EBEFILIA Cronofilia dell’adulto che è attratto sessualmente da giovani in età puberale, cioè di un’età inferiore a quelli che attraggono nell’efebofilia ma superiori a quelli oggetto d’interesse nella pedofilia. La lolita è il soggetto femminile preferito. L’efebofilo, per poter essere definito tale, deve avere una proclività selettiva per i giovani che preferisce nettamente ai soggetti adulti. ¶ Dal gr. hebe, giovinezza.
EBRILAGNIA Stato d’eccitazione sessuale conseguente all’assunzione di bevande alcoliche. ¶ Dal lat. ebrius, ubriaco + -lagnia.
ECCITAMENTO, fase di Nel ciclo di risposta sessuale, prima fase seguente a stimolazione esterna (tattile, visiva, olfattica, etc.) o interna (fantasie) e seguita dalla fase di plateau. Il fenomeno più evidente nella fase d’eccitamento è, nell’uomo, l’erezione e, nella donna, lubrificazione vaginale, innalzamento dell’utero, ingrossamento e separazione delle labbra vulvari, erezione del clitoride, modificazioni delle pareti vaginali, corrugamento dei capezzoli e ingrossamento del seno per vaso congestione. In entrambi i sessi, inoltre, l’eccitamento comporta accelerazione del battito cardiaco, del respiro e aumento della pressione sanguigna.
ECCITAZIONE Stato di attivazione sessuale dovuto a stimolazione fisica o psicologica, il più delle volte, ma non necessariamente, evidenziato nell’uomo dall’erezione del pene e nella donna da lubrificazione vaginale.
ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE, disturbo del Un tempo definito frigidità, tale disturbo è caratterizzato dalla persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere, fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta di eccitazione, che nella donna è contraddistinta da lubrificazione vaginale e tumescenza del clitoride e delle labbra vulvari. Le donne con disturbo dell’eccitazione sessuale possono avere scarse o assenti sensazioni di eccitamento (benché in effetti si registrino cambiamenti nel volume sanguigno vaginale) e, durante i rapporti sessuali, possono provare dolore (dispareunia), cosa che in genere porta all’evitamento del coito. Non è improbabile che tale disturbo sia associato al disturbo del desiderio sessuale (desiderio sessuale ipoattivo) e dell’orgasmo (anorgasmia), tuttavia essi si distinguono dal disturbo in questione, infatti nel disturbo dell’orgasmo la fase di eccitazione è presente e nel disturbo da desiderio sessuale ipoattivo è presente sia l’eccitazione sia l’orgasmo. In ogni caso la compromissione dello stato di eccitazione limita grandemente la possibilità di raggiungere l’orgasmo e una situazione di abbassamento del desiderio è spesso conseguente a tali problemi. Le cause del disturbo da eccitazione possono essere molteplici: vergogna, difficoltà di comunicazione col partner rispetto ai propri desideri, senso di colpa inconscio per la sessualità vista come peccaminosa (sovente correlata ad incompetenza nell’elaborazione delle fantasie sessuali), difficoltà a lasciarsi andare durante il rapporto, paura del rifiuto, stimolazione insufficiente (in questo caso si parla di disturbo apparente). Diverse droghe e farmaci possono compromettere lo stato di eccitazione, così come un basso livello di testosterone endogeno, tuttavia non è sempre facile determinare una causa precisa in quanto fattori fisici e psicologici sono sovente strettamente connessi.
APPROFONDIMENTO: Il DESIRE (Desire and its Effects on female Sexuality Including RElationships - Il desiderio e i suoi effetti sulla sessualità femminile incluse le relazioni) è un recente studio sul disturbo dell’eccitazione sessuale femminile presentato al meeting annuale 2010 dell’ISSWSH (Society for the Study of Women's Sexual Health). La ricerca ha compiuto uno screening su 65.129 donne dai 18 agli 88 anni residenti in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. Sul numero totale del campione, si è trovato che 7.542 donne (11,58%) potevano essere diagnosticate come sofferenti del disturbo in esame e tali soggetti non attribuivano la loro condizione a problemi del partner o a traumi fisici. Da questo primo sottogruppo ne è stato selezionato uno più ristretto, 5.098 donne, che ha partecipato ad un’indagine più approfondita. Molte di queste hanno espresso insoddisfazione per la propria vita sessuale, senso di colpa rispetto alle difficoltà personali e stati di stress sempre legati al sesso. La frequenza e il livello del loro desiderio sessuale nell’anno precedente erano significativamente associati con il livello di stress che esse pativano rispetto al loro basso desiderio sessuale e con ognuno degli stati emotivi negativi esperiti.
ECCITAZIONE SESSUALE PERSISTENTE FEMMINILE, disturbo da (PSAD) Persistente eccitazione sessuale genitale (congestione, pulsazione e lubrificazione vaginale) percepita come spontanea, intrusiva e non gradita, in assenza di desiderio e d’interesse sessuale. La consapevolezza dell’eccitazione sessuale in genere è spiacevole e l’eccitazione non è ridotta da uno o più orgasmi. La sensazione di eccitazione fisica genitale può persistere per ore e giorni. La maggioranza dei casi di disturbo dell’eccitazione sessuale persistente non sembra presentare significative alterazioni anatomiche, ormonali, neurologiche o psichiatriche, il disturbo tuttavia causa imbarazzo e la frustrante sensazione di essere dominati dal corpo e dalle sue reazioni. Alcuni professionisti limitano il disturbo al genere femminile, altri lo estendono al genere maschile mettendolo in associazione o sovrapponendolo al priapismo; in tal caso si parla di Disturbo d’Eccitazione Persistente dei Genitali (Persistent Genital Arousal Disorder, PGAD). Il PSAD e il PGAD non devono essere confusi con l’ipersessualità. Le cause del disturbo da eccitazione persistente sono attualmente in gran parte sconosciute, benché alcuni ricercatori ritengano che esso dipenda principalmente da un’iperestesia del nervo dorsale del clitoride. → ReGS. ¶ Disturbo descritto la prima volta dalla psichiatra Sandra Leiblum (2002).
TESTIMONIANZA: “... soffro di PSAD/PGAD/ReGS da sei anni. In Olanda sono stata in due gruppi di supporto specifici per lo PSAD. Sono in contatto con donne di tutto il mondo che soffrono di PSAD, alcune delle quali hanno tentato il suicidio o sono finite in reparti psichiatrici a causa di quest’orribile mostro! [...] Da quando questo disturbo è stato scoperto, hanno iniziato a circolare le storie più oltraggiose rispetto a questa condizione. Dal momento che questa condizione ha una connotazione sessuale, e finisce per esaltare l’immaginario (soprattutto) degli uomini, i media sensazionalistici hanno presentato sconvenientemente questa malattia in un modo disgustoso. Raccontare storie di donne che hanno 100 o anche 800 orgasmi al giorno ha aumentato a dismisura la vendita dei tabloid. La verità riguardo il PSAD è molto meno sensazionale, molto più complicata e NON è affatto piacevole o divertente per coloro che davvero ne soffrono. [...] Interferisce con il lavoro, il matrimonio, le relazioni umane, la vita sociale. Non c’è bisogno di dire che l’impatto della cosa è enorme. L’interesse per il sesso diminuisce dal momento che un orgasmo non risolve nulla e non fa altro che peggiorare i sintomi. Un dilemma presente ogni singolo minuto del giorno e della notte, perché l’urgenza di alleviare le proprie pene è quasi insopportabile, ma rimane o, nella maggior parte dei casi, cresce dopo l’orgasmo. Quella parte del nostro corpo si mette a vivere di vita propria. Non c’è gioia o piacere nel fare sesso! Delle donne hanno pregato i loro medici di amputare quella parte del loro corpo. Una donna ha ottenuto una clitoridectomia! Dopo la rimozione dell’organo, i sintomi non si sono calmati. Le donne con lo PSAD NON desiderano il sesso. Al contrario! Vivere involontariamente sull’orlo dell’orgasmo 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, è una tortura, è l’inferno in Terra” (Link)
ECDEMOFILIA Tendenza ad eccitarsi o provare un desiderio sessuale maggiore rispetto al normale quando ci si trova fuori casa o lontano da essa, per esempio durante un viaggio. Ciò avviene il più delle volte poiché l’individuo percepisce la propria casa, e soprattutto una persona che vive in essa (madre, padre, coniuge, figli, etc.), come un anafrodisiaco, cioè un inibitore o limitatore del desiderio sessuale. ¶ Dal gr. ekdemos, lontano dal proprio paese.
ECDISISMO Forma di esibizionismo che si realizza come una compulsione a togliersi i vestiti in pubblico per eccitare gli altri. Il soggetto che pratica ecdisismo è detto ecdisiasta, per alcuni autori sin. raro e desueto di spogliarellista. ¶ Termine coniato dallo scrittore H. L. Mencken (1940) dal gr. ekdusia (da ekdusis, spogliazione), festa che si teneva a Festo per commemorare la figlia di Galatea la quale, per intercessione divina, si era trasformata in un maschio e aveva abbandonato il vestito da donna.
ECHI Anche ecchi o etchi. Soprattutto nell’ambito delle produzioni fumettistiche giapponesi (manga) e nei cartoni animati (anime), prodotti dai contenuti erotici non eccessivamente ostentati, soprattutto legati ad un abbigliamento allusivo, comunque senza che venga mostrato il rapporto sessuale. ¶ Dalla pronuncia giap. della lettera ‘H’, con significato di lascivo, osceno.
ECOUTERISMO Parafilia di chi ama ascoltare i suoni emessi da altri durante gli atti sessuali o immaginare gli atti sessuali attraverso il canale sensoriale uditivo. La differenza rispetto all’acusticofilia è che l’ecouterismo presuppone la non consapevolezza di chi è ascoltato, quindi si tratta del corrispettivo del voyeurismo ma per l’udito e non per la vista. Un ecouteur può anche essere un voyeurista, benché le due cose non siano necessariamente associate. ¶ Dal fr. écouter, ascoltare.
