BBT Nell’ambito dell’adipofilia, acr. di Big Beautiful Teenager, con cui si indica un ragazzo o una ragazza sovrappeso d’aspetto attraente. ¶ Ing.: grossa/o bellissima/o adolescente.
BBW Acr. di Big Beautiful Woman. Sigla con la quale, nell’ambito dell’adipofilia e del feederism, vengono indicate alcune donne sovrappeso particolarmente attraenti. Una variante è rappresentata dalla sigla BBBW, Big Beautiful Black Woman, indicante una donna di pelle nera (black). ¶ Ing.: grossa bellissima donna.
TESTIMONIANZA: “Ho sentito dire a donne grasse che il cibo è meglio del sesso. Il cibo è più affidabile del sesso. È prevedibile. Sai cosa ti devi aspettare. Quando sei coinvolto con una persona è un terno al lotto” (Gates, 2000)
BDSM Acr. di Bondage, Dominazione (o Disciplina), Sadismo, Masochismo. Anche BD/SM o BD&SM. Sigla popolare che associa, in un’unica dimensione, diverse inclinazioni e giochi sessuali comunque accomunati da una dinamica di dominazione e sottomissione, anche se poi si differenziano molto sulle pratiche reali. Vi è infatti una differenza fondamentale fra BD e SM: nella dimensione sadomasochistica la dominazione dell’individuo si esprime tramite il controllo del dolore del partner, nella dimensione Bondage-Disciplina, la dominazione si basa sul controllo del piacere del partner. ¶ L’acronimo si diffuse in USA nella metà degli anni ‘80.
BEADING Bod-Mod che si realizza impiantando perle sotto la pelle dell’asta del pene; ciò viene fatto sia per ragioni estetiche che al fine di aumentare il piacere procurato dal pene durante la penetrazione, poiché le piccole protrusioni formate dalle perle poste sotto cute andrebbero a stimolare la mucosa vaginale. Vi sono casi di beading realizzato su donne: l’inserimento delle perle è operato sulle labbra vulvari. ¶ Dall’ing. bead, perlina.
BEAR Vedi orso.
BEARD Termine gerg. gay per indicare una donna che, il più delle volte inconsapevolmente, viene usata da un maschio omosessuale come fosse una fidanzata in modo da celare il proprio orientamento sessuale. ¶ Ing.: barba.
BEATING In ambito BDSM, tutte le forme di punizioni corporali operate mediante colpi dati sul corpo con vari strumenti, quali fruste, mani, palette, etc. ¶ Ing.: battitura.
BEAVER SHOT Fugace visione del pelo pubico femminile, consentita dal fatto che la donna osservata indossi dei pantaloni a vita bassa, i quali in determinate circostanze lasciano parzialmente scoperta la zona pubica superiore. ¶ Ing.: colpo d’occhio sul castoro.
BELONEFILIA Parafilia sessuale legata all’uso di aghi, spilli e piercing, sovente associata a pratiche SM e di automasochismo e blood sport. Gli aghi, una volta inseriti nella pelle, possono anche essere usati per creare figure e decorazioni o possono essere collegati insieme da un filo per realizzare una trama a fior di pelle. ¶ Dal gr. belone, ago.
TESTIMONIANZA: “Sono diabetica e mi sono fatta punture d’insulina sul culo per anni, molto piano e con cautela. Amo la leggera puntura che ne deriva, vorrei poter avere di più di una puntura... L’altro giorno ho iniziato a infilare aghi in differenti parti del mio corpo. Ho bucato il mio capezzolo e mi è piaciuta la sensazione, quindi ho perforato il capezzolo da una parte all’altra. Per poco non cadevo a terra visto l’orgasmo che ho avuto. Ho tenuto la siringa in loco per un po’ e ho avuto un orgasmo meno intenso quando ho tolto l’ago...” (Link)
BEN Acr. di Bright-Eyed Novice. Nell’ambito delle relazioni poliamorose, persona che ha appena scoperto il poliamore ma non è ancora consapevole dell’impegno e dell’energia che esso implica, e quindi tende a comportarsi in maniera opportunistica. ¶ Ing.: Novizio dallo sguardo acceso (in quanto felice).
BENDAGGIO DEL PIEDE Forma di modificazione corporea alla quale venivano sottoposte alcune giovani donne in Cina fra il X secolo d. C. e l’inizio del XX. La procedura aveva inizio verso i sei anni e consisteva nel accentuare enormemente l’arco della pianta dei piedi, fasciando gli stessi in modo che la parte della pianta vicina alle dita andasse a corrispondere alla parte della pianta del piede sotto il tallone. Tale modificazione era permanente e disabilitante, poiché impediva una corretta deambulazione. Il piede bendato e così deformato era tuttavia considerato molto erotico dagli uomini cinesi che lo definivano “piede di loto”; non raramente l’uomo penetrava la fessura che si veniva a formare per il piegamento della pianta del piede. Tale bod-mod rappresentava una forma non comune di parzialismo condiviso e rafforzato socialmente.
BENJAMIN HARRY, sindrome di Sin. di transessualità. È una definizione preferita da alcuni transessuali poiché le ricerche di Harry hanno suggerito che la loro condizione sia un fenomeno biologico più che psicologico; inoltre il prefisso trans- indurrebbe in errore, in quanto il transessuale sarebbe tale geneticamente e non passerebbe da un genere all’altro. ¶ Dal nome del medico pioniere negli studi sulla transessualità, il cui lavoro fra gli anni ’50 e 60’ culminò nel 1966 con la pubblicazione del libro “The Transexual Phenomenon”.
BERKELEY HORSE Dispositivo fatto costruire nel 1828 dalla tenutaria Theresa Berkeley per il suo bordello di Charlotte Street 28 a Soho (Londra). Si tratta di una panca mobile con dei fori per la testa e per i genitali che consente di legare una persona in modo tale da esporre il corpo a fustigazioni e torture; allo stesso tempo una prostituta avrebbe potuto stimolare i genitali della persona bloccata dal dispositivo o consentire a quest’ultima di praticarle un cunnilinguo. Alla morte di Theresa Berkeley (1836) l’oggetto fu donato alla Società Reale per le Arti. ¶ Ing.: cavallo di Berkeley.
BERNARDA Sin. gerg. e ironico di vulva. ¶ Termine originario dell’area veneta e lombarda, da Monna Bernarda.
BESTIALISMO Anche attività zoosessuale o in lat. concubitus cum bestia. Rapporto sessuale fra un essere umano ed un animale. La bestialità non presuppone, a differenza della zoofilia, che la persona si senta attratta sessualmente o venga stimolata nella fantasia dalla vicinanza di un animale. Per quanto la bestialità sia per la maggior parte delle persone un’attività sessuale rivoltante, in sé non è sempre segno di condizione psicopatologica. Un forte desiderio sessuale, un senso morale plastico e la mancanza di opportunità di avere rapporti con i propri simili hanno portato alcuni uomini e donne a sperimentare la bestialità senza che ciò abbia radicalmente inciso sulla loro successiva condotta sessuale.
