RE-WELPING Vedi endosomatofilia. ¶ Ing.: rigenerazione.
RIASSEGNAZIONE SESSUALE, terapia di Anche riattribuzione del sesso, o transizione. Insieme delle procedure atte ad attribuire, ad un individuo transessuale il genere sessuale al quale sente di appartenere a dispetto del proprio sesso genetico, ciò compresi i genitali esterni. La riassegnazione sessuale prevede una terapia ormonale sostitutiva per modificare i caratteri sessuali secondari, la procedura chirurgica per alterare le caratteristiche sessuali primarie ed un percorso psicologico per poter affrontare senza eccessivo disagio le difficoltà legate agli interventi medici e i vari mutamenti sociali che comporta la riattribuzione di genere. → RTL; neopene; neovagina.
APPROFONDIMENTO: Il primo caso registrato di riassegnazione sessuale chirurgica riguarda il transessuale MTF tedesco Lili Elbe che, a Berlino nel 1931, si sottopose all’intervento, supervisionato da Magnus Hirschfeld. Elbe si sottopose ad altri quattro interventi che inclusero un tentativo di trapianto uterino; il rigetto dell’organo causò la morte del transessuale.
RICCHIONE Sin. gerg. di maschio omosessuale. ¶ Da “orecchione”, termine in uso soprattutto in Italia meridionale e di origine spagnola; indicava un tempo gli amerindi considerati effeminati a motivo delle decorazioni con cui si adornavano i padiglioni auricolari.
RICONDIZIONAMENTO ORGASMICO Approccio psicoterapeutico mirato alla cura di parafilie socialmente dannose (sadismo sessuale, necrofilia, pedofilia) basato sul rinforzo di desideri sessuali convenzionali. Al paziente viene chiesto di masturbarsi immaginando la propria fantasia ricorrente (quella non convenzionale) e nel momento in cui l’orgasmo è imminente il paziente deve spostare di colpo l’attenzione mentale su un’altra fantasia incentrata su situazioni e comportamenti sessuali normali e socialmente accettabili; l’orgasmo rinforzerebbe i desideri convenzionali. Nelle sessioni successive della terapia, che il paziente avrà cura di esercitare a domicilio, il momento in cui la fantasia non convenzionale è sostituita da quella convenzionale viene progressivamente anticipato finché la fantasia e i desideri socialmente accettabili prendono il posto delle pulsioni antisociali.
RIFIUTO, paura del Timore provato da chi suppone che le proprie avances affettivo-sessuali non vengano accolte. Il timore del rifiuto, che il più delle volte impedisce all’individuo di comprovare l’ipotetico fallimento, si basa sulla percezione che la persona oggetto del desiderio abbia un insieme di attributi (estetici, sociali, etc.) tali che le proprie caratteristiche siano quantitativamente e/o qualitativamente inferiori a quelli, cioè che la persona oggetto del desiderio, potendosi permettere di meglio, non accetterebbe una proposta di relazione. La paura del rifiuto è quindi inversamente proporzionale all’efficacia autopercepita e direttamente proporzionale al senso d’inadeguatezza. → picche.
APPROFONDIMENTO: In Italia è abbastanza noto il significato di una stretta di mano data grattando con un dito il palmo della mano dell’altro; chi compie questo gesto suggerisce di essere disponibile ad un qualche tipo di attività sessuale, in genere di entità molto moderata dato che questa particolare stretta di mano viene soprattutto usata dai giovanissimi. La stessa stretta di mano con lo stesso significato è usata dalle donne Maori dell’Africa per far capire ai loro uomini che sono sessualmente disponibili.
RIMMING Anche rim job (ing. lavoro d’orlo) o, in lat. lambitus ani, leccamento dell’ano. Sin. di anilinguo. Il termine può anche essere riferito in maniera specifica all’inserimento della lingua nell’ano del partner. I rapporti oro-anali comportano un rischio maggiore di contrarre infezioni batteriche e virali, quindi è consigliata per essi una particolare attenzione relativamente all’igiene intima e la conoscenza dello stato di salute del partner. ¶ Dall’ing. (to) rimm, orlare, con riferimento al movimento circolare della lingua intorno allo sfintere anale.
RIMORCHIARE Termine usato gergalmente in senso fig. per indicare l’atto di attirare una persona, incontrata fortuitamente, inducendola a rapporti amorosi; attestati anche i sinonimici acchiappare, beccare, cuccare.
RIN-NO TAMA O palline birmane. Vedi palline vaginali.
RINOFILIA Variazione sessuale consistente nell’ottenere piacere sessuale attraverso il senso dell’olfatto e la percezione degli odori. Qualsiasi persona è attirata ed eccitata da determinati odori ritenuti soggettivamente erogeni, nella rinofilia però la componente olfattiva sembra rivestire a fine eccitatorio un ruolo di gran lunga superiore rispetto agli altri canali sensoriali. ¶ Comp. dal gr. rhis -rhinos, naso.
APPROFONDIMENTO: Un uomo, quasi cieco dalla nascita, aveva compensato la perdita della vista con un accresciuto senso dell’olfatto e del tatto. […] Il suo comportamento sessuale tipico era rovistare nell’immondizia e mangiare le feci. (Masters e Lea, 1963)
RIPARATIVA, terapia Insieme di pratiche e metodologie psicologiche mirate a porre termine ad un determinato orientamento sessuale nel paziente, in genere relativamente all’omosessualità. La terapia riparativa (il cui nome fa già trasparire la posizione pregiudiziale dell’operatore), utilizza metodi farmacologici, psicologici (avversione e conversione) e spirituali, ed è criticabile metodologicamente e deontologicamente. Si consiglia a chi vive la propria omosessualità come fenomeno problematico di fare riferimento a professionisti o enti sociali che non concettualizzino l’omosessualità come una malattia mentale o un disturbo evolutivo. È bene che si cerchi l’assistenza di chi possa garantire una corretta informazione sessuale, scevra da preconcetti che non trovano riscontro nella scienza medica e psicologica, in modo che sia possibile analizzare la complessità dei fattori che determinano il disagio psicologico così da favorire la piena accettazione di sé. Di fatto le terapie riparative non solo hanno poca probabilità di successo a lungo termine ma possono essere fonte di grave malessere psicologico, andando ad aumentare i livelli di ansia e lo scompenso identitario.
STORIA: Il viennese Albert von Schrenck-Notzing (1862-1929) fu uno psichiatra e pioniere sessuologo che, riponendo molta fiducia nella trance ipnotica, utilizzava l’ipnosi suggestiva e direttiva per trattare quelle che al tempo erano considerate perversioni sessuali: quindi soprattutto l’omosessualità e la masturbazione. Il lavoro di Schrenck-Notzing mirava alla modificazione dell’orientamento sessuale tramite ipno-suggestione e per mezzo di bizzarri rinforzi ricondizionanti, quali ad esempio l’assidua frequentazione di bordelli.