ECTO-PORN Film pornografico in cui prevalgono scene di lotion play. ¶ Dall’ing. ectoplasm, ectoplasma (per la similitudine fra la sostanza gelatinosa e collosa usata nei lotion plays simile ad un ectoplasma) + porn, porno.
EDGE PLAY Insieme di tutte quelle pratiche o giochi sessuali ritenuti estremi o che comunque possono mettere a rischio la sicurezza e la salute di coloro che li mettono in atto. Questo termine può essere riferito a pratiche quali: cateterofilia, coprofilia, belonefilia, piercing genitale, fisting, blood play, tortura. Anche chi non compie negoziazione o non pratica sesso sicuro sta mettendo in atto un edge play. → limite. ¶ Ing.: gioco al limite.
EDGING Pratica sessuale nella quale un partner stimola sessualmente l’altro per un lungo lasso di tempo, controllando le reazioni del secondo e portandolo più volte al limite dell’orgasmo ma senza che esso abbia luogo. Solo quando il partner non riuscirà più a trattenersi, allora gli sarà concesso di scaricare lo stato d’eccitazione; l’orgasmo così raggiunto è ritenuto estremamente intenso, motivo per cui esso viene anche definito orgasmo esteso massiccio. → orgasmo controllato. ¶ Dall’ing. edge, limite.
TESTIMONIANZA: “Mi piace portare al limite il mio uomo, mi piace stuzzicarlo e stimolarlo finché riesce a tenere. Non è che si fa sempre: io devo averne voglia, sono cose che vanno per le lunghe, e lui deve essere in piena forma, non so se hai capito. Comunque quando la situazione è buona il risultato è una bomba. Prima facciamo l’amore il più a lungo possibile, poi con la fellazio la cosa si fa bella perché smetto e riprendo, smetto e riprendo, finché lui dura e, se è il giorno giusto, lui dura. A me la cosa piace perché ho il controllo del suo piacere e a lui piace parecchio, almeno a giudicare dalle reazioni finali. È quasi un gioco sadomaso!” (t.r.a.)
EDIPO, complesso di Per la psicoanalisi freudiana, l’insieme dei desideri d’amore rivolti al genitore del sesso opposto e i sentimenti ostili per quello del medesimo sesso, che nel bambino fra i tre e i cinque anni va a strutturare la dimensione psicologica della prima infanzia con importantissimi riflessi in età adulta. Tale complesso vuole che il bambino fantastichi il possesso della propria madre e abbia fantasie di eliminazione nei confronti del padre; questi due desideri causerebbero l’angoscia di perdere l’amore da parte di entrambi i genitori sotto forma di punizione, castrazione e morte. La normale risoluzione del complesso d’Edipo prevede che il bambino rinunci alla propria madre come oggetto sessuale reprimendo i desideri sessuali per poi trasferirli su altre donne; al contempo il bambino reprimerà le tendenze ostili verso il padre e s’identificherà in lui come uomo. Il corrispettivo nella bambina del complesso edipico è detto complesso di Elettra. Il modo in cui si strutturano le dinamiche del triangolo edipico (padre-madre-bambino) segnerebbero uno sviluppo normale o anormale del fanciullo: lo sviluppo sarà previsto normale se avverrà un’identificazione col genitore dello stesso sesso, nevrotico se il bambino sarà combattuto fra il possedere il genitore dell’altro sesso e l’identificarsi con esso, o perverso se il soggetto s’identificherà con il genitore dell’altro sesso (omosessualità); la spiegazione classica del complesso edipico non contempla la possibilità di una risoluzione normale e positiva da parte di un soggetto omosessuale e bisessuale. Nel complesso edipico negativo, il bambino desidera essere amato dal padre e prendere il posto della madre, ciò provocherebbe sentimenti ostili di rivalità verso la madre; anche in questo caso le pulsioni del bambino generano il timore di perdere l’amore dei genitori. ¶ Dal nome del protagonista dell’‘Edipo re’, tragedia di Sofocle che narra di come Edipo, re di Tebe, uccida inconsapevolmente il padre Laio e sposi la madre Giocasta.
EDONOFOBIA Paura di provare piacere fisico o psichico. Riscontrabile soprattutto in coloro che vivono con colpa la propria sessualità per cui la potenziale sensazione piacevole viene negata ed evitata. ¶ Dal gr. hedone, piacere.
EFEBOFILIA Cronofilia dell’adulto che è attratto solo da soggetti adolescenti (15-19 anni). L’efebofilo è attratto da soggetti giovani ma fisicamente sviluppati e quindi questa parafilia non va confusa con la pedofilia o l’ebefilia che mirano a soggetti più giovani, anche se tutte queste categorie descrivono individui che non riescono a relazionarsi sessualmente in maniera matura con soggetti adulti. L’efebofilia può essere connessa alla partenofilia. ¶ Dal gr. ephebos, efebo, adolescente.
EFFEMINATEZZA Atteggiamento frivolo, poco virile e femmineo. In generale detto nei riguardi di un uomo (effeminato) i cui atteggiamenti fanno sospettare un orientamento omosessuale.
ANTROPOLOGIA: L’antico popolo degli Sciti, che viveva a nord del Mar Nero, teneva in gran conto gli Enarei, ovvero gli effeminati. Questi erano uomini che facevano il lavoro delle donne, si comportavano come donne ed erano impotenti (o piuttosto omosessuali o transessuali). Invece di essere ridicolizzati pubblicamente, gli Enarei venivano onorati dai maschi Sciti che, fra l’altro, temevano che se avessero insultato gli Enarei ne sarebbe seguita una maledizione divina.
EFFUSIONE Calda manifestazione d’affetto, anche, ma non solo, di tipo sessuale. ¶ Dal lat. effusio, espansione, esuberanza.
EIACULAZIONE Emissione di liquido seminale dal pene attraverso l’uretra, generalmente accompagnata da orgasmo ed originata da ripetuti spasmi involontari del muscolo bulbospongioso alla basa del pene. Il fenomeno eiaculatorio si ha primariamente per stimolazione sessuale ma anche per polluzione notturna e, in taluni casi, diurna. L’eiaculazione dura alcuni secondi e si compone di circa 10-15 contrazioni, le quali non vengono tutte percepite dall’uomo. Esse non possono essere interrotte una volta che il riflesso è stato innescato. Lo sperma inizia ad essere emesso tramite la prima o, nella maggior parte dei casi, la seconda contrazione muscolare; la prima emissione eiaculatoria è quella che espelle la maggior quantità di liquido seminale. Seguono contrazioni ritmiche che progressivamente espellono sempre meno liquido seminale finché si hanno contrazioni senza emissione. Ad ogni eiaculazione si ha l’espulsione di circa 3,4 ml di liquido seminale, contenete dai 50 ai 200 milioni di spermatozoi per millilitro; tali quantità si prestano ad ampia variabilità fra soggetto e soggetto. Nel caso di eiaculazione astenica l’emissione spermatica risulta essere di scarso volume e viene proiettata con una forza inferiore al consueto, essa è in genere associata ad anorgasmia. Con eiaculazione impossibile s’intende l’assenza di emissione di liquido seminale nonostante la sensazione orgasmica, ad esempio nel caso di eiaculazione retrograda o anche semplice impossibilità di raggiungere l’orgasmo ed eiaculare, il più delle volte per problematiche legate alla sfera psicologica.
TESTIMONIANZA: “Il corpo del sesso opposto è sempre affascinante per me, quindi certo che mi è piaciuto vederlo uscire [lo sperma]. Penso che la prima volta che l’ho visto è stato dopo aver fatto un pompino o una sega. Non riesco a tornare così indietro con la memoria... ed è solo successo 7 o 8 anni fa. Non ho mai trovato grossolano il fatto che mi venisse addosso, avevo solo la regola ferrea che NON venisse sui miei vestiti! Non avrei mai voluto spiegare a mia mamma cosa fosse... non è scema. Sono stata sempre aperta alla maggior parte delle esperienze... se un ragazzo vuole venire su di me... deve anche pulire tutto... è una questione di educazione!” (Link)
EIACULAZIONE FEMMINILE Emissione di liquido inodore e di colore biancastro prodotto dalle ghiandole di Skene ed espulso attraverso gli orifizi di dette ghiandole, posti a lato del meato urinario. Tale fenomeno, correlato all’orgasmo, verrebbe sperimentato da una percentuale limitata di donne, dal 6% al 50% in base ai discordanti risultati offerti dalle ricerche sull’argomento. La quantità di liquido emesso ha un volume medio di 1-5 ml, ben diverso da ciò che viene mostrato in certo materiale pornografico (squirting). Rimane aperta la questione se il fenomeno eiaculatorio femminile sia reale (e diverse donne sostengono sia tale e con un’abbondante fuoriuscita di liquido) o se invece si tratti di una semplice e limitata fuoriuscita d’urina che alcune donne sperimenterebbero in fase orgasmica, oppure frutto di un’impressione soggettiva legata ad una lubrificazione vaginale abbondante. Studi sulla composizione chimica del liquido eiaculato sembrano confermare che esso sia prodotto dalle ghiandole di Skene, le quali sarebbero l’omologo femminile della prostata. Sembra tuttavia altrettanto certo che nei fenomeni eiaculatori in cui il volume di liquido risulti particolarmente abbondante, la maggior parte di esso sia composto da urina. D'altra parte, se così non fosse, occorrerebbe individuare un organo interno all'area genitale capace di raccogliere un notevole volume di liquidi per poi espellerli a getto o, comunue, improvvisamente; tale organo ed il suo volume, dato l'eccumulo dei liquidi, dovrebbe essere facilmente rilevabile per ecografia o anche palpazione; tale organo, tuttavia, non esiste. Data la sua relazione con le ghiandole parauretrali, il fenomeno di eiaculazione femminile risulterebbe spesso associato ad un orgasmo prodotto principalmente per stimolazione del punto G, benché la realtà anatomica è da tempo discussa.
