CACCIATORE DI TROFEI Individuo che colleziona parti corporee (in genere testicoli) ottenute da soggetti che desiderano e trovano eccitante l’idea che il cutter operi chirurgicamente per rimuovere e conservare organi e/o tessuti. Non di rado i cacciatori di trofei praticano illegalmente operazioni chirurgiche su persone con parafilie complementari al loro feticismo (es. castrofilia).
CACCIATRICE DI UOMINI Donna dalla sessualità emancipata e spregiudicata che cerca sesso occasionale con uomini, anche se vincolata a una relazione sentimentale con un partner fisso; ciò avviene in quanto la donna scinde totalmente il lato affettivo da quello sessuale, consentendosi rapporti saltuari senza che essi abbiano strascichi affettivi.
CACHE-SEXE Piccolo oggetto, o capo d’abbigliamento, utilizzato per coprire i genitali; spesso adoperato dagli attori cinematografici nelle scene di sesso. ¶ Fr.: nascondi sesso.
CACOCALLIA Anche callicacia. Condizione di una persona ritenuta esteticamente brutta ma sessualmente desiderabile. ¶ Dal gr. kakos, brutto + kalos, bello.
TESTIMONIANZA: “Una donna brutta per me può essere molto sessuale. C’è un limite di bruttezza che è legato allo sporco, alla trasandatezza, alla trascuratezza, ma una donna curata, pure se non è molto bella può essere molto sensuale. Una donna che è brutta... mi è successo, ha un suo fascino. Soprattutto io so, e l’ho vissuto, che sono molto più sessuali perché danno di più” (t.r.a.)
CACOLALOFILIA Sin. di coprolalofilia. ¶ Dal gr. kakos, brutto + laleo, chiacchierare.
CAGNA Epiteto ingiurioso riferito ad una donna che si concede sessualmente con grandissima facilità, al pari di un animale di sesso femminile in calore.
CALDO Attributo riferito a una persona facilmente eccitabile e particolarmente passionale. Sovente utilizzato, con un’accezione scherzosa, il corrispettivo spa. caliente.
CALIGINEFOBIA Timore irrazionale delle belle donne. Tipico soprattutto di alcuni maschi timidi, introversi, esteticamente non dotati e con poca o nulla dimestichezza con l’altro sesso, che vedono nelle donne belle una fonte di sicura frustrazione del loro desiderio e un’implicita affermazione dei propri limiti. ¶ Dal gr. kalos, bello + gyne, donna.
CALL GIRL Anche C-girl. Prostituta che può essere contattata telefonicamente per fissare incontri sessuali, i quali potranno svolgersi in casa della donna o a domicilio del cliente. Il termine, diffuso in tutto il mondo, nacque negli anni ’20 del XX secolo con un significato differente: indicava una prostituta che lavorava in una call-house, un bordello nel quale gli uomini si recavano per “far visita” (to call on) alle prostitute. → squillo. ¶ Ing.: ragazza a chiamata.
CALLICNEMIA Condizione della persona che ha delle belle gambe. ¶ Dal gr. kalos, bello + kneme, gamba.
CALLICUNNIA Condizione della donna che ha una bella vulva. ¶ Dal gr. kalos, bello + lat. cunnus, vagina o vulva.
CALLIMAMMAPIGIA Condizione della donna che ha un bel seno e un bel fondoschiena. ¶ Dal gr. kalos, bello + lat. mamma, mammella + gr. pyge, deretano.
CALLIMASTIA Condizione della donna che ha un bel seno. ¶ Dal gr. kalos, bello + mastos, mammella.
CALLIPIGIA Condizione di chi ha un bel fondoschiena. ¶ Dal gr. kalos, bello + pyge, deretano.
CALLISFIRIA Condizione della donna che ha belle caviglie. ¶ Dal gr. kalos, bello + sphyron, caviglia.
CALLISURIA Condizione della donna che ha bei polpacci ¶ Dal gr. kalos, bello + lat. sura, polpaccio.
APPROFONDIMENTO: Wiggins et al. (1969) condusse una ricerca sulle preferenze degli uomini rispetto al corpo femminile. Ne risultò che il campione poteva essere diviso in tre gruppi: gli amanti delle mammelle, quelli delle natiche e quelli delle gambe. Fra questi ultimi si poteva distinguere fra gli uomini che amavano cosce e polpacci grossi, ovvero maschi che si rivelavano più inibiti della media, e quelli che erano attratti da gambe snelle, uomini attenti alla dimensione atletica ma propensi a fumare più della media. Gli uomini attratti da donne con piccoli seni risultavano più introversi, bevitori moderati e religiosi. Gli amanti dei seni prosperosi erano soprattutto degli estroversi. I soggetti attratti da donne con un fondoschiena abbondante erano quelli più ordinati e precisi, quelli invece che attratti dai deretani magri erano molto assorbiti dal loro lavoro e poco interessati allo sport. Infine, gli uomini attratti dalle donne in carne risultarono i soggetti più ambiziosi e con una certa tendenza al bere, mentre quelli attirati dalle donne fisicamente contenute erano di un ceto sociale più elevato con una certa tendenza alla possessività.
CALLOMANIA Idea delirante di essere di una bellezza nettamente superiore alla media. ¶ Dal gr. kalos, bello + suff. -mania, stato patologico di tipo iperattivo, di coazione o psicotico.
CALORE Periodo in cui la femmina di diverse razze di animali è disponibile all’accoppiamento; il termine è usato gergalmente come sin. di eccitazione, forte desiderio sessuale.
CAM WHORE 1) Persona che si denuda e/o si masturba filmandosi con una webcam o con la videocamera del cellulare in cambio di beni economici o di oggetti presegnalati a chi acquista il servizio erotico. Il termine, usato talvolta come sin. spregiativo di webcam girl (vedi webcam), è tuttavia più relativo alle giovani ragazze che hanno venduto proprie immagini di nudo facendosi pagare in ricariche telefoniche, abbigliamento o anche in denaro, al di fuori di un circuito di servizi ASP quale quello utilizzato in genere dalla cam girl. 2) Persona esibizionista che posta in internet, in siti non appropriati, proprie immagini erotiche per attirare l’attenzione. ¶ Ing.: prostituta della webcam/telecamera.
