CHIAPPA Sin. gerg. di natica. ¶ Dal lat. capula, coppa.
CHIAVARE Sin. gerg. di copulare, avere rapporti sessuali. → copula. ¶ Dal lat. clavare, trafiggere con chiodi, dove il pene è figurativamente assimilato al chiodo.
CHINDUNOFILIA Sottotipo di fobofilia in cui il livello d’eccitazione sessuale è direttamente correlato o dipende dal creare o partecipare a situazioni pericolose per la propria incolumità psicofisica. L’individuo chindunofilo, anche definito “sensation seeker” (cercatore di sensazioni forti), il più delle volte utilizza e ricerca attivamente situazioni che possano iperattivare il sistema nervoso per contrastare soggiacenti stati depressivi i quali vengono quindi silenziati con attività “piene di vita”, tanto più rischiose quanto più inconsciamente è temuta la morte ed è pervasiva l’angoscia depressiva. ¶ Dal gr. kindunos, pericolo.
CHIODO PIEGATO, sindrome del Denominazione pop. data alla frattura del pene. → chiavare.
CHIRAPSIA Atto masturbatorio praticato con la mano. ¶ Dal gr. kheir, mano + lat. ipse, se stesso.
CHIROERASTIA Piacere sessuale ottenuto per mezzo di un atto praticato con le mani. ¶ Dal gr. kheir,-ros, mano + erastes, amante.
STORIA: [Sui rimedi contro la masturbazione] “I ragazzi spesso devono essere costretti con una camicia di forza, alcune volte le loro mani vengono legate dietro la schiena, altre volte le mani vengono legate alla struttura del letto, o assicurate con corde o catene ad anelli al muro; e occorre far ricorso a misure estreme di vario tipo nello sforzo di salvare la persona dall’autodistruzione totale mentale e fisica. E mi dispiace dire che anche queste misure estreme non sempre risultano vincenti nel frenarli e nell’agire come cura” (Stall, 1897)
CHIROFILIA Parzialismo relativo alle mani. Può includere una specifica attrazione per le dita (dattilofilia), per le unghie (onicofilia), oppure il feticismo può essere legato ad una specifica azione che si può compiere con le mani, anche di natura non sessuale. ¶ Dal gr. kheir,-ros, mano.
CHIROMANIA Masturbazione compulsiva praticata con le mani. ¶ Dal gr. kheir,-ros, mano + -mania, stato patologico di tipo iperattivo, di coazione o psicotico.
APPROFONDIMENTO: La frequenza degli atti masturbatori parrebbe direttamente correlata alla classe sociale e al livello scolastico, cioè, come rilevò Kinsey (1948), la masturbazione è più frequente fra le persone con un livello scolastico superiore rispetto a coloro con titoli di studio inferiore e/o impiegati in lavori manuali o non specializzate. Tuttavia le variazioni fra i soggetti femminili rispetto alla frequenza masturbatoria è molto più ampia se messa a confronto con i soggetti maschili.
CHIRURGIA ELETTRONICA Insieme di tecniche digitali mirate a modificare immagini di persone, al fine di farle apparire amputate. Anche con l’acr. ES (Electronic Surgery). → amputismo; acrotomofilia.
CHUBBY Subcultura omosessuale maschile i cui membri sono sovrappeso od obesi oppure maschi di peso normale ma attratti dai primi. Essa conobbe il suo primo riconoscimento sociale nel 1976 tramite il club Girth and Mirth di San Francisco. Nonostante vi siano possibili similitudini e connessioni, i membri della comunità chubby (o chub) vanno distinti dagli omosessuali della comunità ursina. Viene fatta distinzione fra: chub, bisessuale od omosessuale maschio sovrappeso che si riconosce nella subcultura chubby; superchub, chub obeso; chubby cheaser, (cacciatore di chub) uomo di corporatura media attratto dagli omosessuali corpulenti; chub for chub (o chub4chub), uomo sovrappeso attratto da altri chub. ¶ Ing.: paffuto.
TESTIMONIANZA: “Ho provato a farlo parlare di ciò che trovava attraente nei chubbies e ne è uscita una cosa molto infantile. […] Gli piacevano gli uomini grassi perché richiamavano un’immagine materna e quell’immagine lo rassicurava, lo mandava indietro all’infanzia. Non è una cosa necessariamente nevrotica, piuttosto è relativa ai bisogni e ai desideri infantili che vengono realizzati in età adulta” (Gates, 2000)
CIALIS® Vedi inibitore PDE5.
CICISBEISMO Sorta di ménage à trois particolarmente in voga nell’Italia del XVIII e del XIX secolo fra le famiglie altoborghesi e nobili. Il triangolo era composto da due coniugi e un cicisbeo, ovvero un cavalier servente della donna che la seguiva in ogni sua attività e, non di rado, la soddisfaceva sessualmente con il bene placido del marito che poteva così disinteressarsi della moglie e magari avere altre relazioni extraconiugali. Il cicisbeo era uno status symbol per una famiglia benestante e un valido intrattenimento per le mogli insoddisfatte. ¶ Voce onomatopeica derivata dal bearsi per il chiacchiericcio mondano.
CIESOLAGNIA Sin. di maieusofilia. ¶ Dal gr. kyesis, gravidanza + -lagnia.
CILECCA Fallita prestazione sessuale maschile, di solito conseguente a deficit erettivo. ¶ Etimo incerto, forse dal bavarese schleck!, interiezione di scherno.
CIMBALISMO Attività sessuale nella quale due donne sfregano la vulva l’una contro quella dell’altra; per estensione del concetto il termine è divenuto un raro sin. di lesbismo. → scissoring, tribadismo. ¶ Dal gr. kymbalon, cembalo, che è da kymbe, coppa. L’etimo rivela come il termine si basi sul paragone fra le due vulve che si uniscono e l’adesione di due piatti o coppe.
CIMOCUNNIA Condizione di una vagina ben lubrificata. ¶ Dal gr. khymos, succo + lat. cunnus, vagina.
