comprensione ma da un basso investimento in ambito sessuale. ¶ Dal gr. storge, affetto.
TESTIMONIANZA: “In pratica eravamo come fratelli. Cioè, io almeno la vedevo così e credevo che anche lui la vedesse come me, anche se dopo quello che è successo lui mi ha confessato che in effetti non mi vedeva proprio come una sorella ma temeva che se avesse confessato mi avrebbe perso. Dopo anni è successo che ci siamo fatti, pesantemente dico, e all’inizio andava tutto bene. Era sempre andata benissimo come amici e ovvio che dovesse andare bene anche stando insieme. Disastro, invece. Ci siamo persi. Io speravo di salvare l’amicizia ma lui non ha accettato. Allora non so, forse abbiamo vissuto per tutto il tempo una bugia e l’abbiamo pagata cara” (t.r.a.)
AMPALLANGOFILIA Feticismo per le pratiche di piercing genitale; si tratta di un sottotipo di stigmatofilia. ¶ Da ampallang, vedi piercing genitale.
AMPLECTAZIONISMO Fenomeno concomitante l’attività autoerotica, consistente nell’imitare il movimento coitale. Il basculamento del bacino simile alle spinte pelviche osservabili durante il rapporto penetrativo è un movimento quasi istintivo durante la masturbazione, sia maschile che femminile. ¶ Dal lat. amplecti, cingere + actio -onis, azione.
AMPLESSO Sin. di rapporto sessuale, anche se in origine con il senso di abbraccio. ¶ Dal lat. amplecti, cingere, abbracciare.
AMPLOVER Vedi devotismo. ¶ Dall’ing. amputation, amputazione + lover, amante.
AMPUTISMO Termine introdotto dal medico H. G. Wenig (1979) per descrivere i fenomeni legati al DPW e all’attrazione per la disabilità, non solo sul piano sessuale.
AMSTERDAM BOX Struttura usata per sessioni di deprivazione sensoriale. Il dispositivo è simile a un armadio stretto e poco profondo, alle cui pareti interne, imbottite per l’isolamento acustico, sono fissate cinghie o altri strumenti per immobilizzare la persona rinchiusa all’interno. La porta è dotata di piccoli sportelli attraverso i quali la persona nella struttura può essere stimolata da un partner che sta all’esterno. ¶ Ing.: scatola di Amsterdam.
ANACLISIFILIA Parafilia nella quale un soggetto mira ad avere come partner una persona che si relazioni secondo un modello anaclitico, cioè di profonda dipendenza. L’anaclisifilia è caratteristica dei soggetti insicuri che derivano dalla debolezza del partner un senso di autostima e recupero narcisistico; data la loro insicurezza, non riuscirebbero a relazionarsi con partner sicuri di sé e autonomi. Si tratta di una parafilia concettualizzabile come una macrocategoria comprendente diverse variazioni sessuali-affettive tutte accumunate dalla necessità di trovare un partner non autonomo sul piano fisico e/o sul piano psicologico. → anaclitismo.
ANACLITISMO Atteggiamento di dipendenza dell’individuo che necessita di trovare nel partner un punto di riferimento che si offra come appoggio e rassicurazione psicologica. Detto in riferimento ad una forma di rapporto affettivo caratterizzato da profonda dipendenza, così come paradigmaticamente è quello del neonato verso la madre. L’anaclitismo, come modello relazionale in età adulta, si declina in rapporti “stampella” nei quali uno o entrambi i membri della diade fanno dipendere dall’altro, anche solo dalla presenza di esso, la propria serenità psicologica. Il rapporto anaclitico non è una forma di rapporto d’amore maturo, poiché profondamente e inconsciamente egoistico. Esso fa trasparire una dinamica di radicale insicurezza psichica che rende il rapporto assai sbilanciato. ¶ Dal gr. anaklisis, appoggio.