CAMEL TOE Termine gerg. con cui si indica il contorno delle grandi labbra e la rima vulvare visibile attraverso indumenti aderenti. ¶ Ing.: zoccolo di cammello.
CAMIO Abbr. di (lesbica) camionista, vocabolo gerg. con cui si indica una donna omosessuale dall’aspetto e dal comportamento molto mascolino; sin. di bulldyke.
CAMPORELLA Termine pop. con cui si indica, in tono per lo più ironico, l’atto di appartarsi per amoreggiare in luoghi immersi nel verde, quali boschi o prati.
TESTIMONIANZA: “Chi non l’ha fatto? Il pro è che sei in mezzo alla natura e il tutto suona come una cosa, appunto, naturale. Il contro è che, o sei un esibizionista, oppure devi andare in luoghi improbabili per evitare il rischio del guardone. La migliore che ho fatto, o se non altro la più particolare, è stata in montagna a 2300 metri, luogo impervio che ti garantisce una sufficiente privacy. Nudi ma con gli scarponi da montagna addosso sulle rocce, roba da stambecchi. In più cardiotonico pazzesco perché a 2000, noi di città, boccheggiamo. La cosa assurda è che a lei all’inizio è venuto lo scrupolo dei satelliti di Google Earth ‘E se ci fotografano proprio mentre lo facciamo?’. Quindi i preliminari sono stati bruciati spiegando come funziona Google Earth e che no, non c’era quel pericolo e comunque non si sarebbe capito che eravamo noi. Be’, ma tanto sui 2300 chi se ne frega dei preliminari...” (t.r.a.)
CANCROIDE Sin. di ulcera venerea.
CANDAULISMO Tendenza ricorrente a trarre piacere sessuale dal mostrare ad altri uomini il corpo nudo della propria compagna o fotografie e rappresentazioni artistiche di esso; in alcuni casi la donna può essere spinta ad avere un rapporto sessuale con una terza persona mentre il partner guarda. Il candaulismo riflette una tendenza esibizionistica o voyeuristica ma non necessariamente rivela una proclività allo scambismo. ¶ Da Candaule, re della Lidia, che fece in modo di mostrare le nudità della moglie alla guardia Gige.
CANDID In ambito sessuale, filmato o fotografia realizzata all’insaputa del soggetto ripreso. Il media viene realizzato perché il soggetto sta compiendo un gesto o ha una qualche caratteristica somatica o un abbigliamento che attira l’attenzione sessuale di chi lo sta immortalando. Ad esempio, nel caso delle smoking candids, vengono realizzate fotografie o video di donne che fumano per la strada, poi, senza chiedere il permesso alla protagonista, i media sono postati in internet e scambiati fra soggetti che presentano capnofilia. I filmati candids sono di vario tipo, in base all’elemento sessuale-feticistico che vanno a catturare. ¶ Dall’ing. candid camera, fotocamera nascosta.
CANDIDOSI GENITALE Infezione causata da un fungo del genere Candida, fra cui la Candida albicans è il più comune. Tale fungo si trova abitualmente nel cavo orale, nell’intestino e nella vagina; in base a certe condizioni, la più comune delle quali è l’abbassamento delle difese immunitarie, il fungo può diventare infettante. L’aumento dell’incidenza della candidosi può essere attribuita al largo uso di antibiotici che scompensano la flora intestinale e, nelle donne, all’utilizzo dei contraccettivi orali; in quest’ultimo caso sembra probabile che gli estrogeni influenzino i livelli di glicogeno nella vagina, generando un ambiente più favorevole per lo sviluppo del fungo. A causa della candidosi, gli uomini possono lamentare irritazione, prurito e arrossamento genitale; caratteristica è la presenza di un materiale biancastro che aderisce alla superficie della cute. Le donne sovente presentano una grave irritazione alla vulva con scarsa secrezione, la parete vaginale può essere ricoperta, come nell’uomo, dello stesso materiale biancastro. Le recidive sono frequenti in entrambi i sessi e la donna potrebbe dover sospendere, nel corso della terapia, l’assunzione di contraccettivi orali per diversi mesi. Alcune pratiche sessuali, come la penetrazione anale non protetta da preservativo, con passaggio dal retto alla vagina o in bocca senza previa detersione del pene, aumentano la probabilità di contagio ed autocontagio.
CANTARIDINA Composto chimico organico, tossico, estratto nella forma di polvere cristallina dal corpo essiccato e polverizzato della Cantaride (Lytta vesicatoria), coleottero della famiglia dei Meloidi. La cantaridina veniva somministrata agli animali maschi per stimolarli all’accoppiamento in quanto la sostanza, eliminata con le urine, irrita l’uretra causando infiammazione genitale e un conseguente priapismo; per tale ragione in passato la cantaridina era consigliata come afrodisiaco. Dal momento che, per un uomo adulto, la differenza fra una dose effettiva ed una dose tossica è minima, l’utilizzo della sostanza è da ritenersi assolutamente sconsigliabile. La cantaridina causa minzione dolorosa, febbre ed emorragie, inoltre può generare danni permanenti alle reni e ai genitali. ¶ Dal gr. kantharis, piccolo scarabeo.
APPROFONDIMENTO: Bastano 1,6 grammi di cantaridina per causare la morte entro 26 ore dall’assunzione. In USA, dal 1850, sono decedute 6.613 persone per aver tentato di migliorare la propria vita sessuale usando questo pericolosissimo estratto organico. (Largo, 2006)
CAPEZZOLO Papilla cutanea sporgente, pigmentata, tondeggiante e conica al centro dell’areola mammaria. Il capezzolo è una struttura presente anche nei maschi, ma solo negli individui femminili l'apparato mammario diventa funzionale all'allattamento, essendo attraversato dai dotti lattiferi. Il capezzolo reagisce al freddo, alla stimolazione meccanica e all’eccitazione, inturgidendosi per corrugamento. Il capezzolo e l’areola sono strutture che funzionano come recettori erogeni e, in alcuni soggetti, la maggior parte dei quali di sesso femminile, la sola stimolazione del capezzolo può generare un orgasmo. L’erogeneità del capezzolo è tuttavia variabile da individuo a individuo ed è quindi del tutto normale che alcune donne possano non provare nessun particolare piacere se stimolate in tale area della mammella. → telotismo. ¶ Dal lat. capitium, estremità.