CINEDO Uomo che si prostituisce. In origine il lemma significava "maestro di ballo", successivamente, con l’introduzione di danze erotiche, il termine assunse una valenza derisoria. ¶ Dal gr. kinaidos, dal verbo kineo, muoversi.
CINEPIMASTIA Manipolazione delle mammelle a scopo erotico. ¶ Dal gr. kinesis, movimento + epi, vicino + mastos, mammella.
STORIA: Si può dire a ragion veduta che ogni manipolazione prematrimoniale degli organi genitali equivalga a superare il segno, e ciò può essere detto giustamente anche del seno. (Hunter, 1964)
CINESIFOBIA In ambito sessuale, paura dei movimenti del partner durante il coito. Essi inibiscono il soggetto fobico tanto da procurargli una repentina caduta della libido che può essere evitata esigendo l’immobilità del partner. La cinesifobia è riscontrabile soprattutto in donne che hanno subito violenza sessuale, dato che il movimento coitale riattiva memorie traumatiche. ¶ Dal gr. kinesis, movimento.
CINGULOFOBIA Timore irrazionale o fastidio profondo relativo al fatto di essere abbracciati. ¶ Dal lat. cingulum, cintura.
CINGULOMANIA Tendenza compulsiva ad abbracciare o desiderio indomabile di essere abbracciati. ¶ Dal lat. cingulum, cintura + -mania, stato patologico di tipo iperattivo, di coazione o psicotico.
CINQUANTANOVE (59) Numero con cui gergalmente si indica un cunnilinguo praticato mutualmente fra due donne: basato sul sessantanove meno dieci; quest’ultima cifra richiama figurativamente il fatto che la donna non ha il pene.
CINTURA BONDAGE Spessa banda di pelle o altro materiale da indossare in vita e dotata di una serie di anelli ai quali possono essere legate le mani della persona o attraverso i quali possono essere fatte passare corde per giochi bondage.
CINTURA DI CASTITÀ Dispositivo di contenzione fisica che impedisce di avere rapporti sessuali penetrativi. I modelli più noti di cintura di castità, realizzate per essere indossati da donne, sono mutande prodotte in materiale metallico con due fori per permettere la minzione e la defecazione e un sistema di bloccaggio a serratura che impedisce di levare il dispositivo. Esistono tuttavia anche dei moderni strumenti per la contenzione dei genitali maschili paragonabili alla cintura di castità femminile: essi ingabbiano il pene in una struttura che impedisce l’erezione, tale struttura è assicurata da un lucchetto la cui chiave verrà affidata al partner dominante. Il miglior strumento di castità maschile, secondo le graduatorie degli estimatori, ha il nome commerciale di Cb-2000®. Nonostante il luogo comune, le cinture di castità conobbero il successo popolare e commerciale solo a partire dal XVIII secolo fino ai primi tre decenni del XX; le cinture di castità medioevali, che la tradizione vuole fossero imposte alle donne dai mariti gelosi partiti per le Crociate (1095-1291), furono dispositivi assai poco diffusi se non del tutto inesistenti per come l’intende il folklore popolare; la quasi totalità degli oggetti spacciati come cinture di castità medioevali altro non erano che falsi fabbricati nei secoli successivi ad uso e consumo di collezionisti. Si suppone ragionevolmente che i pochi modelli di cintura di castità prodotti nel medioevo non fossero acquistati da mariti gelosi per limitare la vita sessuale delle mogli ma piuttosto che le cinture fossero indossate volontariamente da alcune donne al fine di evitare lo stupro. Sarebbe quindi stata la donna a possedere la chiave per mettere o togliere la cintura all’occorrenza. La cintura di castità divenne in epoca vittoriana un oggetto di uso comune, ma dal gusto retrò, utilizzato per contenere le naturali pulsioni sessuali che si sarebbero declinate in atti masturbatori. Ne furono prodotti diversi modelli, tutti progettati in modo che la persona stessa non potesse stimolare i propri genitali e non per limitare l’azione altrui. Negli anni ’30, terminato il periodo di frenesia antisessuale, si concluse la fortuna delle cinture di castità anche come oggetto da collezione. Attualmente vengono prodotti modelli di stile moderno o repliche di finte cinture antiche, acquistate per lo più da persone che praticano giochi sessuali sadomasochistici e bondage.
ANTROPOLOGIA: Nell’aprile 2002, la Uwe Koetter Jewellers di Cape Town (Sud Africa), produsse e spedì ad un acquirente inglese una cintura di castità, con intarsi d’oro e diamanti e perle incastonate, del valore di 160.000 rand (circa 16.000 euro). L’oggetto era un regalo di nozze da parte dell’uomo alla futura moglie, da indossare durante la cerimonia.
APPROFONDIMENTO: Il primo documento che pare abbia citato la cintura di castità è il Bellifortis, scritto da Konrad Kyeser von Eichstätt (XV sec.), un libro che descriveva la tecnologia bellica del tempo: in esso l’immagine di una cintura di castità è accompagnata dalla scritta latina “Est florentinarum hoc bracile dominarum ferreum et durum ab antea sic reseratum” (Questo è il calzone in ferro pesante delle donne fiorentine che è chiuso sulla parte anteriore). Il documento, tuttavia, non è supportato da nessuna prova o altro documento che possa comprovarne la veridicità.
CINTURA FALLICA Anche strap-on o cintura penetrante. Fallo artificiale agganciato ad una cinghia o ad una mutanda in materiale sintetico o pelle, generalmente indossata da una donna per penetrare un’altra donna od un uomo. Alcuni modelli alloggiano all’interno dello slip uno o due protuberanze che andranno a stimolare o penetrare la vagina e/o l’ano (strap-in). Esistono modelli più moderni in cui manca del tutto la cinghia: si tratta di dildo strapless (fallo artificiale senza cinghia) che rimangono agganciati al corpo della donna tramite una protuberanza da inserire in vagina; da tale protuberanza, che è anche vibrante, si estende esternamente il fallo artificiale con il quale la donna può penetrare la partner.