RISOLUZIONE, fase di O fase post-consumatoria. Quarto stadio del ciclo di risposta sessuale umana che segue la fase orgasmica. Nella fase di risoluzione vi è una rapida diminuzione della pressione sanguigna e della tensione muscolare che tornano ai livelli precedenti lo stato d’eccitazione, questo a motivo dell’interruzione dello sforzo fisico legato all’attività sessuale e all’incremento massiccio di alcuni neuromediatori che avviene in concomitanza e successivamente all’orgasmo. L’ossitocina, che inizia ad essere secreta all’inizio della stimolazione sessuale, raggiunge il suo picco ematico con l’orgasmo e il suo effetto vasodilatativo è ben evidenziato dal rossore cutaneo post-orgasmico. L’ossitocina tuttavia espleta un effetto psicologico ben più importante, infatti stimola il desiderio d’amore e fedeltà, andando a rinsaldare il legame affettivo fra i partner, cosa che evolutivamente si spiegherebbe come mezzo per assicurare alla prole una base sicura. Nella donna il livello post-orgasmico di ossitocina è quintuplicato rispetto al normale, nell’uomo all’effetto ossitocinico si va ad aggiungere quello della vasopressina, che limita l’aggressività, induce appagamento e suscita tenerezza verso la partner. Se l’orgasmo non è stato raggiunto, la risposta risolutiva è più lenta e la congestione degli organi pelvici può causare un senso di fastidio sia nell’uomo sia nella donna. Nel caso l’orgasmo sia stato raggiunto, nel maschio la fase di risoluzione è contraddistinta da un periodo refrattario durante il quale l’uomo non è reattivo fisiologicamente alla stimolazione sessuale. A ciò concorre in maniera decisiva l’azione della prolattina, il cui rilascio massiccio al raggiungimento dell’acme del piacere causa un crollo del desiderio sessuale. Lo stato di rilassamento post-orgasmico è direttamente proporzionale al livello di piacere e soddisfazione provate con l’orgasmo e lo stato di soddisfacimento consumatorio e di rilassamento è a propria volta proporzionale alla quantità di β-endorfina, un oppioide naturale, immesso nel sangue al termine dell’attività sessuale. La fase risolutiva della donna è più lenta, sicché immediatamente dopo un primo orgasmo ha la potenzialità di sperimentarne altri in numero variabile.
RISPOSTA SESSUALE, ciclo di Modello a quattro fasi proposto da Masters e Johnson (1966) per illustrare il processo di risposta fisiologica che ha luogo durante la stimolazione sessuale. In ordine di progressione si compone di: a) fase di eccitamento; b) fase di plateau; c) fase orgasmica; d) fase di risoluzione. Il ciclo, per essere completato, non ha necessariamente bisogno di molto tempo: è stato misurato che l’uomo possa entrare nella fase d’eccitazione e giungere all’orgasmo in 2-4 minuti mentre la donna possa completare il ciclo in 4 minuti, ma in alcuni casi anche in 15-30 secondi.
STORIA: Gli uomini sono più portati alla compagnia delle donne in inverno e in primavera; le donne sono soprattutto desiderose del commercio con l’uomo in estate e autunno […] Secondo la mia opinione, la stagione più adatta per la copula è la primavera e l’inverno; può realizzarsi anche in autunno ma a metà dell’estate dovrebbe essere attentamente evitata, quando cioè la sudorazione è così abbondante. (Venette, 1688)
RITENZIONE TESTICOLARE Vedi criptorchidismo.
RIVOLUZIONE SESSUALE Movimento socio-politico che, fra gli anni ’60 e ’70 del XX secolo, ha condizionato e rivoluzionato i codici e i comportamenti sessuali della società occidentale. Con antecedenti che possono essere fatti risalire all’Illuminismo, alle scoperte scientifiche, al pensiero antivittoriano ottocentesco, alla nascita della psicologia clinica d’inizio ‘900 e non solo (musica, cinema, etc.), la rivoluzione sessuale concomitante ai movimenti controculturali e femministi, ha criticato e ripensato la relazione uomo-donna e i dettami vigenti legati alla dottrina religiosa e alle leggi dello stato, favorendo l’affermazione della libertà per la donna di emancipare la propria sessualità da quella dell’uomo, normalizzando la pornografia, rilanciando la dimensione non procreativa del sesso (quindi portando all’accettazione dei farmaci anticoncezionali) ed equiparando le relazioni non eterosessuali a quelle eterosessuali.
RLT Acr. di Real Life Test. Prova che viene chiesta ad un transessuale prima di venire sottoposto alla riassegnazione chirurgica del sesso. Per almeno un anno prima dell’operazione il soggetto dovrà vivere come un membro del genere del quale vuole assumere l’identità anatomica, in modo di avere, almeno in parte, una buona misura di ciò che comporterebbe psicologicamente e socialmente il mutamento sociale di ruolo. → rassegnazione sessuale. ¶ Ing.: Test di Vita Reale.
ROBOTFETISH O robofetish. Vedi androidismo. ¶ Ing.: feticismo per i robot.
ROCKET Modello di vibratore di dimensioni ridottissime (poco più di una batteria stilo) e vibrazioni particolarmente intense. Le sue dimensioni ridotte lo rendono un oggetto di facile utilizzo e trasportabilità. ¶ Ing.: razzo.
ROMAN PORNO Genere pornografico giapponese sviluppatosi tra gli anni ’70 e gli ’80 del XX secolo. Prodotto con pochi soldi e pochi mezzi, nel roman porno l’atto sessuale è suggerito e non ostentato, le attrici indossano un perizoma adesivo, la simbologia dell’umidità è sempre presente così come sono esasperati i lamenti di piacere, sovente aggiunti in postporoduzione. Il roman porno si legò a peculiari variazioni sessuali: bondage, feticismo, sadomasochismo. Il primo roman porno fu “La donna della casa popolare” (Danchizuma: Hirusagari No Joji, 1971). Dati i cambiamenti di gusti nel pubblico, nel 1998 la casa cinematografica Nikkasu, che aveva introdotto il genere e più di altre l’aveva spinto, decise di terminare la produzione dei roman porno.
ROSSE Sin. gerg. di mestruazioni, quasi sempre usato con l’articolo (le rosse) e comunque sempre al plurale.
ROSSORE SESSUALE Arrossamento cutaneo localizzato, uniforme o maculato, concomitante allo stato di eccitazione e dovuto a vasocongestione dell’epidermide. Non tutte le persone mostrano questo rush cutaneo durante il sesso ma negli individui di pelle chiara esso è molto più visibile. In genere l’arrossamento colpisce il ventre, il petto, il collo, il volto, le mani e i piedi ma può estendersi ad altre parti. Raggiunto l’orgasmo, il rossore scompare progressivamente in pochi minuti o in alcune ore. Il rossore sessuale non è un segno certo di orgasmo avvenuto, tuttavia è un segno non simulabile di eccitazione sessuale. → risoluzione (fase di).
ROVINAFAMIGLIE Persona seduttrice le cui avventure affettivo-sessuali sono calamitose per le famiglie in quanto il più delle volte si lega a individui già impegnati da vincolo matrimoniale.