ANTROPOLOGIA: Fra i membri della società etiope dei Janjero era uso che i capezzoli dei ragazzi adolescenti venissero tagliati nei riti di pubertà.
CAPITALE EROTICO Dote posseduta da un individuo, equivalente al potere seduttivo e/o sessuale che questi ha sulle altre persone: tale capitale è formato da attributi immutabili, quali etnia o altezza, e da qualità acquisibili nel tempo o tramite altre azioni, come muscolatura, make-up, etc. ¶ Concetto sviluppato dal sociologo Adam I. Green.
CAPNOFILIA Piacere sessuale derivato dall’osservazione di una persona che fuma, dal fumare e soffiare il fumo in faccia al partner, dal masturbarsi tenendo in mano o avvicinando ai genitali sigari e sigarette accese. All’inizio del XX secolo si osservò la diffusione di diverse fotografie erotiche di donne che fumavano; l’attrazione principale consisteva nel fatto che ai tempi erano rare le donne fumatrici e quindi una donna che si permetteva tale abitudine risultava particolarmente provocatoria e seduttiva. La capnofilia, oggi meno diffusa, può trovare la propria origine anche nel valore inconscio che possono avere le sigarette e i sigari come simboli fallici: il feticismo per i sigari è in effetti soprattutto diffuso in ambienti gay. Tuttavia in diversi casi la capnofilia è connessa al sapore stesso del fumo nella bocca del partner ed in altri casi a pratiche di dominazione tali per cui un fumatore moderato cerca un Master o una Mistress che lo spinga a fumare di più. ¶ Dal gr. kapnos, fumo.
TESTIMONIANZA: “Mentre mi è sempre piaciuto veder fumare una donna attraente, è solo dieci anni fa che mi è successo di avere una breve storia con una donna che era sia attraente che una forte fumatrice. Prima di allora avevo sentito tutti i tipici adagi legati al fumo, tipo ‘baciare un fumatore è come baciare un posacenere’. Una notte, dopo il lavoro, siamo andati in un pub e dopo un drink questa donna mi si è avvicinata ed abbiamo iniziato a baciarci mentre, allo stesso tempo, stava fumando una sigaretta. Il sapore e l’odore erano veramente forti, specialmente per il fatto che io quella notte non avevo fumato, ma era mischiato con il profumo naturale del suo alito e la cosa mi è piaciuta. L’esperienza è stata così splendida che oggi non mi piacerebbe dare un appuntamento ad una non fumatrice” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
CAPPELLA Sin. gerg. di glande. ¶ Da cappello.
CAPPUCCIO 1) Sin. pop. di prepuzio. 2) Sin. pop. di preservativo.
CAPPUCCIO CERVICALE Tipo di diaframma in lattice o silicone che, inserito all'interno della vagina, calza sulla cervice uterina e si mantiene in loco. Così posizionato prima del rapporto sessuale, esso blocca agli spermatozoi eiaculati in vagina l’accesso alle vie sessuali superiori, impedendo quindi la fecondazione. Dopo 6-8 ore dal coito, il cappuccio cervicale può essere rimosso, deterso e riutilizzato per un tempo indicato in base al modello. Tale diaframma, come mezzo di contraccezione, ha un indice Pearl pari a 9, punteggio che diminuisce se l’anticoncezionale viene usato in associazione a una crema spermicida. Il dispositivo ha una funzionalità inferiore nel caso la donna abbia già avuto figli con parto naturale, in quanto ciò può causare irregolarità nella forma della cervice e ciò potrebbe interferire con la capacità di adesione del cappuccio.
CAPPUCCIO D’ISOLAMENTO Accessorio tipicamente usato in ambito BDSM, in genere prodotto in pelle. Esso viene utilizzato per deprivare chi lo indossa della vista, del gusto e, in modo parziale, dell’udito. I cappucci d’isolamento sono spesso dotati di aperture richiudibili. → deprivazione sensoriale.
CARATTERI SESSUALI Insieme dell’aspetto degli attributi e degli organi di un individuo che lo caratterizzano come maschio o femmina. I caratteri sessuali primari sono relativi agli organi genitali interni ed esterni (ovaie, testicoli, utero, vagina, pene, vulva, etc.). I caratteri sessuali secondari sono i tratti che conseguono all'azione degli ormoni sessuali e che incominciano a manifestarsi con la pubertà (sviluppo delle mammelle, pelosità, timbro della voce, muscolatura, etc.). Con caratteri sessuali terziari si indicano le manifestazioni di genere, frutto d’apprendimento e necessarie per distinguere i generi stessi, dato che gli esseri umani sono una specie debolmente dimorfa in cui gli unici indicatori certi del sesso sono i genitali. Paradossalmente, i vestiti, classicamente, nascondono il sesso ma mostrano il genere.
CARMELITANA, nevrosi della Disturbo psicopatologico caratterizzato dalla tendenza inconscia a vittimizzarsi scegliendo esperienze affettive e sessuali che causino dolore psicologico e anche fisico, ad esempio legandosi ad una persona moribonda, un sadico o un reietto. È lo specchio di una personalità masochista che cerca nevroticamente nel dolore e nell’espiazione la soddisfazione delle proprie pulsioni e al contempo una punizione per esse. ¶ Dal nome dell’ordine dei Carmelitani Scalzi, fondato in Spagna nel XVI secolo per volontà di Santa Teresa d'Avila, la cui esperienza mistica fu caratterizzata da estasi nelle quali il dolore e il piacere risultavano indistinti e, in ottica laica, specchio di fantasie autoerotiche.
CARNALE Relativo al corpo e ai sensi, da cui carnalità, sin. di sensualità. Vocabolo presente in diverse espressioni: rapporto carnale, violenza carnale, peccato carnale, unione carnale, etc.
CASA DI TOLLERANZA Anche casa d’appuntamento, casino o casa chiusa. Immobile o appartamento in cui le prostitute, in genere organizzate in qualche forma societaria, attendono i clienti che pagheranno per fare sesso e, quindi, luogo in cui si “tollera” che avvengano cose inadatte alla pubblica vista. La casa di tolleranza veniva gestita da una tenutaria (madama). Sin. di bordello, lupanare.