ANAFRODISIA Mancanza, generalizzata o parziale, di reazioni fisiche di piacere in seguito a stimolazione delle zone erogene; in genere accompagnata da anorgasmia. L’anafrodisia può essere dovuta a mancato investimento libidico delle zone erogene o ad inibizione psicologica, sintomo di conflitti interni. ¶ Dal gr. an- + aphrodisios, che non riguarda Afrodite, che non è sessuale.
ANAFRODISIACO Caratterizzato da anafrodisia o adatto a provocarla, così com’è per certi farmaci che diminuiscono la libido o certe circostanze, od oggetti, che non stimolano per nulla il desiderio sessuale. ¶ Dal gr. an + aphrodisiakos, che non è afrodisiaco.
TESTIMONIANZA: “Le calzette corte bianche e la canotta da muratore. Queste due cose, un classico, fanno ridere nei film ma se vado a letto con uno che si presenta così rido poco e faccio ridere poco pure lui. Be’ il peggio per smorzare qualsiasi esaltazione erotica è l’alito cattivo: nel 2010 non ci sono più scuse, ci sono tanti di quei prodotti per rimediare che se ti presenti con l’alito cattivo o hai il certificato del medico oppure vuol dire che di me proprio non hai rispetto. Questo comprende quelli che fumano, scrivilo per favore” (t.r.a.)
ANAL BLEACHING Procedimento di medicina estetica mirato a schiarire, tramite applicazione di specifiche creme o altra metodica, la pigmentazione scura dell’area perianale che in alcuni soggetti dalla pelle chiara potrebbe essere confusa con un segno d’insufficiente igiene intima. L’anal bleaching è soprattutto usato dalle spogliarelliste, le prostitute, le ballerine o altre/i performer che per lavoro espongono l’area anale. ¶ Ing.: candeggiamento anale.
ANALE Pertinente o localizzato sull’ano o intorno ad esso. La zona anale e perianale è ricca di terminazioni nervose e la stimolazione di tali zone provoca piacere; l’erotismo anale, inteso come insieme di pulsioni, manifestazioni e atti erotici diretti alla zona anale, è quindi una cosa naturale e non dovrebbe essere ritenuto cosa patologica né vergognosa. In un’ottica di derivazione religiosa, l’ano è il luogo del rapporto ‘more feminino’ (“Non avrai con maschio relazioni come si hanno con la donna: è abominio” Levitico, 18:22) in cui l’atto della procreazione, sprecando il seme, si annulla nel retto. Il sesso anale, e per estensione l’erotismo ad esso connesso, è quindi non solo peccaminoso in quanto spreco di seme (onanismo), ma viene direttamente e impropriamente connesso con la sodomia e quindi l’omosessualità. Con sesso anale si indica qualsiasi pratica sessuale, solitaria o condivisa, in cui venga stimolata la zona perianale, anale e rettale; comunemente, ma in maniera riduttiva, con la loc. si indica il coito o rapporto anale. ¶ Dal lat. anus, anello, per la forma dei muscoli sfinterici.
APPROFONDIMENTO: Mentre il sesso anale non fa parte delle fantasie più comuni delle donne italiane, esso ricorre come desiderio per il 77% degli uomini; tuttavia la diffusione di questa pratica è relativamente limitata. Da uno studio relativamente recente compiuto fra i giovani da Buzzi (1998), risulta che il 78,6% delle donne e il 62% degli uomini non ha mai avuto rapporti anali.
ANALE, fase Per la psicoanalisi, stadio dello sviluppo psicosessuale successivo alla fase orale e precedente alla fase fallica, in cui le pulsioni del bambino di 2-3 anni investono la zona anale, le feci e la ritenzione/espulsione di esse: le feci vengono vissute come un dono che può essere offerto o trattenuto, manipolando quindi sadicamente l’affettività di chi si cura del bambino, da cui la definizione di fase sadico-anale. La fissazione anale, cioè il blocco psichico alla fase sadico-anale, porterebbe allo sviluppo di una peculiare tipologia personologica, detta carattere anale. L’individuo, se bloccato alla fase sadico-anale ritentiva, è contraddistinto da ostinazione, ordine e avarizia. La triade ripropone la dinamica che il bambino sperimentava nel periodo in cui la zona anale, la defecazione e le feci erano investite a livello pulsionale; è più o meno un sin. di personalità ossessiva. Una fissazione anale in fase espulsiva darebbe vita invece ad una personalità contraddistinta da disorganizzazione, noncuranza e temerarietà; la coprofilia sarebbe connessa a quest’ultimo tipo di fissazione.