TESTIMONIANZA: “Ho la sensazione che la maggior percentuale andrà ai cani. Credo questo perché essi sono più prontamente accessibili durante l’infanzia. La mia [verginità] è stata persa con un pitbull randagio che mi ha lasciato dei brutti segni sulla schiena. Dopo quell’incontro mi ero quasi allontanato dal sesso con gli animali. Era giovane e aveva deciso di aggrapparsi alla mia schiena con la bocca. Non è la cosa più facile da spiegare a mia madre, eh?!” ps: Il soggetto fa riferimento ad un sondaggio interno al forum al quale partecipava, in cui si chiedeva quale fosse il genere di animale con il quale era avvenuta la prima esperienza zoosessuale. Fra 3530 votanti di genere misto, 1843 (52,17%) hanno risposto cane, 309 (8,75%) cavallo, 130 (3,68%) mucca, 37 (1,05%) gatto, 29 (0,82%) capra, 1118 (31,64%) non hanno ancora avuto un’esperienza zoosessuale, mentre 64 soggetti (1,81%) hanno fatto sesso con un animale diverso da quelli elencati.
BESTIALITY Categoria pornografica in cui i protagonisti sono impegnati in atti sessuali con animali. ¶ Ing.: bestialità.
BESTIALSADISMO Sin. di zoosadismo.
BHM Acr. di Big Handsome Man. È il corrispettivo maschile di una BBW. → SSBHM. ¶ Ing.: grosso uomo bello.
BI Abbr. di bisessuale (bisessualità).
BIASTOFILIA Parafilia nella quale l’eccitamento dipende da, o segue, un atto di assalto sessuale ai danni di una persona non consenziente e generalmente estranea all’assalitore. È una forma di sadismo sessuale che trova nella resistenza e nella paura della vittima il principale stimolo sessuale. Spesso l’atto segue un lungo periodo in cui lo stupro è solamente fantasticato. Nell’atto di abuso, per il biastofilo è essenziale al fine di ottenere piacere che la vittima opponga resistenza e si mostri terrificata. La raptofilia può essere considerata solo in parte una forma passiva della biastofilia che, a propria volta, può esitare o sovrapporsi ad erotofonofilia. ¶ Dal gr. biastes, stupro.
BIBBIA DI TIJUANA Nome popolare attribuito a un periodico a fumetti di argomento pornografico prodotto negli Stati Uniti e molto popolare fra i soldati e gli studenti nel periodo della Grande Depressione (1929-1950) poi scomparso con la diffusione di più note e legali produzioni editoriali quali ad esempio la rivista Playboy™. La tipica Tijuana Bible era stampata su carta di bassa qualità, di dimensioni 10x15 cm, e composta di sole otto pagine, da cui il nome ing. alternativo eight pagers. Non erano segnalati i nomi dei disegnatori né quelli dell’editore o degli stampatori. Il tema dei disegni passava dal caricaturale al pornografico, spesso usando come soggetto per le vignette, e senza alcun permesso, un politico dei tempi o una star del cinema. Le Bibbie di Tijuana sono oggi oggetto di collezionismo. ¶ Ossimoro comp. da Tijuana, città messicana un tempo considerata incivile e debosciata, e Bibbia, summa della moralità.
BICURIOUSITÀ Condizione di chi non si identifica come omosessuale o bisessuale, ma mostra o avverte una certa curiosità nei confronti di relazioni o attività sessuali con membri del proprio sesso. → eteroflessibilità, omoflessibilità.
BIDETONISMO Pratica sessuale masturbatoria, più spesso femminile, relativa all’uso del getto d’acqua indirizzato sui genitali. ¶ Da bidet.
BI-DYKE Anche byke. In gergo, donna bisessuale con una certa preferenza per il sesso femminile o donna attratta da soggetti agender. → dyke.
BIGAMIA Doppio legame matrimoniale. ¶ Dal lat. bi-, doppie + gr. gamos, nozze.
BIGENDER Soggetto transgender che si sposta alternativamente dal comportamento maschile a quello femminile in base al contesto. → transgenderismo. ¶ Comp. dal pref. bi-, due + ing. gender, genere.
BIGENDERISMO Assunzione pregiudizievole secondo la quale vi sono due generi sessuali genetici così come psicologici e quindi ogni soggetto umano deve obbligatoriamente rientrare nel genere femminile o in quello maschile. ¶ Comp. dal pref. bi-, due + ing. gender, genere.
BIGINISMO Condizione di chi ha rapporti sessuali con due donne. ¶ Dal lat. bi- due + gr. gyne, donne.
“Ciò che succede è che lei, io e Neda, continuiamo a dormire insieme nel nostro vecchio grosso letto. Qualche volta lo do a Neda. Altre lo do a Wendy. Vedo dal vostro sguardo che vi state chiedendo se io l’abbia mai dato contemporaneamente ad entrambe. Vi dico questo: certo che non l’ho mai fatto né mai lo farò. Sarebbe da malati. Non siamo dei pervertiti. [...] Io e le mie mogli siamo contenti di vivere esattamente nel modo in cui viviamo” (Finz, 2004)
BI-KINKY Persona che, nel rapporto sessuale penetrativo, preferisce partner del sesso opposto, ma che poi agisce come omosessuale nelle attività sadomasochistiche. ¶ Ing.: bisessuale perverso.
BILLINGS, metodo Anche noto come metodo del muco cervicale. Procedura contraccettiva naturale atta ad identificare i giorni fertili o infertili durante il ciclo mestruale che si basa sull’osservazione delle modificazioni del muco cervicale e sull'interpretazione delle diverse sensazioni a livello vulvare che lo accompagnano. In fase preovulatoria il muco cervicale appare più fluido e filante e la concomitante sensazione vulvare è di bagnato-lubrificato, questi fenomeni segnalano il periodo fertile, infatti la funzione del muco fluido è di consentire allo sperma di percorrere con più facilità le vie genitali femminili interne; ovviamente quelli sono i giorni in cui occorre evitare di avere rapporti non protetti. La consistenza filante e fluida del muco e la sensazione di lubrificazione vulvare sono fenomeni che scompaiono dopo l’ovulazione. Se il metodo viene appreso alla perfezione, garantisce un elevato indice contraccettivo (indice di Pearl teorico 1,5) ma data la relativa complessità legata alla rilevazione, all’osservazione e alla costanza con cui esse devono essere operate, il metodo Billings si attesta ad un indice reale di 15-30. ¶ Il metodo prende il nome dal dottor John Billings (1918-2007) che nel 1953 scoprì la relazione tra consistenza del muco cervicale e fertilità mentre lavorava come consulente di coppia al Melbourne Catholic Family Welfare Bureau.