CASANOVISMO Vedi Don Giovanni (complesso di). ¶ Dal nome di Giacomo Casanova (1725-1798), noto libertino e abile seduttore.
CASCAMORTO Corteggiatore che esprime il proprio innamoramento con modi leziosi e svenevoli. ¶ Da “casca(re come) morto”.
CASIGAMIA Unione matrimoniale fra fratelli. ¶ Dal gr. kasis,fratello, sorella + gameo, sposare.
CASMALABIA O nel lat. vulva hians (vulva aperta). Condizione della vulva che all’esame visivo presenta le grandi labbra separate per caratteristica congenita. → spreading. ¶ Dal lat. chasma, fenditura + labrum, labbro.
CASTER Feticista delle ingessature. → gipsofilia, abasiofilia. ¶ Ing.: ingessatore.
TESTIMONIANZA: “Sono sempre stato affascinato nel vedere persone con il gesso e in particolare le ragazze con un’ingessatura lunga alla gamba. Potrebbe avere qualcosa a che fare con la restrizione dei movimenti, non lo so. Non sono interessato all’aspetto del dolore che implica la cosa ma ha più a che fare con l’aspetto del prendersi cura della persona” (t.r.a.)
CASTITÀ Astensione da ogni attività sessuale e da manifestazioni o pensieri relativi al sesso. La castità è sempre legata a motivazioni di carattere religioso e associa l’astensione dal sesso al guadagno di qualità spirituali, al contenimento di energie psicofisiche e alla canalizzazione di esse in altri ambiti, in genere spirituali. La castità può essere di carattere votivo (voto di castità) temporaneo o permanente. Si differenzia dalla continenza sessuale in quanto quest’ultima non attribuisce nessun valore all’astensione, è sempre temporanea ed è praticata il più delle volte per motivi di salute. ¶ Dal lat. castitas, purezza.
ANTROPOLOGIA: Da ciò che riferì Sant’Agostino, gli abeliti o abelioniani, setta cristiana del V secolo diffusasi intorno a Ippona (Bona, attuale Algeria), presero il nome dal biblico Abele ed avevano l’abitudine di vivere come moglie e marito ma in totale castità: non procreavano per evitare di aumentare la schiera degli infelici sulla Terra; in rari casi adottavano dei bambini.
CASTITÀ FORZATA Attività di dominazione, nel novero delle pratiche del teasing and denial, nella quale il Dom impone al sub di non avere orgasmi e priva e/o impedisce che il sub riceva o si procuri stimolazione sessuale. La castità forzata può essere agevolata tramite l’utilizzo di strumenti di contenzione (cintura di castità) ma può anche essere imposta solo verbalmente con comandi ai quali il sub deve necessariamente obbedire. Lo stato di castità, ma più correttamente continenza, può essere messo alla prova tramite tentazioni fisiche e verbali. → orgasmo controllato, cocklocking.
TESTIMONIANZA: “Indosso una cintura di castità 24/7, cioè 24 ore al giorno 7 giorni a settimana. La mia Mistress possiede la chiave, lei è la mia keyholder. Per questioni d’igiene le faccio visita una volta a settimana, al che mi viene tolta la cintura e posso lavarmi e radermi. Per ragioni di sicurezza porto sempre con me una busta sigillata con una chiave di scorta. Non c’è bisogno di dire che mi troverei in un grosso guaio se aprissi quella busta senza una buona ragione [verrebbe punito dalla Mistress]” (Link)
CASTRAZIONE Operazione chirurgica o farmacologica con la quale vengono asportate o rese inefficienti le gonadi (ovaio e testicolo). La castrazione chirurgica praticata ad un uomo è detta orchiectomia (→ evirazione) mentre una donna privata delle ovaie subisce un’ovariectomia. La castrazione chimica o, più correttamente, terapia farmacologica antagonista del testosterone, è una farmacoterapia che mira a bloccare gli impulsi sessuali mediante appositi composti chimici antiandrogeni: medrossiprogesterone acetato, cyproterone acetato, leuprolide acetato. Tali sostanze si agganciano ai recettori del testosterone sostituendosi a quest’ultimo e abbassando, di conseguenza, il livello della libido. La castrazione chimica è risultata efficacie nel caso di alcune psicopatologie legate alla sessualità (pedofilia, ipersessualità, sessualità aggressiva) ma al suo utilizzo si frappongono questioni di ordine etico. La castrazione chimica, a differenza di quella chirurgica, non è irreversibile ma dipende dalla continuità con la quale si assume il farmaco; in caso la terapia venga interrotta, il livello di libido torna al tenore precedente.
ANTROPOLOGIA: Nel 1771, in Russia, venne scoperta la setta religiosa di matrice cristiana degli scoptzy (o scopti, dal russo skopets, castrato). La setta, nonostante la repressione delle autorità, superò i 100.000 membri nei primi anni del XX secolo fino a calare a poche centinaia alla fine degli anni ’20; oggi si reputa estinta. Gli scoptzy ritenevano che, dopo l’espulsione dall’Eden, ad Adamo ed Eva fossero state impiantate nel corpo le metà del frutto proibito come monito per il loro peccato, e queste parti fossero andate a formare i testicoli e le mammelle. La setta credeva che il Male fosse radicato nella bellezza umana e nella sessualità. Quindi, per ripristinare uno stato di purezza originaria, gli scoptzy maschi si castravano e in alcuni casi si recidevano il pene, mentre le donne del gruppo si sottoponevano a mastectomia (rimozione delle mammelle) e ninfectomia (escissione delle labbra vulvari).