TESTIMONIANZA: “Mia moglie, circa tre anni fa, insisteva ad usare uno strap-on su di me. All’inizio faceva un po’ male, ma allo stesso tempo in un certo modo era piacevole. Dopo circa 6 o 7 settimane ho raggiunto un orgasmo intenso. Dopo quell’episodio lei è stata capace di farmi eiaculare più di una volta. Lentamente la nostra vita è cambiata, parzialmente per il fatto che lei minacciava di raccontare la cosa a qualcuno e mostrare delle foto che aveva fatto. Devo praticarle sesso orale ed offrirmi a lei ogni volta che dice di volermi” (Link)
CIPRIDOFILIA Sin. di pornofilia. ¶ Dal gr Kypris -idos, Ciprigna, detto di Afrodite poiché nata nell’isola di Cipro.
CIPIRIDOFOBIA Paura del contatto sessuale, soprattutto legato alla possibilità di contrarre malattie veneree. → cipridofilia.
CIRCONCISIONE Escissione chirurgica, totale o parziale, del prepuzio. Essa viene praticata per dettame religioso, in caso di fimosi (restringimento congenito del prepuzio) o, più raramente e discutibilmente, come mezzo di prevenzione igienica. Il termine viene a volte impropriamente usato per indicare una forma di mutilazione genitale femminile. → acucullofilia. ¶ Dal lat. circumcidere, tagliare intorno.
ANTROPOLOGIA: I bambini Bala (Congo), fra i 7 e i 12 anni, sono obbligati ad essere circoncisi come rito di passaggio nella pubertà. Il prepuzio eliminato viene messo su una foglia di banano e questa viene posta su un termitaio perché il prepuzio sia divorato dagli insetti. Se ciò non avviene questo è presagio di sventura: il bambino non diventerà un uomo forte e sano. La ferita del bambino viene pulita, quindi il giovane deve rimanere davanti ad un fuoco per un giorno e per la notte seguente, in modo che il fumo raggiunga il suo pene. Finché la ferita non sarà guarita, i genitori del ragazzo non possono fare sesso.
CIS Acr. di Complete Irrevocable Submission. Concetto relativo ad alcune relazioni Dom/sub. Vedi total power exchange. ¶ Ing.: Sottomissione Completa Irrevocabile.
CISGENDERISMO O cis-sessualità. In opposizione al transgenderismo e alla transessualità, condizione di chi vive senza disagio il genere sessuale che gli viene attribuito alla nascita, mostrando una perfetta congruenza fra il proprio sesso genetico, la propria identità di genere e il proprio ruolo di genere. ¶ Coniato dal transessuale olandese Carl Buijs (1995), dal pref. lat. cis-, dallo stesso lato + ing. gender, genere.
CIS-SESSISMO Forma di discriminazione che tende a concettualizzare la transessualità come una condizione patologica o comunque inferiore e meno autentica rispetto al cisgenderismo. ¶ Coniato dalla scrittrice statunitense ed attivista trans Julia Serano.
CISTITE Infiammazione acuta o cronica della vescica urinaria causata generalmente da batteri: nella maggioranza dei casi si tratta di colonizzazione da Escherichia coli o Staphylococcus saprophyticus. La cistite s’ingenera il più delle volte quando i batteri, partendo dai genitali esterni o dall’uretra, risalgono le vie urinare; poiché nella donna l’uretra è più breve e più vicina alla regione anale, la cistite colpisce con prevalenza gli individui di sesso femminile che fra i 20 e i 50 anni hanno una probabilità di contrarre tale infezione 50 volte maggiore rispetto agli uomini. Spesso nella donna il disturbo si verifica dopo ripetuti rapporti sessuali; la loc. "cistite da viaggio di nozze" indica proprio un’infezione connessa ad elevata attività sessuale. La cistite si manifesta con eccessiva frequenza dello stimolo urinario, tensione vescicale, bruciore al basso ventre e/o al meato urinario. ¶ Dal gr. kystis, vescica.
APPROFONDIMENTO: A parte gli episodi di enuresi (emissione involontaria di urina), il problema all’apparato urinario più comune fra i bambini sono le infezioni batteriche. Si stima che, a circa 10 anni d’età, il 3% delle bambine e l’1% dei bambini abbia un’infezione al tratto urinario ma non è improbabile che le stime siano superiori, poiché diversi casi non arrivano all’attenzione dei medici. È buona norma insegnare alle bambine che la pulizia dopo la defecazione avvenga con un movimento che va dall’ano verso il coccige e non verso la vulva, poiché i batteri fecali possono facilmente causare infiammazione della vulva e quindi risalire l’uretra causando cistite.
CISVESTITISMO Forma peculiare di travestitismo nella quale un soggetto ama indossare abiti tipici di un'altra età, classe sociale o anche epoca storica. ¶ Coniato dal medico tedesco M. Hirschfeld (1868-1935).
CIVETTARE Comportarsi in modo provocante e lezioso per attirare l’attenzione degli uomini o per sollecitarne il corteggiamento. Spesso nella loc. fare la civetta, in cui il comportamento della donna è paragonato a quello del volatile che, durante il periodo degli amori, emette continui gridi e suoni lamentosi capaci di attirare anche uccelli di altre specie. → allumeusismo.
CLAMIDIOSI Infezione da batterio Chlamydia trachomatis, prevalentemente a carico dell’apparato urogenitale. Il batterio si può contrarre tramite rapporto genitale, anale e orale. La clamidiosi rappresenta circa il 50% delle infezioni non causate da Nisseria gonorrhoeae (uretriti non gonococciche), tuttavia le infezioni da clamidia spesso coesistono con la gonorrea. Negli uomini i sintomi dell’infezione compaiono dopo 7/25 giorni dal contagio, con fastidio uretrale e una secrezione chiara; i sintomi possono essere lievi e si presentano soprattutto al mattino quando i margini del meato urinario possono risultare incollati da secrezioni seccate. Nelle donne il più delle volte l’infezione è asintomatica; il sintomo più comune è l’infiammazione dell’uretra con secrezione vaginale sovente complicata da una cervicite con secrezione gialla. La clamidia è incapace di replicarsi al di fuori di una cellula ospite e quindi agisce come un parassita, quindi riesce a stabilire con le cellule ospiti un’associazione a lungo termine. Se non curata, la clamidiosi può evolvere in epididimite negli uomini e salpingite nelle donne, patologie che possono portare alla sterilità. I soggetti infettati devono astenersi da rapporti sessuali fino al completamento della terapia. Un sierotipo particolare di questo stesso batterio è responsabile del linfogranuloma venereo.