BIMBO Donna fisicamente attraente ma per nulla sveglia e intelligente; termine utilizzato soprattutto in riferimento ad una donna di capigliatura bionda che ricorda la bambola Barbie™. ¶ Termine d’origine italiana, diffusosi negli USA nel 1919 per indicare un uomo stupido; solo negli anni ’30 usato in riferimento alle donne.
BI-POSSIBLE In ambito BDSM, termine indicante una persona eterosessuale che, in un contesto di scambio di potere (power exchange), è disposta ad esplorare una posizione bisessuale. ¶ Ing.: che è possibilista rispetto alla bisessualità.
BIROMANTICO Nell’ambito dell’asessualità, chi prova sentimenti romantici non sessuali per persone di entrambi i sessi.
BISESSUALITÀ O bisessualismo. Condizione dell’individuo adulto che si sente attratto eroticamente da persone del suo stesso sesso biologico come dell’altro. Specificare che il soggetto debba essere adulto pare un fattore necessario, dal momento che episodi bisessuali ed omosessuali non sono rari nell’infanzia o in adolescenza ed essi non sono indicativi di un definitivo orientamento sessuale. La persona bisessuale non è necessariamente attratta allo stesso modo da entrambi i sessi e nell’arco della vita può indirizzare il proprio interesse in maniera quasi esclusiva verso un uomo o una donna. Dal momento che la bisessualità rappresenta una posizione ambigua fra l’omosessaulità e l’eterosessualità, coloro che si identificano come bisessuali compongono un gruppo assai eterogeneo. Gli studi di Kinsey (1948) sull’orientamento sessuale hanno mostrato come la maggior parte degli intervistati si dichiarasse né esclusivamente eterosessuale né esclusivamente omosessuale, il che ha permesso di riconcettualizzare la sessualità umana come un continuum che va da un’esclusiva eterosessualità ad un’esclusiva omosessualità. Ogni punto su questo continuum può coinvolgere un certo livello di strategie difensive, ma nessuno è necessariamente od inevitabilmente patologico. Freud non solo ha insistito sulla innata natura bisessuale dell’essere umano, ma ha altresì argomentato come anche la scelta omosessuale si affidi ad un’identificazione cross-genere. La spiegazione della Deutsch (1944) sullo sviluppo sessuale femminile ha identificato una forte componente bisessuale: il cambio di rotta della bambina che sposta le proprie pulsioni affettive-sessuali dalla madre verso il padre non sarebbe assoluto, semplicemente l’investimento diventerebbe più intenso rispetto all’attaccamento per la madre. Secondo questo modello, legato al complesso di Edipo, il maschio avrebbe più facilità a compiere una scelta eterosessuale poiché il suo interesse fin da piccolo è diretto verso il sesso opposto e la scelta edipica è omologa, mentre la bambina passerebbe da un attaccamento verso la madre ad un’attrazione verso il padre, non riuscendo mai a disinvestire completamente dal precedente legame. Chodorow (1978) ha sviluppato in modo più completo questa idea ed ha sottolineato come la tipica configurazione del complesso edipico sia, per la maggior parte delle donne eterosessuali, quella bisessuale. Il primo ampio studio sulla bisessualità (Weinberg et al., 1995), in accordo con i precedenti lavori di Kinsey, descrive la sessualità come un fenomeno fluido, socialmente determinato, plasmato dalle prime esperienze sessuali e alterato dalle successive. Pochi soggetti, fra i 150 bisessuali intervistati, incarnavano lo stereotipo del bisessuale attratto indifferentemente da entrambi i sessi; in verità molti cambiavano frequentemente la preferenza per un sesso o per l’altro. Il gruppo bisessuale non sembrava, a differenza della subcultura omosessuale, aver sviluppato nessuno stile di vita specifico né viveva la bisessualità come un momento di transizione. I bisessuali intervistati riferivano di sentirsi mal giudicati sia dagli eterosessuali sia dagli omosessuali, soprattutto questi ultimi sembravano accusare i bisessuali di aver portato l’AIDS nella loro comunità. La diffusione dell’HIV ha d’altronde avuto un notevole impatto sui bisessuali monogami, portando gli uomini a impegnarsi in relazioni eterosessuali e le donne in rapporti omosessuali nel tentativo di proteggersi dall’infezione. Altre ricerche sembrano confermare una maggiore diffusione della bisessualità femminile rispetto a quella maschile ma probabilmente tale risultanza è giustificabile con una maggiore tolleranza sociale nei confronti della bisessualità femminile (esaltata dall’immaginario erotico maschile) e di conseguenza un’accettazione personale di sentimenti bisessuali da parte della donna che dichiara con più facilità tali tendenze. La persona bisessuale spesso viene a torto ritenuta omosessuale latente o una sorta di omosessuale opportunista che, per rimanere socialmente accettabile, si lega anche a persone del sesso opposto; se pure non è escluso che alcuni soggetti omosessuali vivano un momento di transizione fra la propria scelta sessuale e l’eterosessualità, è pur vero che molte altre persone non compiono mai una scelta definitiva fra eterosessualità ed omosessualità, gestendo quindi la propria vita in maniera bisessuale.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet al quale hanno risposto 16.475 persone di genere misto, si chiedeva se si fossero avute esperienze sessuali che sfidavano il proprio “normale” orientamento sessuale. Il 43% ha risposto affermativamente, il 56% ha risposto negativamente e l’1% ha preferito non rispondere. (Da supervert.com - Link non più attivo)
BISEX Individuo bisessuale.
TESTIMONIANZA: “[quando ti sei accorto di essere bisessuale?] Quando ho iniziato a fare sesso con gli uomini e non ho smesso di farlo con le donne; quando giravo la testa per guardare una bella donna e un bell’uomo che camminavano per la strada; quando ho navigato su nifty.org [sito di storie erotiche di vario orientamento] e mi sono messo a leggere la sezione “Bisessuale”; quando mi è diventato chiaro che limitare me stesso verso un solo genere mi rendeva proprio triste” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
BISEXUAL CHIC Loc. indicante l’attenzione pubblica relativa al fenomeno bisessuale, soprattutto se mediata dall’outing di qualche personaggio famoso che rivela la propria bisessualità. La notizia della bisessualità di un individuo noto dà dunque a quello specifico orientamento sessuale un’aura chic che, almeno in apparenza, ne aumenterebbe l’accettazione sociale.
BISEZIONE GENITALE Bod-Mod estremo, in cui parte dei genitali esterni vengono incisi chirurgicamente e separati in due sezioni. La bisezione genitale totale si ottiene per separazione dell’asta del pene e del glande in senso verticale. Si tratta in qualche modo della somma di subincisione e sovraincisione. Essa compromette ovviamente la funzione erettiva, anche se essa resta parzialmente preservata poiché il corpo cavernoso destro e sinistro rimangono intatti. In stato di semierezione, le due sezioni tendono a curvarsi internamente, il che rende ancor più complessa l’eventuale penetrazione. Una variante della bisezione genitale, detta inversione, prevede che venga separata solo l’asta del pene, lasciando intatto il glande. Nella bisezione del glande, solo esso viene separato in due, sicché il pene assume la forma di un’asta biforcuta. La bisezione del clitoride può essere praticata solo se la donna ha una lunga asta clitoridea: la modificazione corporea si realizza pinzando strettamente il clitoride in modo che la parte compressa diventi estremamente sottile, a quel punto tale parte viene incisa ottenendo un clitoride biforcuto. In Italia è impossibile ottenere questo tipo di operazioni per via legale.
