20/09/2022 - III Parte : Prosegue il mio dialogo con il già professore di storia e filosofia Arturo Seregni sulla funzione attuale della filosofia, in una società, la nostra, che sembra essersi allontanata parecchio dall'universo umanistico.
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AS: E allora gli altri? Sono io Arturo Seregni… neanche Arturo Seregni, ma sono io in un senso più originario…
AP: Prima della centralità dell’individuo proposta da Cartesio, la filosofia era centrata su cosa?
AS: Prima di Cartesio c’erano state molte prefigurazioni e anticipazioni di questa posizione cartesiana. Forse la più celebre è quella di Sant’Agostino come prefigurazione di questo atteggiamento. Comunque, prima erano prevalenti due idee: una platonica e l’altra derivante dal cristianesimo, o meglio, che derivava da svariate fonti ma che poi si è unificata e concentrata nel cristianesimo. Dal punto di vista platonico c’è questa grande concezione delle idee, del mondo delle idee. Quindi, nella prospettiva platonica, che è sempre stata in auge per tutta la storia della filosofia, e direi di tutta la storia occidentale ancora oggi… Qualcuno ha detto che la civiltà occidentale è lo sviluppo del pensiero di Platone… Sì, queste affermazioni perentorie sono sempre anche un po’ un’esagerazione però…
AP: Però da una misura dell’importanza dell’architettura filosofica di Platone.
AS: Sì, perché c’è questa concezione dell’idea, qualcosa che è inattingibile in sé ma che governa tutta la realtà con la quale abbiamo a che fare nella vita quotidiana e che quindi mette in crisi tutte le credenze precostituite: religiose, politiche, sociali, etiche, morali… Viene tutto messo in discussione in linea di principio, e viene tutto idealmente messo in confronto con questi modelli perfetti che sono… non si sa bene… Gli studiosi di Platone discutono se questi modelli debbano essere intesi come entità esistenti in sé nell’Iperuranio… Platone usa questa immagine ma è una metafora o una realtà? Sono tutte cose che sono sempre oggetto di discussione e di interpretazione. Dall’altro lato c’è stato nella tradizione classica della filosofia che esiste ancora oggi, e delle scienze… perché anche le scienze si fondono essenzialmente sull’idealizzazione… quindi da un lato questa centralità dell’ideale, dell’idea. Dall’altro lato, ad un certo punto, ci si è resi conto, in varie forme e con vari passaggi, che alla radice dell’idealizzazione c’è il soggetto idealizzante, cioè ci sono Io. Ogni singola persona. In ultima analisi, qualcuno ha anche fatto osservare che ci sono le singole persone ma, in essenza, la singola persona sono IO. E da qui ci sono stati innumerevoli sviluppi tra i quali, nel Novecento, l’esistenzialismo. L’impressione che vorrei dare è che se approfondiamo un po’ un tema filosofico ci troviamo rapidamente di fronte ad un groviglio di questioni che richiedono di essere chiarite, e questo è l’immenso lavoro della storia della filosofia del passato e anche della filosofia contemporanea. L’altro aspetto della questione, è che sono esigenze di chiarificazione semantica, del significato, che si rinnovano incessantemente a causa dello sviluppo della cultura generale, in primo luogo della cultura scientifica e tecnica, ma anche della cultura letteraria, artistica…
AP: I non addetti ai lavori, che sono al di fuori degli studi filosofici, pensano sempre alla filosofia classica o moderna ma intendendo gente come Kant, etc. Ma attualmente, anni 2000, la filosofia di cosa discute? È molto assorbita dalla scienza come tematiche oppure si pone delle questioni non troppo dissimili da quelle antiche?
AS: La scienza… Le scienze… Io, come molti, preferisco usare il termine le scienze rispetto alla scienza, e poi vorrei spiegare rapidamente perché… Le scienze sono uno spunto importantissimo per l’analisi semantica, ovvero che cosa vuole dire la terminologia e la concettualizzazione scientifica. Questo è un lavoro che, in larga parte, fanno gli stessi scienziati. Non bisogna pensare che i filosofi siano solo quelli etichettati come “i filosofi”. Spessissimo, oggi come in passato, i filosofi sono persone che si occupano soprattutto di altre cose ma che sviluppano anche un’attività di chiarificazione del significato…
AP: Freud, infatti, veniva studiato al liceo in filosofia. Era un medico, poi psicanalista e poi, infine, filosofo poiché la sua visione dell’inconscio ha avuto un impatto…
AS: Assolutamente sì, perché Freud ha elaborato una concettualizzazione che è anche sicuramente da intendersi come filosofica e anche scientifica…
AP: La sua grande velleità letteraria, fra l’altro, perché lui scrisse molto, amava molto scrivere…