TESTIMONIANZA: “Io sono una delle fortunate che può fare squirting. Durante i preliminari a mio marito piace farmi fare il getto, e intendo proprio uno spray! Dipende dall’intensità dell’orgasmo, può andare da poco liquido a un getto così forte da raggiungere il bordo del letto! Ero estremamente imbarazzata la prima volta che mi è successo ed ho chiesto a mio marito di controllare se fosse urina guardando da dove fosse emesso il liquido, mi ha detto che poteva vederlo uscire dalla parte alta del canale vaginale e non vicino all’uretra o al clitoride. Non è urina, quindi non abbiate paura di assaggiarlo” (Link)
EIACULAZIONE PRECOCE (EP) Anche con la loc. lat. eiaculatio praecox. Eiaculazione persistente o ricorrente a seguito di stimolazione sessuale minima, prima, nell’atto o immediatamente dopo la penetrazione e comunque in anticipo rispetto a quando l’uomo desidererebbe, interferendo con il benessere sessuale ed emotivo di uno o entrambi i partner. Il criterio di definizione non può tenere conto né della durata, né del numero di spinte coitali, né del raggiungimento del piacere del partner, ma piuttosto si basa sull'incapacità del soggetto di controllare volontariamente il riflesso eiaculatorio. L’eiaculazione precoce è considerato il disturbo sessuale maschile più diffuso. La maggior parte dei soggetti che ne soffre dimostra di poter ritardare l’orgasmo durante la masturbazione, il che fa supporre che in molti casi l’eiaculazione precoce possa essere il risultato di un tipo di stimolazione, quella coitale, alla quale si è meno abituati rispetto a quella masturbatoria. L’insorgenza dell’eiaculazione precoce può essere causata da ansia da prestazione, prime esperienze caratterizzate da nervosismo e rapidità, eccessiva sensibilità del pene, bassa frequenza di attività sessuale, oppure, in ottica psicodinamica, da un odio inconscio per le donne per cui queste vengono punite in maniera passiva privandole del piacere tramite un orgasmo (quello dell’uomo) raggiunto con troppo anticipo. Nell’EPpermanente, o primaria, l’uomo ha sempre avuto difficoltà a controllare il riflesso eiaculatorio. L’EP acquisita, o secondaria, si rileva nel caso il problema subentri dopo un periodo di soddisfacente controllo eiaculatorio. Quando il problema compare dopo un periodo di funzionamento adeguato, in genere ciò accade nel quadro di una diminuita attività sessuale, di ansia da prestazione o in concomitanza ad un deficit erettivo. L’EP generalizzata avviene con ogni partner. L’EP situazionale (in lat. impotentia ejaculandi elettiva) avviene in determinate situazioni, tramite determinati atti o con specifici partner. L’EP psicologica, la causa più comune per questo fenomeno, è dovuta generalmente a stati d’ansia legati alla sessualità; tale ansia non è quasi mai attribuibile a un solo fattore specifico. Rientrano nell’ambito dell’eiaculazione precoce i fenomeni di eiaculazione precipitata, nella quale l’emissione di sperma avviene subito dopo la comparsa dell’erezione, e l’ejaculatio ante portam, nella quale l’emissione di sperma avviene non appena si accosta il pene all’ostio vaginale tentando la penetrazione. L’eiaculazione precoce viene affrontata terapeuticamente insegnando al paziente speciali tecniche per il controllo eiaculatorio (start-stop; compressione) o tramite l’utilizzo di farmaci: α-bloccanti, che inibiscono i movimenti peristaltici del liquido seminale attraverso le vie genitali interne, o con farmaci regolarizzatori dell’umore (soprattutto paroxetina).
TESTIMONIANZA: “Sono sposata da parecchi anni. Avere avuto dei figli è stata una doccia fredda per la nostra vita sessuale. Non facciamo sesso molto spesso e pare che quando lo facciamo lui venga troppo presto. Voglio dire, l’ultima volta che l’abbiamo fatto ha raggiunto l’orgasmo non appena è entrato [...] ho bisogno di un po’ di più di questo per soddisfarmi. Sto provando ad essere comprensiva ma l’altra notte... ero dell’umore giusto e tutto il resto e lui ha buttato la bomba ‘Sono nervoso’, io ho chiesto perché e lui ha risposto ‘perché non duro a lungo’ [...] È difficile non prenderla sul personale. Voglio dire, cosa c’è che non va? Io so di essere fisicamente attraente [...] Sono così giù. [...] Vorrei solamente fare l’amore con mio marito per 5 minuti... 10 minuti sarebbe grandioso... 15 veramente grandioso... 30 il paradiso [...] Che senso ha essere insieme ad un uomo se non si fa mai sesso. Ho bisogno del sesso. Sono un essere umano, so che anche lui ne ha bisogno, se potesse lo farebbe tre volte al giorno. [...] Cosa non sto capendo?” (Link)
EIACULAZIONE RETROGRADA Evento patologico nel quale lo sperma refluisce nella vescica urinaria invece di essere espulso all’esterno. Ciò avviene poiché lo sfintere vescicale non si contrae adeguatamente durante l’orgasmo. Tale evento si riscontra soprattutto in uomini che sono stati sottoposti ad interventi chirurgici alla prostata, da chi è affetto da sclerosi multipla, da diabete, o da coloro che assumono α-bloccanti. La presenza di sperma nelle urine, detta seminuria o spermaturia, è un reperto tipico dell’eiaculazione retrograda.
EIACULAZIONE RITARDATA Difficoltà persistente ad eiaculare, nonostante la presenza di adeguata erezione, desiderio sessuale e stimolazione. Non va confusa con l’eiaculazione ritardata volontaria, nella quale l’uomo si trattiene dall’eiaculare per consentire alla partner di raggiungere l’orgasmo o per godere maggiormente del rapporto producendo un orgasmo più intenso. Nel caso il ritardo non sia volontario, il soggetto può desiderare che il rapporto finisca il prima possibile e può raggiungere un livello d’incompetenza eiaculatoria a causa della quale non riesce ad eiaculare in vagina. Sebbene non manchino cause fisiologiche (patologie neurologiche ed endocrine, diabete, ipertensione, uso di antidepressivi) più generalmente l’eiaculazione ritardata dipende da fattori psico-fisiologici e più spesso da una sorta di assuefazione allo stimolo fisico che l’uomo produce durante la masturbazione (pressione sul pene con la mano, velocità di movimento, etc.) che non riesce a essere riprodotto durante la penetrazione. A ciò si aggiunga un fattore strettamente psicologico che può essere legato ad una scarsa attrazione sessuale o ad un ridotto attaccamento affettivo nei confronti della partner. I farmaci contro il deficit erettivo (inibitore PDE5), a monte del benefico effetto prodotto, hanno sovente come effetto secondario quello di ritardare l’eiaculazione e quindi l’orgasmo.
APPROFONDIMENTO: La pratica clinica mostra che, escludendo i casi in cui l’eiaculazione ritardata non è causata da diabete, assunzione di droghe o farmaci, una buona percentuale degli uomini che soffrono di tale disturbo non sono sessualmente attratti dalla propria compagna e, in casi limitati, il ritardo dell’eiaculazione è un modo di aggredire passivamente una compagna verso la quale si prova rancore. Molti di questi uomini, per propri problemi di bassa autostima o altro, si sono impegnati in rapporti o matrimoni senza provare una decisa attrazione sessuale per la partner. Una volta “incastrati” nella relazione, i soggetti realizzano lucidamente la situazione e questo causa la disfunzione sessuale. Con altre donne diverse dalla compagna è quasi certo che i medesimi soggetti non abbiano alcun problema relativo ai tempi e al controllo dell’eiaculazione.
EISODOFOBIA Timore eccessivo ed ossessivo della deflorazione che può riguardare sia gli uomini che le donne, in genere conseguente alla paura stessa del dolore che si può provare in tale frangente, paura ingigantita da racconti uditi da altri o per paura generalizzata del sesso. ¶ Dal gr. eisodos, entrata.
APPROFONDIMENTO: Il significato del dolore come messaggio è essenzialmente emotivo. Infatti le intense emozioni sessuali che possono precedere e/o seguire il dolore, la lacerazione e il sanguinamento dell’imene durante il primo rapporto completo, possono generare forti sentimenti distintivi in e da ognuno dei membri della coppia. Come conseguenza generale, sembra che il dolore della deflorazione, come quello del parto, possa avere implicazioni comportamentali, nel senso che esso contribuisce ad accrescere la stabilità della connessione tra i partners e quindi, indirettamente e in ottica evoluzionistica, il benessere e anche la sopravvivenza della futura prole. (Maul, 2007)
EJECT and EXPLAIN (E&E) Per la seduction community, allontanamento volontario dal partner compiuto non prima di avergli spiegato i motivi della rottura del rapporto così che egli possa capirne le ragioni e sistemare i problemi. L’EeE, detto anche eject-with-explanation (EwE) è una mossa relazionale che non interrompe definitivamente il legame di coppia e, per quanto rischiosa, è compiuta affinché il partner torni indietro senza i difetti precedenti.
ELASTRATOR Sin. di banding. ¶ Dall’ing. elastic, elastico + castrator, castratore.
ELETTRA, complesso di Corrispettivo femminile del complesso di Edipo, introdotto dall’analista Carl G. Jung (1875-1961). ¶ Dal nome della figlia di Agamennone e Clitemnestra che vendicò il padre uccidendo, insieme al fratello Oreste, la madre e il di lei amante Egisto.
ELETTROFILIA Attrazione spiccata per le attività sessuali che comportano l’utilizzo di dispositivi somministranti scariche elettriche, come ad esempio la violet wand. Si tratta di una parafilia tipicamente inscritta nelle pratiche di elettrotortura.