TESTIMONIANZA: “Qualcuno sa dove potrei trovare un posto per avere una bisezione genitale? Mi sono già separato il glande e vorrei andare avanti e bisettarmi il pene [...] Non so perché voglio farlo. Penso che sia perché non mi è mai piaciuto il mio genere, ad esempio i genitali. Penso che ci sia troppo della donna in me: ho tatuaggi femminili e mi travesto. Non so davvero perché lo voglio fare, probabilmente perché non mi piacciono i miei genitali e voglio cambiarne l’apparenza” (Link)
BIVIRISMO Condizione di chi ha un rapporto sessuale con due uomini. → biginismo. ¶ Dal lat. bi-, due + vir, uomo.
TESTIMONIANZA: “È successo in vacanza e se non fosse per alcune riflessioni che ho fatto dopo sarebbe anche un ricordo bellissimo. L’ho fatto con due ragazzi simpatici e carini, uno era davvero bello. Li ho conosciuti nel villaggio vacanze, erano venuti in camera dove stavo con le mie amiche e la cosa è partita con molta dolcezza e sensibilità. Era anche un mio sogno erotico da tempo. La cosa brutta è che penso, anzi sono sicura, che alla fine penseranno che sono una puttana o roba del genere, mentre non sono affatto una così. Se lo fa un uomo è un figo, se lo fa una donna è una merda, si sa. Io ho solo avuto il coraggio di fare una cosa che volevo fare e che molte donne vorrebbero, credimi. Poi la gente pensi quello che vuole. Io so chi sono e non sono una puttana” (t.r.a.)
BIZARRE Categoria della pornografia che riunisce indistintamente tutte le attività sessuali ritenute generalmente inconsuete; Anche detta weird (strano). ¶ Ing.: bizzarro.
BJ Acr. dell’ing. blow job, equivalente all’italiano pompino; soprattutto utilizzato in ambito pornografico. → HJ. ¶ Lett. lavoro di soffio.
BLACK PARTY Incontro, tipicamente organizzato in ambienti gay, al quale è obbligatorio presentarsi vestiti di nero, cosa che in genere implica un abbigliamento di pelle. ¶ Ing.: festa nera.
BLACK ROOM In ambito BDSM, sin. di dungeon. ¶ Ing.: camera nera.
BLASTOFILIA Attrazione morbosa e selettiva per donne giovani e/o adolescenti. ¶ Dal gr. blastos, germoglio.
BLENORRAGIA Vedi gonorrea. ¶ Dal gr. blenna, muco + tema di rhegnymi, erompere.
BLINDFOLDING Pratica molto comune, consistente nel bloccare la vista di una persona tramite un tessuto o altro materiale, in modo che quella non sia in grado di vedere e quindi non possa prevedere gli atti sessuali del partner. La soppressione del senso della vista consente a chi la sperimenta di concentrare l’attenzione alle sensazioni della parte corporea stimolata e di vivere una particolare attività sessuale in maniera passiva, affidandosi all’azione del partner il cui compito implicito è quello di sorprendere le sensazioni dell’altro. Sovente il blindfolding è associato ad un bondage moderato, per cui la persona priva della vista è anche impossibilitata a muoversi, perché magari legata. Proprio ciò che rende generalmente attraente tale attività è alla base del rifiuto di coloro che non accettano di praticare il blindfolding: l’impossibilità di guardare, quindi di poter controllare la situazione, genera una notevole ansia a certi soggetti ipervigili e incapaci ad abbandonarsi completamente all’attività sessuale operata dal partner. ¶ Dall’ing. blindfold, bendare gli occhi.
TESTIMONIANZA: “Non è una cosa che fai subito con una persona che conosci da poco, presuppone una certa confidenza. A maggior ragione per il fatto che il bendaggio degli occhi è associato il più delle volte alle mani o alle gambe legate, almeno per come lo faccio io. La questione degli occhi bendati è proprio un non sapere cosa ti aspetta, cosa succederà, quindi è bello. Mi piace sia l’inatteso, quindi ‘non so cosa succederà dopo’, sia, in qualche modo, è come se si acuissero gli altri sensi, se perdi la vista. E poi, dai, è una cosa sdoganatissima, lo fanno tutti, no?!” (t.r.a.)
BLOOD PLAY Insieme delle attività sessuali che comportano la fuoriuscita del sangue dal corpo. In tali pratiche i soggetti si procurano tagli, si applicano piercing, si bucano con aghi ed altro. Per l’esposizione del fluido ematico e il potenziale rischio di contagio, nonché per la conseguenze delle ferite inflitte, il blood play, da alcuni definito anche blood sport, è ritenuto un edge play. ¶ Ing.: gioco col sangue.
TESTIMONIANZA: “Sangue; il solo pensiero di esso mi eccita. Lo AMO!!! Io non mi ferisco da sola. Mi piace il gusto e l’odore del sangue. Non l’ho mai usato in un incontro sessuale ma per me è assolutamente uno stimolante sessuale. Il mio partner non pratica blood play (benché vorrei che lo facesse). La vista del sangue mi dà una scarica estrema, anche le immagini o il colore ROSSO!!!!” (dal sito experienceproject.com ora chiuso)
BLUE MOVIE Film hard core prodotto dall’industria porno underground, spesso associata con la malavita. Si tratta di pellicole che vedono come protagonisti dei soggetti non professionisti e indigenti che non hanno nessun controllo sull’attività alla quale stanno partecipando e compaiono in essa solo sotto pressione di membri criminali della società o per racimolare qualche soldo. Il termine, un tempo usato per indicare i primi film pornografici (stag film, vintage), richiama l’imperizia, la bassa qualità e l’illegalità delle vecchie pellicole pornografiche.
BOB Acr. di Bend Over Boyfriend, vedi pegging. ¶ Ing.: piegare (a 90°) il fidanzato.
BOCCHINO Sin. volgare di fellazio, da cui il gerg. e offensivo bocchinaro/a, persona che pratica fellazio. ¶ Da bocca.
BOCCIOLO DI ROSA Loc. che indica eufemisticamente l’ano femminile.
BOD-MOD Insieme di pratiche, con finalità non terapeutica, che alterano il corpo umano a fini estetici, sociali o sessuali. L’applicazione di piercing genitale è una forma di bod-mod ma esistono ben altre procedure e/o operazioni chirurgiche più complesse e radicali relative alla rimozione dei capezzoli o alla modificazione permanente dei genitali, così come iniezioni di silicone o di olio minerale nel pene che ne alterano permanentemente le dimensioni e l’aspetto. Nel caso di bod-mod estremo, si tratta di operazioni rischiosissime per la salute e a volte realizzate illegalmente. → bisezione genitale. ¶ Abbr. ing. di Body Modification, modificazione del corpo.
