La violenza non è solo fisica
Parliamo di comunicazione, parliamo di abuso verbale, una forma di comunicazione che può recare danno nella relazione con le persone e non solo nella relazione di coppia, anche se è in quest’ultima che si manifesta più frequentemente. Elencherò alcuni modi di comunicare che possono essere nocivi. Iniziamo parlando di una forma di abuso verbale che è paradossale: il mutismo. Tutti si aspettano che un’aggressione verbale sia diretto ed aggressivo verso l’interlocutore, invece il mutismo è un po’ paradossale, perché si realizza trattenendo l’informazione in maniera strumentale al fine di smuovere il senso di colpa del partner, o di chi ci sta parlando, e di metterlo nel dubbio che abbia fatto qualcosa di sbagliato, per cui di portarlo a chiederci scusa ancor prima che sia stata mossa una accusa diretta. Per cui è una forma di manipolazione indiretta molto sottile, tuttavia molto diffusa. Il silenzio è un chiudersi a riccio, sperando, anzi facendo in modo che l’altra persona ci venga a parlare, cerchi di capire il nostro malumore … Questa è una forma di abuso verbale paradossale.
Poi abbiamo il controbattere, cioè un’oppositività pervasiva non tanto su argomenti importanti ma su inezie. Magari avete visto un film o letto un libro che vi piace e venite criticati, ciò che avreste capito o provato con quel libro o quel film è sbagliato. Si tratta quindi di uno screditamento continuo non solo di ciò di cui state parlando nello specifico, ma in fondo di quello che siete, perché se vengono criticati i vostri sentimenti, in qualche modo si tratta di una critica alla persona che siete, alla vostra realtà interiore, a ciò che pensate. Poi abbiamo la svalutazione, un modo di controbattere che sta fra l’ironico e lo screditante, quindi una forma di aggressione verbale atta a sminuire la realtà dell’altra persona continuando a giudicarla come cosa di poco conto in un modo non palesemente aggressivo ma decisamente sgradevole. Poi abbiamo l’ironizzare. Vi sono degli abusi verbali che vengono espressi in forma ironica, oppure delle frasi molto negative che vengono successivamente giustificate come semplici battute, alle quali si chiede di rispondere evitando drammi o malumori. Spesso questo abuso verbale fa parte del bullismo nel quale si prende in giro una persona per poi dire che si trattava di un semplice scherzo. Si tratta di forme di abuso verbale molto diffuse fra i giovani ma non solo. Un altro tipo di abuso verbale è quello della “selezione degli argomenti”, anche questa una forma passiva di manipolazione per la quale si creano delle regole di comunicazione fra due persone, per cui di certe cose si può parlare e di altre no, facendo quindi della comunicazione un percorso ad ostacoli, un binario sul quale l’altro è obbligato a rimanere. Un altro modo ancora è rappresentato dalla dimenticanza: dimenticare fatti, nomi o promesse può essere un modo di colpire indirettamente una persona. Anche se davvero ci si è dimenticati di nomi, cose e città, bene, il fatto di dimenticarsi è comunque un messaggio indiretto di disinteresse, cioè non si è fatta neanche la fatica di cercare di ricordare le cose importanti per l’altra persona. Poi abbiamo un modo aggressivo di comunicare abbastanza noto a tutti che è la volgarità. Ogni coppia ha dei propri modi di comunicare, per cui alcune cose che possono essere volgari per una coppia non lo sono per un’altra, certo che deve essere un modo condiviso e approvato. Certo che, aggredire verbalmente il partner con delle offese, con delle parolacce, difficilmente può essere qualcosa di gradevole. Peraltro è vero che in una condizione di rabbia, quando si litiga, si possono dire delle cose che non si pensano del tutto, però è anche vero che certi tipi di offese sono anche abbastanza difficili da dimenticare; quindi cerchiamo di controllarci quando ci arrabbiamo. Un altro modo di aggredire verbalmente è la negazione: si tratta di negare sia le parole ma soprattutto le conseguenze delle parole che abbiamo detto, giustificando e razionalizzando i danni emotivi che facciamo, quindi implicitamente sottovalutando il problema e sottolineando il fatto che non si è fatto nulla di male, non dobbiamo chiedere scusa a nessuno perché non abbiamo detto nulla di grave.
Ovviamente il partner è in una condizione emotiva prostrata e non riceve da noi neanche la comprensione per il fatto che è in una condizione di tristezza. Un altro modo atteso, che in qualche modo può essere connesso con la volgarità, è la rabbia verbale che ovviamente non va bene ma anche da un punto di vista puramente strategico è molto difficile ottenere ragione in una discussione se urliamo e cerchiamo di imporre il nostro punto di vista con rabbia. Un altro modo di approcciarsi erratamente nella comunicazione è dare ordini, ad esempio dire “fai questo!”, “dì questo” perché crea una dimensione di dialogo ma anche di rapporto sbilanciata, in quanto chi comanda è superiore a chi esegue; l’ordine è quindi un modo di approcciarsi all’altro abusante. Per ultimo, abbiamo la minaccia che può essere diretta e aggressiva oppure più subdola: “Se non fai questa cosa, ti lascio intendere che ci saranno delle conseguenze, oppure metto in forse il nostro rapporto … Se tu non fai questa cosa il nostro rapporto può compromettersi”. Naturalmente l’altra persona può vivere nella paura che facendo o dicendo certe cose il rapporto possa terminare, per cui anche in questo caso anche la minaccia è una forma di comunicazione abusante. Con questo approfondimento sulla comunicazione abusante abbiamo terminato. Io vi consiglio in qualche modo di mettere insieme questi dati con altri video che ho fatto che riguardano il partner nocivo, il partner narcisista, perché tutti questi video, separati per ragioni di maggior fruibilità, visti insieme iniziano a dare un quadro più interessante e più completo rispetto a quello che potrebbe essere il rapporto con un toxic partner, come viene definito in molta letteratura.
Questo testo è trascrizione di un mio video - GUARDA IL VIDEO