ANALIBIDINIA Sin. di iposessualità. ¶ Dal gr. ana- + lat. libido, senza libidine.
ANALIPSAZIONE Sin. di masturbazione anale. Il più delle volte il termine è riferito alla masturbazione anale praticata introducendo nel retto un qualche oggetto. ¶ Dal lat. anal, anale + ipse, se stesso.
TESTIMONIANZA: “Ho sempre amato giocare con il mio culo. Sono un ragazzo, quindi la cosa è definitivamente fuori dall’ordinario. Non sono gay. Ho provato con le dita ma non era molto soddisfacente. Ho provato gli evidenziatori e le solite stronzate del genere e ovviamente non era molto comodo. Ma un giorno ho provato un wurstel di 18 cm ed è stato decisamente soddisfacente. Ho scoperto che una carota funziona molto bene se pelata e arrotondata. Una volta mi sono fatto un giocattolo sessuale partendo da una candela, sciogliendone una parte per modellarne la punta e forme differenti sull’asta. Alla fine un giorno ho deciso di dar vita alla fantasia che avevo sempre avuto; sono andato dal fruttivendolo e mi sono comprato una grossa e perfetta zucchina” (Da forum.pichunter.com - link non più attivo)
ANALITÀ Coscienza della funzione erotico-sessuale che la zona anale può rivestire. → anale.
ANAL-VORE Nell’ambito dell’endosomatofilia, fantasia sessuale nella quale un individuo viene fagocitato (“divorato”) e assimilato attraverso l’ano di un’altra persona o di un essere immaginario; una volta all’interno del corpo, il soggetto fagocitato può permanere nel retto come si trattasse di una peculiare gravidanza (unbirthing), oppure essere metabolizzato o, ancora, trasformato ed espulso. ¶ Dall’ing. anal, anale + lat. vor(ar)e, divorare.
ANANDRIA Desueto sin. di effeminatezza. ¶ Dal gr. an + andros, non uomo, non virile.
ANARRENIA GENITALE Inefficiente disposizione erotica per cattiva funzionalità, congenita o acquisita, delle ghiandole endocrine (vedi testicolo, ovaio. ¶ Dal gr. an + arrenos, senza virilità.
ANASIRMA Pratica esibizionistica consistente nel sollevamento improvviso di una gonna od altro indumento per mostrare i genitali. → flashing. ¶ Dal gr. anasyro, tirarsi su le vesti.
ANASTEMAFILIA Attrazione sessuale selettiva verso persone di statura nettamente superiore o inferiore alla propria. Molti uomini preferiscono donne di statura inferiore alla propria in quanto ciò sottolinea il loro ruolo virile nella coppia, mentre un partner più alto può dare alla donna un senso di sicurezza. Nella nostra cultura è inusuale che un uomo cerchi attivamente delle compagne più alte di lui; in alcuni casi dietro questa attrazione selettiva si cela una tendenza esibizionistica poiché una coppia composta da due soggetti di notevole differenza d’altezza (soprattutto se l’uomo è più basso), può essere una combinazione che attrae l’attenzione degli altri e quindi potrebbe rivelare negli elementi della coppia tratti esibizionistici e narcisistici. → moglie trofeo. ¶ Dal gr. anastema, altezza, statura.
ANATRIPSI Tipo di masturbazione femminile praticata sfregando le grandi o le piccole labbra della vulva fra loro. ¶ Dal gr. anatripsis, sfregamento.