BODY SERVICE In ambito BDSM, servizi di toeletta che un sub offre al Dom, operazioni che un tempo i camerieri prestavano ai nobili: preparare il bagno, fare la manicure, la depilazione, etc. ¶ Ing.: servizio per il corpo.
BONDAGE(B o Bd) Termine che riassume le pratiche sessuali che comportano la restrizione dei movimenti o l’immobilizzazione del corpo: il bondage può andare da pratiche moderate (light bondage), come la legatura delle mani e/o dei piedi, fino alla mummificazione. Il bondage si realizza tramite separazione o divaricazione di parti del corpo, costrizione, collegamento degli arti a oggetti esterni (muri, soffitti, letti, etc.), sospensione del corpo, limitazione dei movimenti, immobilizzazione e deprivazione sensoriale. Le legature praticate sono generalmente realizzate in modo che gli arti rimangano in una posizione simmetrica, mentre il bondage asimmetrico mira a far assumere alla persona legata posizioni non uniformi e particolarmente scomode. Gli strumenti utilizzati sono i più diversi: foulard, nastro adesivo, pellicola di cellophane, camicie di forza, corde, catene, manette, polsiere, cavigliere, etc. Il bondage in sostanza si configura come una pratica sessuale centrata sulla dinamica dominio/sottomissione con una forte componente voyeuristica veicolata dall’aspetto del corpo che, limitato nei movimenti, assume un potenziale estetico peculiare. Nel bondage l’utilizzo di corde legate strettamente intorno al corpo danno vita a diverse posizioni, fra esse alcune sono più usate e note di altre. Legatura a rana (frog tie): le caviglie del sub sono legate alle cosce, in modo che l’individuo assuma la postura di una rana; spesso a tale legatura si associa il bloccaggio dei polsi all’altezza delle caviglie sul corrispettivo lato. Legatura del maiale (hog tie): la legatura dei polsi e delle caviglie dietro la schiena, in genere con la persona sdraiata prona. Legatura a palla (ball tie): una persona viene legata in modo da assumere una posizione a palla o fetale. Legatura del loto o Savage, dal nome di John Savage esperto in pratiche bondage. I polsi del soggetto, seduto a terra, sono legati dietro la schiena, le caviglie sono legate incrociate; in tale posizione le ginocchia si distanziano. Al soggetto viene messo un collare sulla cui parte anteriore è annessa una corda che si aggancia alla legatura delle caviglie; la corda viene tesa il più possibile in modo da portare in prossimità il collo e le caviglie. Quindi il braccio sinistro viene legato alla coscia sinistra, poco sopra il ginocchio; la stessa cosa viene fatta con il braccio e la coscia destra. Legatura ad una colonna (one-column tie): qualsiasi tipo di legatura che blocchi una parte del corpo ad un oggetto, ad esempio un polso legato con una corda ad una parte del letto; si può giungere quindi ad una legatura a cinque colonne nel momento in cui i quattro arti e la testa vengono assicurati ad un oggetto esterno. Una delle più tipiche legatura a colonna è detta spread-eagle (aquila dalle ali spalancate), in cui ogni arto viene teso in una diversa direzione. Legatura dei capelli (hair tie o hair bondage): insieme di diversi tipi di legature applicate ai capelli per esercitare trazione su essi e per limitare i movimenti della testa. Legatura del gambero (shrimp tie): posizione simile a quella del loto ma più complessa, usata come metodo di tortura e particolarmente adoperata nel kinbaku. Legatura dell’inguine (crotch tie o sakura): prevede l’utilizzo di una corda da girare intorno alla vita di una donna e quindi da passare fra le grandi labbra in modo che eserciti pressione sui genitali esterni. Lo strappado è una posizione del corpo mediata da una tecnica di tortura. Essa prevede che le braccia dell’individuo siano legate dietro la schiena e quindi sollevate tramite una fune o una corda legata ai polsi e agganciata ad un punto del soffitto (comunque un punto superiore all’altezza della testa). In questo modo le braccia tese vengono sollevate dietro la schiena finché il soggetto non è forzato a piegarsi in avanti. → breast bondage, mental bondage, metal bondage, painful bondage, genital bondage, kinbaku, inclusione, sospensione. ¶ Ing.: schiavitù, da bond, vincolo.
TESTIMONIANZA: “Anche io sono un estimatore del genere... e ho la fortuna di avere al mio fianco una splendida ragazza che lo condivide pienamente. E' una cosa che mi è sempre girata per la testa e, grazie a lei, ho avuto la possibilità di approfondirla e di capirla pienamente. L'errore che spesso si fa è quello di associare la ‘legatura’ a sottomissione, tortura e dolore , mentre la realtà è ben diversa. Lei, ad esempio, sostiene che quando la lego, le corde diventano l'estensione naturale delle mie braccia, e la fanno sentire protetta. Dal mio punto di vista [...] legarla non è altro che il modo di manifestare la mia volontà di realizzare praticamente un legame spirituale che avverto; c'è qualcosa di più romantico?” (Link)
BONDAGE BUNNY Persona che ama essere legata durante le attività sessuali, sia che si tratti di legature semplici che di pratiche bondage complesse. Il termine non implica che la persona sia un sub o un masochista. ¶ Ing.: coniglio bondage.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet al quale hanno partecipato in 16.395 persone di genere misto, si chiedeva se si apprezzasse il bondage come pratica sessuale, senza specificare se si trattasse di soft bondage o di pratiche complesse (kinbaku). Il 28% ha affermato di non apprezzare il bondage, il 16% apprezza il bondage nel ruolo della persona legata, il 15% apprezza il bondage nel ruolo di chi lega, il 37% apprezza il bondage in entrambi i ruoli, il 3% ha preferito non rispondere. (Link)
BONDAGE e DISCIPLINA (BD) Anche indicato dalle sigle: B/D, b/d, B&D. Definisce in maniera specifica il bondage e la disciplina senza dolore ed anche senza ruoli definiti di scambio di potere, cosa che lo distingue dall’SM. La sigla BD può anche solo indicare il bondage.
TESTIMONIANZA: “Non siamo ai livelli delle legature giapponesi [→ kinbaku] ma comunque ci dilettiamo, e non sto parlando del solito legare al letto che più o meno fanno tutti. La cosa è più complessa perché comprende anche una sottile sottomissione... sottile mica tanto... La fortuna sta nell’aver trovato qualcuno complementare, cioè una donna a cui piace essere legata e tutto il resto perché altrimenti non se ne esce. Non è una cosa che facciamo quotidianamente, ma quando partiamo per la nostra sessione allora ci mettiamo l’anima e ti giuro che è un grande divertimento per entrambi” (t.r.a.)