CASTRAZIONE, complesso di Legato intimamente al complesso di Edipo di cui è il presupposto, il complesso di castrazione deriva dalla paura del bambino di essere privato del pene per opera del padre a causa del proprio desiderio incestuoso inconscio di possedere la madre; nel complesso di castrazione passivo il soggetto sarebbe invece convinto che la castrazione sia già avvenuta o, tramite una fantasia di tipo omosessuale, desidera che avvenga. Nella bambina, la scoperta del pene nel maschio provocherebbe un senso d’inferiorità per l’evidenza del fatto che il proprio corpo manca di quell’organo, ne seguirebbe un’invidia inconscia (→ invidia del pene) e lo spostamento dell’affetto dalla madre al padre, una figura che a questo punto risulterebbe più prestigiosa. Il complesso di castrazione scatenerebbe una profonda ansia inconscia che, in caso il bambino non superi il complesso edipico in maniera psicologicamente sana, può perdurare e presentarsi in età adulta. Questa ansia è definita angoscia di castrazione. Così come nel periodo infantile il bambino teme che il padre possa evirarlo per i suoi desideri incestuosi verso la madre, in età adulta l’angoscia di castrazione si declina nel timore che il pene possa essere leso se inserito nella vagina, fantasticata come organo castrante (→ vagina dentata) e, per estensione, che la donna stessa rappresenti una minaccia. Anche una figura maschile può essere identificata come agente di castrazione. Vi può essere altresì il timore di ferire o contaminare il proprio partner, proiettando quindi su di esso la propria angoscia di castrazione.
CASTROFILIA O feticismo di castrazione. Proclività a trovare eccitanti le fantasie relative alla propria o all’altrui castrazione, o pratiche sessuali (castration play) che realizzano in parte o completamente tali fantasie. La castrofilia è tipica di alcune personalità masochiste e transessuali; solo raramente viene autopraticata con risultati che mettono a repentaglio la salute del soggetto (banding). Per alcuni individui, che temono profondamente la perdita della propria virilità, la paura stessa può essere investita eroticamente: avvicinarsi progressivamente all’atto temuto può, per tali soggetti, risultare eroticamente stimolante. In casi comunque rari, uomini disgustati dalle proprie fantasie sessuali o da atti compiuti ma poi vissuti come psicologicamente insopportabili (es. uno stupro), possono giungere alla castrazione ritenendolo l’unico mezzo per porre termine ai comportamenti indesiderati. In genere il piacere sessuale legato alla fantasia di castrazione viene soddisfatto tramite attività di piercing genitale estremo, CBT e, in alcuni casi, mediante un’ossessiva tendenza a depilare i genitali. ¶ Dal lat. castrare, dalla radice kas-, tagliare, fendere.
TESTIMONIANZA: “Presto la dottoressa tornò e mi disse di spogliarmi. ‘Ti piacerebbe farlo?’ chiese la dottoressa a Valerie ‘Certo, grazie’ disse Val. La dottoressa porse un piccolo aggeggio rotondo alla mia amata. ‘Semplicemente metti questo sul pene, fallo uscire il più possibile quindi premi il bottone rosso. Il penetomizzatore fa il resto. Sarà anestetizzato, cucito e cauterizzato in un momento’. Valerie prese lo strumento, me lo mise e, un minuto dopo, il mio piccolo verme era sul pavimento. La dottoressa lo raccolse e lo gettò nel cestino dei rifiuti. Non avrei mai potuto vedere Valerie più felice. ‘Grazie per avermi dato la possibilità di aggiustarti. Ti amo, ma odio i cazzi, quindi quando ho sentito parlare di questo posto, ti c’ho dovuto portare. Mia sorella e suo marito ne sono membri. Lei l’ha scazzato [de-cocked] la settimana scorsa. Scusa per l’inganno, ma ho pensato che fosse meglio che tu non avessi tempo di pensarci. E non c’hai perso molto, eh?’ sorrise. ‘Ti amo anch’io, piccola. Penso che sarò davvero felice adesso’ risposi io. La dottoressa mi mise un catetere, mi prescrisse degli antidolorifici e mi disse di tornare fra due giorni. Presto iniziammo a frequentare la piscina di nudisti ogni volta che ci andava. Saresti davvero sorpreso di sapere quanti uomini senza pene ci sono in questa città” [fantasia di un castrofilo] (Da eunuch.org - link non più attivo)
CATAFILIA Parafilia nella quale il piacere dipende dall’assumere un ruolo passivo durante il rapporto sessuale. Non necessariamente è indice di masochismo. Può essere un modo per demandare al partner la gestione della sessualità, dei suoi modi e tempi, la conseguenza di un senso d’inadeguatezza o un atteggiamento di compromesso fra le proprie pulsioni sessuali e l’incapacità di gestirle psicologicamente per vergogna o senso di colpa. Il ruolo attivo dell’altro permette al catafilo di godere il sesso evitando i sensi di colpa, poiché non è egli stesso a intraprendere attivamente l’azione. La catafilia può anche essere specchio di una personalità dipendente o il modo di agire di una persona che esercita sull’altro una forma di aggressività passiva. L’agrafilia è una variazione non di rado associata alla catafilia. → anaclitismo. ¶ Dal gr. kata, sotto.
CATAGELOFILIA Attrazione per quelle situazioni nelle quali si può essere ridicolizzati o umiliati. Si tratta di una parafilia con sottese tendenze masochiste ed esibizioniste. ¶ Dal gr. katagelos, derisione.
TESTIMONIANZA: “Mi tolgo i vestiti, prendo un rossetto e scrivo **** [sic] sul mio seno. Scrivo cagna sulla pancia, ‘senza valore’ sulla mia gamba destra e **** sul mio braccio sinistro. [...] Sto davanti ad uno specchio e immagino circa 50 uomini che stanno di fronte a me, ridendo e gridando cose orribili. Io dico che sono una ****, amo essere usata come un giocattolo” (Link)
CATAGELOFOBIA In ambito sessuale, timore irrazionale e persistente di rendersi ridicoli per l’aspetto del proprio corpo, per le proprie fantasie sessuali o per il modo in cui ci si comporta durante l’attività sessuale; ad esempio timore di rendersi ridicoli baciando male, muovendosi male a letto, etc. Trattandosi di fobia, il soggetto catagelofobico non si limita a temere gli eventi potenzialmente ridicolizzanti ma tende ad evitarli attivamente, compromettendo così la propria vita sessuale e affettiva. → catagelofilia.
CATAMENIA Sin. raro di mestruazione. ¶ Dal gr. katamenios, mensile.
CATAMITO Colui che, in una relazione omosessuale, è il partner più giovane, sovente molto più giovane dell’altro. ¶ Dall’etrusco catmite che è dal gr. Ganimedes, ragazzo che fu sedotto da Zeus e divenne il suo coppiere.