ANAXIOFILIA Attrazione sessuale per persone poco raccomandabili, bulli, poco di buono; parafilia in parte sovrapponibile all’ibristofilia ma attenuata rispetto a quest’ultima e maggiormente caratteristica di donne in giovane età. Nell’anaxiofilia sussiste una tendenza a voler soccorrere ed aiutare la persona difficile e malvista da tutti, rendendosi quindi particolare agli occhi di quella, ma entrano in gioco anche fattori legati ad un’insicurezza che guida verso un partner che dimostri i tratti del leader, anche se in senso negativo. Inoltre, l’attrazione nei confronti si soggetti antisociali, può essere tipica di quelle persone che hanno sofferto per un’educazione rigida e ipermorale e che quindi trovano nel comportamento ribelle del partner il fascino di ciò che a loro non è mai stato concesso; la relazione stessa diventa una reazione passivamente rabbiosa e compensativa alle frustrazioni sofferte. ¶ Dal gr. anaxios, indegno, vile.
TESTIMONIANZA: “Furono in tanti a consigliarmi, con il cuore in mano, di non mettermi in testa il tuo nome. Hai sempre avuto una brutta fama, già da piccolo. [...] Mi rendevo conto della tua morale distorta, ma sapevo che dietro quella maschera d'indifferenza poteva celarsi un ragazzo dal cuore d'oro. Mai così tanto in vita mia desiderai di finirci in quel maledetto inferno. Non scesi dalla moto. Rimasi lì a fissarti. Era già tardi e potevo benissimo andare verso la mia casetta pulita e accogliente proprio dietro l'angolo, con i miei bravi genitori in pensiero per la loro principessa in ritardo, ma non scelsi quella strada e, quella notte, ti seguii” (Link)
ANDROFILIA Attrazione, a volte di carattere morboso ed eccessivo, nei confronti degli individui di sesso maschile da parte di una donna (androfilia femminile) o di un altro uomo (androfilia maschile). Non è sin. di ipersessualità poiché non necessariamente il soggetto ha rapporti sessuali con le persone dalle quali è attratto. È possibile che la persona pensi in maniera ossessiva agli uomini proprio per assenza di un partner o indirizzi ossessivamente il proprio pensiero su strategie di seduzione. Il termine può anche essere usato come semplice sin. di eterosessualità nel caso si riferisca ad una donna, o di omosessualità nel caso di un uomo. ¶ Dal gr. aner, andros, maschio.
ANDROFOBIA In lat. horror viri. Paura, repulsione o anche odio verso gli individui di sesso maschile. Nella quasi totalità dei casi si tratta di una fobia che colpisce le donne, sovente quelle che sono state vittime di una violenza sessuale, le quali, a causa del trauma, sviluppano un timore irrazionale per i maschi, evitando le situazioni in cui essi sono presenti. In diversi casi tuttavia l’androfobia scaturisce da una sequela di delusioni amorose vissute come particolarmente traumatiche o da un’elevata timidezza e scarsa capacità di relazionarsi con gli uomini; in alcuni casi può trattarsi di uno spostamento di aggressività inaccettata che viene canalizzata contro il maschio in rappresentanza di un qualche altro fattore inconscio epicentro ed origine di rancore e timore. misandria. ¶ Dal gr. aner andros, uomo.
TESTIMONIANZA: “Cara ***, si dice che l'unione fa la forza... che consolazione magra...! Io mi sento come te, io ho paura degli uomini e questa paura mi fa stare sempre sola. Con più passa il tempo e con più peggiora. Anch'io non voglio più parlare con gli uomini, non ne sono addirittura più capace, sono troppo prevenuta, e ne ho fisicamente una paura terribile. Cerco solo amiche che, giustamente, non abbiamo doppi fini” (Link)
ANDROGENO, ormone Messaggero chimico prodotto dal testicolo, dalla corteccia surrenale e in misura minore dall’ovaio, che stimola e controlla lo sviluppo ed il mantenimento delle caratteristiche maschili. L’ormone androgeno più noto è il testosterone.