BOOT BOY Maschio sub, in genere gay, feticista degli stivali di cuoio indossati dal Dom. Il boot boy cura con attenzione gli stivali, pulendoli e leccandoli. →adorazione, bootlicking. ¶ Ing.: ragazzo stivale.
BOOTLICKING Pratica sessuale di carattere feticistico, caratteristica dell’ambito BDSM, consistente nella leccatura degli stivali. ¶ Dall’ing. boot, stivale + (to) lick, leccare.
TESTIMONIANZA: “Per qualche ragione, recentemente ho iniziato a fantasticare sul bootlicking anche se non ci avevo mai pensato molto prima. L’idea di essere nudo e col collare ai piedi di un ragazzo mentre lui trattiene il mio guinzaglio e mi forza a leccare i suoi stivali finché non brillano è molto potente. Divento eccitatissimo ogni volta che vedo un ragazzo che cammina indossando stivali di pelle nera” (Link)
BOOTY CALL Telefonata, o altro tipo di comunicazione, compiuta con il solo proposito di ottenere un appuntamento per un incontro sessuale. La booty call non va confusa con il sesso telefonico o la scatologia telefonica. ¶ Ing.: chiamata per il premio.
BORDELLO Casa in cui lavorano le prostitute, sin. di postribolo. ¶ Dal fr. antico bordel, casetta povera fatta di assi di legno (bordelles).
BOSCHETTO Termine gerg. e scherzoso con cui si indica l’escutcheon, più sovente quello femminile. Il parallelismo fra il pelo pubico e la rigogliosità floreale si ritrova anche nei termini cespuglio e il suo dim. cespuglietto.
BOTTA Termine gerg. che, in senso fig., viene utilizzato come sin. di rapporto sessuale, associando il significato di ‘colpo’ alle energiche spinte pelviche realizzate durante l’atto penetrativo.
BOTTOM Persona che, nelle attività sadomasochistiche, riveste il ruolo passivo in opposizione al top, il partner dominante. Diversamente dal sub, che è la persona sottomessa nelle relazioni di dominazione, il bottom non necessariamente si sottomette in qualsiasi contesto sessuale. In senso più lato, il bottom è la persona che in un rapporto sessuale, anche di tipo non SM, assume un ruolo passivo. ¶ Ing.: parte inferiore.
BOTTOM DROP Stato d’animo depresso che in alcuni casi può esperire il bottom al termine di un gioco o di una situazione sessuale particolarmente intensa; termine usato soprattutto in ambito BDSM. Ciò avviene nella maggior parte dei casi per lo scatenarsi di sensi di colpa in soggetti con una forma mentis sessuale piuttosto tradizionale. → tristezza post coitum; aftercare. ¶ Ing.: lacrima del passivo.
BOTTONCINO Sin. gerg. e scherzoso di clitoride, in riferimento alla forma e alle piccole dimensioni dell’organo.
BOUGINONIA Masturbazione femminile praticata utilizzando un oggetto che dilata notevolmente la vagina. ¶ Dall’ing. bougie, dilatatore medico + gr. koinonia, rapporto sessuale.
BOVARISMO In ambito sessuale, tendenza di alcune donne a trovarsi coinvolte in molteplici rapporti successivi con partner diversi, poi ritenuti tutti deludenti, nella speranza di trovare un pieno riscontro affettivo atto a placare l’insoddisfazione della propria condizione di vita che, un insieme di vanità e ambizione, portano a ritenere assai poco gratificante. ¶ Dal nome della protagonista femminile del romanzo “Madame Bovary” di Gustave Flobert.
BOY 1) In ambito BDSM, sin. di maschio sub. 2) Nella subcultura leather gay, partner sottomesso nella coppia Daddy/boy. 3) Nella cultura lesbica, la partner più mascolina o quella sottomessa. ¶ Ing.: ragazzo.
BRACCIALE DEL SESSO Semplice braccialetto di silicone indossato da una ragazza che voglia segnalare simbolicamente la propria disponibilità a determinate pratiche sessuali; il colore del braccialetto segnala la specifica attività. I colori originali con cui sono stati prodotti i modelli di braccialetti poi usati come segnale sessuale sono complessivamente undici. Il colore giallo indica una disponibilità all’abbraccio, il rosa a mostrare il seno, l’arancione a morsicare con passione, il viola a baciarsi con la lingua, il rosso a fare un ballo erotico, il verde a fare un succhiotto sul collo, il bianco lascia piena libertà di decisione alla ragazza, l’azzurro indica la disponibilità della ragazza a fare sesso orale, il rosa chiaro che la ragazza riceve sesso orale, il colore nero indica un rapporto sessuale completo, il bracciale dorato comprende tutte le attività sopra elencate. Il gioco relativo a questi braccialetti, almeno per come si è diffuso in Brasile dove pare che tali oggetti abbiano avuto un certo successo fra i giovani, prevede che i ragazzi debbano cercare di rompere uno o più braccialetti alla ragazza che li indossa e quest’ultima, come si trattasse di un premio, debba compiere con quei ragazzi le attività sessuali connesse con i colori dei bracciali danneggiati. → flagging.
BRACCIALE DI KALI Stretta fascia metallica che viene posta attorno al pene e chiusa con un lucchetto. Una serie di punte sul lato interno ne impedisce la rimozione. Chi possiede la chiave per aprire il lucchetto autorizza o meno l’attività sessuale di chi indossa il dispositivo.
BRACHICOLPIA La condizione della donna con una vagina di ridotta lunghezza. ¶ Dal gr. brakhus, corto + kolpos, vagina.
BRACHICUBIA Rapporto sessuale di breve durata. ¶ Dal gr. brakhus, breve + lat. cubare, stare a letto.
BRACHIFALLIA La condizione di chi ha un pene di lunghezza ridotta. ¶ Dal gr. brakhus, corto + phallos, pene.
BRACHIOPROCTICO Detto di atto sessuale praticato inserendo la mano o il braccio nel retto; sin. di fisting anale. ¶ Dal gr. brakhion, braccio + proktos, ano.
ANTROPOLOGIA: Il chirurgo tedesco Simon, nel XIX secolo, utilizzava il fisting anale come metodo per esplorare manualmente gli organi addominali attraverso il retto, annullando la resistenza dello sfintere anale tramite l’uso del cloroformio.
BRACHIOVAGINALE Detto di atto sessuale praticato inserendo la mano o parte del braccio nella vagina; sin. di fisting vaginale. ¶ Dal gr, brakhion, braccio.
APPROFONDIMENTO: Secondo un sondaggio internet compiuto su 16.523 persone di sesso sia maschile sia femminile, il fisting (vaginale e/o anale) è praticato frequentemente dal 2% del campione, qualche volta dall’11%, mai dall’87%.(Link)
BRADICUBIA Penetrazione caratterizzata da un movimento coitale particolarmente lento. ¶ Dal gr. bradus, lento + lat. cubare, stare a letto.