CATETEROFILIA Tendenza a reputare erogeno l’inserimento di cateteri nell’uretra. È una delle espressioni sessuali dell’erotismo uretrale (uretrofilia) e sovente viene realizzata nelle pratiche clinical. Nella cateterofilia l’attività sessuale può essere condivisa oppure di tipo masturbatorio (autocateterofilia). Tale variazione sessuale è spesso associata ad urofilia. L’inserimento di un catetere è un’operazione, in genere dolorosa, che deve essere compiuta da persone esperte poiché l’imperizia può causare ferite e lacerazioni della mucosa uretrale. → uretralismo. ¶ Dal gr. katheter, catetere.
TESTIMONIANZA: “Ho imparato di cateteri e urethral play al college. Sono un uomo e la mia partner ed io eravamo soliti cateterizzarci l’un l’altra e connettere i tubi insieme e scambiarci l’urina. Era una cosa eccitantissima per entrambi. La sensazione di avere la propria vescica riempita rapidamente era interessante. Sono anni che non lo faccio più, la mia partner attuale non ci sta a fare questo genere di giochi, peccato, mi manca” (Link)
CATFIGHTING Scontro fisico fra donne che, tipicamente, si realizza con graffi, sberle, grida, tirate di capelli, lacerazione degli abiti. Il termine catfighting sottolinea la dimensione sottilmente erotica legata all’esplosione aggressiva fra donne per come viene a volte percepita dagli uomini. Il valore erotico del catfighting, al di là dell’ovvia associazione fra aggressività ed eccitazione del sistema nervoso, è legato all’inusualità di un evento che vede due o più donne protagoniste di uno scontro fisico, dall’idea preconcetta che un tale scontro fisico non possa essere realmente pericoloso per l’integrità fisica delle partecipanti, nonché dall’osservazione di un comportamento incontrollato e fortemente istintivo che nella donna è generalmente osservabile nel contesto del rapporto sessuale. → foxy boxing, lotta nel fango. ¶ Dall’ing.: lotta fra gatti.
TESTIMONIANZA: “Non è sicuramente una cosa di cui vantarsi, fa molto coatto, però vedere due donne che si pestano, non troppo pesantemente dico, mi eccita. Non è che mi viene duro, però ha il suo perché... Mi ricordo che una volta in discoteca c’erano ste due, tutte vestite bene e con la borsettina che hanno finito per darsele per il motivo che poi è sempre quello, la gelosia. Non erano tipe da quartieraccio, perciò vedere che si comportavano come belve rendeva la cosa più eccitante, perché magari da certi tipi di zarre te lo aspetti anche. Invece queste, tutte pettinate e precise, si sono tirate [si sono picchiate][...] poi le donne, come al solito, non sono capaci di picchiarsi, perciò sono più i capelli tirati e le parolacce che altro, alla fine scarica di adrenalina e pianto di nervoso. Le amiche cercavano di dividerle, un po’ ci si mettono gli amici maschi, ma la tendenza generale era sorseggiare il Mojito e godersi lo spettacolo” (t.r.a.)
CATOPTROFILIA Condizione della persona che prova piacere nel masturbarsi o nel avere rapporti sessuali davanti ad uno specchio. È una parafilia che rivela una forte tendenza voyeuristica ma anche narcisistica, se il fuoco dell’osservazione dell’immagine riflessa riguarda prevalentemente se stessi e non il partner. L’osservazione dell’immagine riflessa potenzia l’effetto erogeno dell’atto sessuale compiuto anche perché consente una doppia prospettiva di visione. ¶ Dal gr. katoptron, specchio.
CATOPTROFOBIA Timore di guardarsi allo specchio durante atti sessuali o anche solo di vedere riflessa la propria nudità. Alla base di tale fobia vi può essere una cattiva accettazione del proprio corpo, poiché ritenuto brutto o sgraziato in una sua parte. Una causa più seria può essere relativa ad un senso di colpa legato al sesso che verrebbe esasperato dalla percezione del proprio riflesso vissuto inconsciamente come giudicante e colpevolizzante o, consciamente, come prova visibile della colpa e del peccato. → catoptrofilia.
TESTIMONIANZA: “Mi aveva chiesto di farlo davanti allo specchio dell’armadio, non lo specchio sopra il letto, eh! Ma a me la cosa faceva stare a disagio, sarà perché con il mio corpo non ho un buonissimo rapporto... finivache era più il tempo che mi guardavo nello specchio a fare la rassegna dei difetti che altro. Ci abbiamo provato ma io ero troppo a disagio, lui ha capito e abbiamo smesso... Lo so che c’è rimasto male, però io proprio non ce la faccio” (t.r.a)
CAVALCATA Termine gerg. con cui si indica un rapporto sessuale realizzato nella posizione dell’amazzone, cioè stando a cavalcioni sul corpo del partner supino o, più generalmente, un rapporto sessuale in cui figurativamente uno dei due partner viene considerato un cavallo da montare. → posizioni sessuali.
CAVALLA Donna alta e procace, più spesso all’accr. cavallona. In generale il vocabolo è utilizzato in riferimento ad una donna con capigliatura castana o mora.
CAVIGLIERA Dispositivo di contenzione prodotto in diversi materiali che agisce come le manette ma sulle caviglie, limitando il movimento delle gambe. È utilizzato soprattutto in ambito BDSM.
CAZZO Sin. volgare di pene. ¶ Etimo incerto: 1) Derivato da capezzolo di cui sarebbe contrazione, dal lat. capitium, piccola testa, ad indicare il glande e, per sineddoche, l’organo nel suo complesso. 2) Dal lat. cassus, albero maestro di un’imbarcazione. 3) Da cazza, gazza ladra, che alcune voci regionalistiche definiscono “pica”, termine dialettale indicante il pene. 4) Da cazzare, sin. di cacciare in diversi dialetti settentrionali. 5) Dal lat. capito, -onis, cefalo, capitone o persona che ha la testa grossa, con rimando alla prima ipotesi etimologica.
STORIA: Peni lunghi porteranno lo sperma a divenire troppo freddo prima che entri nella donna. La risposta? Prendete una donna alta, in modo che il suo lungo utero tenga tiepido lo sperma nel suo tragitto. (Giovanni Marinelli, 1585)
CAZZOFOBICA Neologismo gerg. utilizzato in senso scherzoso o ingiurioso nei confronti di una donna che rifiuta il contatto sessuale come se patisse una qualche forma di timore angoscioso ed irrazionale nei confronti del sesso maschile.