ANDROGINIA Sin. di pseudoermafroditismo maschile o ermafroditismo maschile apparente. Presenza di caratteri sessuali femminili in soggetti maschi. Gli androgini, o androginoidi, sono geneticamente maschi ma a causa di un'insufficiente secrezione di ormoni maschili hanno un apparato genitale esterno di ridotte dimensioni che può ricordare quello femminile. Oltre a ciò, possono presentare anche caratteri sessuali femminili secondari: rotondità degli arti, peluria rada, bacino largo, etc. ¶ Dal gr. andros, maschio + gyne, donna.
ANDROIDISMO Forma di tecnofilia legata all’attrazione verso robot dalle fattezze umane maschili (androidi), femminili (andreidi) o verso automi non umanoidi. Sovente questa parafilia si riduce alla collezione feticistica di materiale che illustra andreidi dalle forme perfette e scolpite, più o meno coperte di vestiti futuribili o strutture metalliche lucide. → ASFR. ¶ Dal gr. andros, uomo + eidos, forma.
ANDROLOGIA Ramo della medicina che si occupa delle malattie specifiche del sesso maschile, in particolare di quelle degli organi genitali. ¶ Dal gr. andros, uomo + suff. -logia, studio scientifico.
ANDROMANIA Eccessivo desiderio di una donna per l’attività sessuale; sin. di ninfomania. ¶ Dal gr. andros, uomo + suff. -mania, stato patologico di tipo iperattivo, di coazione o psicotico.
ANDROMIMETOFILIA Attrazione sessuale selettiva per le donne che imitano gli uomini nell’aspetto e nel comportamento (andromimetica), femmine molto mascoline o donne transessuali. → ginemimetofilia. ¶ Dal gr. andros, uomo + mimos, mimo.
ANDROPAUSA O climaterio maschile. Termine coniato, in analogia con menopausa, per indicare l'insieme delle manifestazioni organiche e psichiche che sopravvengono nell'uomo tra i 50 e i 60 anni per ridotta funzionalità ormonale del testicolo. ¶ Dal gr. andros, uomo + pausis, fermata.
ANDRORADIPSISMO Pratica di masturbazione maschile realizzata in gruppo, nella quale due o più soggetti si osservano mentre si masturbano oppure condividono l’attività in uno stesso luogo facendo però in modo di non osservarsi in maniera diretta; tale pratica è nota gergalmente come sega di gruppo o, in ing. circle jerk (sega in cerchio). È una pratica comune fra maschi in età adolescenziale, che in questo modo hanno la possibilità di confrontarsi e sdrammatizzare alcune ansie legate alla sessualità. ¶ Dal gr. andros, uomo + rad-, doppio prefisso (ri- + ad-) che indica ripetizione + ipsismo, azione su di sé.
TESTIMONIANZA: “Mi è sempre piaciuto masturbarmi in compagnia. Quando avevo tredici anni ero solito andare in giro con un gruppo di amici con i quali facevo una cosa che chiamavamo circle jerk. Funzionava che tutti i partecipanti buttavano un quarto di dollaro al centro del cerchio e ci sedevamo per masturbarci: il primo che veniva si beccava i soldi. Il bottino non ammontava mai a più di un dollaro o un dollaro e mezzo. Penso che tutti capivamo che i soldi erano solo un pretesto. Lo facevamo principalmente per l’emozione di essere guardati e di guardarci. Per quanto ne so, tutti i ragazzi di quel gruppo sono cresciuti come eterosessuali. Sono certo che avremmo preferito fare quel gioco con le ragazzine ma non se ne poteva trovare una che fosse interessata” (Finz, 2004)
ANDROSODOMIA Coito anale con un partner maschile. → sodomia ¶ Dal gr. andros, uomo.
ANDROZOON Animale addestrato per aver rapporti sessuali con esseri umani in un ruolo attivo, come se fosse un uomo. → ginezoon. ¶ Dal gr. andros, uomo + zoion, animale.
ANEDONIA O ipoedonia. Scarsa attitudine a provare piacere e desiderio, anche di tipo non prettamente sessuale. Lo stato anedonico porta prevedibilmente a una sessualità assente o appiattita, del tutto inappagante. La loc. ‘anedonia sessuale’ è usata come sin. di iposessualità e nell’uomo essa è legata soprattutto alla mancanza di piacere nel momento dell’eiaculazione. ¶ Dal gr. an + hedone, senza piacere.