TESTIMONIANZA: “La violet wand è il meglio. Io ho programmato di comprarne presto una. Ho visto una ragazza uscire di testa con sta roba scaricando elettricità sul suo clitoride... La mia ex l’ha provata su di me, alla base della spina dorsale... wow: sono stato messo letteralmente in ginocchio. Grande sballo. Un po’ costosa, però... [...] Sono anche curioso degli elettrostimolatori [TENS] ma non ho avuto la possibilità di giocare con uno di essi” (Link)
ELETTROTORTURA Nell’ambito del torture play, insieme delle attività sessuali nelle quali la tortura è realizzata tramite scariche elettriche sul corpo.
ELITROSTOMIA Termine che descrive l’idea errata ma popolare, derivata da vetuste teorie fisiognomiche, secondo la quale la forma della bocca di una donna può riflettere le dimensioni della sua vulva. → cheilocunnidipia. ¶ Dal gr. elytron, vagina (in medicina) + stoma, bocca.
EMATOFILIA Attrazione per il sangue e per le pratiche sessuali che comportano emissioni ematiche (blood play). Nella maggior parte dei casi l’ematofilo non agisce come un aggressore ma si relazionerà con persone che condividono la stessa attrazione per il sangue, che diventerà quindi parte integrate dei giochi erotici. Tali attività possono anche comprendere l’ematofagia, cioè l’ingestione di liquido ematico, configurando l’ematofilia come una variante dell’antropofagofilia in cui la carne è sostituita dal sangue, considerato dal parafilico come essenza del vivente al quale è sottratto. L’ematofilia può essere inscritta in un quadro comportamentale particolarmente inusuale nel quale un soggetto realizza uno stretto riferimento fra sangue e vampirismo. In questo caso, trovando a tal punto affascinante il personaggio di fantasia noto come Dracula (descritto da Bram Stoker nell’omonimo romanzo del 1897), il soggetto farebbe propri alcuni dei tratti fisici e comportamentali del vampiro. In ambito sessuale questa tendenza si declina nell’esercizio di una sottile seduttività (che vorrebbe essere magicamente magnetica), nell’uso di un abbigliamento consono e sovente nell’ingestione di sangue di un partner consenziente che condivide l’eccitazione sessuale legata a tale pratica. Questa forma di vampirismo sessuale, a differenza della sindrome di Renfield, manca della componente delirante, cioè l’individuo, per quanto affascinato dal personaggio del vampiro ed eccitato dalla visione del sangue, rimane capace di distinguere la realtà dalla fantasia e soprattutto cerca il consenso del partner. Più spesso questa forma di vampirismo si realizza solo tramite fantasie che non trovano realizzazione pratica. In generale il vampirismo di matrice gotica rimane legato a una visione romantica del rapporto sessuale ma in altri casi s’interseca con attività sadomasochistiche. Le pratuche che implicano l’emissione e il contatto con il sangue sono da considerarsi attività di sesso non sicuro. ¶ Dal gr. haima,-atos, sangue.
TESTIMONIANZA: “Quando ero giovane, circa a 13 anni, ho iniziato a tagliarmi quando mi sentivo giù. Questa è la ragione originale. Cresciuta, ho capito che mi piaceva vedere uscire il sangue. Mi piace la sensazione quando sgocciola ma non mi sono mai tagliata così profondamente. Non lo associo più con la tristezza o il dolore. Non è più uno sfogo. [...] Ho lasciato perdere la cosa per un po’ per la paura di essere scoperta. Recentemente ho letto del blood paly e ne ho parlato con il mio ragazzo. Lui è un tipo di mentalità abbastanza aperta così ha lasciato che lo tagliassi. Gli ho inciso alcuni disegni e ho guardato il suo bellissimo sangue rosso scuro sgocciolare dalla ferita. Poi lui ha inciso un piccolo disegno sul mio seno e il mio sangue più chiaro è uscito delicatamente. L’attesa, l’adrenalina, la sensazione del sangue sotto le mie dita...” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
EMETOFILIA Parafilia che lega il piacere erotico al rigurgitamento di alimenti o liquidi sul proprio corpo o su quello del partner o un investimento feticistico sul vomito stesso. L’insorgenza di questa parafilia, come d’altra parte avviene per molte altre condotte sessuali, è spiegabile da qualche evento passato in cui, anche casualmente, il vomito o l’atto di rigurgitare è stato concomitante a una sensazione sessualmente piacevole. In alcuni soggetti emetofili sembrerebbe che il processo di contrazione gastrica, rigurgitamento e senso di sollievo, abbia sostituito il processo fisiologico di spasmo orgasmico, eiaculazione e rilassamento muscolare. Non si confonda tuttavia l’atto del rigurgitare, piacevole per l’emetofilo, con lo stato di malessere che si prova in caso di nausea; l’emetofilo non prova piacere per stati di nausea ma per l’atto di vomitare in sé. In alcuni casi, paradossalmente, l’emetofilia nasce come reazione a situazioni traumatiche caratterizzate dal timore di vomitare, secondo uno dei paradigmi di spiegazione delle parafilie per cui esse non sono altro che una formazione reattiva adottata per difendersi da ciò che si teme, investendo eroticamente lo stesso evento temuto. → doccia romana. ¶ Dal gr. emetos, vomito.
TESTIMONIANZA: “In genere lo faccio bevendo un sacco d’acqua tiepida, circa un litro e mezzo, molto velocemente. Aggiungo che di solito mi vesto in modo speciale per l’occasione: compro dei vestiti economici da ragazzina, mi trucco più del normale e mi stiro i capelli. Quindi bevo fino a che non mi sento veramente gonfia. Mi siedo in giardino o, se il tempo è brutto, in bagno. Quindi inizio a mettermi le dita in gola. Diverse scariche di vomito scendono sui vestiti, inzuppandomi. Me la faccio anche addosso [urina] volontariamente. Faccio questo finché non mi sento più vuota. Di colpo un grande senso di benessere mi pervade, proprio come avere un orgasmo. Mi piace giocare al ruolo della teenager che ha bevuto troppo. Inizia che sembro una principessa e finisce come fossi una grondaia sporca, inzuppata, con quello che ho vomitato spalmato ovunque. Mi piace anche la parte dopo quando devo pulire tutto e riportare le cose ad un bell’aspetto. Mi piace distruggere la mia immagine e poi ricrearla di nuovo. Sono decisamente affascinata dalle donne che si ubriacano, vomitano e perdono il controllo. Non sono né bulimica né anoressica. Faccio questa cosa solo una volta ogni due mesi o anche meno” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
EMIEROTISMO Piacere erotico limitato ad una metà del corpo. ¶ Dal gr.hemi-, mezzo, metà.
EMIPAREUNIA Limitata capacità dell’individuo di partecipare al rapporto sessuale completo per malformazione congenita o acquisita a carico dei genitali. ¶ Dal gr. hemi-, metà + pareunos, che giace accanto, coniuge.
EMISSIONE PREORGASMICA Secrezione prodotta dalle ghiandole di Cowper in fase di plateau; anche detta in lat. liquor libidinis, fluido della lussuria.
EMMENOLOGIA Studio del ciclo mestruale e delle relative anomalie. ¶ Dal gr. emmen -os, mensile.
EMOTIGOFILIA Attrazione feticistica per gli assorbenti igienici utilizzati o nuovi. Nel primo caso si tratta di un sottotipo di misofilia. Gli assorbenti possono essere collezionati e, in alcuni, casi leccati o mangiati (menofagia). In genere il parafilico di questo tipo trova eccitante il fatto che l’assorbente abbia colto l’essenza più intima della donna, sia per la posizione di utilizzo, sia per il valore associato al sangue come essenza della persona, ma la menofilia non è necessariamente associata all’emotigofilia. Il feticismo degli assorbenti nuovi è soprattutto legato alla transessualità, cioè a quei casi in cui il tampone (o l’assorbente/salvaslip) diventa uno dei simboli per eccellenza della femminilità e quindi viene utilizzato su di sé, inserendolo nel retto o ponendolo negli slip, per potenziare l’autopercezione di appartenere al genere femminile. → ematofilia. ¶ Dal gr. haima, sangue + tema di tugkhano, raccogliere.
TESTIMONIANZA: “Non posso dire come sia iniziato il mio feticismo per le mestruazioni, ma ricordo che da giovane, a 12 o 13 anni, ho scoperto cosa fossero gli assorbenti anche se non capivo a cosa potessero servire. Ho una sorella gemella che aveva delle mestruazioni terribili, e spesso, cambiandosi l’assorbente, se lo guardava. [...] Prima che mi sposassi, il mio lavoro mi dava la possibilità di entrare in casa delle persone. Anche quando queste erano a casa, io avevo accesso alle camere da letto e ai bagni e frequentemente mi mettevo a ispezionare, cercando tamponi e assorbenti usati e non usati. In alcuni casi mi prendevo quelli usati per masturbarmi. Occasionalmente indossavo quelli nuovi. In poche occasioni sono anche stato ad ascoltare quando le donne si cambiavano l’assorbente in bagno” (Da domina4u.com - link non più attivo)
ENCASEMENT Tipo particolare di bondage in cui il corpo intero, o solo una parte, viene ricoperta da un capo d’abbigliamento o altro dispositivo che aderisce strettamente alla pelle. Simile ma non totalmente sovrapponibile alla mummificazione e all’uso di tute zentai, l’encasement in genere viene realizzato indossando calzamaglie, tute o maschere di nylon (stocking encasement) o gomma (rubber encasement). Una forma particolare di questa pratica riguarda il genital encasement: in essa il pene viene inserito in una sfera, o altro oggetto simile, che impedisce a chi lo indossa di potersi toccare i genitali ma contemporaneamente permette di far fuoriuscire l’urina. Dopo diversi giorni che il pene è rimasto inserito nell’oggetto senza possibilità di stimolazione, l’organo acquisterebbe una particolare sensibilità al tatto. ¶ Ing.: ricopertura.