ANTROPOLOGIA: L’etnia Bangala del Congo adotta una semplice soluzione in caso di tradimento. Se gli adulteri dovessero rifiutarsi di interrompere la loro relazione, si procederebbe senza colpo ferire ad uno scambio di coniugi. Il marito e la donna traditi che si devono mettere insieme, tuttavia, non hanno alcuna voce in capitolo.
RPS Acr. di Real Person Slash. Sottogenere della slash fiction incentrato sulla relazione sessuale fra personaggi noti, il più delle volte del tutto inventata. ¶ Ing.: slash (fiction) con una persona reale.
RUBBERISMO O latexfilia. Feticismo per i prodotti in lattice o gomma, soprattutto in forma di abiti e dispositivi dell’oggettistica sessuale. Il lattice è un materiale di origine vegetale dalle straordinarie caratteristiche elastiche, anallergiche e antibatteriche, resistente alla pressione e all’allungamento. Per le sue proprietà il lattice viene utilizzato per la produzione di diversi oggetti legati all’attività sessuale: preservativi, insertive toys, abiti o oggetti peculiari come il latex bondage baloon, un sacco di lattice aderente nel quale una persona può inserirsi lasciando uscire solo la testa, o il latex vacuum bed, una sorta di letto composto da due coperte di lattice che aderiscono sul corpo della persona che si adagia fra esse (il rischio di soffocamento è notevole). Gli abiti di lattice, molto diffusi, aderiscono completamente al corpo, anche se per indossarli occorre tempo e attenzione, cospargendo preventivamente il corpo con borotalco in modo da limitare l’attrito del lattice con la pelle. In commercio si trova anche il lattice liquido da far colare sul corpo per creare indumenti su misura una volta che la sostanza si è solidificata.
TESTIMONIANZA: “Ciao”! Siamo una coppia rubberista di ****. A **** (mia moglie) e a me piace incontrare altri, fare foto, fare video e, in generale, goderci lo stile di vita latex ogni volta che è possibile. Lo dico perché abbiamo 6 figli [...] ma nonostante ciò abbiamo un sacco di tempo libero: la maggior parte del nostro tempo lo spendiamo a spingere la moda latex perché sia accettata socialmente. Oltre a questo a noi piace un bondage leggero col lattice e impersonare le bambole di gomma [rubberdoll]. Io [qui è la moglie a scrivere] pratico anche il breathplay, la deprivazione sensoriale e tutti i giochi di gonfiaggio [vedi inflatofilia]” (Link)
RUFFIANO Persona che, per propria utilità, agevola gli amori altrui, soprattutto quelli illeciti. ¶ Dalla radice anglosassone ruffi-, propria di termini che hanno significato di arraffare, ghermire.
RUOLO DI GENERE Espressione esteriore dell’identità di genere. Insieme di ciò che un individuo fa o dice per indicare agli altri e/o a se stesso il grado della propria femminilità, mascolinità o ambivalenza. Il ruolo di genere è assai dipendente dall’ambiente sociale e dalla fase storica in cui vive il soggetto, poiché è per lo più il contesto sociale a definire ciò che è più appropriato per rappresentare la femminilità e la mascolinità.
RUPOFILIA Variazione sessuale del tutto simile alla misofilia, da alcuni fatta rientrare nel novero delle parafilie scatologiche. ¶ Dal gr. rupos, sudiciume.
RUPOFOBIA Timore irrazionale ed eccessivo dello sporco e di ciò che può essere tale. Si tratta di una forma di fobia che limita grandemente ogni tipo di contatto sessuale, anche il più semplice, poiché il corpo umano può essere vissuto come un pericoloso ricettacolo di germi e sporcizia. ¶ Dal gr. rupos, sudiciume.
APPROFONDIMENTO: La ricercatrice Herbenicka D. (2009) dell’Università dell’Indiana, nel tentativo di sviluppare un’affidabile scala di validazione per misurare l’attitudine nei confronti dei genitali femminili (ATWGS), ha sottoposto a diversi questionari 362 donne e 241 uomini; la maggior parte del campione era composto da caucasici tra i 18 e i 23 anni. Dalla ricerca è risultato che le donne sono spesso molto più critiche degli uomini relativamente al proprio corpo e a quello delle altre donne. Gli uomini, e non solo per una questione di mera eterosessualità, dimostrano un’attitudine più positiva nei confronti di vari aspetti dei genitali femminili, incluso l’aspetto estetico, l’odore, il sapore e la consistenza. Le donne che hanno dimostrato un’attitudine più positiva verso i genitali femminili, sono anche quelle che vivono meglio il proprio essere e quindi sono più inclini a compiere scelte che riguardino la salute dei propri genitali (un maggior numero di visite ginecologiche, l’auto-osservazione della vulva, etc.). Queste stesse donne, dato il loro punto di vista positivo, hanno meno problemi legati alla sessualità, quindi hanno più probabilità di godere del sesso e di raggiungere l’orgasmo.
RYONA Nelle produzioni grafiche e d’animazione giapponesi, situazione dalle connotazioni sadiche in cui una donna viene attaccata, percossa in una lotta o torturata da un’altra persona, nella misura in cui ciò avvenga con connotazioni erotiche. → rape. ¶ Dal giap. ry(oki), bizzarro + ona(ni), masturbazione.
S. Nella messaggistica, in minuscolo come abbr. di slave, in maiuscolo come abbr. di sadismo o sadista.
SACOFRICOSI Pratica sessuale masturbatoria realizzata manipolandosi i genitali attraverso un buco realizzato appositamente in una tasca del pantalone. La sacofricosi è generalmente osservabile in alcuni soggetti esibizionisti e frotteuristi. → frotteurismo. ¶ Dal gr. sakkos, sacco, borsa + phrix, -phrikos, fremito.
SADDLEBACKING Pratica e condotta sessuale attuata da alcune donne legate alla chiesa cristiano-cattolica che, volendo preservare la propria verginità fino al matrimonio, in ambito di rapporto penetrativo si concedono solo coiti anali. → vergine fisica. ¶ Dal nome della Chiesa di Saddleback, il cui pastore Rick Warren, nel 2008, supportò un emendamento politico legato al riconoscimento legale delle sole unioni matrimoniali fra eterosessuali.
APPROFONDIMENTO: I ricercatori Sanders e Reinisch (1999) chiesero ad un ampio numero di studenti di college se la locuzione “fare sesso” potesse essere applicata ad 11 tipi differenti di atti sessuali. La ricerca voleva testare il valore e il significato che i giovani davano ai concetti di astinenza, verginità e continenza. Fra gli undici tipi di atti sessuali si elencavano: bacio con la lingua, contatto orale con il seno o i capezzoli, penetrazione anale. I risultati indicarono che pochi studenti consideravano “fare sesso” un atto come il bacio con la lingua (2%) mentre quasi tutti pensavano che quel significato potesse essere applicato alla penetrazione vaginale (99,5%). Il 60%, però, pensava che il sesso orogenitale non fosse “fare sesso” e l’81% riteneva che la penetrazione anale non significasse “fare sesso”. In una precedente ricerca compiuta da Horan et al. (1998) si ebbero le stesse discrepanti conclusioni. Su 1101 studenti di college, il 24% dichiarò che il sesso anale era una pratica che poteva essere fatta rientrare negli atti di astinenza sessuale. Il 37% del campione disse la medesima cosa del sesso orogenitale e solo il 10% disse ciò della penetrazione vaginale. Per il 75% dei giovani il bacio con la lingua rientrava nell’astinenza e nella stessa rientrava la stimolazione dei genitali compiuta con la mano fino all’orgasmo (61%).