APPROFONDIMENTO: Fra il 2000 e il 2004, in USA, 100.000 donne sono diventate infertili a causa della Clamidia e 716 sono decedute per complicazioni seguenti all’infezione. (Largo, 2006)
CLASTOFILIA Parafilia nella quale la distruzione compulsiva di oggetti procura godimento. È tuttavia clastofilo anche il comportamento di alcuni killer sadici e necrofili che vilipendono il cadavere delle vittime: il piacere maggiore in questi casi è dato dalla distruzione del corpo umano. ¶ Dal gr. klastos, rotto.
CLAUSTROFILIA Attrazione per attività sessuali praticate in luoghi poco ampi e molto raccolti. Può essere conseguente ad agorafobia, timore irrazionale di spazi aperti e della folla, per cui il soggetto si sente rassicurato se la propria intimità trova luogo in uno spazio limitato. È anche possibile che il luogo poco spazioso sia preferito perché privo di elementi di distrazione e mezzo per evitare la dispersione di rumori, di odori e di sensazioni percepite durante l’attività sessuale e “catturate e trattenute” nel luogo dal volume limitato. ¶ Dal lat. claustrum, gabbia, recinto.
CLEOPATRA, complesso di Tendenza della donna che seduce solo per difesa, che mostra pubblicamente un atteggiamento spavaldo e seduttivo che è capace di mentire spudoratamente per attrarre, ma intimamente si rivela fragile. ¶ Dal nome di Cleopatra VII Tea Filopatore (69-30 a.C.), regina egiziana del periodo tolemaico, nota per la sua bellezza e per le sue avventure amorose.
CLEPTOFILIA Anche cleptoerastofilia. Forma di cleptomania connotata da una risposta sessuale successiva al furto. Il soggetto cleptomane non solo compensa la propria angoscia tramite il furto, ma la sottrazione di oggetti procura una scarica di piacere che può anche arrivare all’orgasmo. A questo concorre lo stato d’iperattivazione del sistema neurovegetativo che si osserva durante il fenomeno cleptomaniacale. Il piacere sessuale può essere concomitante o seguente al furto e ripristina uno stato di serenità psicologica fino al successivo episodio. ¶ Dal gr, klepto, rubare.
ANTROPOLOGIA: Negli ultimi anni del XIX secolo fu arrestato un uomo che rubava i fazzoletti delle signore; per tali crimini passò sette anni e mezzo in prigione. Egli provava a coprire i furti comprando fazzoletti nuovi che sostituiva a quelli sottratti sperando che le derubate non se ne accorgessero. Escogitò anche una strategia: gettava un fazzoletto a terra di fronte a una passante, sperando che questa calpestasse il fazzoletto; se ciò avveniva, l’uomo otteneva un orgasmo immediato. (Stekel, 1930)
CLIMACOFILIA Particolare piacere sessuale legato ad attività sessuale compiuta sulle scale. È una variazione sessuale che può essere associata ad acrofilia, ma più sovente il valore erotico dell’atto è legato all’inusualità del luogo e al pericolo di essere sorpresi. → chindunofilia. ¶ Dal gr. klimax, scala.
CLIMATERIO L’insieme dei segni e dei sintomi psicofisici che evidenziano il fenomeno della menopausa nella donna e dell’andropausa nell’uomo. ¶ Dal gr. klimakter, -eros, gradino, passaggio critico.
CLINICAL O medical. Termine che indica genericamente tutte le pratiche che sfruttano strumenti e situazioni tipiche dall’ambiente medico o infermieristico, quindi in relazioni con la iatrofilia. Poiché i giochi medici (medical o clinical play) possono prevedere procedure invasive per l’utilizzo di cateteri e specula, tali attività comportano rischi per la salute se operate da persone che non abbiano esperienza e accortezza. → speculum.
TESTIMONIANZA: “È una pratica che attira molti perché, come gioco di ruolo, offre molte possibilità di far viaggiare la fantasia. Chi non ha mai giocato al dottore o alla dottoressa? Solo che in ambito BDSM tale ruolo assume caratteristiche dominanti. Non è necessario incominciare con pratiche altamente specifiche. E' vero che alcune cose del medical BDSM richiedono maggiore preparazione rispetto a dispensare frustate, strap-on e pinzette. Ma è altrettanto vero che richiedendo maggiori attenzioni e concentrazione, difficilmente si cade nel banale. Il necessario (minimo di abbigliamento e attrezzatura) è facilmente reperibile (alcune cose anche al supermercato) e non ci sono i costi da sexy shop. L'ideale nel gioco (e nelle sue parti fetish) è saper mescolare la dominazione ‘tradizionale’ con varianti di contesto e ruolo. La fantasia è assai più diffusa di quanto si pensi, visto che anche in Italia aumentano le offerte di prestazione ‘infermieristiche’ fatte dalle professioniste. Purtroppo tante persone si vergognano e rimangono al palo... peccato” (Link)
CLINOFILIA Proclività a trovare piacevoli solo quei rapporti sessuali che si svolgono nel letto. Alla base di tale variazione non ci sono ragioni di mera comodità ma in genere vi è la necessità di un luogo “protetto” e intimo per potersi lasciar andare, dato che altri luoghi potrebbero risultare più esposti e quindi ansiogeni. ¶ Dal gr. klino, adagiarsi.