BREAST BONDAGE Attività di bondage relativa al seno, che viene sottoposto a legature e pressione tramite corde, nastri o altri dispositivi; il termine può anche solo indicare i dispositivi costruiti appositamente per questo tipo di pratica. ¶ Ing.: bondage del seno.
TESTIMONIANZA: “Mi piace molto legare il mio seno per il mio personale piacere. Qualcuno mi può suggerire qualche tecnica ulteriore che posso realizzare da sola. Io metto una banda elastica sui capezzoli e pratico il cupping sui capezzoli e il seno; vado a letto in questo modo, così poi mi sveglio dolorante e il mio seno diventa come penso che un seno dovrebbe essere, cioè che guarda avanti quando sono sdraiata sulla schiena” (Link)
BREAST EXPANSION (BE) Nell’ambito dell’inflatofilia, fantasie sessuali relative all’aumento repentino delle mammelle, tale che esse raggiungono dimensioni tanto ragguardevoli quanto irreali; ciò non riguarda interventi chirurgici di mastoplastica additiva. Per molti di coloro che si riconoscono in tale variazione sessuale, il rigonfiamento delle zone corporee è spesso associato a fantasie di trasformazione di genere, di solito da maschio a femmina. Una forma peculiare di BE è rappresentata dal B2E, con cui s’identifica il feticismo per la breast and belly expansion (espansione del seno e della pancia) o anche la breast and butt expansion (espansione del seno e del sedere). L’espansione delle mammelle e del ventre richiamano una gravidanza inverosimilmente accelerata, metafora di una fecondità e di una femminilità esaltata all’eccesso. → maieusofilia. ¶ Ing. espansione del seno.
TESTIMONIANZA: Kelly e la sua amica avevano passato l’intero pomeriggio a tormentare Julie, la sorella maggiore e ben sviluppata dell’amica, dandole dei titoli e ridicolizzando il suo seno prosperoso. Quando le due giovani vennero mandate per punizione in cameretta, l’amica tenne vivo il gioco e ficcò un cuscino sotto la maglietta di Kelly. “Lei mi trascinò davanti allo specchio e disse ‘Adesso sembri proprio Julie!’ e io rimasi lì in contemplazione. Qualcosa scattò. Fu come se una campana suonasse nella mia testa. Stetti lì a lungo e potevo sentire la mia amica ridere ma era come se lei fosse lontana milioni di chilometri”. Quando finalmente tornò alla realtà, Kelly si strappò il cuscino da sotto la maglietta e corse a casa. “Da ciò ne derivò il mio primo orgasmo. Questo per dare la misura di quanto fosse forte la cosa. Da zero all’orgasmo in dieci secondi!”. Kelly si tenne per sé le proprie fantasie durante la crescita, specialmente durante il suo corto matrimonio con un uomo che era sessualmente represso all’estremo. Una volta che ebbero divorziato, Kelly andò online e scoprì il fantastico mondo delle chat. Assunse il nickname JulieKat (riferimento alla prosperosa ragazza della sua esperienza infantile) […] JulieKat si considera bisessuale e la sua fantasia sessuale attuale può riguardare sia l’espansione del proprio seno, sia il fantasticare sulle mammelle di un’altra donna che si espandono e la soffocano. (Gates, 2000)
BREAST IRONING Pratica, ancora viva in alcune parti dell’Africa, relativa al massaggio energico e alla compressione delle mammelle di ragazze in età puberale esercitata tramite oggetti riscaldati, al fine di bloccare lo sviluppo mammario ed evitare che i membri maschili della comunità possano vedere la comparsa del seno come un segno di maturità al rapporto sessuale. Il breast ironing, praticato in buona fede dalle madri per proteggere le figlie, è una pratica dolorosa, pericolosa e del tutto inutile a bloccare lo sviluppo mammario e le precoci esperienze sessuali. ¶ Ing.: stiraggio del seno.
BROMANCE Stretto legame, di tipo non sessuale ma connotato affettivamente, fra due o più uomini; si tratta di una forma di omosocialità. ¶ Dall’ing. brother, fratello + romance, storia d’amore.
BROMIDROSIFILIA Sottotipo di osfresiofilia in cui l’eccitazione sessuale è ottenuta annusando l’odore corporeo, quale quello provocato dal sudore. → bacillofobia. ¶ Dal gr. bromos, puzzolente + hydor, acqua.
BROMIDROSIFOBIA Paura persistente, anormale e ingiustificata dell'odore corporeo, proprio o altrui. ¶ Dal gr. bromos, puzzolente + hydor, acqua.
BRUNILDE, complesso di Quadro affettivo della donna energica, forte, mascolina, che all’apparenza ama il proprio atteggiamento volitivo e indomito. Nell’intimo, però, tale donna soffre per i rapporti che le procura il suo essere tale, rapporti in cui non le viene chiesto di mostrare un lato più femminile che le consentirebbe di percepirsi come una donna completa. ¶ Dal nome di una delle mitologiche valchirie.
TESTIMONIANZA: “Da una parte credo che sia per il lavoro che faccio, per il ruolo che rivesto in azienda, e dall’altra sarà per il mio fisico [il soggetto è una professionista, alta circa 180 cm]. Mi accorgo che molti uomini confondono il ruolo sociale con quello intimo, oppure pensano che un “donnone” sia tale anche psicologicamente, cioè sia una specie di virago pronta a compromettere la loro virilità. Il risultato, e forse è anche colpa mia, è che il modo con cui vengo approcciata è prevenuto e alla fine io non tiro fuori il lato più dolce e femminile che però ho, e... è un cane che si morde la coda” (t.r.a.)
BUG CHASING Pratica di una determinata subcultura omosessuale maschile che ricerca attivamente partner sieropositivi all’HIV, in modo da procurarsi un contagio e una conseguente immunodeficienza. Il bug chaser può attuare questo comportamento per diverse ragioni: ricerca di sesso estremo e pericoloso, investimento parafilico legato alla malattia, possibilità di chiedere il sussidio statale una volta contratta la malattia, desiderio di essere accudito dalla comunità come un malato, sensazione di essere comunque destinato ad ammalarsi e quindi decidere di accorciare i tempi (erotizzazione di uno stato fobico). I bugchasers possono organizzare le loro attività in feste (bug o conversion party) dove essi hanno la possibilità di incontrare soggetti HIV positivi, detti gift givers (donatori) pronti ad avere rapporti sessuali. ¶ Dall’ing bug, germe + (to) chase, andare a caccia.