SADISMO (S) Tendenza, raramente solo di tipo sessuale, a derivare gratificazione dall’infliggere sofferenze fisiche e umiliazioni psicologiche al partner. In genere il comportamento sadico nella sessualità si accompagna al masochismo, sia come tendenza coesistente nel medesimo soggetto, sia come variazione sessuale di un partner che completa così il quadro sadomasochistico nel quale le due tendenze si manifestano, necessitando l’una dell’altra per generare gratificazione. Va però precisato che il masochista non è il partner ideale del sadico puro, poiché il piacere mostrato dal masochista nel subire sofferenze e umiliazioni priverebbe il sadico del proprio piacere. Il sadico infatti ha la necessità di percepire nell’altro individuo vero terrore, dolore e sofferenza. Il sadico è un soggetto antisociale che difficilmente riesce a creare dei legami affettivi profondi soprattutto a motivo della sua incapacità di empatizzare con i potenziali partner e per la sua tendenza a oggettivizzare le persone, usandole secondo i propri scopi per poi scartarle senza troppi rimorsi. Lo stile del sadico è seduttivo, manipolativo e distruttivo, può istaurare una qualche forma di relazione solo con soggetti estremamente insicuri e dipendenti che naturalmente verranno maltrattati e sfruttati senza però avere la forza di svincolarsi dalla relazione. Il sadismo, disturbo quasi prettamente maschile, può essere concettualizzato come un’esasperazione del controllo dell’uomo sulla donna. Questo, a propria volta, dipende dal fatto che il sadico è pervaso da un devastante sentimento d’inferiorità che compensa con la ricerca di situazioni in cui il terrore della vittima rimarca la superiorità del carnefice, più sarà prolungato il senso di dominio, maggiore sarà il compenso narcisistico alla sua debole autostima. Il soggetto sadico, invariabilmente vittima di un disturbo narcisistico, è refrattario alle cure psicologiche proprio per la sua incapacità di istaurare un rapporto empatico con le altre persone e quindi con il terapeuta. Data la sua necessità di trarre piacere dal dolore e dalla sofferenza altrui non è improbabile che il sadico compia atti sessuali violenti e anche omicidari. → sadomasochismo. ¶ Termine introdotto dallo psichiatra Richard von Krafft-Ebing nel 1890 ispirandosi al marchese Donatien Alphonse François de Sade (1740-1814) aristocratico francese autore di scritti sessuali in cui le pratiche sadiche erano al centro della narrazione.
TESTIMONIANZA: “Il desiderio d’infliggere dolore agli altri non costituisce l’essenza del sadismo. L’impulso centrale è di avere il dominio assoluto sull’altra persona, di farne un oggetto indifeso alla nostra mercé, di detenere il potere su di lei, di diventare il suo dio, e di fare di lei ciò che si desidera. E l’obiettivo più radicale è di farla soffrire. Perché non c’è potere maggiore su un’altra persona di quello di infliggere dolore. Di costringerla a tollerare la sofferenza senza che sia in grado di difendersi. Il piacere che deriva dal dominio assoluto sull’altra persona rappresenta l’essenza ultima dell’impulso sadico” (James Mitchell "Mike" DeBardeleben, sadico sessuale, in Hazelwood, Michaud, 2001)
SADISTA Detto di persona che prova piacere sessuale nell’infliggere dolore ai propri partner. Nella comunità SM il termine sadista è preferito a quello di sadico, che viene invece utilizzato per indicare quei soggetti che esercitano il sadismo in attività che non prevedono la consensualità.
SADOMASOCHISMO Anche con le abbr. SM, S/M o S&M; l’abbr. pop. sadomaso indica sia il sadomasochismo sia la persona che se ne rende partecipe, in ruolo sadico e/o masochista. Combinazione di sadismo e masochismo che può caratterizzare la variazione sessuale di un solo soggetto che presenta entrambe le tendenze o, più comunemente, una relazione nella quale un soggetto ha la necessità di infliggere dolore fisico e psicologico ad un partner per provare piacere sessuale e il secondo prova piacere nel subire dolore ed umiliazione. La dinamica del rapporto sadomasochistico prevede la consensualità fra i partner; in altre parole nel rapporto sadomasochistico il dolore deve essere inflitto o ricevuto nel rispetto dell’altro e per il piacere di entrambi i partecipanti. Nel sadomasochismo quella che sembra una precisa dicotomia fra il soggetto attivo (sadista o sadico) e quello passivo (masochista) è in verità molto meno definita a livello psicologico poiché il masochista esercita un controllo sul piacere del sadico il quale necessita della passività del masochista per provare piacere. A livello meno superficiale, quindi, il masochista ha un potere sadico sul sadismo di colui che infligge dolore così come quest’ultimo si trova nella posizione masochistica di dipendere dal dolore del primo. È per questo che la maggior parte dei soggetti che in una scena sadomasochistica si definiscono sadici, in realtà praticano una forma di leptosadismo, cioè un sadismo qualitativamente differente dal vero atto sadico che necessita assolutamente di una risposta di vero dolore, terrore e sofferenza. Il partner ideale di un vero sadico non è mai un masochista, poiché il piacere del masochista per il dolore e l’umiliazione sarebbe un freno per il piacere del sadico che non cerca l’implicita consensualità presente in tutti i rapporti SM. La fenomenologia del sadomasochismo è assai varia e il termine in sé non dà specifiche connotazioni alle attività svolte a parte il fatto che coinvolgono elementi di dolore, umiliazione e dominazione; le rigide spiegazioni psicologiche proposte in passato per fare luce sull’eziologia di tale variazione sessuale non sembrano poter spiegare in maniera omogenea tutta la fenomenologia che quindi va analizzata secondo ogni singolo caso. Per alcune persone l’attività sadomasochistica rappresenta una fuga od uno sfogo nei confronti di una vita sociale stressante e piena di responsabilità quando invece, nel gioco sessuale sadomaso, la responsabilità ed il comando possono essere ceduti in toto ad un altro soggetto riappropriandosi così di un ruolo passivo altrimenti inattuabile nella vita quotidiana. D’altra parte, una presenza controllante e dominate può evocare un senso di sicurezza e protezione così come essere fonte di approvazione, anche se attraverso il dolore ed il comando. Chi opera sul lato sadico, invece, può riappropriarsi di una dimensione autoritaria non esperita nella vita quotidiana o ricavare dalla sottomissione dello schiavo un senso di sicurezza affettiva. Le spiegazioni secondo cui il sadismo e il masochismo sarebbero forme estreme di una naturale tendenza rispettivamente maschile e femminile risultano inadeguate, così come appare non del tutto corretto e limitante far risalire la tendenza al sadomasochistica a fissazioni evolutive avvenute in età infantile secondo il modello freudiano. Nondimeno è innegabile che alcuni modelli relazionali osservabili nell’infanzia fra il bambino e la figura educativa di riferimento possono modellare una successiva tendenza sadomasochistica. Come per quasi tutte le variazioni sessuali, le prime esperienze affettivo-sessuali sperimentate in età preadolescenziale e adolescenziale hanno molta importanza nello sviluppo di un quadro sessuale sadico e/o masochista. ¶ Comp. dai termini sadismo e masochismo, introdotti dallo psichiatra Krafft-Ebing ma usati insieme per la prima volta come sadomasochismus dallo psicanalista viennese Isidor Isaak Sadger nel lavoro “Über den sado-masochistischen Komplex” (1913).