CLISMAFILIA Anche clisterofilia o enemafilia. Parafilia del soggetto che trova eccitante fare clisteri o farseli fare o somministrarseli in attività masturbatorie in cui vengono utilizzati irrigatori rettali (autoclismafilia). La clismafilia è caratterizzata da uno spiccato erotismo anale, il piacere dipende dalle dinamiche di ritenzione ed espulsione dell’acqua iniettata nel retto. I clisteri praticati possono contenere acqua, urina (golden enema) o bevande alcoliche; in quest’ultimo caso alla stimolazione anale si associa lo stato d’ebbrezza dato dal rapido assorbimento dell’alcol da parte della mucosa rettale. Una forma particolare di clismafilia, associata a capnofilia, prevede l’insufflazione nel retto di fumo di tabacco, una tecnica medica che veniva usata nel XIX secolo come terapia energizzante per donne di debole costituzione; è tuttavia una pratica sconsigliabile sia per il potenziale cancerogeno del tabacco che per la possibilità di generare emboli. Non è stata del tutto chiarita l’origine di questa parafilia che non necessariamente è connessa con coprofilia: non è improbabile che all’insorgenza concorrano, in età giovanile, esperienze con clisteri e una storia infantile in cui fu posta troppa enfasi sull’espulsione delle feci. ¶ Dal gr. klysma, lavaggio.
TESTIMONIANZA: “No, io non amo affatto lo scat [attività sessuale con le feci], anche se mi piacciono davvero tanto i clisteri! Non capisco come qualcuno possa mischiare il clistere con lo scating. Quando trovo in internet qualche nuovo sito di enema [...] chiudo presto quelli che mostrano scat e immagini di scating. Bleah! Per me il clistere è una cosa dolce, sofisticata, pulita; la merda è sempre grossolana!” (Link)
CLITORIDE Organo erettile dei genitali femminili esterni, situato nella giunzione superiore delle labbra vulvari. Il clitoride ha una struttura complessa con componenti interne ed esterne. La parte visibile, cioè il glande del clitoride, origina dai rami ischiopubici tramite due peduncoli interni cavernosi, separati e sottostanti alle piccole labbra, che ascendono verso la sinfisi pubica per unirsi, piegandosi verso il basso, a formare l’asta e il glande clitorideo. Le dimensioni e soprattutto la lunghezza con cui protende il clitoride all’esterno sono fattori variabili; mediamente il glande del clitoride è lungo 2,5/4,5 cm ma l’asta può essere assai più evidente e protrusa; le donne che hanno partorito tendono ad avere misure maggiori. Benché sia omologo al pene, il clitoride contiene 8000 terminazioni nervose (il doppio rispetto al glande penieno) ed è quindi la zona erogena più sensibile del corpo femminile, senza che in effetti abbia nessun’altra funzione rispetto a quella di generare piacere fisico: la stimolazione protratta del clitoride infatti genera l’orgasmo. L’osservazione anatomica ha sfatato il mito freudiano secondo cui la donna nella vita sperimenta due tipi specifici di orgasmo: clitorideo e vaginale (clitoridismo). Data la biforcazione del clitoride, i cui rami decorrono a lato dell’ostio vaginale, è impossibile che durante la penetrazione non si abbia stimolazione dei corpi cavernosi interni clitoridei. Solo la parte esterna della vagina possiede terminazioni nervose, in numero però molto inferiore a quelle del clitoride, e quindi benché la tensione e la frizione della parete vaginale durante la penetrazione sia un’integrazione importante al fine erogeno e orgasmico, la stimolazione clitoridea sembra avere il ruolo principale nell’acmegenesi. La scelta di scindere il fenomeno orgasmico in vaginale e clitorideo riflette la visione maschilista del tempo in cui tale teoria fu sviluppata. Infatti sostenere che l’orgasmo clitorideo (facilmente ottenibile tramite masturbazione) sia immaturo rispetto ad un orgasmo vaginale originato dal coito, era una buona scusa per giustificare l’inettitudine e l’egoismo sessuale di molti uomini del tempo che non si curavano affatto di stimolare la partner in fase preliminare, pretendendo di generare piacere solo tramite una breve fase di penetrazione. ¶ Dal gr. kleitoris, da kleis, chiave + doris, plica cutanea, quindi pelle a forma di chiave. Altri fanno derivare il termine dal gr. kleitus, collinetta.
APPROFONDIMENTO: Realdo Colombo (1516-1559), anatomista padovano, proclamò nel 1559 la scoperta del clitoride, che lui chiamò “amor veneris” (amore di Venere), anche se in effetti l’organo era già stato descritto nel II secolo a.C.; il termine clitoride fa la sua comparsa solo nel 1611. L’uso del femminile “la clitoride”, in italiano attestato ed ugualmente corretto, fu diffuso soprattutto per opera del movimento femminista che reclamava l’attribuzione del genere femminile per un sostantivo indicante un organo anatomico posseduto solamente dalle donne.
CLITORIDISMO Necessità di ricevere una stimolazione clitoridea per raggiungere l’orgasmo. Il termine, che ha una connotazione negativa, riflette una visione errata della sessualità femminile secondo cui esisterebbe un modo psicologicamente maturo di generare l’orgasmo, cioè tramite stimolazione vaginale, e uno immaturo legato alla stimolazione del clitoride, cioè per lo più derivato da un atto masturbatorio connesso, in ottica freudiana, all’invidia del pene.
STORIA: C’è un modo giusto e un modo sbagliato di trascorrere la notte di nozze. […] Riguardo il clitoride, esso al massimo dovrebbe essere semplicemente salutato nel passaggio, e subito ignorato il più a lungo possibile; la ragione è che esso è un organo maschile rudimentale e un orgasmo lì generato evoca nella donna un rudimentale magnetismo maschile che pare depravare l’atto sessuale, con il risultato di sensualizzare e involgarire la donna. […] E alle donne vorrei dire: tenete a mente che è parte dei vostri compiti di moglie attuare movimenti pelvici durante l’abbraccio, mentre ricevete l’organo di vostro marito, sia gentilmente che, a volte, con passione e con vari movimenti, su e giù, di lato, e con un movimento semi-rotatorio, simile a quello di un cacciavite su una vite. (Ida Craddock, 1900)
CLITORILINGUO Stimolazione del clitoride tramite la bocca e la lingua.
CLITOROMANIA Sin. desueto di ninfomania o, più propriamente, ipersessualità femminile.
