Cinque consigli per affrontare l'ansia
Ansia. Milioni di persone in italia ne soffrono o, per lo meno, ne hanno patito gli effetti più limitanti. in effetti una certa dose d’ansia può esserci utile per performare, per arrivare in tempo ad un appuntamento, per raggiungere uno scopo. troppa ansia però è un male, è come un caos di pensieri e di preoccupazioni che alla fine implode e ci blocca. l’ansia in effetti è preoccuparsi, pre-occuparsi, cioè occuparsi prima (pre) di ciò che potrebbe forse avvenire in futuro o forse no. l’ansioso ha sempre un piede nel futuro, il che gli impedisce di vivere pienamente il presente, così come il depresso tende invece a tenere sempre un piede nel passato. l’ansia non è qualcosa che possa essere superata grazie a due parole o a un semplice video, però non mi costa nulla offrirvi 5 spunti di riflessione che potranno essere utili a contenerla o almeno a ripensarla.
I - la realtà non è totalmente sotto il vostro controllo. Possiamo fare tanto per il nostro destino ma non possiamo controllare tutto; possiamo però controllare le nostre reazioni agli eventi e il modo in cui li percepiamo, finendo per essere artefici della nostra serenità. quante volte ci siamo preoccupati per cose che non sono mai successe? quante volte, poi, siamo riusciti comunque a gestire gli impegni che ci ha presentato la vita? abbiate fiducia in voi perché voi in passato avete già dimostrato a voi stessi di farcela. fidatevi di voi. ricordate, la realtà è più plastica e affrontabile di quanto voglia farci credere la nostra mente ansiosa.
II - riflettete (senza angosciarvi pero!) su come l’ansia incide sulla vostra vita. Gli ansiosi tendono ad avere bisogno di un senso di controllo, come abbiamo detto prima, ma pure ad essere perfezionisti e a dare molto peso all’approvazione degli altri. riflettete su questi due ultimi elementi perché spesso l’ansioso non ne ha percezione o arriva a negarli. l’ansia, il perfezionismo, il controllo, il bisogno dell’approvazione portano ad avere una serie di distorsioni cognitive, a vedere le cose in bianco o nero, le cose vanno in un modo o nell’altro. ma, a parte alcune eccezioni, la realtà e molto più plastica e questo inconsciamente l’ansioso lo sa, infatti è il maestro del “e se succedesse che…”. quindi le sue eventuali rigidità di pensiero sono una difesa contro un profondo senso di incertezza. praticate pensieri più bilanciati, col tempo diverranno automatici.
III - tenetevi occupati. Ovviamente non sto suggerendo di fare e strafare per non pensare, anche perché non è possibile. tuttavia quando si è impegnati il pensiero ansioso frena, quindi perché non organizzare la giornata in modo di occupare i tempi morti con qualcosa che ci piace, un hobby, l’attività fisica. ecco, l’attività fisica. quale? scegliete voi, quella che vi fa più piacere. però ricordate che l’ansia limita la respirazione e contrae la muscolature, quindi vi suggerirei di concentravi sul respiro e di praticare attività non contratturanti, stretching ad esempio. e ricordate che il contatto con la natura è sempre un toccasana per la mente, non è una frase fatta, ci sono ricerche scientifiche a dimostrarlo.
IV - il futuro è un costrutto mentale. preoccuparsi, come detto, è occuparsi pre-, cioè prima, prima del tempo, di qualcosa che forse potrebbe avvenire in futuro. ma anche no. il futuro, tuttavia, seguitemi in questo concetto, è qualcosa che non esiste, è un costrutto mentale di qualcosa che deve succedere ma che può diventare l’adesso in 1000 modi diversi, alcuni dei quali possiamo prevedere ed altri no. quindi non preoccupiamoci ma occupiamoci e cerchiamo di usare la nostra mente per riflettere sui fatti e non sulle ipotesi.
V – smettete di cercare di piacere agli altri. La relazione con gli altri è uno dei motivi prevalenti di ansia: il timore di non essere adeguati, l’ansia di piacer loro, la paura di fare brutte figure eccetera. ho due notizie per voi a questo proposito. in primo luogo le persone non sono così attente a voi, ai vostri possibili scivoloni o ai vostri possibili successi. in effetti la gente non è in ansia per voi tanto quanto voi lo siete per il loro giudizio. la seconda notizia è che la gente non è in ansia per voi perché il più delle volte è occupata ad essere in ansia per se stessa e per il timore che ha di voi. avete presente quando si dice di un animale selvatico: “no preoccuparti, ha più paura lui di te”. beh accade proprio questo, che noi pensiamo di essere sotto i riflettori, e contemporaneamente altri, che noi temiamo, temono di esserlo, così che il meccanismo diventa circolare e chi più è in ansia per la propria potenziale inadeguatezza diventa il peggior critico e così questi ansiosi finiscono per aderire ad un club che accoglie esattamente le persone che loro non vorrebbero frequentare.
Questo testo è trascrizione di un mio video - GUARDA IL VIDEO