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet a cui hanno partecipato 16.394 persone di genere misto, è stato chiesto se ci si sentisse più sadici o più masochisti in ambito sessuale. Il 54% ha risposto “nessuno dei due”, il 9% ha risposto “sadico”, il 12% ha risposto “masochista”, il 22% ha affermato di sentirsi entrambe le cose, il 3% ha preferito non rispondere. (Link)
SAFE SEX CIRCLE Anche Condom Commitment, impegno del preservativo. Impegno formale, preso da un gruppo di persone che decidono di avere rapporti sessuali continuativi fra loro, di praticare sesso non protetto previa presentazione ai membri del gruppo di un certificato che attesti l’assenza di infezioni o malattie sessualmente trasmissibili. → poliamore. ¶ Ing.: circolo di sesso sicuro.
SAFE SIGNAL Nei rapporti improntati al sadomasochismo e alla dominazione, gesto o segnale scelto arbitrariamente da coloro che sono impegnati nel gioco sessuale e che verrà utilizzato per fermare l’attività sessuale ogni volta che quest’ultima si sarà spinta oltre un limite di sopportazione. Il safe signal è utilizzato quando il sub è impossibilitato a parlare e non può fare uso della safe world. ¶ Ing.: segnale di sicurezza.
SAFE WORD Anche stop-word. Nei rapporti sadomasochistici e/o improntati alla dominazione, termine o espressione scelta arbitrariamente dai partecipanti al gioco sessuale che verrà utilizzata dal sub o bottom per fermare il gioco ogni volta che quest’ultimo si sarà spinto oltre un limite di sopportazione psicofisica. → safe signal. ¶ Ing.: parola sicura.
SAFFISMO Sin. di omosessualità femminile, lesbismo, da cui saffico. Con saffista si indica una donna omosessuale, soprattutto se di notevole cultura e raffinatezza. → lesbismo. ¶ Dal nome della poetessa greca Saffo di Lesbo.
APPROFONDIMENTO: Le opere della poetessa greca Saffo (620-570 a.C. ca.), per come sono giunte a noi in limitati frammenti, sono famose soprattutto per gli amori e le passioni dirette nei confronti di diversi personaggi di entrambi i sessi. Durante il periodo vittoriano iniziò a circolare la nozione che Saffo fosse stata la direttrice di una scuola per sole donne, benché in effetti non vi siano prove definitive di questo suo ruolo come insegnante. Dai pochi frammenti rimasti delle sue poesie si è potuta ricostruire la vita di una piccola comunità femminile e il profondo affetto che legava Saffo ad alcune giovani. Le sue liriche, così come i racconti legati alla sua esistenza, divennero la base dell’idea di Saffo come di una donna omosessuale. Non solo esistono scritti di Saffo che rivelano un’attrazione eterosessuale ma le sue poesie, oltre a poter essere opera di pura fantasia, andrebbero contestualizzate al tempo in cui furono scritte. San Gregorio Nazianzeno (IV sec), vescovo di Costantinopoli, sollecitò i cristiani a distruggere tutte le opere di Saffo, definita “lasciva ninfomane”. Papa Gregorio, nel 1072, fece in modo di eliminare le poche liriche rimaste. Grazie ad un cieco bigottismo, ciò che rimane attualmente delle opere composte da Saffo non è che il 5% della produzione originale.
SALIROFILIA Eccitamento sessuale, nel comportamento e in fantasia, derivante dallo sporcare o metter in disordine l’oggetto del desiderio, in genere una persona attraente; il fine è sempre rovinare l’apparenza dell’altro ma non attentare alla sua incolumità. Il salirofilo può danneggiare l’abbigliamento del partner, può sporcarlo o rovinarne il trucco. L’azione può estendersi al vilipendio di statue o fotografie di persone famose; la finalità non è di tipo vandalico bensì erogeno. Questa parafilia è in relazione con il WAM, il bukkake, l’omorashi, la misofilia, la coprofilia e l’urofilia. ¶ Dal fra. salir, sporcare.
SALOFILIA Attrazione per le cose salate. In ambito sessuale, attrazione relativa al sudore umano che può essere leccato dal corpo del partner soprattutto nelle zone di maggior traspirazione cutanea. È una forma di picacismofilia. ¶ Dal lat. sal, sale.
TESTIMONIANZA: “È fin dall’inizio che io ho un feticismo per le ascelle. A me piacciono tutti i tipi di ascelle: pelose, rasate, col pelo corto e ispido. Le ascelle sudate e odorose sono la cosa che mi eccita di più. Una mattina mia moglie andò ad accompagnare mio figlio a scuola. Io dormivo. Sono stato svegliato da un odore forte che mi riempiva le narici. Mia moglie mi aveva messo vicino al naso e alla bocca le sue ascelle sudate, odorose e non lavate. Che erezione che mi ha fatto venire! Non potevo neppure immaginare che già alla mattina le ascelle potessero essere così sudate, odorose, salate e gustose” (Link)
SAM Acr. di Smart Assed Masochist. Sub che adotta la pratica della dominazione dal basso. ¶ Ing.: masochista scaltro.
SAMO, sindrome di Disturbo psicopatologico che porta un soggetto ad avere rapporti sessuali non protetti con un partner che si sa affetto da una malattia sessualmente trasmissibile. La personalità dei soggetti con sindrome di Samo è in genere caratterizzata da episodi depressivi e da tendenze autolesionistiche. Il contagio premeditato permette a queste persone di iscrivere il loro autolesionismo all’interno di un’esperienza eroica e sacrificale vista come estremo dono d’amore. → bug chasing. ¶ Dall’isola greca di Samo, dove si dice esistesse un lebbrosario nel quale era consentito che i malati sposassero gente sana del luogo.
SANDWICH Atto sessuale nel quale partecipano tre persone, in modo che una di esse sia a stretto contatto fra i corpi degli altri due, appunto come in un sandwich in cui la farcitura sta fra due fette di pane. Termine il più delle volte usato in senso scherzoso.
SANTORUM Mescolanza schiumosa di lubrificante e material fecale che in alcuni casi si produce e si osserva al termine di un rapporto anale penetrativo. ¶ Termine nato in internet nel 2003 in seguito ad un concorso organizzato dall’umorista e counselor sessuale Dan Savage appositamente per trovare un lemma specifico al fenomeno descritto, ispirato al nome del senatore statunitense Rick Santorum che, ai tempi, tenne un discorso sull’omosessualità di forte impatto popolare.