CBT Acr. di Cock and Ball Torture, sigla che raggruppa le attività di cock torture e ball torture; l’acr. simile CBTT aggiunge all’acr. il Tit Torture.
TESTIMONIANZA: “Mi piace un duro CBT autosomministrato, costruirmi “giochi di tortura” e cerco sempre delle discussioni, idee e nuove tecniche rispetto all’argomento. Corda, lacci, mollette, aghi, carrucole, sonde, elettricità sono fra le cose che m’interessano relativamente alla cosa. Attualmente sto costruendo un giocattolo che immobilizza totalmente il cazzo e le palle tramite mollette, forza l’inserimento di una sonda per mezzo di una bacchetta a vite, e due asticelle dotate di aghi a vite che lentamente penetrano nei miei testicoli. Ho quasi finito e sono pronto per una ‘prova su strada’” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
CEFALEA SESSUALE Mal di testa non accompagnato da altri disturbi che si presenta prima, durante o dopo l’attività sessuale. Una ricca aneddotica umoristica indica la cefalea fittizia come una delle scuse più comuni addotte dalla donna per evitare il rapporto sessuale. Esistono tuttavia diversi tipi di cefalea sessuale non simulata. Cefalea idiopatica da stress sessuale, forma simil-emicranica in donne con trascorsi di abusi sessuali in cui il dolore alla testa è un sintomo psicosomatico dell’inconscio rifiuto per il coito. Cefalea coitale, insorge durante o alla fine del rapporto e in genere precede l'orgasmo; è caratterizzata da dolore pulsante, solitamente occipitale, e si accompagna a contrazione dei muscoli facciali. È più frequente nei maschi. Cefalea orgasmica benigna, o cefalea esplosiva, che insorge improvvisamente subito prima o durante l'orgasmo. Il dolore è frontale, occipitale o diffuso e può durare ore o giorni. Cefalea posturale, insorge dopo l'orgasmo con crescente dolore alla testa se la persona rimane in posizione eretta, mentre pare ridursi se si sdraia; probabilmente dovuta ad abbassamento della pressione del liquido che riempie le cavità encefaliche e gli spazi meningei. Può durare settimane. Cefalea masturbatoria, insorgerebbe dopo la masturbazione ma è un evento raro e poco documentato in medicina.
CELIBATO Lo stato dell’uomo non sposato (celibe). ¶ Dal lat. coelebs, che è dal gr. koite, letto matrimoniale + leipo, essere privi.
CEROTTO CONTRACCETTIVO Antifecondativo ormonale combinato che unisce l’azione di un estrogeno e di un progestinico, esattamente come avviene per la pillola anticoncezionale estroprogestinica. Gli ormoni sono presenti sul lato del cerotto messo a contatto con l’epidermide e vengono rilasciati nel corpo in maniera lenta e continua. Il cerotto si applica su una parte muscolare del corpo (mai sul seno) il primo giorno del ciclo mestruale ed è cambiato sette giorni dopo con un altro cerotto, cosa che avviene una terza volta, finché, alla quarta, lo si toglie attendendo sette giorni senza alcuna applicazione; al termine dei sette giorni si applica un nuovo cerotto, esattamente 28 giorni dopo la prima applicazione. Le controindicazioni e i potenziali effetti collaterali sono gli stessi delle pillole anticoncezionali anche se il meccanismo di assorbimento e di metabolizzazione degli ormoni da parte tessuti corporei non è il medesimo; alcuni studi fanno sospettare che il cerotto contraccettivo esponga ad un maggiore rischio di trombosi. L’efficacia antifecondativa di tale farmaco ha un indice di Pearl teorico dello 0,3 e pratico di 8.
CESPUGLIETTO Vedi boschetto.
CFNM Acr. di Clothed Female Naked Male. Categoria pornografica incentrata su scene che vedono protagonisti uno o più uomini nudi e una o più donne completamente abbigliate o comunque meno esposte degli attori. Lo scenario che si viene a creare è caratterizzato da esibizionismo e sottile dominazione, in quanto la donna abbigliata nega all’uomo nudo la visione del proprio corpo; le scene così costruite prevedono che le donne umilino o abusino dell’uomo. La situazione opposta è definita Clothed Male Naked Female (CMNF). ¶ Ing.: donna vestita uomo nudo.
CHANSLASH Nella slash fiction, media in cui vengono descritti personaggi minorenni in situazioni sessuali. → shotacon. ¶ Dal giapponese chan, suffisso vezzeggiativo usato nei confronti dei bambini, degli animali o delle persone amate.
CHAPSTICK Detto di donna omosessuale il cui aspetto e comportamento sta a metà fra il modello butch e quello femme, quindi né troppo mascolina né troppo femminile. ¶ Ing.: lesbica che unisce l’uso dei chaps, pantaloni in pelle che lasciano le natiche scoperte (alcuni modelli anche i genitali), a quello del rossetto (ing. lipstick).
CHECCA Termine gerg. e spregiativo indicante un omosessuale maschio particolarmente effeminato. ¶ Etimo incerto, probabile vezzeggiativo del nome Francesca, quindi con il significato di femminuccia.
CHEILOCUNNIDIPIA Processo di visualizzazione mentale della bocca o delle labbra di una donna come richiamo simbolico alla vulva. → elitrostomia. ¶ Dal gr. kheilos, labbra + lat. cunnus, vagina.
STORIA: Una donna con una bocca piccola e le dita della mano corte ha una vagina poco profonda ed è facile da soddisfare. Potete stare sicuri che una donna avrà labbra vulvari grosse e spesse se ha una bocca grande e delle labbra carnose. Se ha uno sguardo profondo, anche la sua vagina sarà profonda. Se una donna ha un paio di occhi grandi e luminosi, la sua vagina sarà stretta all’entrata ma spaziosa nella parte interna. Una donna con le fossette, sotto è stretta e corta. (Yu Fang Mi Chueh, I sec.)