TESTIMONIANZA: “Quando mi tocco non provo alcuna sensazione sia nel momento dell’erezione che quando eiaculo. Non provo il ben che minimo piacere o sensazione (anche se sono andato in carica per alcuni giorni) [il soggetto non si è masturbato per alcuni giorni]. [...] Ci metto anche del tempo a raggiungere l’orgasmo e dico orgasmo ironicamente, visto che non sento niente. Tuttavia le erezioni ci sono e il sesso opposto per me è ancora molto attraente” (Da forums.govteen.com - Link non più attivo)
ANEIACULAZIONE Impossibilità di eiaculare, con o senza orgasmo (aneiaculazione anorgasmica). Nel caso dell’aneiaculazione orgasmica, essa non può essere distinta dall’eiaculazione retrograda senza che venga compiuto un esame delle urine che rintracci la presenza o l’assenza in esse degli spermatozoi (spermaturia). Tale disturbo può dipendere da fattori psicologici, in genere inibizione sessuale e incapacità di donarsi al partner, a problemi del sistema nervoso o a un’inibizione conseguente all’assunzione di farmaci. In una forma particolare di aneiaculazione, detta eiaculatio seiuncta (lat. eiaculazione separata), non vi è emissione di sperma nell’ambito del rapporto sessuale e a volte anche nella masturbazione, ma l’eiaculazione può ancora avvenire durante il sonno (polluzione notturna). → orgasmo (disturbo del).
ANELLO CONTRACCETTIVO Dispositivo anticoncezionale ormonale in materia plastica a forma d’anello di circa 5 cm di diametro, il quale, una volta inserito in vagina, rilascia costantemente e per 3 settimane una bassa dose di estrogeno e progestinico (progesterone). Allo scadere della terza settimana l’anello viene rimosso in corrispondenza con l’inizio del flusso mestruale. Benché la posizione all’interno della vagina non sia determinante per l’effetto contraccettivo, l’anello generalmente si colloca vicino alla cervice, quindi nella parte più profonda della vagina; il dispositivo viene tenuto in sede dai muscoli della parete vaginale. L’anello, che in genere non causa disturbo durante il rapporto sessuale, può tuttavia essere rimosso prima del coito ma deve essere reinserito in vagina entro 1-3 ore per non perdere la protezione contraccettiva. Sono in commercio anche anelli vaginali che rilasciano estradiolo, per limitare in menopausa l’atrofia vaginale. L’indice di Pearl teorico di questo dispositivo è dell’1%, pari a quello della pillola.
ANELLO PENIENO 1) Anello di gomma o silicone che va indossato alla base del pene ad erezione avvenuta. La compressione esercitata dall’anello impedisce al sangue di defluire consentendo quindi al pene uno tempo d’erezione più lungo; non si consiglia di indossare l’anello penieno per più di 30 minuti in quanto il sangue stagnante nei corpi cavernosi e l’elevata pressione sanguigna potrebbero causare edema dei corpi cavernosi. 2) Anello in gomma o metallo attraverso il quale viene fatto passare il pene in stato di flaccidità e i testicoli: i genitali esterni così cinti alla base fanno avvertire un senso di costrizione che aumenta all’aumentare del volume del pene dovuto all’erezione. L’anello penieno di questo tipo viene usato soprattutto in ambito BDSM, tanto più che alcuni anelli hanno una dentellatura interna per procurare maggiore dolore-stimolazione all’epidermide. 3) Anello penieno vibrante, la cui funzione non è tanto quella di stringere la base del pene, piuttosto quella di accompagnare l’erezione e la penetrazione con un effetto di vibrazione. Ciò si ottiene tramite un rotore contenuto in un ovulo di gomma agganciato all’anello; la parte vibrante deve essere posizionata sulla parte dorsale del pene, cioè verso il pube. Ciò comporta che, durante la penetrazione, la parte vibrante va a corrispondere con la zona clitoridea procurando quindi piacere ad entrambi i partner.