SATIRIASI Sin. obsoleto di ipersessualità maschile. ¶ Da satiro.
SATIRO Detto di uomo dalla sessualità iperattiva e intraprendente. Oggi, più che in passato, il termine è usato con un’accezione scherzosa. ¶ Dal gr. satyros, figura mitologica, sovente rappresentata con il pene in erezione, caratterizzata da un’anatomia che fondeva elementi umani ed animali e da una sessualità particolarmente attiva e lasciva.
SBATTERE Possedere sessualmente in modo particolarmente energico; sin.: scopare, fottere. ¶ Il termine fa riferimento alle spinte pelviche durante la penetrazione, in questo caso date con violenza.
SBORRARE Sin. volgare di eiaculare, emettere sborra, sin. volg. di sperma. ¶ Letteralmente, sgorgare con impeto, da “borro”, piccolo torrente.
SCABBIA Popolarmente detta rogna. Malattia parassitaria della pelle dovuta alla presenza dell’acaro Sarcoptes scabiei. Il sintimo principale, un forte prurito nelle zone interessate dall’infestazione, è dato dalla reazione di sensibilizzazione alle secrezioni tossiche delle femmine che depositano le uova in piccoli cunicoli scavati nella pelle. Fra le sedi elettive d’infestazione si hanno: areola mammaria, zona pubica, dorso del pene, scroto. ¶ Dal lat. scabere, grattare.
SCAMBIO DI MOGLI Definizione pop. data allo scambismo, in parte abbandonata perché limitata nella descrizione del fenomeno e di vaga accezione androcentrica.
SCAMBISMO Anche swinging o swapping. Termine che indica l’ampio insieme di comportamenti sessuali non-monogamici agiti da una coppia legata da rapporto d’amore e/o da vincolo matrimoniale. Le attività di scambismo possono includere atti di esibizionismo (farsi guardare dal partner mentre si fa sesso con una terza persona), voyeurismo (osservare il partner mentre fa sesso con una terza persona), sesso di gruppo e altre variazioni sessuali caratterizzate dalla consapevolezza che la persona alla quale si è legati affettivamente sta avendo un rapporto sessuale con un terzo soggetto, così come dal piacere di poter avere rapporti sessuali con altre persone che non siano il partner ma con la complice consapevolezza di quest’ultimo. Nella coppia scambista i due membri sono generalmente concordi sul gioco di scambio sessuale con altre coppie benché occasionalmente si rilevi come, in genere la donna, venga spinta a provare l’esperienza scambista in seguito alle insistite richieste del partner. La coppia scambista può organizzare da sola la propria attività sessuale con altre persone invitandole o recandosi a casa loro (closed swinging), oppure appoggiarsi a club privati nei quali le coppie ma anche i single possono usufruire di un ambiente creato ed organizzato secondo le loro esigenze. La più comune perplessità relativa alle pratiche scambistiche riguarda la natura dell’amore che lega i partner. Il “vero amore”, per com’è inteso generalmente nella nostra cultura, impedirebbe di vivere in maniera non disturbante l’idea che il corpo della persona amata possa venire toccato sessualmente da un’altra persona. Oltre a ciò si aggiunga la tendenza comune a non distaccare l’affettività dall’atto sessuale, quando invece la sessualità scambista appare particolarmente impersonale e anaffettiva. Lo scambismo viene spesso giustificato dagli individui che lo praticano come una variazione nella routinaria vita sessuale, mentre è più probabile che il modo in cui i soggetti della coppia agiscono lo scambismo (che può essere voyeuristico, esibizionistico od altro) rifletta un pattern personale di sessualità preesistente alla formazione della coppia e che quindi la vita sessuale della coppia stessa venga spinta verso la realizzazione delle fantasie sessuali che animano i due soggetti. Anche a motivo di questa concordanza o complementarietà nei modelli sessuali fra i due membri della coppia, le coppie scambiste non hanno breve durata e la loro attività socio-sessuale non finisce per distruggere il loro senso di intimità. Anzi, appare ragionevole supporre che questa complicità nella realizzazione delle rispettive fantasie sessuali possa aumentare il loro senso d’intimità, di affiliazione e quindi d’affetto. Diverso ragionamento si può fare nel caso di una coppia nella quale solo uno dei soggetti spinge verso esperienze di scambismo mentre l’altra persona si adatta malvolentieri alle esigenze del primo; in questo caso, come in tutti gli episodi nei quali la sessualità si realizza fra persone che non scelgono liberamente ciò che viene fatto, i risultati possono essere negativi sia per i soggetti presi singolarmente che per la coppia. Non si può infine escludere che alcune coppie scambiste nascano e si reggano non sull’affetto o sull’attrazione fisica ma sulla comodità di aver trovato un complice di avventure sessuali, in questi casi si spiegherebbe con più facilità l’assenza di gelosia nei confronti di un partner che mette in atto un comportamento sessuale programmaticamente non-monogamico. → poliamore.
TESTIMONIANZA: “A me piace questo tipo di persone. Li vedo gente che ha voglia di divertirsi, libertini nel senso francese del termine: un po’ quello che cercavo di diventare, il contrario del cattolico. Cioè [loro] sono il contrario di quello che ero all’epoca: questo cattolico, colpevole, che considera il sesso come una cosa vergognosa, e un po’ per me era una ricerca di liberazione. Mi piace il sesso e non ci riuscivo anche per queste ragioni. Loro per me sono stati un modello di gente che lo vive in modo leggero, giocoso, tranquillo [...] Vivono il sesso come un gioco: lo fanno spesso, lo fanno con chiunque. Un po’ un senso animalesco del sesso, quello che io sono e che non riuscivo a fare.” (t.r.a.)
SCANNATOIO Domicilio o luogo in cui si sono avuti rapporti sessuali o nel quale è facile che ne avvengano. Il termine si basa sulla greve similitudine fra la donna e l’animale da macello, entrambi “vittime” di un uomo rude e spietato. Può essere sin. scherzoso di garçonnière.
APPROFONDIMENTO: Nella lingua ing. lo scannatoio (slaughterhouse) era sin. di bordello. In Francia erano diffusi nel XIX secolo i “toles d’abattage” (tavoli da macellaio), cioè bordelli d’infimo livello nei quali venivano usati tavoli al posto dei letti.
SCAPOLO Uomo non ammogliato, per lo più in riferimento alla libertà conseguente al fatto di non aver contratto matrimonio, soprattutto nella forma accr.: scapolone. Lo scapolo d’oro è l’uomo non sposato che per qualità estetica ma soprattutto per dote economica rappresenta un partner assai appetibile. ¶ Da “scapolare”, sfuggire a una situazione rischiosa, dal lat. excapulare, liberarsi dal cappio.