CLITOROMEGALIA O macroclitoride. Anomalia congenita del clitoride per la quale esso si presenta di dimensioni superiori alla media, cioè più lungo di 35 mm ca. Tale condizione non compromette la funzione erogena dell’organo.
ANTROPOLOGIA: Il francescano Ludovico Maria Sinistrari (1622-1701), esperto in demonologia, peccati legati al sesso e consulente della Santa Inquisizione (poi divenuta Congregazione della Dottrina della Fede), consigliava che tutte le donne omosessuali fossero esaminate per vedere se possedevano un clitoride più lungo della media; in tal caso la donna doveva essere condannata a morte perché con un tale clitoride, almeno per il Sinistrari, si poteva compiere peccato di sodomia.
CLOSE UP Categoria di filmati o immagini pornografiche caratterizzate da un primissimo piano dei genitali esterni, o dell’ano, o della bocca mentre si pratica una fellazio; più raramente di un capezzolo o di altre parti del corpo. ¶ Ing.: Primo piano.
CLOSED SWINGING Forma di scambismo, gestita a domicilio e non in club a tesseramento, nella quale altre coppie vengono invitate a casa propria o gli interessati si recano a casa di altri scambisti. ¶ Ing.: scambismo chiuso.
CLOSETED Condizione della persona che occulta e non vuol far sapere il proprio orientamento sessuale. Generalmente riferito ad omosessuali o bisessuali. → outing. ¶ Ing.: chiuso.
CLUBWEAR Termine generico con cui si indica l’abbigliamento peculiare indossato dagli avventori dei club privè che hanno condiviso un dress code. ¶ Ing.: abbigliamento da club.
CNEMOFILIA Parzialismo relativo alle gambe. Sin. di crurofilia. ¶ Dal gr. kneme, gamba.
TESTIMONIANZA: “Un uomo con gambe forti, pelose, in pantaloncini è eccitante. E le gambe devono essere toste. Io amo gli uomini con gambe forti, sode e con uno strato di pelo. Sono così sexy. Non m’importa quanto sia grossa la pancia. Se le gambe sono belle, allora io sono felice” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
CNISMOFILIA Parafilia nella quale il soggetto trae piacere sessuale dal solletico. La cnismofilia può essere una soluzione di compromesso nei confronti di pulsioni e fantasie masochistiche inconsce e inaccettabili. La reazione nervosa al solletico dipende soprattutto dai nocicettori e dalle fibre che trasmettono il dolore al cervello. Il cnismofilo, che associa piacere sessuale al solletico, potrebbe dunque avere una predisposizione anche all’algofilia e, per estensione del concetto, a pratiche SM. ¶ Dal gr. knismos, solletico.
ANTROPOLOGIA: Vi fu in Russia una setta religiosa definita dei Solleticatori per la quale era centrale un rito in cui gli uomini solleticavano le donne finche esse non svenivano (Goldberg, 1930)
CNN Acr. di Condoms, Needles, Negotiation. Sigla che indica una condotta sessuale mirata a ridurre la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, specialmente l’AIDS. → ABC. ¶ Ing.: preservativi, aghi (puliti), negoziazione.
COCAINA Alcaloide estratto dalle foglie della pianta Erythroxylum coca che agisce sul sistema nervoso bloccando il riassorbimento di dopamina nel terminale presinaptico; l’aumento della quantità di dopamina a livello delle sinapsi dei neuroni dopaminergici causa uno stato d’iperattivazione, euforia, riduzione dello stimolo della fame, della sete e del sonno, così come del senso d’affaticamento. Fra le diverse droghe circolanti, la cocaina ha guadagnato un certo status in ambito sessuale per la sua capacità di generare uno stato psicologico maniacale e potenzialmente antisociale, in cui l’impulso sessuale viene espresso in modo vorace e libero. Di fatto la cocaina, fra gli svariati effetti secondari negativi, diminuisce la produzione di ossido d’azoto, sostanza chimica che determina il turgore del pene durante l’erezione, e causa danni al sistema circolatorio. La cocaina quindi causa disfunzione erettile severa, eiaculazione ritardata e oligospermia (basso numero di spermatozoi). L’uso di tale droga, che all’inizio pare offrire un’inesauribile energia sessuale, in breve causa insonnia, irritabilità, ansia e depressione, modificando in modo assai negativo la libido e la potenza sessuale. → popper, exstasy.
COCCOLA Atto sessuale di lieve entità, tenero e affettuoso, realizzato tramite carezze, abbracci e baci diretti in zone erogene non primarie. Le coccole sono un’attività tipica del preliminare e del postliminare (afterplay) sessuale. ¶ Da ‘coccolo’, bambino paffuto e grazioso, a sua volta da cocco, vezzeggiativo di bambino prediletto, voce onomatopeica della prima metà del XVI secolo.
COCKBLOCK Termine gerg. indicante un individuo le cui azioni ostruttive, intenzionali o meno, impediscono ad altre due persone di fare sesso. ¶ Ing.: blocca uccello.
COCKLOCKING Atto sessuale collegato a pratiche di castità forzata, nel quale il pene viene bloccato da un dispositivo di contenzione, quale può essere una cintura di castità. Il partner dominante, in questo caso definito in modo specifico keyholder(possessore di chiave), si assicurerà che il cocklock, cioè l’oggetto che limita la parte anatomica, non venga rimosso dal sub prima di quando sia stato concordato.
COCK RING Vedi anello penieno. ¶ Ing.: anello per l’uccello.
COCK STRAP Stretta fascia, in pelle o plastica, che avvolge la base del pene e dei testicoli; solitamente è utilizzata per appenderci pesi o altre cinghie. ¶ Ing.: cinghia per l’uccello.
COCK TORTURE Forma di torture play in cui il pene è la parte anatomica interessata dalla stimolazione dolorosa. ¶ Ing.: tortura all’uccello.