ENCOURAGER Nell’ambito dell’adipofilia e del feederism, soggetto, il più delle volte d’orientamento omosessuale, che trae piacere psicologico e sessuale dall’incoraggiare e convincere un gainer a diventare sempre più grasso. ¶ Ing.: incoraggiatore.
ENDITOFILIA Proclività a trovare particolarmente eccitante il fatto che il partner, durante gli incontri sessuali, rimanga vestito o comunque non si denudi completamente. L’enditofilia può essere specchio di poca confidenza sessuale o imbarazzo per la nudità (specie se associata ad amaurofilia); non di rado si tratta di una parafilia connessa al feticismo per i tessuti. ¶ Dal gr. endytos, vestito.
ENDOGAMIA Usanza per la quale si contrae matrimonio con una persona che appartiene al proprio gruppo sociale. ¶ Dal gr. endon, dentro + gameo, sposo.
ENDOSOMATOFILIA Eccitazione per fantasie relative al completo assorbimento o incapsulamento di un essere vivente all’interno di un altro. La più diffusa fantasia di questo tipo è definita unbirthing, non-nascita, o re-whelping, rigenerazione: in essa una persona entra nel corpo di una donna attraverso il canale vaginale (vagina-vore), realizzando una sorta di nascita inversa. L’unbirthing è stato associato alla vorarefilia, e può quindi essere inteso come un tipo particolare d’ideazione cannibalica nella quale il punto nodale sarebbe il desiderio di essere divorati e assimilati dal partner. Varianti di tale fantasia sono l’ub-vore, il cock-vore (e cum-vore associato)e l’anal-vore. La fantasia antropofagica giustifica solo in parte l’unbirthing, nel quale evidentemente entrano in gioco anche tendenze regressive e fusionali. È probabile che coloro i quali trovano eccitante l’unbirthing pratichino attività di fisting vaginale come unico modo di realizzare almeno in parte la loro fantasia, oppure facciano ricorso a materiale pornografico disegnato a mano o fotografie ritoccate digitalmente. → ipertrofilia. ¶ Dal gr. endon, dentro + soma, corpo; neologismo dell'autore (2010).
APPROFONDIMENTO: In un forum di vore-fetish, è stato proposto un sondaggio per conoscere le preferenze rispetto alla fantasia del cock-vore/cum-vore. Su 373 soggetti che hanno risposto al survey, il 31% preferisce immaginare situazioni in cui viene inglobato/metabolizzato nello sperma ma senza che avvenga rigenerazione del corpo, il 25% preferisce immaginare di essere inglobato/metabolizzato nello sperma e rimanere intrappolato nel pene, il 21% preferisce immaginare di essere espulso dal corpo ma senza aver subito mutazioni anatomiche, il 19% immagina di essere inglobato/metabolizzato nello sperma per poi subire una rigenerazione fisica, mentre il 3% preferisce immaginarsi fagocitato o metabolizzato ma senza che poi avvenga una trasformazione. (Link)
ENEMA Genere pornografico incentrato sull’utilizzo di clisteri. → clismafilia, coprofilia. ¶ Ing.: clistere.
ENEMAFILIA Vedi clismafilia. ¶ Dall’ing.: enema, clistere.
ENKO Forma di relazione in cui un uomo paga una donna più giovane e le fa doni preziosi per avere la sua compagnia e anche, ma non necessariamente, favori sessuali. ¶ Contrazione del giap. enjo-kosai, appuntamento compensato.
ENTOMOFILIA O entomocismo. In ambito sessuale, parafilia legata all’uso d’insetti per stimolare l’epidermide. Non del tutto assimilabile alla zoofilia, poiché l’attrazione non è diretta agli animali in sé ma alle sensazioni fisiche che essi procurano. Le pratiche in questa parafilia consistono generalmente nel farsi camminare i piccoli animali sulla pelle in zone particolarmente sensibili: è il titillamento dei minuti arti di quelli a creare eccitazione. In altri casi agli insetti viene fatta pungere una parte del corpo, di solito i genitali. Le più comuni forme di entomocismo sono: aracnofilia, formicofilia e melissofilia. ¶ Dal gr. entomon(zoion), (animale) diviso in segmenti.
APPROFONDIMENTO: Alcuni giovani uomini praticano l’entomocismo rimuovendo le ali ad alcune mosche catturate preventivamente, quindi le pongono nella vasca da bagno nella quale anche loro sono immersi; gli insetti, cercando una via di fuga dall’acqua, si aggrappano al pene in erezione del ragazzo che fa uscire dal pelo dell’acqua il proprio membro per alcuni centimetri. Il movimento delle mosche sulla pelle sensibile del pene procurerebbe piacere. (Love, 1988)
ENTORESSIA (sessuale) Capacità di controllare l’appetito sessuale o di tenerlo nascosto. ¶ Dal gr. entos, dentro + oreksis, appetito.
ENTRAÎNEUSE O juicy girl (ing. ragazza succosa). Termine sovente e impropriamente ritenuto sinonimo di accompagnatrice, e che invece indica una giovane donna che lavora in un locale notturno allo scopo di intrattenere i clienti e di indurli a bere. L’entraîneuse guadagna parte del ricavato ottenuto tramite la vendita delle bevande che è riuscita a piazzare. ¶ Fra.: che trascina a sé.
EONISMO Sin di travestitismo, o meglio travestofilia. ¶ Dal nome di Chevalier d’Eon de Beaumont (1728-1810), diplomatico francese al servizio di Luigi XV, morto a Londra dove da tutti era considerato una donna, solo l’autopsia ne rivelò il sesso genetico.
EPACMASIA Momento che intercorre fra la penetrazione e l’orgasmo, in cui l’eccitazione aumenta d’intensità. ¶ Dal gr. epakmazo, fiorisco, ingagliardisco.
EPATITE B (HPV) Forma di epatite determinata da un virus del genere Orthohepadnavirus. Molto più contagioso dell’HIV e molto più diffuso dell’HCV (virus dell’epatite C), l’HPV può essere trasmesso con maggior facilità tramite i rapporti sessuali rispetto all’HCV: le microlesioni che si creano sugli organi genitali per l’attrito fra le mucose durante il coito (soprattutto in caso di sesso anale) è la principale porta d’ingresso del virus; la trasmissione tramite i liquidi corporei è più rara. Se l’epatite B viene contratta in giovane età diventa molto spesso cronica: nel 90% dei casi fra i neonati (trasmissione dalla madre al figlio durante il parto), nel 50% tra i bambini. Nell’epatite B cronica attiva, il 25% dei pazienti va incontro a cirrosi, il 5% viene colpito da carcinoma epatico. Tra gli adulti, invece, l’epatite B cronicizza solo nel 5 % dei casi e le forme asintomatiche (ma infettive) rappresentano il 70% dei casi. Dopo una fase iniziale caratterizzata da sintomi simil-influenzali, esordisce la fase d’infezione del fegato; l’ittero, cioè la colorazione gialla della pelle, è un segno non sempre presente. In buona parte dei casi si ha guarigione spontanea con formazione di anticorpi anti-HBs; la presenza di tali anticorpi è indice di guarigione e di cessata infettività. Esiste un vaccino per l’epatite di tipo B e, in caso d’infezione cronica, l’uso di antivirali e dell’interferone può velocizzare la guarigione o stabilizzarla. Il 25-50% dei casi di epatite fulminante, che ha un tasso di mortalità di circa il 80% e porta quasi irrimediabilmente al trapianto di fegato, sono per lo più legati all’epatite B, tuttavia questo evento riguarda l’1% delle infezioni da HPV.
APPROFONDIMENTO: Si ritiene che al mondo vi siano 350-400 milioni di portatori cronici di HPV (i sieropositivi all’HIV sono 35 milioni) e che un terzo degli esseri umani abbia contratto il virus nel corso della propria vita ma abbia sviluppato gli anticorpi contro esso. L’epatite di tipo B provoca oltre 600.000 decessi all’anno per le conseguenze della malattia.
EPICENEO Che ha perso le proprie caratterizzazioni di genere, il più delle volte relativamente alla mascolinità: quindi soggetto effeminato, o ambiguo, o asessuale, cioè privo di caratterizzazioni o interesse per entrambi i sessi. → asessualità. ¶ Dal gr. epikoinos, promiscuo.
EPIDIDIMO Struttura cordoniforme posta a semiluna sul margine posteriore del testicolo. La parte superiore, composta da 15-20 tubuli arrotolati che si vanno ad unire ad un singolo dotto a spirale (dotto dell’epididimo). Esso costituisce la parte iniziale delle vie spermatiche che si continua poi nel canale deferente. L’epididimo funziona come un serbatoio di spermatozoi e produce una secrezione utile alla mobilità e alla vitalità degli stessi. ¶ Dal gr. epi, sopra + didymos, testicolo.
EQUISESSUALITÀ Condizione di un gruppo sociale che, rifiutando un doppio standard, garantisce a tutti i membri di cui si compone pari diritti e doveri in ambito sessuale come in altri ambiti.
EQUUS EROTICUS Vedi pony play. ¶ Lat.: cavallo erotico.