CHEILOFILIA Parzialismo relativo alle labbra e alla bocca. Il cheilofilo vede il più delle volte nella bocca femminile un richiamo simbolico alla vulva o alla vagina. Tale parafilia può essere associata all’odontofilia ed investire la bocca nella sua globalità come locus d’interesse parzialistico. È molto probabile che il soggetto possa avere una fissazione orale. → cheilocunnidipia, elitrostomia. ¶ Dal gr. kheilos, labbra.
TESTIMONIANZA: “La bocca è la prima cosa che guardo in una donna. La bocca e i denti. Non è solo una questione d’igiene o di denti dritti o storti, è proprio il contrasto cromatico fra il colore bianco dei denti e il colore rosso della lingua e dell’interno della bocca a piacermi. Il massimo è quando a quel contrasto si aggiunge quello delle labbra con il rossetto; non il rossettone rosso pacchiano ma quello rosso scuro, per la precisione il Rouge Noir della Chanel. A quel punto tutti i colori si saturano automaticamente, i denti diventano ancora più bianchi e quindi la lingua più rossa. Non dico che siamo a livello di feticismo ma se una donna ha una bella bocca, cioè una bocca che piace a me, dei bei denti ed è truccata così, io rimango incantato. Se la bocca c’entra con la vulva o me la ricorda? Non lo so, non penso. Di sicuro c’è che il sesso orale è una mia fissazione e pure i baci” (t.r.a.)
CHEIMAFILIA Tendenza a trovare estremamente piacevoli i giochi sessuali che implicano l’utilizzo di ghiaccio o oggetti freddi, come ad esempio passare dei cubetti di ghiaccio sugli organi genitali o su altre parti sensibili del corpo (labbra, capezzoli, etc.). Difficilmente i giochi sessuali con il ghiaccio rappresentano l’unico modo per il soggetto di raggiungere il piacere, più spesso si tratta soltanto di sperimentazioni e di variazioni nel gioco sessuale di coppia; in alcuni casi, tuttavia, il freddo, gli oggetti legati ad esso e i fenomeni correlati strutturano fantasie di tipo feticistico. ¶ Dal gr. kheima, inverno.
TESTIMONIANZA: “ […] diciamo un disegno che rappresenta una ragazza a braccia e spalle scoperte, e vestita solo del più sottile abito, sul ghiaccio di una pista di pattinaggio. Lei [la moglie del soggetto narrante] vede sempre questi miei disegni come uno scherzo, visto che naturalmente non prende seriamente le esagerazioni con le quali la mia immaginazione si rivela. Tali fantasie, accompagnate da masturbazione, sono state ricorrenti le volte che i rapporti sessuali con mia moglie non sono stati possibili per ragioni fisiologiche. Queste fantasie erano limitate a un solo soggetto: ragazzine che indossano abiti leggeri in pieno inverno” (Hirschfeld, 1935)
CHELIDOFILIA Ricerca del piacere attraverso gesti di disprezzo, ad esempio strappando gli abiti del partner, offendendolo, umiliandolo. Il chelidofilo può deturpare gli abiti, il corpo o il viso di una donna per ottenere l’orgasmo ma il più delle volte ottiene lo stesso risultato limitandosi ad utilizzare una fotografia da pasticciare o strappare. La chelidofilia può essere complementare alla catagelofilia. → antipigmalionismo. ¶ Dal gr. kelidoo, imbrattare.
APPROFONDIMENTO: Hirschfeld ed Ellis citano il caso di un uomo che si eccitava fino all’orgasmo tagliando le gonne bianche delle donne che passavano per strada, oppure bruciandole con un sigaro, o ancora gettando sulle gonne inchiostro o acido. (Love, 1988)
CHEMISE CAGOULE Sorta di pigiama pesante con un buco in zona genitale che permetteva al marito di penetrare e fecondare la moglie senza attardarsi in un contatto fisico che avrebbe accresciuto il piacere sessuale e di conseguenza il peccato morale. Tale capo d’abbigliamento, indossato da alcuni coniugi cattolici nel Medioevo, consentiva inoltre al partner di non vedere il corpo nudo dell’altro. ¶ Fr.: camicia cappuccio.
CHEM SESSION Anche nota come party and play (PnP). Pratica diffusa in alcune subculture sessuali, raramente ben accetta nei siti o forum d’incontri, nella quale si organizzano feste in cui viene fatto largo uso di droghe per poi abbandonarsi a rapporti sessuali a due o di gruppo. ¶ Ing.: sessione chimica.
CHENTOFILIA O deviazione del pungitore. Condizione di chi ottiene piacere sessuale solamente infliggendo punture con aghi, coltelli o strumenti appuntiti su specifiche parti del corpo (gambe, seno, orecchie, etc.). Il chentofilo è anche detto piqueur. È una parafilia che combina sadismo e feticismo, spesso riscontrata in killer sessuali. ¶ Dal gr. kenteo, pungere.
ANTROPOLOGIA: Nel 1817 in Francia fecero la loro comparsa i Pungitori. Tutto iniziò con un solo uomo che aveva il vizio di pungere con un qualche attrezzo le natiche delle passanti. Le notizie relative a questo tizio e al suo gesto inopportuno fecero il giro di Francia e presto comparvero degli imitatori. Dopo non troppo tempo i Pungitori fecero la loro comparsa anche in Germania (Amburgo e Monaco), in Inghilterra (Londra) e in Belgio (Bruxelles). La “moda” durò fino al 1821.
CHEZOFILIA Condizione di chi ottiene piacere sessuale durante la defecazione e/o l’accompagna con atti masturbatori. È una parafilia che si caratterizza per una forte componente di erotismo anale, per cui non è improbabile che sia associata ad altre forme di sessualità anale o, in alcuni uomini eterosessuali, a omosessualità repressa. La chezofilia non è necessariamente collegata alla coprofilia. ¶ Dal gr. khezo, defecare.
APPROFONDIMENTO: Un caso di comportamento condizionato fu descritto da Havelock Ellis nel caso storico di un uomo del XIX secolo che da bambino aveva il permesso di stare nella stessa stanza delle cameriere mentre queste defecavano in un vaso da notte. Egli gradualmente iniziò ad erotizzare le natiche femminili e l’atto della defecazione. Da adulto fu scoperto mentre si masturbava su un vaso da notte che conteneva le feci di una donna che lui trovava attraente (Love, 1988)