TESTIMONIANZA: “L’altra notte abbiamo attaccato un guinzaglio intrecciato alla punta del suo Prince Albert [→ piecing genitale]. Io l’ho usato come una frusta e per ore ho frustato le sue palle e il suo uccello. Mi ha divertito allo sfinimento. Mi sentivo pigra, così l’ho agganciato al mio piede e ho spinto sul suo cazzo per provare a metterlo in trazione” (Gates, 2000)
COCK-VORE (CV) Nell’ambito dell’endosomatofilia, fantasia sessuale nella quale un individuo viene fagocitato e assimilato attraverso il pene di un’altra persona o di un essere immaginario; una volta all’interno del membro maschile, il soggetto può permanere nel pene stesso, spostarsi ed essere contenuto nello scroto e qui essere metabolizzato in sperma (cum-vore) oppure essere mantenuto nel corpo dell’ospite come se si realizzasse una gravidanza inversa (unbirthing). ¶ Dall’ing. cock, uccello + lat. vor(ar)e, divorare.
TESTIMONIANZA: “Be’, mi piace trattenere lì le persone, lasciarli dormire dentro e lasciarli bere quanto vogliono, personalmente m’immagino che il sacco [lo scroto] sia come un mezzo di trasporto ciondolante per persone in convalescenza che potrebbero non voler venire fuori. Poi però vengono espulse con un’eiaculazione” (Link)
CODA DI BALENA Loc. che in gergo indica quella parte di tessuto del perizoma che si può rendere visibile sopra i fianchi quando una donna è seduta o s’inclina in avanti. In tale posizione la parte dell’indumento intimo è percepibile come una Y, la cui forma figurativamente richiama quella della coda di un cetaceo.
CODICE ASSOLUTO Nella comunità gay, regola base condivisa per la quale nessun individuo omosessuale rivelerà a chicchessia la natura omosessuale di un’altra persona che non abbia ancora dichiarato a famiglia, conoscenti o media il proprio orientamento sessuale.
CO-DOM 1) Dom o Domme che, in una relazione poliamorosa BDSM, condivide un sub con un altro Dom. → poliamore. 2) Persona che agisce in congiunzione o come assistente di un Dom/Domme in una data scena BDSM; in questo caso specifico si utilizza anche il termine co-top. → top.
COED Categoria della letteratura erotica o del porno riguardante video o immagini di giovani che frequentano scuole miste. I filmati, il più delle volte girati da professionisti e recitati da semi-professionisti che simulano di trovarsi in dormitori scolastici e di essere più giovani di quanto in effetti siano, sottintendono la possibilità di mostrare la sessualità di liceali e/o universitari. Alcuni porno coed, tuttavia, sono stati realizzati realmente da privati e quindi rientrano nella categoria amateur. ¶ Dall’ing. coeducational, detto di istituto scolastico le cui classi sono miste.
COGLIONE Sin. volg. di testicolo. ¶ Dal lat. coleus, testicolo, o più correttamente scroto, in quanto dal gr. koleos, fodera.
COITO Sin. di rapporto o accoppiamento sessuale, anche se con il termine si indica più spesso l’avvenuta penetrazione o la conclusione della copula con l’eiaculazione. ¶ Dal lat. coire, andare insieme.
COITOBALNISMO Rapporto sessuale che si svolge in una vasca da bagno. → ablutofilia, alvinofilia. ¶ Dal lat. coitus, rapporto sessuale + balneum, bagno.
APPROFONDIMENTO: Lo sperma a contatto con l’acqua calda si addensa e diventa appiccicoso poiché le proteine in esso contenute coagulano, esattamente come avviene all’albume d’uovo a contatto con una sorgente di calore.
COITOFILIA Sin. desueto di ipersessualità.
COITOFOBIA Paura persistente e anormale dei rapporti sessuali e, più in generale del sesso. La fobia può essere causata da un trauma sessuale (violenza o abuso) o essere conseguenza del timore che gli impulsi sessuali costituiscano una minaccia al proprio autocontrollo. Può altresì essere conseguente ad alcuni stati algici esperiti durante l’attività sessuale (vaginismo, vaginite, vulvodinia, etc.) sicché il sesso viene associato al dolore e quindi evitato. → genofobia.
COITOFTORIA Diminuzione d’interesse per le forme di sessualità ritenute socialmente normali, in concomitanza ad un aumento d’interesse per le pratiche meno comuni. ¶ Dal lat. coitus, rapporto sessuale “normale” + gr. phthoria, dissoluzione.
COITO INTERFEMORALE Forma di rapporto sessuale in cui il pene non penetra la vagina ma viene trattenuto fra le cosce della partner e l’eiaculazione avviene al di fuori del canale vaginale.
COITO INTERROTTO Pratica contraccettiva consistente nella tempestiva estrazione del pene dalla vagina prima dell'eiaculazione. L’efficacia di questa pratica al fine di evitare una gravidanza è scarsa (indice medio di Pearl, 15) e, oltre al rischio di fecondazione, la pratica ha degli effetti controproducenti nella sfera del piacere in quanto la donna potrebbe essere in ansia riguardo al fatto che l’uomo non si ritragga in tempo, e l’uomo è obbligato a mantenere un certo controllo sulle proprie reazioni fisiche. Il coito interrotto, inoltre, a differenza del vantaggio offerto dall’uso di un contraccettivo di barriera come il preservativo, non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.
APPROFONDIMENTO: Gergalmente il coito interrotto è definito salto della quaglia poiché quel volatile, quando è inseguito da un predatore o da cani da caccia, dopo aver corso per un po’, fa un salto in modo da disorientare l’inseguitore.
COITOLIMIA Sin. di ipersessualità. ¶ Dal lat. coitus, rapporto sessuale + gr. limos, fame.
COITO MAMMARIO Vedi mastofallia.
COITOPERISSIA Comportamento caratterizzato da un eccesso di rapporti sessuali. ¶ Dal lat. coitus, coito + gr. perissos, (in numero) smisurato.