APPROFONDIMENTO: Trigger, ponyboy, cerca contatti con tutti gli interessati in attività pony/cavallo umano. Cercasi specialmente cavalcatori o addestratori di sesso femminile (o coppie). Finalità a lungo termine è di essere un cavallo di proprietà 24/7 ma sarò disposto a spostarmi per occasionale galoppata/addestramento. Preferisco chi cavalca sulle spalle, ma è anche di mio interesse il servizio carrozza. Sono forte e non ho limiti relativamente ad età e dimensione del corpo. (Inserzione in Equus Eroticus, n°4)
ERASTIA DEMONIACA Stato patologico, tipico di alcuni deliri mistici, in cui si trae piacere sessuale dal fatto di essere posseduti sessualmente da demoni, angeli o altri esseri soprannaturali, oppure per il fatto di compiere atti sessuali poiché posseduti da un demone, atti che non si sarebbero compiuti altrimenti. L’erastia demoniaca, sottotipo di spettrofilia, era tipica di quelle situazioni descritte storicamente in cui alcune persone si riunivano per praticare sabba; in tali incontri, tramite l’uso di droghe, plagio, stati isterici ed esaltazione mistica, alcuni soggetti erano convinti di congiungersi carnalmente con demoni o esseri soprannaturali. È comunque una parafilia tipica di tutti quegli ambiti socioculturali ricchi di tradizioni religiose e superstizioni, soprattutto se legate ad una visione del sesso come attività peccaminosa. Una forma moderna di erastia demoniaca, aggiornata all’era tecnologica, è quella che vedrebbe alcuni alieni come attori di rapimenti, violenze sessuali e fecondazioni. L’erastia demoniaca è tipica di soggetti che non accettano alcune proprie pulsioni o fantasie sessuali e le proiettano psicologicamente all’esterno trasformandole in entità persecutorie i cui atti sessuali sono vissuti come violenza ma che, ad un’analisi più approfondita, dimostrano di provocare un evidente piacere fisico. ¶ Dal gr. erastes, amante.
TESTIMONIANZA: “Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere e, quando lo estraeva, sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata dal grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio” (Santa Teresa d'Avila, Autobiografia, XXIX, 13)
ERASTOFILIA Proclività a trarre piacere da discussioni riguardanti la vita sessuale di altre persone; si tratta di una forma di erotolalofilia in cui il desiderio sessuale viene gratificato per procura, spesso come compensazione per una vita sessuale non gratificante. ¶ Dal gr. erastos, amabile.
EREISMO Virtù, moralità e fedeltà in una donna, come moglie e madre. ¶ Dal nome della mitologica dea greca Era, divinità del matrimonio.
EREZIONE Processo fisiologico che porta il pene all’inturgidimento e ad un aumento di volume per stasi ematica all’interno di corpi cavernosi. L’erezione può avvenire per stimolazione psicologica, fisica o una combinazione delle due, così come per stimolazione ormonale o reazione neurologica (erezione anaerotica, cioè non dovuta a stimolazione erotica). L’erezione spontanea rivela la natura non necessariamente sessuale dell’erezione, la quale permette l’ossigenazione dei tessuti cavernosi e quindi il mantenimento in salute del pene (→ erezione mattutina). Il processo che porta all’erezione del pene è detto meccanismo veno-occlusivo. Esso inizia con la riduzione delle resistenze vascolari intracavernose data dal rilassamento delle cellule muscolari dei corpi cavernosi, quindi, successivamente alla dilatazione delle arteriole, procede con un aumento del flusso arterioso che porta sangue al pene. Esso riduce il deflusso ematico poiché la dilatazione dei corpi cavernosi va a comprimere il plesso venoso sito nella parte dorsale del pene. L'erezione deriva prevalentemente da stimolazione del sistema nervoso parasimpatico su quello simpatico che, tendendo a vasocostringere, si oppone all'erezione. La detumescenza del pene, infatti, avviene per azione del sistema simpatico che contrae la muscolatura liscia del pene riduce il flusso di sangue arterioso, con conseguente decompressione del plesso venoso e ritorno al libero deflusso sanguigno. Giacché lo stato di allarme o di stress è governato dal sistema nervoso simpatico, ne deriva che in tali stati l’erezione è impedita o interrotta. La rigidità del pene eretto consente la penetrazione, nello specifico la rigidità assiale (quella che tende in avanti) deve esercitare una pressione di almeno 500 gr per permettere la penetrazione; in passato la rigidità assiale era ritenuta l’unico indice adeguato alla rappresentazione della capacità di penetrazione, tuttavia si è rilevato come la rigidità radiale (quella che crea tensione ‘orizzontale’ sull’asta del pene) sia proporzionale a quella assiale e quindi fondamentale per la penetrazione stessa. Il meccanismo d’erezione del clitoride, organo omologo al pene, è subordinato ad un processo simile. Con il termine semierezione s’intende un’erezione non completa, propria del pene quando si trova in uno stato transiente fra flaccidità e massima erezione; la semierezione può rendere difficoltoso e frustrante l’atto penetrativo. → deficit erettivo.
STORIA: Trovate novanta larve di quelle che vivono nelle piante che danno latte, come il cardo. Mettete le larve in un litro di vecchio olio d’oliva. Lasciate il tutto al sole per sette giorni. Con esso vi massaggerete i lombi, la zona fra le natiche e il pene. Con ciò voi offrirete alla donna una grande esperienza che lei apprezzerà veramente. (Giovanni Marinelli, 1585)
EREZIONE, disturbo maschile del Vedi deficit erettivo.
EREZIONE MATTUTINA Loc. pop. data alla Tumescenza Peniena Notturna, erezione che si presenta al risveglio ma che altro non è se non l’ultima di una serie di erezioni generate da riflessi nervosi stimolati dalle fasi di sonno REM; esse hanno la funzione di irrorare di sangue i corpi cavernosi del pene ed ossigenare i tessuti. Al fenomeno dell’erezione mattutina concorre sensibilmente il fatto che i livelli di testosterone sono più elevati fra le ore 4 e le 6 di mattina. Tale tipo di erezione è influenzata in minor misura dallo stimolo ad urinare. L’occorrenza di tumescenza peniena notturna è ritenuto un indice di salute vascolare del pene e quindi l’osservazione di essa è utilizzata per escludere una problematica vascolare nel caso di deficit erettivo. Tuttavia, dato il calo ormonale che si misura con la progressione dell’età dell’uomo, l’erezione mattutina diviene un evento più raro con l’avanzare degli anni, quindi il monitoraggio della tumescenza peniena notturna è di scarso valore per distinguere, nell’anziano, fra la disfunzione erettile organica e quella psicologica.
APPROFONDIMENTO: Kinsey (1948) notò nei suoi studi che la durata media per cui può essere mantenuta un’erezione sotto un continuo stato di stimolazione sessuale, cala dall’ora circa realizzabile in età adolescenziale e nei primi venti anni, ai sette minuti per gli uomini alla fine dei sessanta.
EREZIONE TERMINALE Definita anche e impropriamente erezione post-mortem. Forma di priapismo osservata in alcuni uomini appena giustiziati tramite impiccagione. In effetti la pratica dell’impiccagione, anche nel caso di suicidio, genera delle reazioni organiche sia negli uomini che nelle donne. In queste ultime, le labbra della vulva appaiono congestionate e vi può essere una perdita di sangue dalla vagina. Nel maschio può essere presente un’erezione o una semierezione con emissione di urina o liquido prostatico. Il fenomeno è attribuito alla pressione del cappio sul cervelletto ed è documentato che danni al cervelletto o alla spina dorsale possano causare erezione in pazienti vivi. È stato altresì proposto che l’eziopatogenesi del fenomeno possa essere attribuita ad uno sblocco del nucleo d’inibizione dell’erezione ad opera di uno stimolo spinale massiccio ed improvviso. Non solo l’impiccagione procura tali effetti: l’erezione terminale può avere luogo in soggetti ai quali è stato sparato a bruciapelo alla testa o che hanno sofferto una massiccia emorragia. Da un punto di vista medicolegale, l’erezione terminale indica una morte violenta e rapida.
ERMAFRODITISMO Condizione di chi possiede contemporaneamente tessuto ovarico e testicolare. Le due gonadi, quella maschile e quella femminile, sono generalmente presenti nella forma di un testicolo da un lato e un ovaio dall’altro, oppure da un ovotestis (gonade con tessuto testicolare e ovarico) da un lato e un ovaio dall’altro. L’ermafroditismo è un disturbo della differenziazione sessuale che dà vita a soggetti dall’aspetto ambiguo, i quali in pubertà possono mostrare contemporaneamente fenomeni di virilizzazione e sviluppo mammario. Dato che il più comune cariotipo per gli ermafroditi è XX e che la componente gonadica è di solito assai malformata, nella maggior parte dei casi gli ermafroditi sono allevati come appartenenti al sesso femminile. → pseudoermafroditismo. ¶ Dal gr. ermafroditos, essere mitico che possedeva genitali maschili e femminili, nato dall’unione di Ermes e Afrodite.
ERO GURO Movimento artistico giapponese sorto negli anni ’20-’30 del XX secolo in cui, partendo dall’erotismo pittorico dell’Ottocento giapponese, diventava centrale l’esplorazione del bizzarro, della malformazione e della sessualità; l’ero guro influenzerà pesantemente l’animazione e la fumettistica nipponica. Il termine viene anche usato come categoria pornografica per indicare produzioni dai toni forti, orrorifici o sanguinosi (guro hentai). ¶ Adattamento fonetico giap. dell’ing. erotic grotesque, grottesco erotico.
EROGE Videogioco pornografico o dalla tematica palesemente erotica. Sovente di produzione o stile giapponese. → hentai. ¶ Contrazione dell’ing. erotic, erotico + game, gioco.
EROGENEITÀ 1) Attitudine di una zona del corpo a funzionare come fonte di eccitazione sessuale. 2) Proprietà di ogni stimolo che possa provocare eccitazione sessuale. → erogeno.
EROGENO Atto a produrre sensazioni erotiche. → zona erogena. ¶ Dal gr. eros, amore + tema di gen-, generare.
EROMANCE Rapporto amoroso romantico ma al contempo connotato da forti elementi sessuali. ¶ Dall’ing. erotic, erotico + romance, romanticismo.
EROS Componente sessuale dell’amore; amore passionale e sensuale. ¶ Dal gr. Eros, divina personificazione dell’amore.