ANTROPOLOGIA: John Gilley nacque in Irlanda nel 1690 e morì ad Augusta (Maine, USA) nel 1813, all’età di 123 anni. Nel 1750 emigrò negli Stati Uniti e nel 1765, a 75 anni, perse il suo status di scapolo. Lui e sua moglie, che aveva 18 anni, ebbero otto figli. La donna, la quale prevedibilmente visse più del marito, riferì che John, all’età di 120 anni, era ancora sessualmente attivo.
SCARFING Pratica specifica dell’asfissiofilia realizzata tramite una sciarpa (o oggetto simile) che viene stretto intorno al collo per privare il soggetto dell’ossigeno. ¶Dall’ing. scarf, sciarpa.
SCARIFICAZIONE Pratica di Bod-Mod tipica della scena SM nelle sue forme più estreme. Sul corpo vengono prodotti disegni incidendo e/o eliminando strati di pelle in modo che la cicatrice che si formerà successivamente sia ben visibile; per questo la pratica è anche nota come cicatrizzazione. ¶ Dal gr. skariphaomai, raschiare, incidere.
SCAT Termine usato popolarmente per indicare l’attività sessuale in cui le feci assumono un ruolo centrale, sicché vengono evacuate, manipolate ed anche mangiate (coprofagia), o si osserva il partner mentre defeca, erotizzando l’evacuazione stessa. Il termine è anche usato per indicare la categoria del porno che tratta tematiche coprofile. ¶ Abbr. di scatofilia.
TESTIMONIANZA: “Ciao a tutti, mi chiamo *****, ho 40 anni e da qualche tempo nutro un'insana passione per la cacca! Sono venuta a conoscenza di certe pratiche direttamente tramite internet, un paio d'anni fa ormai, e ne sono stata attratta praticamente subito. Ho molte fantasie al rigurado: dal farla e farmela fare addosso dalla mia compagna e non solo (dimenticavo, sono lesbica), allo spalmarsela addosso, leccarla, mangiarla, farmela nelle mutande e andare in giro tutta sporca! Dico fantasie perchè nella realtà non ho mai avuto il coraggio di spingermi oltre il farla in un piatto e accarezzarla, cosa che pure mi ha mandata letteralmente su di giri. Purtroppo la mia compagna non vuole saperne di certe cose (sono sicura che in due sarebbe molto più facile lasciarsi andare e superare certi limiti), e quindi tre o quattro volte che ero veramente eccitata ho fatto tutto da sola, pur limitandomi a quanto scritto sopra” (Link)
SCATOFILIA Sin. di coprofilia. Parafilia relativa all’erotizzazione delle materie fecali. La scatofilia comprende la coprofagia (ingestione delle feci), la coprofilia e la coprografia, cioè la scrittura tracciata con escrementi o, in senso lato, ogni tipo d’iscrizione oscena in luoghi pubblici. In senso più ampio con il termine scatofilia, o parafilia scatologica, s’intendono tutte le variazioni sessuali che hanno a che fare con i prodotti di scarto del corpo umano. → scat. ¶ Dal gr. skor -skatos, sterco.
SCATOLOGIA TELEFONICA Tendenza a ricavare piacere sessuale dal fare telefonate anonime discorrendo di argomenti sessuali in maniera volgare e comunque abusiva e persecutoria nei confronti della persona che ha ricevuto la chiamata. Il soggetto che chiama può anche non parlare in maniera chiara ma limitarsi a emettere gemiti di piacere; sovente chi compie la telefonata la accompagna masturbandosi. La finalità non è quella di eccitare la persona dall’altro capo della linea, ma quella di ottenere attenzione, anche se chiaramente in maniera distorta, la qual cosa rivela la natura esibizionistica di tale parafilia. Molti dei soggetti in questione soffrono di profondi stati di rabbia e di problemi di socializzazione che impediscono loro di creare legami reali con le persone. I soggetti possono avere una profonda necessità di comunicare, di strutturare legami con gli altri ma poiché questo non riesce ad avvenire nella quotidianità, l’anelito di socializzazione viene riversato in una dimensione virtuale e aggressiva. L’odierna difficoltà a nascondere l’identificativo d’origine della chiamata ha portato una diminuzione degli episodi di scatologia telefonica che comunque non sono scomparsi ma hanno subito una modificazione per adattarsi a nuovi modelli comunicativi (internet, cellulari, etc.). → predatore sessuale. ¶ Dal gr. skor -skatos, sterco.
SCENA PRIMARIA In psicoanalisi, prima percezione reale del bambino relativa alla sessualità dei genitori che avviene tramite l’osservazione, in genere casuale, di un rapporto sessuale. Secondo la teoria freudiana, la scena primaria agirebbe come un trauma poiché il bambino, che non ha ancora tutti gli strumenti cognitivi per comprendere quale relazione leghi i genitori e cosa possa davvero essere un rapporto sessuale, elaborerebbe ciò che ha visto tramite i propri strumenti psicologici immaturi, quindi, ad esempio, potrebbe attribuire al rapporto sessuale una valenza aggressiva di sopraffazione dell’uomo verso la donna. Altri modelli teorici (e l’esperienza comune) suggeriscono che la scena primaria non impatta necessariamente in modo traumatico nella psiche del bambino, soprattutto se i genitori sono disposti a chiarire le eventuali perplessità del figlio per ciò che ha fugacemente visto.
TESTIMONIANZA: “Pensavo di aver eliminato con successo l’immagine dalla mia mente, finché non ho letto questo post :-). Avevo circa 8 o 9 anni, era metà del pomeriggio e volevo dire a mia madre qualcosa ma non riuscivo a trovarla. La porta della loro camera da letto era chiusa ma avevamo un bagno con una porta che dava nella sala ed un’altra porta che si apriva nella loro camera, e quella porta non era chiusa. L’ho aperta e là, davanti a me, c’era papà che stava dando alla mamma un po’ di amore orale. Ora, quanto devo ancora vivere con quell’immagine prima di poterla dimenticare di nuovo?” (Link)
SCENA 1) Con l’iniziale maiuscola, sin. di subcultura sessuale; es. Scena sadomaso, Scena leather, etc. 2) Con l’iniziale minuscola; gusto sessuale specifico in riferimento ad una particolare subcultura. 3) Con l’iniziale minuscola e in ambito BDSM, singolo incontro sessuale, sin. di sessione sessuale.
SCHEDIAFILIA Anche toonofilia. Attrazione feticistica per personaggi dei cartoni animati. Spesso associata a teriantropofilia. ¶ Dal gr. skhede, carta.
SCHIAVITÙ SESSUALE Forma organizzata di coercizione ad attività sessuali esercitata da una o più persone nei confronti di una o più vittime; nella quasi totalità dei casi la schiavitù sessuale è un crimine che vede vittime le femmine (bambine o donne). Nella schiavitù sessuale il padrone delle schiave esercita i poteri relativi al diritto di proprietà su una persona esattamente come si trattasse di un oggetto: chi versa in stato di schiavitù sarà quindi costretto ad acconsentire contro la propria volontà ad ogni rapporto che il padrone vuole compiere o a qualsiasi atto sessuale ordinato; in quest’ultimo caso la persona in schiavitù può essere costretta a prostituirsi per generare un profitto che verrà poi incassato dal padrone (protettore). La prostituzione forzata è, di fatto, una forma di schiavitù sessuale. La schiavitù sessuale, la cui triste storia percorre parallelamente l’evoluzione sociale dell’uomo fino ai nostri giorni, è oggi ritenuta un crimine contro la persona e non va confusa con le attività tipiche della subcultura BDSM in cui dei soggetti, volontariamente e traendone godimento, organizzano giochi erotici nei quali vengono assunti ruoli di sottomissione e dominazione. → asta di schiavi.