TESTIMONIANZA: “Ho avuto l’opportunità di prendere l’HIV leggendo di un ‘conversion party’ in una delle chat room gay che frequento. In un appartamento nella parte sud di Londra, 14 gay muscolosi sulla trentina si montarono, intorno ad uno schermo piatto che trasmetteva un porno, per 6 ore di sesso sfrenato, droga e alcol. Due mesi dopo un dottore dell’Ospedale Saint Mary mi disse che ero sieropositivo all’HIV” (Link)
BUKKAKE Pratica sessuale di gruppo nella quale due o più uomini eiaculano a turno o contemporaneamente su un’altra persona, in genere mirando al volto o alla bocca. Il bukkake, nato in Giappone e diffusosi in tutto il mondo tramite diverse produzioni pornografiche, si dice abbia avuto origine come antica punizione per una donna fedifraga, umiliata pubblicamente nel modo descritto da tutti i maschi di un villaggio. È più probabile invece che la nascita della pratica sia da far risalire al fatto che in Giappone le produzioni pornografiche non possono mostrare i genitali mentre non vige nessuna censura specifica per lo sperma (JAV). Fra le differenti forme di sesso oro-genitale e quelle che prevedono l’eiaculazione sul volto (facial), il bukkake è ritenuta una pratica nella quale l’umiliazione e la sottomissione giocano un ruolo determinante. → anime figure bukkake. ¶ Dal verbo giapponese bukkakeru, gettare un liquido addosso a qualcuno o qualcosa.
BULBOURETRALE, ghiandola Vedi ghiandola di Cowper.
BULLDYKE In gergo, lesbica molto mascolina. In italiano un corrispettivo non molto diffuso di bulldyke è lesbica camionista. → dyke.
BUNDLING O tarryng. Pratica tradizionale ora raramente adottata, originata in Olanda o nelle isole britanniche e poi diffusasi soprattutto nell’America coloniale, consistente nella permanenza a letto avvolti in una coperta con a fianco un’altra persona di sesso opposto, anch’essa avvolta, come parte del rituale di fidanzamento. La finalità era di permettere ai fidanzati un momento d’intimità senza che potessero avere luogo episodi sessuali; durante la notte i due avrebbero dovuto parlare e quindi conoscersi. Il bundling era adottato solo d’inverno e spesso, fra i due fidanzati, veniva posta un’asse di legno per assicurarsi che non fosse possibile il coito. ¶ Ing.: impacchettamento.
ANTROPOLOGIA: Prima ancora che fosse coniato il termine, il bundling veniva usato per finalità curative e spirituali. Il biblico re Davide chiedeva di poter dormire a fianco di giovani vergini quando il suo stato di salute si dimostrava precario, come se la giovinezza delle prime potesse rinvigorire l’anziano corpo del re. Inoltre, dal V al XVI secolo d.C., non era infrequente che i monaci cattolici si sottoponessero alla pratica per provare la loro capacità di resistere alle tentazioni.
BURLESQUE Genere di spettacolo parodistico nato in Inghilterra nella seconda metà del XVII secolo e diffusosi successivamente negli Stati Uniti senza troppo successo. Sempre in USA, nella seconda metà del XIX secolo, il burlesque subì una trasformazione di contenuti, divenendo uno spettacolo per adulti con scene comiche a sfondo equivoco e la presenza di ballerine e cantanti in abiti molto succinti. ¶ Da ‘burlesco’.
BURUSERA Sexy shop, diffuso in Giappone, che tratta specificatamente la vendita d’indumenti indossati da ragazze maggiorenni; prima del 2004 era consentita la vendita di materiale indossato anche da minorenni. Fra i prodotti venduti si trovano: tute, uniformi scolastiche, calze, slip, ma anche assorbenti, saliva, urina e altro. Gli oggetti, rigorosamente impacchettati senza essere lavati o igienizzati, sono accompagnati da una foto o qualche dato anagrafico della ragazza che ha ceduto, previo pagamento, il proprio oggetto. Esistono anche distributori automatici per tali prodotti. I negozi definiti namasera (dal giap. nama, fresco) vendono gli stessi prodotti, con la differenza che le ragazze si liberano degli indumenti solo nel momento in cui un acquirente ne fa richiesta. ¶ Neologismo giapponese composto da buruma, pantaloncini ginnici e sera-fuku, uniforme scolastica stile marinaretto; il termine burusera è internazionale, mentre in Giappone per indicare il medesimo tipo di negozi si preferisce il termine daijisen.
BUSHIE-MALL Attività erotico-sessuale, inscritta nell’agorafilia, che si declina nella realizzazione di atti sessuali in compagnia di un partner in luoghi di pubblica frequentazione. Un esempio tipico di attività da bushie-mall è il sesso fatto nei camerini di prova dei negozi d’abbigliamento. ¶ Dall’ing. bush, cespuglio + mall, centro commerciale, quindi ‘camporella da centro commerciale’.
APPROFONDIMENTO: In un sondaggio internet al quale hanno risposto 16.437 persone di genere misto, è stato chiesto se si fosse avuta un’esperienza sessuale in un luogo pubblico. L’8% ha risposto “frequentemente”, il 61% ha risposto “qualche volta”, il 31% ha risposto “mai” e l’1% ha preferito non dare alcuna risposta. Una successiva domanda, posta a coloro che avevano avuto un’esperienza di sesso in un luogo pubblico, chiedeva se piacesse l’idea che qualche estraneo potesse aver visto la scena. Su 15.378 persone, il 57% ha dato una risposta affermativa, il 32% ha dichiarato di non apprezzava che la gente potesse vederli, mentre l’11% ha preferito non rispondere. (Link)
BUTCH 1) In ambito omosessuale femminile, donna che esprime una forte identità maschile o che ha un’apparenza virile. 2) Nell’ambito gay leather, figura dominante nella coppia. → Daddy. ¶ Ing.: maschiaccio.
BUTT PLUG Anche anal plug. Prodotto dell’oggettistica sessuale di lunghezza ridotta, sagomato appositamente per l’inserimento anale. I butt plug hanno per lo più forma conica con una base piatta e allargata per impedire che l’oggetto venga risucchiato nel retto. La forma a cono con una rientranza alla base permette una stimolazione tramite inserimento/disinserimento, oppure è possibile inserire il plug nel retto e lasciarlo in posizione mantenendo lo sfintere anale in tensione. Esistono butt plug di diametri molto variabili, da pochi centimetri, a 20 cm e oltre per le pratiche di anal stretching. Alcuni modelli sono collegati ad un anello penieno. I plug anali di diametro più ridotto possono anche essere utilizzati per la penetrazione vaginale. Esistono butt plug dilatabili che, una volta inseriti, possono essere espansi, altri permettono il passaggio di liquidi per pratiche di clisterofilia, altri ancora sono dotati di lucchetto per impedire la rimozione. Ulteriori variazioni prevedono una coda all’estremità per l’utilizzo nel nel pony play, dispositivi interni vibranti ed altro. ¶ Ing.: tappo per il sedere.
BUTTERFLY BOARD Anche breadboard (tagliere). Tavoletta in legno, o altro materiale, che viene usata nelle pratiche CBT. La tavoletta viene posta sotto i genitali, i quali vengono fissati ad essa con aghi o chiodi fatti passare attraverso lo scroto o l’epidermide del pene. Il termine nasce dalla similitudine fra i genitali spillati sulla tavoletta e le farfalle fermate dagli aghi nei campioni entomologici. ¶ Ing.: tavoletta per farfalle.