L'identikit di chi esercita mobbing sul posto di lavoro
Creare un identikit di questo soggetto non è affatto facile perché chi denuncia questi problemi è la vittima, perciò per creare un profilo del mobber occorre lavorare di sponda. I molti colloqui che ho fatto con persone che hanno subito mobbing o comunque molestie sul lavoro o hanno vissuto una fase di disadattamento lavorativo, mi ha permesso di rintracciare diverse categorie di mobber, figure non statiche e spesso sovrapponibili. Vediamo chi sono.
MOBBER MISOGINO - Questo soggetto è il protagonista del mobbing di genere e di quello sessuale. Vittime di questo soggetto sono, come fa intuire il nome, le donne sia nella figure di femmine da conquistare o vessare, sia nelle figure di madri da estromettere dal mondo del lavoro poiché non più produttive secondo un paradigma che non sarà difficile riconoscere come maschilista. Di tutti i tipi di mobber il misogino è colui che trova nella società una maggiore certificazione poiché il suo comportamento è specchio diretto di un condiviso modo di intendere i generi e i ruoli: una visione ambivalente che per esempio sottolinea da una parte con sensibilità la fatica che comporta seguire con profitto casa e famiglia, dall’altro, in seno allo stesso argomento, promuoverà l’idea che in fondo la donna in carriera deve per forza di cose essere una madre manchevole. A fianco del misogino-patriarca vi è il molestatore, che non percepisce le donne come individui che sono in azienda per lavorare, ma come soggetti di un harem che lui governa per potere conferitogli. Sappiate che non si può parlare di tipici gruppi sociali o di lavoro nei quali è più probabile che avvengano molestie sessuali e l’idea che esse possano avere luogo fra soggetti di classe sociale meno agiata è uno stereotipo duro a morire.
MOBBER GERARCA - Il mobber gerarca, in modo per lo più ossessivo, pone al vertice delle priorità il rispetto delle gerarchie e del ruolo, al di là del buon senso e della stessa produttività. con stile non necessariamente violento o aggressivo, egli sacralizza i modi e i titoli più che la sostanza, con un particolare gusto per la burocratizzazione delle procedure e le formalità che naturalmente sono costruite da lui in modo da sottolineare il proprio ruolo ed il proprio grado. se si è abbastanza educati o servili con il mobber gerarca, vi premierà facendovi entrare nel “suo giro”, cioè il giro di quelli che in fondo considera sudditi, persone che lui amerà trattare con fare bonario e benedicente, gente alla quale lui pensa di trasmettere parte della sua saggezza (parte, non tutta!).
MOBBER IPERMOTIVATO - Vessatore di non facile rilevazione, in quanto può essere competente, presente, attivo, anchesì motivante. Allora dove sta l’inghippo? L’ipermotivato è tale in quanto nel lavoro ha fatto precipitare tutta la sua vita, le sue energie e le sue soddisfazioni. l’ipermotivato, per sue vicissitudini esistenziali, ha puntato tutto sul lavoro, probabilmente per le scarse soddisfazioni ottenute altrove. Non capisce che le altre persone potrebbero non intendere il lavoro come la sola ed unica fonte di gratificazione, e quindi spinge a trasformare la vita di coloro che ha intorno (o sotto) similmente alla sua, chiedendo un impegno lavorativo continuo e senza margini precisi. Infatti per lui fare straordinari e sgobbare nei weekend sono un valore aggiunto; tutto, pur di non entrare troppo in contatto con alcuni vuoti esistenziali! Mai consentirà che qualcuno possa essere più performante o semplicemente più bravo di quanto lui crede di essere. L’ipermotivato non si professa ambizioso ed arrivista, ma lo è. Lo è perché il grado raggiunto, i premi, lo stipendio e il potere conquistato sono la cartina tornasole del proprio valore, non solo come lavoratore, ma come persona. L’ipermotivato non si farà problemi, dirà che lui può fare a meno di tutti. E così sarà, perché le altre persone non reggeranno a lungo il suo modo di fare (dato che sanno collocare le proprie energie al lavoro come altrove), lasciando in mano all’ipermotivato tutto il lavoro di cui ha estremo ed intimo bisogno.