EROTICO 1) Suscitato o condizionato dalla sensualità. 2) Detto di prodotto artistico o media (film, scritto, immagine, scultura, etc.) caratterizzato da elementi sessuali o altri elementi atti a sollecitare fantasie sessuali. Di non facile ed immediata distinzione rispetto al prodotto pornografico (si pensi alla letteratura erotica che descrive esplicitamente l’atto sessuale) il prodotto erotico si distingue per la dimensione artistica nella quale viene ad estrinsecarsi, tale che la sessualità viene mostrata in una forma obliqua e non diretta, mentale e non carnale, più prossima alla carica di vitalità legata al sesso piuttosto che al sesso come fenomeno di soddisfacimento degli istinti. In buona misura l’erotismo mira allo stimolo del desiderio, rispetto alla pornografia che mira al suo soddisfacimento; per questo il prodotto erotico risulterebbe superiore a quello pornografico, in quanto il primo è un prodotto creativo che spinge alla creatività mentre il secondo è un prodotto commerciale che sollecita al consumo e quindi ad uno stato di soddisfazione a seguito del quale il prodotto pornografico finisce per non avere più nessuna utilità. ¶ Da eros.
APPROFONDIMENTO: Fra le opere storiche che hanno trattato di erotismo e sessualità, a parte il Kama Sutra, vale la pena citare l’Ars Amatoria e l’Ananga Ranga. L’Ars Amatoria è un capolavoro della poesia erotica latina, scritto da Publio Ovidio Nasone (43 a.C. - 8 d.C.), poeta romano, in cui la mescolanza di generi (elegia, epica didascalica, precettistica tecnica) è messa al servizio della descrizione del quadro sociale del tempo, relativamente a dinamiche affettivo-sessuali. I primi due libri sono dedicati agli uomini e trattano la conquista della donna, le tecniche di seduzione e come far durare l'amore; il terzo libro si propone di dare preziosi consigli alle donne. L’Ananga Ranga (palcoscenico dell’amore) è un manuale sessuale, noto anche come Kamaledhiplava (barca su mare dell’amore), scritto dal poeta Kalyana Malla nel XV-XVI secolo in onore di Lad Khan, forse per prevenire la separazione fra marito e moglie. L’opera, spesso messa a paragone con il Kama Sutra al quale s’ispira, promuove l’amore coniugale sostenendo che un uomo non ha necessità di avere più donne se la propria è bella e se sa dedicarle attenzioni sessuali. Queste ultime si devono basare su una conoscenza della donna, non vista come oggetto ma come una persona che può portare gioia nella vita. Segue un catalogo di posizioni sessuali e di consigli per portare maggior armonia sessuale, soddisfazione e realizzazione nella coppia.
EROTISMO Insieme delle passioni e degli atti di un individuo nei riguardi del sesso. ¶ Da eros.
EROTIZZAZIONE Attribuzione di una valenza erotica e sessuale a persone, oggetti o concetti. ¶ Da eros.
EROTOFONOFILIA Anche omicidofilia. Parafilia tipica del serial killer che agisce con movente a sfondo sessuale. Nell’erotofonofilia l’uccisione della vittima contribuisce in maniera diretta alla stimolazione sessuale dell’omicida. Un omicidio per libidine (o a sfondo sessuale) ha inizio con un pensiero ossessivo legato all’omicidio investito eroticamente; in questa fase non è improbabile che, in maniera organizzata, il futuro killer studi e perseguiti la vittima. L’omicidio è l’occasione per l’assassino di realizzare le proprie fantasie sessuali attraverso il corpo, la paura e la sofferenza della vittima: l'eccitazione e la gratificazione sessuale si concretizzano nel momento dell'atto omicidiario. Un assassino per libidine tenderà a trasportare nella realtà le proprie fantasie e il tempo che intercorrerà fra gli omicidi tenderà progressivamente ad accorciarsi. ¶ Dal gr. eros,-tos + phone, passione per l’uccisione.
APPROFONDIMENTO: Dal novembre del 1987 e per i successivi undici mesi, Steven B. Pennell si aggira per le Interstatali 13 e 40 a caccia di donne da poter torturare e uccidere. Le prostitute sono le sue vittime ideali [...]. Si porta appresso un fornitissimo ‘kit del torturatore’ che contiene attrezzi speciali da utilizzare nelle torture [...]. Le tortura ferocemente mentre sono ancora vive: le lega, incide i seni e i glutei con un coltello e strappa i capezzoli con le pinze, le picchia con un martello, le strangola fino a far perdere loro i sensi, poi le rianima, godendo nell’osservare le loro sofferenze, e finisce di ucciderle a colpi di martello sulla testa. [...] Steven Pennell venne arrestato grazie a un’agente di polizia che si finse prostituta, fu condannato a morte per l’uccisione di cinque donne e giustiziato il 14 marzo 1992. (Mastronardi, De Luca, 2006)
EROTOGRAFOFILIA Parafilia di chi trae piacere erotico dallo scrivere poesie, racconti o lettere d’amore a contenuto erotico, ma anche di coloro che lasciano scritte, messaggi o graffiti sessuali in luoghi pubblici, fantasticando di eccitare la fantasia di coloro che successivamente leggeranno i loro messaggi. ¶ Dal gr. eros, amore sensuale + grapho, scrivere.
EROTOLALOFILIA Proclività a trovare eccitanti i discorsi concernenti la sessualità e i racconti sulla vita sessuale delle altre persone. Le discussioni sessuali consentono uno sfogo indiretto alla curiosità e ai desideri non realizzati o inesprimibili, possono essere uno strumento seduttivo e sottilmente manipolativo su chi ascolta. I discorsi sul sesso, inoltre, come avviene per le parolacce in giovane età, ottengono un effetto catartico sulle persone in quanto utilizzano concetti e parole investite da censura sociale; questo il motivo dell’ampio successo della comicità a sfondo sessuale che diviene ancor più dirompente nel caso si utilizzino termini volgari. → coprolalofilia; erastofilia. ¶ Dal gr. eros,-tos, amore sensuale + laleo, parlare.
EROTOLOGO Studioso dell’amore, soprattutto riguardo l’ambito sessuale.
EROTOMANIA Anche delirio erotico o sindrome di de Clérambault. Da non confondersi con l’ipersessualità. Disturbo delirante riccamente descritto, nel 1921, dallo psichiatra francese Gaëtan Gatian de Clérambault (1872-1934). L’erotomane è colui il quale crede fermamente che un’altra persona sia segretamente innamorata di lui. Il soggetto tende a scegliere il potenziale spasimante fra persone di status sociale superiore al proprio, spesso persone note, e ritiene che quello comunichi con lui in qualche maniera molto sottile (con gesti, messaggi segreti o anche telepaticamente) al fine di metterlo a conoscenza del proprio affetto. L’erotomane reagisce a questi “messaggi”, in realtà inesistenti, con un comportamento persecutorio. L’erotomania, sovente associata a schizofrenia e disturbo bipolare, viene trattata con antipsicotici.
APPROFONDIMENTO: John Hinckley, guidato da un delirio erotomaniaco, attentò alla vita del presidente degli USA Ronald Reagan poiché pensava che la morte di Reagan avrebbe spinto l’attrice Jodie Foster, bersaglio del suo delirio erotico, a dichiarare pubblicamente il suo amore per Hinckley.
ESCORT Anche accompagnatrice. Prostituta dall’onorario più elevato della media che, per contro, garantisce un elevato standard estetico e un insieme di qualità sociali adatte a rendere l’incontro meno triviale e più piacevole, anche sul piano psicologico e non solo fisico. L’operato della escort, o dall’uomo accompagnatore, può estendersi al di là del mero rapporto sessuale e comprendere uscite a cena, situazioni sociali anche impegnative e periodi di convivenza più o meno ampi. Data la diversità di situazioni gestibili dalla escort, la professionista spesso presenta a livello pubblicitario un curriculum in cui sono segnalate doti (lingue parlate, livello culturale, etc.), potenziali sessuali (disposizione all’amore saffico, di gruppo, etc.) e un tariffario ben preciso per le attività offerte. La escort garantisce, in linea di principio, il più alto livello qualitativo che la prostituzione come attività abbia da offrire. ¶ Ing.: scorta.
ESCUTCHEON Configurazione dei peli pubici in un soggetto adulto. Nella donna i peli pubici si sviluppano in forma vagamente triangolare (o a scudo) con la base in alto e il vertice in zona vulvare, mentre nell’uomo la disposizione è invertita, con il vertice che punta all’ombelico e la base verso i genitali. ¶ Dal fr. escusson, che è dal lat. scutum, scudo.
ANTROPOLOGIA: Le donne Lapita, autoctone dell’arcipelago di Bismarck in Melanesia, non erano per nulla infastidite della loro folta pelosità pubica che, oltre tutto, tornava loro utile, infatti le donne usavano i peli come una pezza con cui asciugarsi o pulirsi le mani.
ESIBIZIONISMO Parafilia nella quale il piacere deriva dalla fantasia o dall’atto dell’esposizione della propria nudità o dall’esibizione di un determinato comportamento sessuale a un estraneo. L’esibizionismo è alla base di tutta una serie di parafilie connesse dalla tendenza ad accomunare piacere ed esibizione di sé. La principale finalità è scatenare una reazione nella persona che viene sorpresa dal comportamento esibizionistico, senza una reale importanza relativamente al fatto che la reazione sia negativa o positiva; solo una parte degli esibizionisti spera che chi li guardi si ecciti. È provato che molti esibizionisti abbiano avuto una storia infantile di trascuratezza e disinteresse da parte dei genitori che non dedicavano loro molta attenzione. Altri tipi di esibizionisti hanno problematiche legate alla dimensione narcisistica che cercano di compensare e accrescere tramite atti di sovraesposizione; sono soprattutto questi ultimi che tendono a sperare in una reazione di eccitazione in chi guarda. Come tutte le parafilie, anche l’esibizionismo tende a cronicizzare se non trattato ma la maggior parte dei soggetti riesce a trovare delle forme socializzate e non illegali per soddisfare la propria compulsione. Le tendenze sessuali esibizionistiche sono molto diffuse, assumono forme assai differenti e non sempre riconoscibili; i tipi di esibizionismo sessuale socialmente riprovevoli, tipicamente quelli di un soggetto che improvvisamente mostra i genitali in pubblico, sono le forme più rare. L’esibizionismo non è una parafilia che rappresenti un vero pericolo per i soggetti che ne sono coinvolti in modo passivo poiché l’esibizionista non ha alcun interesse a fare del male a coloro che, tramite la loro attenzione, gli possono garantire gratificazione; la cosa più frustrante per l’esibizionista (e quindi potenzialmente pericolosa) è ignorare del tutto l’atto esibizionistico.