SCHIAVO In ing. slave. 1) In ambito BDSM, soggetto che è in una relazione di total power exchange con un Dom. 2) In senso pop., individuo in una dinamica sadomasochistica con un Padrone o una Mistress, per una singola sessione sessuale o in una relazione più ampia. → schiavitù sessuale. ¶ Dal lat. medievale sclavus che è da slavus, prigioniero di guerra slavo.
TESTIMONIANZA: “Salve Signore... se mi è consentito l’approccio, Schiavo ha 18 anni, sperando che questo sia ciò che cerca il Padrone. Schiavo ha bisogno di essere addestrato nell’accettazione e nella sottomissione rispetto a queste pratiche: sesso orale (fare), leccare (fare), rimming (fare), orgasmo controllato, milking and edging, castità forzata, giochi con le mammelle, sesso anale (ricevere), plug anali e dildo, dog training, pony play, maid training, sissificazione, water sport, SM leggero e pesante, punizioni corporali, stimolazione elettrica, leather, uniformi, skinhead, rubberismo, retifismo, podofilia, misofilia, incappucciamento, dire e ascoltare restrizioni verbali, bondage, sospensione, manette e catene pesanti, prigionia, breath play, CBT, umiliazione, ipnotismo, battitura e fustigazione, piercing e tatuaggi e ogni altra cosa il Padrone voglia fare a questo schiavo, fino alla completa castrazione. Le chem session sono ok, il popper è un must, signore. Mi scuso se ho irritato qualcuno, signori” [annuncio internet di uno schiavo in cerca di Padrone] (Link)
SCIALOFILIA Attrazione, in genere non elettiva, verso i giochi sessuali che coinvolgono la saliva. La persona può trovare eccitante far colare la propria saliva sul corpo o nella bocca del partner oppure ingerire la saliva del partner o ricevere sputi da esso (spitting). Da alcuni la scialofilia è considerata un sottotipo di scatofilia benché la saliva non sia un prodotto di scarto del corpo umano e, in tutti i casi, è un liquido presente in ogni atto sessuale che coinvolga la bocca. ¶ Dal gr. sialon, saliva.
SCIOPERO DEL SESSO Astensione da ogni attività sessuale messa in atto da una persona, che sia uomo o donna, per fare in modo che il proprio partner prenda in considerazione le proprie richieste, o come ritorsione verso un torto che reputa di aver subito.
SCISSORING Forma di mutua stimolazione genito-genitale praticata fra due persone che, incrociando le gambe l’una con quelle dell’altra, fanno corrispondere le rispettive aree genitali; in tale posizione le due zone genitali in contatto vengono sfregate. Il termine è più sovente riferito a un rapporto lesbico ma può anche riferirsi ad una posizione del coito eterosessuale (posizioni sessuali). ¶ Dall’ing. scissor, forbice.
SCOLO Sin. pop. di gonorrea, in riferimento al suo sintomo più caratteristico, cioè il colare di secrezione mucosa.
SCOPAMICO Anche amico di letto. Individuo, di sesso maschile o femminile (scopamica), con il quale si vive fondamentalmente una relazione di amicizia però variata da occasionali rapporti sessuali più o meno completi; tale relazione non viene mai ufficializzata come fidanzamento ed entrambi i soggetti sono liberi d’intrattenere relazioni con altri partner. → FWB.
TESTIMONIANZA: “È una stronzata, e lo dico a ragion veduta, perché sono stato dentro una cosa del genere e ne esci con le ossa rotte. Io, almeno. Di certo qualcuno che se la spassa e ne esce apposto c’è... però, cazzo, bisogna avere un pelo sullo stomaco... Fai sesso con una persona, così tanto per, ma lo fai perché ti piace, e non è che lo fai, ti vesti e voli fuori dalla finestra. Lo fai, ti piace (sennò non lo rifai una seconda) e dopo stai lì a guardarti negli occhi, stai ancora lì a parlare e, se stai lì a parlare, è perché ci vai pure d’accordo. Quindi c’è feeling fisico e sessuale, cioè la base di qualsiasi rapporto. Vai avanti così per mesi con l’assurdo patto che il primo che trova un fidanzato, il gioco si rompe. Quello che sfugge è che si è praticamente insieme, solo che non si usa la frase “siamo insieme”. Del peso di questa bugia ti accorgi quando uno dei due rompe il gioco e tutto va in pezzi: il sesso, l’affetto, l’amicizia, etc. Ci si perde e ci s’incazza proprio come quando ci si lascia in una storia seria. Questo gioco lo si paga caro. Sai cosa c’è dietro la scelta di farsi una scopamica? O c’è qualcuno che approfitta dell’altro, quindi uno ci casca, s’innamora e se la piglia in culo, perché l’altro stava davvero giocando, oppure si tratta di due persone che non hanno la voglia di impegnarsi in una relazione tipo ‘sono giovane’, ‘non mi sento pronto’, ‘voglio fare esperienze’ e finiscono per pigliarsela in culo in due, perché sono stati così stupidi da pensare che mesi di sesso possano non toccare il cuore. Fra due scopamici la soluzione più ovvia, cioè ‘mettiamoci insieme e finiamola con questa pagliacciata’, è anche la più rara, e non so perché. Forse perché con tutto quel sesso buttato lì per gioco ci si brucia come persone. Come si dice...‘siamo troppo amici ormai’... o forse sono troppo scopamici. E allora si preferisce presentarsi alla nuova persona puliti, partendo da zero” (t.r.a.)
SCOPARE Possedere sessualmente, in un’accezione gerg. che sottolinea il valore puramente carnale del rapporto o la sbrigativa vigoria con cui è stato compiuto. Da scopare anche i sostantivi: scopata, rapporto sessuale energico e scopatore/trice, persona che ha molti rapporti sessuali ma che difficilmente si lega affettivamente. ¶ Dalla similitudine fra il movimento di andirivieni tipico della scopa quando viene usata per pulire e il movimento delle spinte pelviche o fig. per associazione fra il passaggio delle setole della scopa sul pavimento e una veloce e passata sul corpo del partner.
APPROFONDIMENTO: Un rapporto sessuale vigoroso permette di bruciare circa 200 Kcal, come correre per 15 minuti su un percorso sterrato. Le pulsazioni cardiache, in una persona eccitata, salgono da 70 battiti al minuto a 150, come ad un atleta sotto sforzo. Secondo un articolo apparso sul British Medical Journal nel 1997 firmato da Shah Ebrahim, fare sesso almeno tre volte a settimana ridurrebbe il rischio di attacco cardiaco della metà.