MOBBER INCOMPETENTE - In italia, dove la tradizione del nepotismo e le lacune meritocratiche si sono fatte arte, avere colleghi o capi incompetenti è cosa assai probabile. Il balzo in avanti di un inetto equivale a uno, uguale e contrario, a svantaggio di un lavoratore più capace e meritevole. Il mobber incompetente è, alla meno peggio, una persona poco capace che rallenta il lavoro generale. Mentre ahimé è più facile che gestisca la propria incompetenza abusando del ruolo e delle facoltà assegnategli. L’incompetente, per assurdo (ma neanche troppo), reagisce alla propria condizione con presuntuosità, dando pessime direttive in quanto non sviluppate con competenza, e reagisce con testardaggine alle critiche restando fermo sulle proprie posizioni pessimamente ponderate. Non essendo forte di capacità e nozioni consolidate, l’incompetente deve aggirare i suoi stessi problemi e lo fa con mezzi, appunto, incompetenti o inadatti: opportunismo, inganno, autorità ed altro. Si potrebbe auspicare che il mobber incompetente, nel tempo e lavorando a contatto con persone di maggior spessore, apprenda qualcosa ma il più delle volte tende a pensare di non dover apprendere niente da nessuno, perche’ comunque se la caverà con qualche facilitazione come ha sempre fatto, dimostrando che l’incompetenza ha più di una connessione con la stupidità.
MOBBER RISENTITO - Soggetto trasversale, il mobber risentito è una persona che ha motivi di risentimento e quindi si distingue primariamente per il suo fare non amichevole. Questi motivi non sono necessariamente di natura lavorativa: una lavoratrice che ha una bella famiglia con figli può essere presa di mira da un’altra collega che di figli non ne può avere. Le cause possono essere ancora più abiette e insondabili. L’acredine può arrivare ad inquinare così tanto i cuori di certe persone da cancellare i nessi fra cause scatenanti ed effetti, e la vendetta non sembra più avere una specifica ragione di essere, ma assume la scontornata forma di una forza che cerca compensazione, risarcimento e (maldestramente) attenzione per i propri dolori, ai danni però degli altri.
MOBBER PADRONALE - Dispotico e sgradevolmente confidenziale, il mobber padronale intende l’azienda come una propaggine dell’ambiente familiare da gestire con fare da padre-padrone. Egli confonde il proprio valore con il proprio ruolo che, non raramente, o gli è stato attribuito per incompetenza altrui o per mera fortuna. Il suo modo di fare è grossolano, cosa che in alcune circostanze può risultare simpatico ma alla lunga suona per lo più molesto. Fra tutti i mobber, il padronale potrebbe essere anche il meno pericoloso o, se vogliamo, il più sopportabile, occorre solo farsi scivolare di dosso il suo essere sanguigno, i suoi malumori, la sua sguaiataggine, le volgarità, gli ordini perentori e i compiti senza senso o favori personali. Alcuni, i più volenterosi, dovranno anche a sopportare bestemmie, aggressioni fisiche e lancio di oggetti. Sfortunatamente alcuni di coloro che hanno tanto, si convincono di poter avere tutto, iniziando a comportarsi in modo predatorio.
MOBBER SADICO - Il mobber sadico si distingue per estremo egoismo ed assenza di empatia, e si fa riconoscere per la sua tendenza ad usare le persone come oggetti prestati ai suoi bisogni. la svalutazione di coloro che lo circondano implica la sua elevazione, non sono loro a crescere ma voi ad abbassarvi. E' probabilmente quello più pericoloso poiché la sua incapacità di considerare i bisogni altrui ne fa un individuo spregiudicato, irresponsabile e, nella sua forma maligna, anche pericoloso in senso non solo psicologico.
Questo testo è trascrizione di un mio video ora non più presente su YouTube