TESTIMONIANZA: “Ho sempre avuto tendenze esibizionistiche, suppongo. Fin da quando ero piccola mi ricordo di essere stata eccitata dal mio stesso corpo nudo, in particolar modo quando qualcuno, uno sconosciuto o qualcuno che non vedevo, avrebbe potuto vederlo. Ricordo che da ragazzina, circa a otto o nove anni, mi sdraiavo nel giardino su una vecchia coperta e guardavo alle finestre intorno a me. Non ce n’erano molte, c’erano solo tre o quattro case in fila, ma ogni finestra, anonima e scura, prometteva di nascondere un osservatore non visibile e io mi eccitavo progressivamente mentre immaginavo chi mi avrebbe potuto osservare” (Florens, 2008)
ESOFILIA 1) Parafilia legata a pratiche, oggettistica e partner bizzarri e inusuali. 2) Attrazione per individui che appartengono ad un gruppo sociale (stratafilia) o religioso (sectifilia) differente. ¶ Dal gr. ekso, fuori.
ESOGAMIA Norma sociale, opposta all’endogamia, per la quale il partner sessuale va scelto al di fuori del proprio gruppo sociale o parentelare. L’interdizione all’incesto è una regola esogamica. ¶ Dal gr. ekso, fuori + gameo, sposare.
ESTROGENO Ormone steroideo prodotto nella donna principalmente dai follicoli ovarici, dal corpo luteo e dalla placenta; nell’uomo e nella donna in menopausa, le fonti per la produzione di estrogeni sono il fegato e le ghiandole surrenali. Gli estrogeni sono i principali ormoni sessuali femminili e promuovono la formazione dei caratteri sessuali secondari femminili; i basilari estrogeni nelle donne sono l’estradiolo, l’estriolo e l’estrone. → progestinico.
ETERA Cortigiana sofisticata che, nella Grecia classica, offriva compagnia e prestazioni sessuali e, per i suoi legami coi membri dell’aristocrazia, poteva anche avere una certa influenza sociopolitica. → pornocrazia. ¶ Dal gr. hetaira, compagna.
ETEROCHIRORASTIA Attività sessuale consistente nella manipolazione dei genitali operata da un’altra persona. ¶ Dal gr. heteros, altro + kheir,-os, mano + erastes, amante.
ETEROFILIA Sin. di eterosessualità. ¶ Dal gr. heteros, altro.
ETEROFLESSIBILITÀ Condizione dell’individuo eterosessuale che, pur non considerandosi bisessuale, avverte comunque una certa curiosità nei confronti di relazioni o attività sessuali con membri del proprio sesso genetico. → bicuriosità.
TESTIMONIANZA: “È da alcuni anni che sono bi-curious. Solo recentemente sono a mio agio con questo concetto. [...] Sono orgogliosa di essere attratta sia dai ragazzi che dalle ragazze, emotivamente e fisicamente. Ma non voglio che la mia famiglia lo sappia perché non potrebbe fregarmene di meno. Non voglio essere oggetto di chiacchiere. Quindi permango nell’illusione di essere ‘eterosessuale’” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
ETEROFOBIA 1) Avversione e paura verso comportamenti o relazioni con un membro del sesso opposto. 2) Discriminazione contro gli eterosessuali, derivante dall'estensione di ogni diritto agli individui della comunità omosessuale, bisessuale e transessuale (LGBT). ¶ Dal gr. heteros, altro.
ETEROROMANTICO Nell’ambito dell’asessualità, chi prova sentimenti romantici non sessuali principalmente o solo verso persone di sesso opposto al proprio.
ETEROSESSISMO Tendenza psicologica, socialmente condivisa e rinforzata, a percepire la società come dominata dall’orientamento eterosessuale, a discapito di ogni altra forma di orientamento. ¶ Dal gr. heteros, altro + sessismo.
ETEROSESSUALITÀ Attrazione e orientamento sessuale diretto verso individui dell'altro sesso rispetto al proprio. L’attrazione eterosessuale è alla base dell’unica forma di rapporto sessuale che permette la fertilizzazione e quindi la nascita di nuovi esseri umani, senza l’utilizzo di tecnologia per la riproduzione assistita. Dal momento che la comunità scientifica ha messo in luce da diverso tempo che altri tipi di orientamento sessuale (omosessualità, bisessualità, transgenderismo) non rappresentano espressione di disturbo mentale o fisico, ne deriva che l’eterosessualità ha smesso di essere l’orientamento di ‘sana normalità’ per diventare un semplice indirizzo sessuale fra gli altri, anche se rimane l’orientamento più diffuso. Ciò non stupisce, in quanto, da un punto di vista antropologico ed evoluzionistico, in una specie così diffusa come quella umana è sufficiente che più della metà degli individui mantenga un orientamento che faciliti la prosecuzione della specie stessa, concedendo che vi sia una frazione di soggetti con orientamento sessuale privo di possibilità riproduttiva (il che non significa disinteressato all’allevamento di una prole) senza che questo comporti danno evolutivo. Tanto più che il potenziale bisessuale di moltissimi individui umani garantirebbe comunque la coesistenza di comportamenti omoerotici e della sessualità a fine riproduttivo. Il pericolo vero, agli occhi di chi concettualizza l’eterosessualità come orientamento giusto “per natura” (→ contro natura), non è l’estinzione della specie causa l’ipotetico abbandono della posizione eterosessuale, piuttosto il rimodellamento della struttura sociale che si basa sulla famiglia nucleare maschio-femmina a favore di nuovi e diversi assetti che non troverebbero più rispecchiamento nei modelli precedentemente proposti. Tali nuove dinamiche di coppia non subirebbero più la presa di quelle culture sociali che sul modello famigliare eterosessuale fondano i loro valori e le loro norme. Alle teorie secondo le quali l’eterosessualità sarebbe una condizione innata e fissa, si oppone la documentata osservazione dell’orientamento sessuale come di un processo che attraversa la vita dell’individuo, influenzato da fattori strettamente biologici (genetici e ormonali), fattori ambientali (educazione, influenza sociale) e cognitivi. ¶ Dal gr. heteros, altro + lat. sexus, sesso. Il termine fu coniato, in opposizione ad ‘omosessuale’, dal giornalista gay Karl Maria Kertbeny nel 1868 e pubblicato la prima volta nel 1869.
TESTIMONIANZA: “Per me ognuno è libero di fare quello che gli pare rispetto al sesso. Ti piacciono gli uomini? Vai con gli uomini. Ti piacciono le donne? Vai con le donne. Ti piace scopare con le pietre? Fai pure. L’unico parametro di misura per me è il rispetto dell’altro: quando non rispetti la persona che sta a letto con te allora sei un pervertito, in caso contrario due adulti consenzienti possono anche appendersi al lampadario se vogliono, basta che non vengano a chiedermi di tirali giù! A me piacciono le donne. Scherzando potrei dirti ‘non posso farci niente’ ma è proprio così. Non c’è una riflessione dietro, mi guida solo l’istinto. Per me non potrebbe essere diverso. È una questione chimica. Le donne hanno un odore e un sapore diverso dal mio, per me è come fossero esseri venuti da un altro pianeta. La loro anatomia m’incuriosisce, affascina ed eccita. L’idea di baciare un uomo non solo non mi piace ma per me è un non senso: è come baciare me stesso. Il corpo di una donna è qualcosa di nuovo, qualcosa da esplorare, scoprire. Non c’è nessun orgoglio nell’essere eterosessuale per me, perché non posso essere altro che questo. È un comando che mi arriva dritto da ogni cellula del mio corpo, al quale non posso oppormi” (t.r.a.)
ETEROSOCIALITÀ Insieme delle relazioni sociali, di natura non sessuale, con persone del sesso opposto o preferenza per tale tipo di relazioni. Il termine può essere utilizzabile solo per descrivere relazioni a due, amicali o di conoscenza, senza implicare un orientamento eterosessuale od omosessuale. → omosocialità.
ETEROVALENTE Individuo eterosessuale che riesce ad essere sessualmente attivo e ad avere rapporti sessuali gratificanti solo con persone che non siano il coniuge o il partner usuale.
EUNUCO Maschio evirato, impiegato per lo più come guardiano delle donne all’interno dell’harem. Gli eunuchi godevano della fiducia del sultano, il quale sapeva che il guardiano non avrebbe potuto fecondare le sue mogli benché l’uomo evirato in effetti rimanga capace di erezione e quindi di penetrazione. Evidentemente la finalità era quella di impedire la nascita di eredi illegittimi piuttosto che evitare meri tradimenti fisici. → evirazione, castrazione.
EVIRAZIONE Eliminazione della virilità tramite asportazione chirurgica dei testicoli (orchiectomia) da non confondersi con l’asportazione del pene insieme ai testicoli che è definita nullificazione. L’evirazione permette all’uomo di avere ancora delle erezioni e di eiaculare un liquido seminale privo però di spermatozoi. L’assenza di testicoli, tuttavia, diminuisce il livello di testosterone nel sangue e quindi del desiderio sessuale, sicché il soggetto evirato non può avere rapporti sessuali regolari, aumenta di peso e sovente perde di lucidità mentale. Nelle pratiche di CBT, il desiderio inconscio di evirazione viene riprodotto simbolicamente, mentre in alcune forme di delirio masochistico un soggetto può giungere ad autocastrarsi. → castrazione; castrofilia.