Cambiare è difficile. Cambiare qualcosa nel nostro comportamento, nelle nostre abitudini, nel nostro modo di essere è complesso, è un atto quasi eroico. Qualcosa deve andare a morire in noi perché si cambi, questo qualcosa deve smettere di esistere, di propagarsi, di ripetersi. L’identità che abbiamo avuto fino a quel momento si è così rodata, cementata, fissata tramite tutta una serie di meccanismi di difesa e razionalizzazioni che ci siamo affezionati anche ai difetti e abbiamo imparato a trarre ritorni secondari anche dai comportamenti più disfunzionali ormai divenuti familiari.
La resistenza al cambiamento del paziente è, di fatto, uno degli scogli più ostici per il terapeuta che si troverà di fronte una persona razionalmente pronta a capire i limiti dei propri comportamenti e anche sì autocritica ma poi incline a ripetere e ricadere nei soliti modi di essere erronei. Quello di cui si parala di meno, però, è la RESISTENZA DEGLI ALTRI AL NOSTRO CAMBIAMENTO! La realtà è che qualsiasi sistema complesso tenderà ad assimilare, omologando, ogni individuo in modo che quest’ultimo giochi secondo le regole del sistema stesso e una volta che detto sistema ha riconosciuto determinate caratteristiche di un soggetto, e le ha reputate non minacciose per la propria sopravvivenza, opporrà una grande resistenza a qualsiasi variazione posta in essere dai singoli individui.
Più le regole del sistema sono rigorose e stringenti, più è probabile che un soggetto mutevole venga spinto all’esterno con moto centrifugo (poiché inizia ad avere altro peso) oppure venga distrutto per assicurare che non rechi danno al sistema. Pensate al funzionamento di una setta, di un partito politico ma, senza spingerci alla sociologia più ampia, ad una famiglia. Chi vi conosce in un modo, un modo che ormai si è fatto etichetta d’immediata lettura, avrà non poche difficoltà a leggere il vostro cambiamento e siccome il vostro vecchio modo di essere garantiva in qualche modo l’identità di chi vi circonda, IL VOSTRO CAMBIAMENTO OBBLIGA A CAMBIARE NON SOLO LE VOSTRE DINAMICHE MA ANCHE LE ALTRUI, in un processo alcune volte doloroso. Ora, resta da capire se la vostra mutazione sia mirata al miglioramento, perché magari il cambiamento è in negativo e il sistema non vuole fare altro che salvarvi. Tuttavia, appurato che il cambiamento sia diretto al meglio, dovrete non solo resistere alla vostra resistenza ma anche alle resistenze del vostro personale ecosistema che continuerà a chiamarvi con i vostri vecchi nomi, nell’estremo tentativo di non farvi diventare null’altro se non quello che siete già.