Cucinare è un atto d'amore. Mangiare è una necessità primaria, procurarsi il cibo e metterselo a distanza utile fra mani e bocca organizzandolo alla bene e meglio è una necessità. Cucinare, invece, è decisamente un atto d’amore, che ciò sia fatto per noi stessi o per altre persone. Non appena l’ho capito mi sono affrettato ad imparare a cucinare o forse è che, vedendo cucinare qualcuno per me, sono stato avvinto da quel fenomeno che il Sommo Poeta definì come: “Amor ch’al cor gentil ratto s’apprende”.
Ovviamente non so fare tutto, non sono uno chef; preparo quello che sento mi rappresenti meglio. Cucinare è un processo che ci vede interessati, con una certa costanza e non brevemente, a scegliere gli ingredienti migliori, a trattarli, toccarli, tagliarli, posizionarli, concertarli. E non sia mai che il sapore del risultato non corrisponda a ciò che avevamo in mente! È come se avessimo tradito delle ottime intenzioni, la parte migliore di noi. Se un piatto che ci viene bene è la proiezione del nostro bene; un piatto malriuscito è un nostro succedaneo da disconoscere e, in casi estremi, gettare senza pietà alcuna.
Non mi stupisce che l’invito a cena sia uno dei primi atti di due persone che vogliano intessere una relazione affettiva, né che importanti argomenti di affari vengano trattati a bocca piena, né che il cibo sia così connesso al sesso, né che tante mamme della nostra tradizione veicolino intorno alla cucina il loro affetto e che le nonne parlino, con l’abbondanza di portate, delle loro ansia. Cucinare è quasi un atto zen, come rastrellare un giardino di sabbia. Se siete sufficientemente bravi da muovervi in cucina senza dover fare mente locale ai gesti che dovete compiere ogni minuto, vi consiglio di farvi accompagnare da un tappeto musicale di vostra preferenza e perdervi nel processo. Se lo fate per qualcuno che amate, starete in equilibrio fra fornelli, ingredienti e brevi momenti di felice attesa. Se non c’è nessuno al vostro fianco ricordate che ci siete pur sempre voi. Potete servirvi un toast macilento che vi farà sentire terribilmente soli e scarsamente considerati. Oppure, almeno una volta a settimana, potete sfoderare una ricetta, nuova o vecchia, fare un salto al supermercato e alzare la fiamma, trattandovi come meritate.