COITO RISERVATO Tipo di rapporto sessuale nel quale l’uomo si trattiene il più possibile dall’eiaculare, cercando di mantenere il proprio livello di risposta sessuale in fase di plateau; al contempo la donna, che non smette di essere stimolata in modi differenti, può raggiungere uno o più orgasmi. In effetti, dietro ad una complessa definizione, il coito riservato si rivela essere una forma di coito comune in cui l’uomo si trattiene dall’eiaculare per rendere più gratificante il proprio orgasmo garantendo alla donna un tempo più ampio per il proprio piacere. In alcune forme di coito riservato più complesse si usano tecniche di digitopressione che, agendo sulla zona perineale, vanno a bloccare l’emissione di sperma e causano eiaculazione retrograda. La forma di coito riservato collegata con pratiche spirituali, in cui il trattenimento dell’orgasmo assume un valore mistico, è chiamata karezza. → coitus, onanismo, Cowper (ghiandola).
COITUS Termine lat. in uso nel linguaggio medico e nella teologia morale, ad indicare il rapporto sessuale. Esistono diverse loc. lat. composte con tale vocabolo per descrivere differenti atti o condizioni legate al fenomeno sessuale. Coitus absentia, condizione di chi vive un periodo di continenza sessuale o castità. Coitus acceptus, rapporto sessuale accettato consensualmente dai partecipanti. Coitus adulterinus, rapporto sessuale extramatrimoniale. Coitus a mamilla, sin. di mastofallia. Coitus ante portam, sin. di coito interfemorale. Coitus a tergo o a retro, coito in cui la penetrazione vaginale avviene da dietro, sicché la donna offre la schiena alla vista dell’uomo. Sin. di pecorina (→ posizioni sessuali). Coitus a unda, gioco o rapporto sessuale completo praticato in acqua (coitobalnismo). Coitus bacchicus, ‘di Bacco’, sin. di orgia. Coitus condomatus, rapporto sessuale in cui viene usato il profilattico (condom). Coitus delicatus, rapporto sessuale compiuto a fine non riproduttivo. Coitus diurnus, rapporto sessuale compiuto durante il giorno. Coitus fecundus, rapporto sessuale che porta ad una gravidanza. Coitus in ano, sin. di coito anale. Coitus in axilla, rapporto in cui il pene viene inserito nel cavo ascellare (axillismo). Coitus incompletus, rapporto sessuale non concluso. Coitus innuptus, coito in cui è coinvolta una persona non sposata. Coitus in ore, sin. di coito orale. Coitus inter crura, ‘fra le gambe’, sin. di coito interfemorale. Coitus inter digitae, eiaculazione procurata per stimolazione manuale operata dal partner. Coitus inter femora, ‘fra i femori’, sin. di coito interfemorale. Coitus intermammarius o intra mammas, sin. di mastofallia. Coitus interruptus o inclompletus, sin. di coito interrotto. Coitus legitimus, rapporto sessuale fra coniugi. Coitus maritus, rapporto sessuale fra coniugi. Coitus miscegenatus, ‘mescolato’, rapporto sessuale fra persone di etnia differente (interracial). Coitus more ferarum, ‘al modo delle bestie’, tipo di coito a tergo in cui la donna si appoggia sulle gambe e sulle braccia, assumendo la posizione di un animale quadrupede. Coitus nocturnus, rapporto sessuale che ha luogo di note. Coitus obstructus, ‘ostruito’, metodo un tempo usato come tecnica contraccettiva che consiste nel premere il perineo per bloccare o ritardare l’eiaculazione o forzare un’eiaculazione retrograda. Coitus orthodoxus, coito fra eterosessuali. Coitus pluvius, coito seguito da eiaculazione. Coitus reservatus o prolongatus, sin. di coito riservato. Coitus saxonicus, sin. di coitus obstructus, in quanto i Sassoni che invasero l’Inghilterra nel V sec. d.C. si diceva che praticassero questo metodo contraccettivo. Coitus siccus, coito che termina senza l’eiaculazione. Coitus sine ejaculatione, rapporto in cui avviene l’erezione ma non l’emissione del seme. Coitus sodomus, rapporto sessuale anale. Coitus sordidus, rapporto sessuale a pagamento. Coitus usitatus, rapporto sessuale compiuto nella maniera convenzionale. Coitus vadosus, ‘poco profondo’, rapporto sessuale in cui il pene non viene introdotto nella vagina o viene introdotto in misura molto limitata. Coitus variatus, rapporto sessuale compiuto con modalità e posizioni diverse. Coitus venenatus, ‘avvelenato’, rapporto sessuale tramite il quale si è contratta una malattia venerea. Coitus vetitus, ‘vietato’, rapporto sessuale illegale o adultero. Coitus virgineus, rapporto sessuale con una persona vergine. ¶ Dal lat. coire, andare insieme.
COLLANA DI PERLE Atto sessuale e risultato dell’eiaculazione sul collo di un partner, in genere successivo ad una fellazio o a mastofallia. La loc. origina dalla similitudine fra la struttura di una collana di perle e le gocce e i filamenti biancastri di sperma proiettati sul collo con l’eiaculazione.
COLLARE Cinghia in pelle, o altro materiale, indossata sul collo come semplice ornamento o al fine di organizzare giochi erotici più complessi nei quali, ad esempio, al collare può essere agganciato un guinzaglio. È uno degli oggetti più iconici nell’ambito delle pratiche SM. Un tipo particolare di collare è quello a corsetto, più alto e contenente inserti rigidi, disegnato per chiudersi con un’allacciatura frontale, posteriore o laterale; il collare a corsetto è soprattutto usato in ambito bondage.
TESTIMONIANZA: “È mia personale opinione che i collari virtuali (cyber collars) siano fatti di polvere di pixel, fantasie e illusioni. In più, coloro che usano e si scambiano questi collari immaginari tendono ad apparire e svanire come ombre nella nebbia, mancando della principale realtà e sostanza che è parte così fondamentale nel mondo BDSM. La presenza del collare virtuale e le sue apparenti implicazioni per coloro che stanno esplorando da poco questo stile di vita, tende a diminuire ciò che è un serio scambio nel mondo reale. Se sei un nuovo Dominante o sottomesso, considera internet uno strumento che accresce e ti dà accesso al mondo reale. Se desideri rimanere virtuale questa è una tua libera scelta ma prova a rispettare il mondo che imiti” (Link)